Il grande successo del film su Gesu suscita entusiasmi
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Il grande successo del film su Gesu suscita entusiasmi

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Il film La Passione Di Cristo del famoso attore-regista Mel Gibson è finalmente uscito in tutte le sale dopo mesi di dibattiti. Guardato con interesse enorme negli Usa, il film ha fatto sì che alcuni cinema assumessero l'aspetto di chiese. Milioni di Cristiani hanno fatto la coda per vedere questa importante opera su Gesù (la pace sia su di lui), la pietra angolare della loro fede.
 
Uno degli aspetti su cui più si sono concentrati i critici è il fatto che questo film non è puro "intrattenimento", a differenza degli classici film di Hollywood. Al contrario, in moltissime scene ci sono sofferenze e perfino torture. I cristiani credono che Gesù fu ucciso con la crocifissione dai Romani, e Mel Gibson mostra che terribile forma di tortura fossero la crocifissione e le crudeltà che la precedevano.

La Reazione degli Ebrei
 
La reazione più notevole al film di Mel Gibson è venuta dagli Ebrei, e ancora dura. Perché? La risposta a questa domanda sta nella storia della Cristianità come è narrata nella Bibbia.
 
Secondo la Bibbia, Gesù è il salvatore che gli Ebrei aspettavano da secoli, in altre parole il Messia. Cominciando a predicare il suo messaggio, comunque, egli chiamava il popolo ebreo a credere in Dio e criticava allo stesso tempo l'ipocrisia di vari sacerdoti che godevano molto prestigio tra gli Ebrei. Per questa ragione, sebbene gran parte del popolo ebreo avesse cominciato ad amare Gesù, i sacerdoti in questione furono grandemente ostili verso di lui e decisero di tendergli una trappola per poterlo uccidere. Alla fine decisero di andare a lamentarsi con i Romani, che governavano a quel tempo la Palestina. Davanti al governatore romano Ponzio Pilato, dissero che Gesù sosteneva di essere re, mentre il loro re era Cesare, e stava in questo modo causando disordini politici. Pilato interrogò Gesù, e vedendo che non aveva commesso alcun crimine, voleva lasciarlo libero. Ma i capi religiosi ebrei insistettero. Chiedevano che venisse crocifisso, e Pilato accettò questa richiesta. Sempre secondo la Bibbia, furono gli Ebrei i responsabili della decisione di giustiziare Gesù.
 
Questo ha portato alcuni Cristiani a covare inimicizia nei confronti degli Ebrei nel corso della storia. Una delle ragioni dell'insorgere dell'Anti-Semitismo, o odio per gli Ebrei, è che i Cristiani guardano agli Ebrei come 'assassini di Gesù'.
 
La reazione dei capi ebrei al film di Mel Gibson nei mesi scorsi è stata proprio sul fatto che il film avrebbe rivitalizzato questa concezione, perdurante negli ultimi 2000 anni. In molte scene del film vengono raffigurati l'odio e la furia di alcune figure religiose ebree. Questo è un rilevante punto di conflitto che divide Cristianità e Giudaismo, che hanno molto in comune, e che li mette in contrapposizione.
 
La Verità Rivelata nel Corano
 
Comunque, c'è una verità importantissima dietro il dibattito su Gesù in corso tra Ebrei e Cristiani.
 
Questa verità è rivelata nel Corano. Secondo i versetti dell'Onnipotente, Gesù non fu realmente messo a morte con la crocifissione. Gli Ebrei avevano predisposto questa insidia, ma Dio la sventò con un miracolo e salvò Gesù, lasciando che qualcun altro fosse crocifisso al posto suo. Così la verità viene descritta nella Sura an-Nisa':
 
E dissero: "Abbiamo ucciso il Messia Gesù figlio di Maria, il Messaggero di Allah!" Invece non l'hanno né ucciso né crocifisso, ma così parve loro . Coloro che sono in discordia a questo proposito, restano nel dubbio: non hanno altra scienza e non seguono altro che la congettura. Per certo non lo hanno ucciso. (Surat An-Nisa, 157)
 
L'espressione "essi non lo hanno ucciso e non lo hanno crocifisso" rivela che Gesù non fu né ucciso né crocifisso. Anche l'affermazione successiva contiene informazioni molto importanti: la persona crocifissa non era Gesù, ma qualcun altro, anche se coloro che eseguirono la crocifissione credevano che fosse Gesù. Ciò avvenne perché questa persona somigliava a Gesù, o venne resa a lui somigliante. (Solo Dio sa per certo).
 
Per secoli questa informazione del Corano è stata oggetto di dibattito tra Cristiani e Musulmani. I cristiani dicono che Gesù fu crocifisso di fronte a centinaia di testimoni, che i vangeli e gli altri autori cristiani concordano su questo, e che è la verità certa e provata in cui a milioni hanno creduto per centinaia d'anni.
 
Tuttavia c'è il fatto che anche alcuni Cristiani hanno accettato che Gesù non sia stato crocifisso.
 
I Cristiani Che Non Hanno Creduto alla Crocifissione
 
Ci sono stati Cristiani che hanno dato risposte diverse all'interrogativo su chi era quello che fu crocifisso. Costoro avevano una credenza considerata "eretica" rispetto alla dottrina cattolica. Questo movimento è chiamato 'Docetismo'.
 
