Il miracola del progetto nella cellula
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Il miracola del progetto nella cellula

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In ogni parte del nostro corpo regna una vita minutissima e pure complessa. Un esame al microscopio nelle profondità di qualunque organo umano ci porta faccia a faccia con uno stupefacente miracolo di creazione: minuscole cose viventi che si sono unite per formare quell'organo a milioni sono impegnate in ardue attività. Questi piccoli esseri sono le cellule, le unità base della vita. Non solo l'uomo, ma anche tutti gli altri esseri viventi sono composti di tali microscopici esseri viventi.
 
Ci sono circa 100 miliardi di cellule nel corpo umano. Alcune di queste cellule sono così piccole che neanche un milione di esse insieme riesce a coprire lo spazio della punta di uno spillo. Nonostante ciò, comunque la cellula è di gran lunga la struttura più complessa mai conosciuta dall'uomo, come accetta anche la comunità scientifica. Poiché contiene molti segreti fin qui non rivelati, la cellula di un essere vivente costituisce anche il maggior punto morto per la teoria dell'evoluzione. Questo perché la cellula è uno delle più fenomenali prove che gli esseri umani e tutti gli altri esseri viventi non sono il prodotto di coincidenze, ma sono creati da un Creatore.
 
Perché la cellula possa sopravvivere, tutti i componenti fondamentali della cellula, ognuno impegnato a svolgere molte funzioni vitali, devono essere intatti. Se la cellula fosse nata a seguito dell'evoluzione, allora milioni dei suoi componenti avrebbero dovuto esistere nello stesso posto e unirsi in un ordine e secondo un progetto particolari. Poiché questo è decisamente inverosimile, una tale struttura non ha alcuna spiegazione che quella della "creazione". Uno dei più importanti teorici evoluzionisti, Alexander Oparin, ha parlato del punto morto della teoria dell'evoluzione in questo modo:
 
"Sfortunatamente, l'origine della cellula rimane un problema che al momento è il buco nero dell'intera teoria dell'evoluzione" (Alexander I. Oparin, Origin of Life, (Origine della vita) (1936) NewYork: Dover Publications, 1953 (Reprint), p.196)
 
Il matematico e astronomo inglese sir Fred Hoyle fece un esempio simile in una intervista pubblicata nella rivista Nature il 12 novembre 1981. Per quanto fosse egli stesso un evoluzionista, Hoyle disse che le probabilità che le forme superiori di vita siano emerse in tal modo sono tante quante le probabilità che un tornado, soffiando su un cimitero di automobili, possa assemblare da quei materiali un Boeing 747. Ciò significa che non è possibile che la cellula si crei per coincidenza e quindi deve essere stata sicuramente "creata"
Nonostante ciò, comunque, gli evoluzionisti continuano ad affermare che la vita si è creata per caso, nelle condizioni della terra primordiale, in pratica l'ambiente più caotico che si possa immaginare. Questo assunto è totalmente incompatibile con i dati scientifici. Oltre a ciò, anche i più semplici calcoli delle probabilità dimostrano in termini matematici che neanche una sola proteina sui milioni che esistono nella cellula può essere arrivata alla vita per una coincidenza, figurarsi la cellula di un organismo.

Arrivare a qualche comprensione della maestosa struttura della cellula sarebbe abbastanza per esaminare anche solo la struttura e le funzioni della membrana che racchiude questi organuli cellulari.
 
La membrana cellulare è il rivestimento ambientale della cellula, ma il suo compito non è limitato a questo. La membrana regola sia la comunicazioni che le relazioni con le cellule contigue e coordina con destrezza e sovrintende ad entrate ed uscite dalla cellula.
 
La membrana cellulare è tanto sottile, qualcosa come un centomillesimo di millimetro, che si può osservarla soltanto al microscopio elettronico. La membrana somiglia a una infinita parete a doppia faccia. Su questa parete ci sono porte che rendono possibile l'entrata e l'uscita dalla cellula, e dei recettori che permettono alla membrana di riconoscere l'ambiente extracellulare. Le porte e i recettori sono fatti di molecole di proteine. Essi sono collocati sulla parete della cellula e setacciano meticolosamente le entrate e le uscite della cellula.
 