L'informazione più importante sul Docetismo viene dal documento Adversus Haereses (Contro le Eresie) scritto dal sacerdote Ireneo (115-202) alla fine del secondo secolo d.C. Ireneo si riferisce ad un certo Basilide, uno dei personaggi più rappresentativi di quel movimento.
Secondo Ireneo, Basilide, uno storico di Alessandria, insisteva nei suoi scritti - tra il 130 e il 150 d.C. - che Gesù non era stato crocifisso. Sosteneva che qualcun altro, un certo Simone di Cirene, era stato crocifisso, che Dio aveva miracolosamente alterato l'aspetto di Simone rendendolo somigliante a Gesù, e che gli Ebrei e i Romani in questo modo avevano pensato che stavano crocifiggendo Gesù in persona. Basilide scriveva anche che Gesù era stato a guardare mentre Simone di Cirene veniva crocifisso, e che poi si era allontanato e portato, vivente, alla presenza di Dio. (William Smith, D., Dizionario della Biografia Cristiana, Volume 1, p. 768)
 
Da dove erano giunte a Basilide queste informazioni? Secondo gli scritti di un teologo cristiano del terzo secolo, Clemente di Alessandria (150-215), Basilide sosteneva di aver ricevuto informazioni segrete. Secondo questa versione, un individuo chiamato Glaucio, che aveva fatto da interprete a Simon Pietro, uno degli apostoli di Gesù, aveva appreso questo segreto da Pietro, e Basilide lo aveva sentito da lui. Basilide scrisse una nuova 'Bibbia', in cui i vangeli erano corretti alla luce delle informazioni che egli aveva ricevuto da Glaucio.
 
Basilide non era il solo Docetista a sostenere questa tesi. Oltre a lui, anche vari individui e sette considerati "eretici" dalla Chiesa sostenevano la tesi secondo cui Gesù non venne crocifisso, ma rimpiazzato da qualcuno che con lui aveva somiglianza. In 'Cristo Fu Davvero
Crocifisso?' lo scrittore cristiano Faris al-Qayrawani scrive:
 
Nell'anno 185 d. C. una setta che traeva origine dai sacerdoti di Tebe che avevano abbracciato la Cristianità sostenne: "Dio ha impedito che Cristo venisse crocifisso. Egli venne innalzato sano e salvo in cielo". Anche nel 370 d. C. una settica gnostica ermetica che negava la crocifissione di Gesù insegnava che Egli "non era stato crocifisso ma così era apparso agli spettatori della crocifissione". Di nuovo, nel 520 d. C., Severo, vescovo di Siria, fuggì ad Alessandria dove incontrò un gruppo di filosofi che insegnavano che Gesù Cristo non era stato crocifisso, essendo ciò soltanto apparso a coloro che Lo inchiodavano alla croce. Intorno al 610 d. C. il vescovo Giovanni, figlio del governatore di Cipro, cominciò a proclamare che Cristo non era stato crocifisso, che solo era apparso così a coloro che assistevano alla crocifissione. (Faris al-Qayrawani, Cristo Fu Davvero Crocifisso?, Villach: Luce di Vita, 1994, p. 23)
 
Fu nel quarto secolo, comunque, con l'affermarsi del dominio assoluto della Chiesa Cattolica, che i Docetisti scomparvero gradualmente proprio come altri movimenti considerati 'eretici'. L'insegnamento che Gesù fu crocifisso venne confermato come dogma fondamentale del mondo cristiano, imposto dalla Chiesa.
 
L'Umanità ha saputo la verità su questo argomento soltanto per mezzo della rivelazione del Corano al Profeta Maometto. Nel Corano Dio ha rivelato questo su Gesù:
 
"…Invece non l'hanno né ucciso né crocifisso, ma così parve loro ...." (Surat An-Nisa, 157)

LA VITA DI GESU' SECONDO IL CORANO
 
Secondo la documentazione storica del Giudaismo, della Cristianità e dell'Islam, Gesù visse all'incirca 2000 anni fa. Egli era un messaggero prescelto di Dio ed è onorato sia nella vita terrena che in quella dell'Aldilà. Il Vangelo di Matteo stabilisce che era nato durante il regno di Erode I o in un periodo di cambiamento del regime (4 d. C.). Secondo il Vangelo di Luca, era nato durante il regno dell'Imperatore Augusto (27 a. C. - 14 d. C.), quando in Giudea venne condotto un censimento (6 d. C.). Tali informazioni non possono essere verificate. Comunque, gli esperti, analizzando le varie fonti, arrivano a credere che Gesù possa esser nato nel 7 o 6 a.C.
 
Esiste tuttora la vera religione portata da Gesù, Messaggero prescelto da Dio che fu ricompensato con il Paradiso e con doni speciali.
Comunque, è così solo nominalmente, perché essa è stata alterata e falsificata. In maniera simile, la rivelazione consegnata da Dio a Gesù continua a esistere solo nominalmente e certamente non con gli aspetti originari, poiché le scritture cristiane sono state corrotte e alterate.
Poiché non possiamo acquisire alcuna vera conoscenza su Gesù da questa fonte, ci volgiamo all'unica fonte che ci può dare vera informazione: il Corano, che Dio ha promesso di proteggere fino all'Ultimo Giorno. Il Corano rivela molto sulla nascita e sulla vita di Gesù, su esempi dei suoi incontri con altra gente, sulla condizione di coloro che vivevano attorno a lui, e su molti altri argomenti. Fornisce anche molti esempi dei suoi sforzi per chiamare il popolo ebraico alla fede. Il Corano riporta queste parole di Gesù:
 
[Sono stato mandato] a confermarvi la Torâh che mi ha preceduto e a rendervi lecito qualcosa che vi era stata vietata . Sono venuto a voi con un segno da parte del vostro Signore. Temete dunque Allah e obbeditemi.In verità Allah è il mio e vostro Signore. AdorateLo dunque: ecco la retta via". (Surat Al-'Imran, 50-51)
 
Soltanto pochi Ebrei risposero alla sua chiamata e divennero suoi discepoli. Il Corano rivela così l'esistenza di questi credenti devoti:
 
Quando poi Gesù avvertì la miscredenza in loro, disse: "Chi sono i miei ausiliari sulla via di Allah?", "Noi, dissero gli apostoli, siamo gli ausiliari di Allah. Noi crediamo in Allah, sii testimone della nostra sottomissione. Signore! Abbiamo creduto in quello che hai fatto scendere e abbiamo seguito il messaggero, annoveraci tra coloro che testimoniano". (Surat Al-'Imran, 52-53)
 
Secondo il Nuovo Testamento, Gesù viaggiò per ogni luogo della Palestina con i suoi 12 apostoli per chiamare la gente alla fede. In questo viaggio, Dio gli accordò di compiere molti miracoli. Egli guarì malati e invalidi, curò persone che soffrivano di lebbra, dette la vista a coloro che erano ciechi dalla nascita, e resuscitò i morti. Il Corano rivela tali miracoli in questo versetto:
 
E [ne farà un] messaggero per i figli di Israele [che dirà loro]: "In verità vi reco un segno da parte del vostro Signore. Plasmo per voi un simulacro di uccello nella creta e poi vi soffio sopra e, con il permesso di Allah, diventa un uccello. E per volontà di Allah, guarisco il cieco nato e il lebbroso, e resuscito il morto. E vi informo di quel che mangiate e di quel che accumulate nelle vostre case. Certamente in ciò vi è un segno se siete credenti! (Surat Al-'Imran 3:49)
 
E quando Allah dirà: " O Gesù figlio di Maria, ricorda la Mia grazia su di te e su tua madre e quando ti rafforzai con lo Spirito di Santità! Tanto che parlasti agli uomini dalla culla e in età matura . E quando ti insegnai il Libro e la saggezza e la Torâh e il Vangelo, quando forgiasti con la creta la figura di un uccello, quindi vi soffiasti sopra e col Mio permesso divenne un uccello. Guaristi, col Mio permesso, il cieco nato e il lebbroso. E col Mio permesso risuscitasti il morto. E quando ti difesi dai Figli d'Israele allorché giungesti con le prove. Quelli di loro che non credevano, dissero: "Questa è evidente magia ". (Surat Ma'ida, 110)
 
Gesù compì grandi miracoli, e molti furono quelli che ne restarono impressionati. Comunque, egli riaffermò sempre che questi miracoli appartenevano soltanto alla volontà di Dio e, secondo la Bibbia, diceva sempre alle persone che guariva: "La tua fede ti ha salvato". In risposta, gli uomini rendevano gloria al Signore quando vedevano i suoi miracoli:
 
Gesù partì e andò sul Mare di Galilea. Poi salì su una montagna e sedette. Una gran folla lo raggiunse, portando lo zoppo, il cieco, lo sciancato, il muto e molti altri, e li pose ai suoi piedi. E lui li guarì. La gente era strabiliata nel vedere il muto parlare, lo sciancato raddrizzarsi, lo zoppo camminare e il cieco vedere. E ringraziavano il Dio di Israele. (Matteo 15:29-31)
 
Nonostante l'aumentare degli ostacoli, in particolare tra coloro che erano vittime di oppressione e crudeltà, il numero dei credenti cominciò a crescere. A quel tempo, Gesù e i suoi discepoli avevano girato tutte le città e i paesi della regione. Nel frattempo, i sacerdoti e gli scriba (maestri della legge) iniziavano a complottare e tramare contro Gesù, colui che aveva parlato loro degli errori a proposito delle tradizioni che loro portavano avanti da anni, ricordando le deviazioni nell'ordine da loro stabilito e richiamandoli a credere soltanto in Dio e a vivere soltanto per lui. (Luca 22:1-2, Giovanni 11:47-53)
 
Come tutti gli altri Profeti, Gesù chiamò il suo popolo a credere in Dio, a sottomettersi incondizionatamente a Lui, a vivere per il Suo buon piacere, ad astenersi dal peccato e dal male, a fare il bene. Egli ricordava loro la transitorietà della vita e l'imminenza della morte, e diceva loro che avrebbero dovuto rispondere di tutte le loro azioni nell'Aldilà. Li richiamava a venerare soltanto Dio ed a temere e preoccuparsi soltanto di Lui. La Bibbia contiene anche molti consigli e molto materiale istruttivo (mashal) a questo proposito. Secondo il Nuovo Testamento, Gesù dava consigli a quelli "di poca fede", portava loro la buona novella dell'imminente regno di Dio, e chiedeva loro di cercare il perdono di Dio. Questo regno è il dominio che gli Ebrei aspettavano si stabilisse al momento dell'arrivo del Messia, un dominio che avrebbe portato rinnovata fede e liberazione.
 
Gesù rimase fedele alla legge di Mosè (i comandamenti della Torah) e biasimava gli Ebrei perché se ne allontanavano o per le loro pratiche ipocrite. Riporta il Nuovo Testamento che diceva loro: "Se credevate in Mosè, crederete in me, perché egli scrisse di me". (Giovanni 5:46).
Gesù chiamò gli uomini a tornare alla Torah. Il Vangelo di Matteo riporta il suo ordine di sottomettersi alla legge di Mosè ("la legge sacra"):
Io non sono venuto per distruggere ma per realizzare (Matteo 5:17)
 
Chi quindi infrange anche minimamente questi comandamenti e insegna agli uomini a fare lo stesso non sarà chiamato nel regno dei Cieli; ma chi li mette in pratica e li insegna sarà chiamato grande nel regno dei Cieli. (Matteo 5:19)
 
Il Corano dice questo, a proposito di Gesù:
 
[Sono stato mandato] a confermarvi la Torâh che mi ha preceduto e a rendervi lecito qualcosa che vi era stata vietata . Sono venuto a voi con un segno da parte del vostro Signore. Temete dunque Allah e obbeditemi. (Surat Al-'Imran, 50)
 
I RACCONTI CONTRASTANTI DELLA CROCIFISSIONE NEI VANGELI
 
Ai nostri tempi i Cristiani credono nella Sacra Scrittura chiamata Nuovo Testamento. Molte parti del libro invitano gli uomini a credere e venerare Dio in modo molto sincero e raccomandano eccellenti principi morali. A questo proposito, molto del Nuovo Testamento è compatibile con il Corano. Quindi i Musulmani e i Cristiani hanno moltissime credenze in comune e sono guidati dagli stessi valori morali. Questa è un'importante verità che rappresenta il terreno per l'instaurarsi di dialogo e cooperazione tra le due fedi.
 