Quali sono i risultati di questa microscopica struttura fatta di molecole inconsapevoli come grassi e proteine? Cioè, quali caratteristiche della membrana ci portano a definirla "consapevole" e "sapiente"?
 
Il primo compito della membrana cellulare è quello di racchiudere gli organuli cellulari in modo da conservarli intatti. E comunque ha una funzione di gran lunga più complessa di questa. Essa si rifornisce di sostanze vitali per la continuità della cella cellula e le sue funzioni dall'ambiente extracellulare. All'esterno della cellula ci sono innumerevoli sostanze chimiche. La membrana cellulare riconosce le sostanze essenziali per la cellula e lascia entrare solo loro. Si comporta in maniera molto economica e non lascia che ne entrino più di quante la cellula necessiti. Contemporaneamente, si accorge subito dei rifiuti pericolosi nella cellula, e, senza perdere tempo, li elimina dalla cellula.
 
Altra funzione della membrana cellulare è quella di trasmettere istantaneamente al centro della cellula i messaggi ricevuti dal cervello o da altre parti del corpo per mezzo degli ormoni. Per svolgere queste funzioni, essa deve conoscere tutte le attività e gli sviluppi che vanno svolgendosi nella cellula, tenere il conto delle sostanze richieste o in eccesso, tenere sotto controllo le scorte ed agire sotto la guida di una memoria superiore e di abilità decisionali.
 
La membrana cellulare è tanto selettiva che, senza la sua autorizzazione, nemmeno una sostanza dell'ambiente extracellulare può passare attraverso le porte della cellula, neanche per caso. Non c'è nemmeno una cellula non necessaria o senza uno scopo, nella cellula. E anche le uscite dalla cellula sono strettamente sotto controllo. Il compito della membrana cellulare è di vitale importanza, essa non permette il benché minimo errore. L'ingresso di una sostanza chimica sbagliata o pericolosa nella cellula, l'erogazione o l'eliminazione di una sostanza in eccesso o la mancata eliminazione di rifiuti in tempo o quando è necessario, significano la morte della cellula.
 
Se la prima cellula vivente fosse venuta alla luce per coincidenza, come proclamano gli evoluzionisti, e se solo una di queste proprietà della membrane non si fosse del tutto formata, allora la cellula sarebbe di certo sparita in pochissimo tempo.
 
Quali "coincidenze", allora, hanno potuto formare una tale "sapiente" massa di grasso?....
 
E poniamo un'altra domanda, che di per se stessa dimostra falsa la teoria dell'evoluzione, all'istante. La "sapienza" che mostra nelle suddette funzioni appartiene alla membrana cellulare?
 
Tenete presente che queste funzioni non vengono espletate da un essere umano o da una macchina come un computer o un robot sotto il controllo dell'uomo, ma sono solo in un rivestimento che racchiude la cellula, che è fatta di grasso mescolato qui e là con varie proteine. Dobbiamo anche considerare che la membrana cellulare, che può svolgere impeccabilmente tanti compiti complessi, non ha un cervello o un centro di pensiero.
 
E' evidente che tali sapienti schemi di comportamento e un meccanismo decisionale cosciente non possono esser originati dalla membrana cellulare stessa, che altro non è che uno strato fatto di grasso e molecole proteiniche. Questo è vero anche per tutti gli altri organuli cellulari.
Questi organuli non hanno neanche un sistema nervoso, per non dire di un cervello in grado di pensare o assumere decisioni. Nonostante ciò, comunque, svolgono compiti di incredibile complessità, fanno precisi calcoli e assumono decisioni vitali. Questo perché ciascuno di loro obbedisce agli ordini di Dio, Che li ha creati perfetti e li sostiene. Nel dodicesimo versetto della Surat at-Talaq si enuncia il fatto che ogni cosa agisce in osservanza del comandamento di Dio:
 
E' Dio che ha creato sette cieli, e altrettante terre. Il suo comandamento discende attraverso loro, così che potete apprendere che Dio ha potere su ogni cosa, e che Dio comprende ogni cosa con la Sua conoscenza.

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