D'altra parte, Dio nel Corano ci rivela che due insegnamenti fondamentali del Nuovo Testamento sono erronei.
 
Il primo è la credenza che Gesù sia stato crocifisso e che questo sia stato un "sacrificio" per tutta l'umanità.
 
Il secondo è l'affermazione che Gesù sia il "figlio di Dio". (Dio è sicuramente al di là di questo. Egli è di gran lunga più in alto dell'avere un figlio).
 
Un punto interessante è che le affermazioni nei vangeli per quanto riguarda queste due credenze sono contraddittorie.
 
I Quattro Vangeli
 
Il Nuovo testamento contiene quattro diversi "vangeli" che descrivono la vita e l'opera di Gesù. I primi tre, i vangeli secondo Matteo, Marco e Luca sono largamente paralleli tra di loro. Per questo vengono descritti come vangeli "sinottici" nella tradizione cristiana. (La parola 'sinottico' significa 'preso dallo stesso punto di vista' e descrive le prospettive dei primi tre vangeli). Nonostante compaia come secondo vangelo nel Vecchio Testamento, il più antico è il vangelo secondo San Marco. E' accettato che Matteo e Luca usassero il vangelo secondo San Marco come fonte, per scrivere i propri vangeli, facendo poi alcune aggiunte personali.
 
Il quarto vangelo è quello di Giovanni, e questo è molto diverso dalla linea comune dei vangeli sinottici. Alcuni eventi descritti da Giovanni non appaiono nei vangeli sinottici, o sono descritti in maniera contraria. Inoltre, un evento narrato da Giovanni è descritto in modo completamente diverso da come appare nei vangeli sinottici.
 
Le Contraddittorie Descrizioni della Crocifissione
 
Come abbiamo già visto, nel Corano si rivela che la persona che venne crocifissa non era Gesù, ma, per miracolo di Dio, qualcuno che gli somigliava fu crocifisso, e Gesù sfuggì all'insidia.
 
I vangeli del Nuovo Testamento insistono sul fatto che fu Gesù ad essere crocifisso. Eppure i loro racconti della crocifissione sono in contrasto tra di loro, molto più evidentemente che per ogni altro argomento.
 
Ci sono enormi discrepanze su questo soggetto, sia tra i vangeli sinottici, sia tra questi e quello di Giovanni. Il racconto che comincia con l'Ultima Cena di Gesù con i discepoli e continua con l'arresto e il processo è il brano con maggiori contraddizioni in tutti i vangeli.
Esaminiamo i maggiori punti di contraddizione:
 
o I vangeli sinottici sostengono che ci fu "una cerimonia del pane e del vino" all'Ultima Cena di Gesù e dei suoi discepoli. Ma Giovanni non la menziona affatto. Invece, fa un'affermazione completamente diversa, che i discepoli lavarono i suoi piedi come espressione di amore e rispetto.
 
o Una discrepanza simile si trova a proposito dell'arresto di Gesù da parte dei Romani. Secondo le affermazioni dei vangeli sinottici, Giuda Iscariota tradì Gesù indicandolo ai Romani. Secondo Giovanni, fu lo stesso Gesù a consegnarsi. Anche le risposte date a Giuda da Gesù vengono riportate in modo contraddittorio. Secondo Matteo, egli disse a Giuda: "Amico, fai quello per cui sei venuto", laddove, secondo Giovanni, non ci fu alcun dialogo tra i due.
 
o C'è anche disaccordo riguardo ciò che i discepoli fecero dopo l'arresto di Gesù. Secondo Matteo, i discepoli fuggirono tutti, soltanto Pietro restò a guardare Gesù da lontano. Marco descrive lo strano particolare di come solo "un giovane, vestito soltanto di un abito di lino" stava a guardare Gesù, e di come questi venne preso ma si liberò dell'abito e fuggì. Come Matteo, Luca scrive che soltanto Pietro guardava Gesù. Giovanni, invece, scrive che Simon Pietro e un altro discepolo seguivano Gesù.
 
o Sono diverse anche risposte alla domanda su chi giudicò Gesù. I vangeli sinottici raccontano che venne processato dalla Suprema Corte Giudaica (il Sinedrio). Secondo Giovanni, Gesù non fu processato dal Sinedrio, ma da Caifa, all'epoca sommo sacerdote, e da suo suocero Annah.
 
o Anche il processo a Gesù da parte del governatore romano Ponzio Pilato è descritto in maniera molto diversa. Secondo i vangeli sinottici, Gesù non replicò alle accuse che gli venivano mosse da Pilato, dicendo soltanto: "Sì, è come tu dici", quando gli venne chiesto se era il re degli Ebrei. Giovanni, invece, dice che Gesù dette una lunga risposta a Pilato, con una dichiarazione circostanziata: "Il mio regno non è di questo mondo.... Ma il mio mondo è di altrove".
 
o Poco chiaro anche chi portò la croce. Nei vangeli sinottici è scritto che la portò un uomo chiamato Simone di Cirene, laddove Giovanni sostiene che Gesù la portò da sé.
 
o Pure i due ladroni che vennero crocifissi affianco a Gesù sono descritti diversamente, come anche le ultime parole di Gesù.
 
o I vangeli parlano in maniera diversa anche dei tempi della crocifissione. Secondo i vangeli sinottici, era il secondo giorno della Pasqua Ebraica. Secondo Giovanni, era un giorno prima della Pasqua Ebraica.
 
Chiaramente queste discrepanze rivelano un quadro interessante.
 
Questo perché tali eventi, che riguardano l'ultimo giorno della vita di Gesù, dall'Ultima cena alla crocifissione, si verificarono, secondo la tradizione Cristiana, di fronte a centinaia di testimoni. Con l'eccezione dell'Ultima Cena, cui partecipavano solo gli apostoli, devono aver avuto luogo tutti davanti a grandi folle. Secondo i vangeli, l'arresto di Gesù ebbe luogo di fronte a centinaia di Romani ed Ebrei. Sempre secondo i vangeli, la crocifissione ebbe luogo a Gerusalemme, sotto gli occhi del popolo.
 
Dunque, perché ci sono tante discrepanze tra i resoconti di questi eventi avvenuti davanti a tanti testimoni oculari?
 
La risposta è chiara: la ragione per cui ci sono queste discrepanze nei racconti della crocifissione è che la storia si basa su un errore. Non era Gesù che venne crocifisso. Dio salvò il suo profeta benedetto dalla trappola che gli era stata tesa.
 
Gesù Non E' Morto, Ma Si Trova Alla Presenza di Dio
 
Il Corano rivela che gli infedeli architettarono un piano per togliere la vita a Gesù. Ma fallirono, perché il Corano riferisce:
 
Tessono strategie e anche Allah ne tesse. Allah è il migliore degli strateghi! (Surat Al-'Imran, 54)
 
Come rivelano i versetti, essi complottarono e si attivarono per uccidere Gesù. Ad ogni modo, il loro complotto fallì perché finirono per uccidere un sosia. Mentre si svolgevano questi eventi, Dio innalzò Gesù alla Sua presenza:
 
E dissero: "Abbiamo ucciso il Messia Gesù figlio di Maria, il Messaggero di Allah!" Invece non l'hanno né ucciso né crocifisso, ma così parve loro . Coloro che sono in discordia a questo proposito, restano nel dubbio: non hanno altra scienza e non seguono altro che la congettura. Per certo non lo hanno ucciso. (Surat An-Nisa, 157)
 
Il versetto successivo dice, a proposito dell'ascensione di Gesù:
 
ma Allah lo ha elevato fino a Sé. Allah è eccelso, saggio. (An-Nisa, 158)
 
La verità rivelata nel versetto è chiara. Coloro che tentarono di uccidere Gesù non riuscirono a farlo. L'espressione "pure è così che è stato fatto sembrare loro" rivela questa realtà. Dio mostrò loro un sosia e innalzò Gesù alla Sua presenza. Nostro Signore rivela anche che quelli che fecero questa affermazione non erano a conoscenza della verità.
 
Gesù non venne ucciso.
 
La verità, chiaramente indicata nel Corano e nelle hadith (racconti orali) del nostro Profeta (Dio lo benedica e gli garantisca la pace), è che Gesù è ancora vivo e tornerà sulla Terra alla Fine dei Tempi.

GESU' TORNERA' SULLA TERRA
 
L'argomento del ritorno di Gesù sulla terra è stato oggetto di grande interesse, nel mondo intero, nelle ultime settimane. Per comprendere la verità su questa materia, bisogna naturalmente studiare i segni nel Corano.
 
C'è forte evidenza, nel Corano, sulla seconda venuta di Gesù. Essa può essere espressa con queste parole:
 
1. "... Io metterò gli uomini che ti seguono al di sopra di quelli che sono infedeli fino al Giorno della Risurrezione..."
 
Il primo versetto che indica il ritorno di Gesù è il seguente:
 
E quando Allah disse: "O Gesù, ti porrò un termine e ti eleverò a Me e ti purificherò dai miscredenti. Porrò quelli che ti seguono al di sopra degli infedeli, fino al Giorno della Resurrezione" . Ritornerete tutti verso di Me e Io giudicherò le vostre discordie. (Surat Al-'Imran, 55)
 
Dio fa cenno anche al fatto che un gruppo di sinceri seguaci di Gesù prevarranno sugli infedeli fino al Giorno della Resurrezione. Gesù non ebbe molti seguaci durante la sua vita terrena e, con la sua ascensione, la religione che aveva portato sulla terra degenerò rapidamente. Nei due secoli successivi, quelli che avevano creduto in Gesù furono oppressi perché non avevano alcun potere politico. Quindi, non possiamo dire che i primi Cristiani prevalsero sugli infedeli nel senso esplicitato nel versetto summenzionato.
 
Al giorno d'oggi, la Cristianità si è tanto allontanata dal suo stato originale che non somiglia più alla religione insegnata da Gesù. A questo proposito, "Io metterò gli uomini che ti seguono al di sopra di quelli che sono infedeli fino al Giorno della Risurrezione" porta un messaggio chiaro: deve esserci un gruppo di seguaci di Gesù che esisterà fino all'Ultimo Giorno. Questo gruppo emergerà con la sua seconda venuta, e quelli che a quel tempo lo seguiranno prevarranno sugli infedeli fino all'Ultimo Giorno.
2. "Non c'è uno solo del Popolo del Libro che non crederà in lui prima di morire..."
 
Nel Corano leggiamo che:
 
Non vi è alcuno della Gente della Scrittura che non crederà in lui prima di morire. Nel Giorno della Resurrezione testimonierà contro di loro. (Surat An-Nisa, 159)
 
La frase "Non c'è uno solo del Popolo del Libro che non crederà in lui prima di morire" è molto interessante. Alcuni studiosi credono che le parole "egli/esso" in questo versetto si riferisca al Corano invece che a Gesù, e così intendono che il Popolo del Libro crederà nel Corano prima della morte. Comunque, è fuori discussione che quella stessa parola, nei due versetti precedenti, si riferisce a Gesù.
 
Un altro punto che dobbiamo approfondire qui è quello dell'interpretazione di "prima di morire". Alcuni ritengono che questo significhi che il Popolo della Scrittura "avrà fede in Gesù prima della propria morte". Secondo questa interpretazione, ciascun componente del Popolo del Libro arriverà a credere in Gesù prima di arrivare alla morte. Ma fino ad ora milioni di quelli che formano il Popolo del Libro sono vissuti e morti senza mai credere in Gesù. Quindi, il versetto non parla della morte di queste persone, ma piuttosto della morte di Gesù. Alla fine, la verità rivelata dal Corano è questa: "Prima che Gesù muoia, tutto il Popolo del Libro crederà in lui".
 
Questo può essere possibile soltanto con il ritorno sulla Terra di Gesù e con tutto il Popolo del Libro che avrà fede in lui durante questa seconda vita. Questa è infatti la promessa delle hadith. (Solo Dio sa di più).
 
3. "Egli è un segno dell'Ora..."
 
Nel Corano, veniamo informati del ritorno di Gesù sulla Terra. Questo versetto stabilisce che Gesù è un segno dell'Ora:
 
Egli è un annuncio dell'Ora. Non dubitatene e seguitemi, questa è la retta via. (Surat Az-Zukhruf, 61)
 
I grandi studiosi dell'Islam interpretano quel pronome come riferentesi a Gesù, un'opinione che essi fondano su altri versetti del Corano e hadith. Nel suo commento, Elmalili Muhammad Hamdi Yazir scrive:
 
Non c'è dubbio che egli [Gesù] sia un segno dell'Ora, si dichiara che l'ora verrà, che i morti saranno risuscitati e si alzeranno, poiché il miracolo della seconda venuta di Gesù e il suo miracolo di risuscitare i morti, assieme alla sua rivelazione che i morti si alzeranno, provano che il Giorno del Giudizio è realtà. Secondo le hadith, il suo arrivo è un segno dell'Ultimo Giorno. (Elmalili Muhammad Hamdi Yazir, Kuran-i Kerim Tefsiri (Qur'an Tafsir); www.kuranikerim.com/telmalili/zuhruf.htm)
 
Gesù visse sei secoli prima della rivelazione del Corano. Quindi non possiamo considerare la sua prima vita come un segno del Giorno del Giudizio. Il versetto dice che Gesù tornerà verso la fine del tempo o, in altre parole, durante gli ultimi tempi prima del Giorno del Giudizio. In tale contesto, il suo ritorno è un segno dell'imminente arrivo dell'Ora. (Solo Dio sa di più).
 
4. "Egli gli insegnerà il Libro e la Sapienza, e la Torah e il Vangelo".
 
I versetti 45-48 della Sura 3 rivelano che Dio insegnerà a Gesù il "Libro", la Torah e il Vangelo. Naturalmente questo "libro" di cui si parla è molto importante. La stessa espressione è usata anche nel versetto che segue:
 
E quando Allah dirà: " O Gesù figlio di Maria, ricorda la Mia grazia su di te e su tua madre e quando ti rafforzai con lo Spirito di Santità! Tanto che parlasti agli uomini dalla culla e in età matura . E quando ti insegnai il Libro e la saggezza e la Torâh e il Vangelo, quando forgiasti con la creta la figura di un uccello, quindi vi soffiasti sopra e col Mio permesso divenne un uccello. Guaristi, col Mio permesso, il cieco nato e il lebbroso. E col Mio permesso risuscitasti il morto. E quando ti difesi dai Figli d'Israele allorché giungesti con le prove. Quelli di loro che non credevano, dissero: "Questa è evidente magia ". (Surat Al-Ma'ida, 110)
 
Esaminando come la parola "Libro" viene usata qui, vediamo che essa si riferisce al Corano in ambedue i casi. I versetti rivelano che dopo la Torah, i Salmi e il Vangelo, il Corano è il libro divino definitivo. In un altro versetto "Libro" per indicare il Corano, dopo aver menzionato la Torah e il Vangelo. (Al-'Imran, 2-3)
 
In questo caso, il Corano è il terzo libro che verrà insegnato a Gesù. Ma questo sarà possibile soltanto quando egli tornerà sulla Terra, poiché egli visse 600 anni prima della rivelazione del Corano. Anche le hadith rivelano che Gesù governerà con il Corano, non con il Vangelo, alla sua seconda venuta. Questo corrisponde con il significato del versetto. (Solo Dio sa di più).
 
5. "Alla vista di Dio l'aspetto di Gesù è pari a quello di Adamo".
 
Il versetto "In verità, per Allah Gesù è simile ad Adamo che Egli creò dalla polvere, poi disse: "Sii" ed egli fu. (Surat Al-'Imran, 59) può anche indicare il ritorno di Gesù. Gli studiosi Musulmani che hanno scritto commenti al Corano sottolineano che questo versetto indica il fatto che ambedue i Profeti non ebbero un padre, perché Dio li creò entrambi con l'ordine: "Siate!" Comunque, il versetto potrebbe anche avere un altro significato: proprio come Adamo fu mandato sulla Terra dalla presenza di Dio, anche Gesù verrebbe mandato sulla Terra dalla presenza di Dio al Tempo della Fine. (Solo Dio sa di più).
 
6. "Il giorno in cui sono nato, il giorno in cui muoio, e il giorno in cui sono nuovamente riportato alla vita....."
 
Anche la Sura Maryam menziona la morte di Gesù nel seguente versetto:
 
Pace su di me il giorno in cui sono nato, il giorno in cui morrò e il Giorno in cui sarò resuscitato a nuova vita" (Surat Al-Maryam, 33)
 
Se si prende in considerazione questo versetto, assieme al versetto 55 della Surah Al `Imran, emerge un'importante realtà: mentre la Surah Al `Imran afferma che Gesù fu innalzato alla presenza di Dio e non fa cenno al fatto che egli morì o fu ucciso, la Surah Maryam parla del giorno
in cui egli morirà. Questa seconda morte può essere possibile soltanto dopo che egli è tornato a vivere sulla Terra per un periodo di tempo.
(Solo Dio sa di più).
 
7. "... che tu potessi parlare agli uomini dalla culla e quando eri diventato adulto …"
 
Un altro elemento che dimostra il ritorno di Gesù è la parola kahlaan, che compare nella Surat al-Ma'ida 5:110 e nella Surah Al `Imran 3:46. I versetti dicono:
 
E quando Allah dirà: " O Gesù figlio di Maria, ricorda la Mia grazia su di te e su tua madre e quando ti rafforzai con lo Spirito di Santità! Tanto che parlasti agli uomini dalla culla e in età matura . E quando ti insegnai il Libro e la saggezza e la Torâh e il Vangelo, quando forgiasti con la creta la figura di un uccello, quindi vi soffiasti sopra e col Mio permesso divenne un uccello. Guaristi, col Mio permesso, il cieco nato e il lebbroso. E col Mio permesso risuscitasti il morto. E quando ti difesi dai Figli d'Israele allorché giungesti con le prove. Quelli di loro che non credevano, dissero: "Questa è evidente magia ". (Surat Al-Ma'ida, 110)
 
Dalla culla parlerà alle genti e nella sua età adulta sarà tra gli uomini devoti". (Surat Al-'Imran, 46)
 
Il termine kahlaan, che viene usato soltanto in questi due versetti, solo in riferimento a Gesù, e per esprimere l'età adulta di Gesù, significa "persona in età tra i 30 e i 50, persona non più giovane, persona che ha raggiunto l'età matura". Gli studiosi Islamici concordano che ciò indichi un'età di 35 e oltre. Basano questa opinione su una hadith riferita da Ibn 'Abbas, che Gesù venne innalzato alla presenza di Dio all'inizio della sua trentina, e che egli vivrà ancora per 40 anni quando tornerà. Di conseguenza, suggeriscono che questo versetto è la prova del ritorno di Gesù, poiché verrà l'età matura, in seguito alla sua seconda venuta. (Muhammed Khalil Herras, Fasl al-Maqal fi raf`i `Isa hayyan wa nuzulihi wa qatlihi ad-Dajjal (Cairo: Maktabat as-Sunnah, 1990), 20.)
 
In breve, il miracolo della seconda venuta di Gesù, rivelato in un gran numero di hadith, è menzionato anche nel Corano.
 
Gesù non è morto, e tornerà di nuovo sulla Terra.

L'ERRORE CRISTIANO DELLA TRINITA'
 
Il Corano fa risaltare in modo particolare le credenze positive e le caratteristiche morali dei Cristiani. Dio lo ha rivelato ai Musulmani, i Cristiani sono "il popolo più affezionato a quelli che credono", e "non arroganti". (Corano, 5:82) Secondo l'Islam, i Cristiani non sono negatori, ma sono un Popolo del Libro, come gli Ebrei. In altre parole, sono un popolo di fedeli che credono nelle prime rivelazioni di Dio.
 
Eppure, il Corano evidenzia anche un errore macroscopico dei Cristiani. E' l'errore della Trinità, l'attribuzione di divinità a Gesù. Nel Corano, Dio ammonisce i Cristiani al riguardo:
 
O Gente della Scrittura, non eccedete nella vostra religione e non dite su Allah altro che la verità. Il Messia Gesù, figlio di Maria non è altro che un messaggero di Allah, una Sua parola che Egli pose in Maria, uno Spirito da Lui [proveniente]. Credete dunque in Allah e nei Suoi messaggeri. (Surat An-Nisa', 171)
 
Senza dubbio, guardando ai fatti storici, si può vedere come la Trinità sia un mito, entrato nella Cristianità in un secondo momento.
 
Monoteismo: L'Essenza della Cristianità
 
La Cristianità nacque tra gli Ebrei che vivevano in Palestina. Tutti quelli che stavano attorno a Gesù e che credevano in lui erano Ebrei e vivevano secondo le leggi di Mosè. La caratteristica fondamentale del Giudaismo era il monoteismo, il credere in un unico Dio.
 
Comunque, la Cristianità cominciò a cambiare in certo qual modo dopo l'ascensione di Gesù alla presenza di Dio, e con il diffondersi dal mondo Ebraico in quello pagano. Il credo monoteistico, l'essenza della legge di Mosè, subì un gran cambiamento e i Cristiani cominciarono a considerare Gesù come divino.
 
Il credo nella "Trinità" è emerso alla fine di questo processo. Questo, per i Cristiani, descrive un triplice credo in Dio come "Padre, Figlio e Spirito Santo". La Trinità è una delle condizioni fondamentali della fede per i Cristiani tradizionali. Il credo nella Trinità considera il nostro Signore Onnipotente da un punto di vista superstizioso ed è un concetto errato che attribuisce la divinità a Gesù, mandato da Dio all'umanità come profeta. Nonostante comprenda molte notevoli incongruenze e sia completamente incompatibile con il monoteismo, esso occupa un ruolo centrale nel contaminato sistema di fede dei Cristiani. Coloro che non credono nella Trinità, e quindi nel fatto che Gesù sia il figlio di Dio, non è considerato un vero Cristiano dai sostenitori della Cristianità tradizionale.
 
Pressioni su Coloro che Negavano la Trinità
 
Un punto interessante è che i vari individui o movimenti che si sono opposti al credo nella Trinità ed hanno sostenuto che Gesù era soltanto un profeta di Dio, sono stati sottoposti a grandi pressioni nel corso della storia della Cristianità. Questi monoteisti si opponevano fieramente a coloro che dicevano che Gesù era il figlio di Dio, e proclamavano apertamente che ciò significava "attribuire soci" a Dio. Per tale ragione, per centinaia d'anni costoro vennero descritti come "eretici" e perfino "nemici della Cristianità", e allo stesso modo quelli che li sostenevano.
Pure, nel mondo Cristiano quelli che credono nell'unicità di Dio sono sempre stati una minoranza rispetto ai sostenitori della Trinità.
 
Anche coloro che hanno studiato l'argomento da una posizione neutra, hanno stabilito che la vera cristianità è quella monoteista, che è stata soppressa nel corso della storia. Una gran parte dei ricercatori della Bibbia indipendenti, che iniziarono in particolare nel XVIII secolo, conclusero che la Trinità, la confessione dei peccati ed altri dogmi cristiani non avevano alcun posto nella vera Cristianità. Nei loro studi sul Vecchio e sul Nuovo Testamento, e su altre fonti cristiane, gli esperti hanno rivelato che la Cristianità della tradizione ha caratteristiche molto diverse da quelle che aveva al tempo di Gesù, e che venne plasmata così secoli dopo quell'epoca.
 
Cristiani Che Hanno Negato la Trinità
 
E' sotto l'influenza di queste fonti che alcune sette cristiane oggi rifiutano la Trinità. La Chiesa Unitaria, per esempio, che ha chiese in ogni parte del mondo, è una delle più grandi comunità cristiane a rifiutare di credere nella Trinità. Per quanto possano conservare vari punti di vista diversi, i membri di quella congregazione negano che Gesù sia il figlio di Dio e dicono che la Cristianità esige il credere in un unico Dio. Molti di loro mettono in rilievo l'errata natura dell'affermazione che Gesù venne crocifisso per redimere i peccati del mondo.
 
Si possono trovare oppositori della Trinità tra i Cristiani di molti vari credo o chiese. Gli oppositori della Trinità sono un numero crescente, particolarmente in America, ogni giorno, e c'è un rapido aumento del numero di persone che apertamente esprimono la verità nel mondo cristiano. Tra questi, la "Chiesa Mondiale di Dio" è particolarmente importante. Herbert W. Armstrong, il fondatore della chiesa, sostiene che la Trinità è una dottrina pagana, e che è penetrata nella Cristianità dalle culture pagane.
 
Il punto più rilevante su questo argomento è che nella Bibbia non v'è alcuna traccia del credo nella Trinità, dipinta come base della Cristianità. Non compare né nel Vecchio Testamento, la sacra scrittura degli Ebrei, né nel Nuovo Testamento, il testo sacro cristiano. Il credo nella Trinità dipende dall'interpretazione di un certo numero di affermazioni nella Bibbia, e la parola stessa fu per la prima volta usata da Teofilo di Antiochia alla fine del II secolo. Tale credenza venne completamente incorporato nel credo cristiano molto dopo. Per questa ragione, i ricercatori della Bibbia e gli oppositori della Trinità si concentrarono su questi due quesiti: "Il credo nella Trinità, descritto come base della religione cristiana, non dovrebbe essere scritto a chiare lettere nella Bibbia?" e "Se questo credo fosse proprio vero, non ne avrebbe forse Gesù parlato apertamente?" La risposta che essi forniscono è chiara: Nessun credo che non compaia chiaramente nella Bibbia, e che quindi era sconosciuto ai primi Cristiani, può essere il fondamento della Cristianità. Questo non è altro che un mito formatosi dopo Gesù e sotto l'influenza della cultura greca. Non ha nulla a che vedere con l'essenza della Cristianità.

Si può constatare tale verità se si legge attentamente la Bibbia.
 
La Base della Bibbia è Anche "Credere in Un Solo Dio"
 
E' rivelato nel Corano che Gesù dette agli Ebrei questo messaggio:
 
Sono certamente miscredenti quelli che dicono: " Allah è il Messia, figlio di Maria! ". Mentre il Messia disse: " O Figli di Israele, adorate Allah, mio Signore e vostro Signore". Quanto a chi attribuisce consimili ad Allah, Allah gli preclude il Paradiso, il suo rifugio sarà il Fuoco. Gli ingiusti non avranno chi li soccorra! (Surat Al-Ma'ida,72)
 
Le espressioni di Gesù che richiamano l'unicità di Dio si trovano anche nei vangeli del Nuovo Testamento, che sono stati soggetti a distorsioni e falsificazioni. Per esempio, Gesù, a un maestro della legge che gli aveva chiesto "Di tutti i comandamenti, qual è il più importante?" rispose: "Il più importante è questo: Ascolta, oh Israele, il Signore nostro Dio, il Signore è uno. Amate il Signore vostro Dio con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima e con tutta la vostra mente e con tutte le vostre forze". (Marco 12:28-30)
 
Il passaggio che segue, ancora dal vangelo secondo Marco, mostra che Gesù proibiva non soltanto che gli si attribuisse divinità, ma perfino che lo si lodasse:
 
E mentre Gesù si metteva in cammino, un uomo gli corse incontro e si gettò in ginocchio davanti a lui. "Buon maestro, - chiese - cosa devo fare per meritare la vita eterna?" "Perché mi chiami buono? - rispose Gesù - . Nessuno è buono, eccetto Dio stesso" (Marco 10:17-18)
 
In effetti questo solo passaggio è sufficiente a mostrare che credere nella Trinità è una violazione del Nuovo Testamento. Rifiutando le lodi e sottolineando che solo Dio è degno di lode, Gesù affermava apertamente che egli stesso era un servo di Dio.
 
Infatti Gesù è un profeta di Dio, mandato a parlare agli uomini dell'unicità di Dio, in seguito alla corruzione della rivelazione di Mosè, e del fatto che non c'è altro dio all'infuori di Lui. Fece appello agli Ebrei, che avevano alterato la vera religione portata da Mosè, ad abbandonare le loro tradizioni e superstizioni fanatiche e a sottomettersi unicamente a Dio. Questo messaggio di Gesù dei Figli di Israele è così rivelato nel Corano:
 
Quando Gesù portò le prove evidenti disse: " Sono venuto a voi con la saggezza e per rendervi esplicita una parte delle cose su cui divergete . Temete Allah e obbeditemi. In verità Allah è il mio e vostro Signore. AdorateLo allora. Ecco la retta via". (Surat Al-Zukhruf, 63-64)
 
[Sono stato mandato] a confermarvi la Torâh che mi ha preceduto e a rendervi lecito qualcosa che vi era stata vietata . Sono venuto a voi con un segno da parte del vostro Signore. Temete dunque Allah e obbeditemi. In verità Allah è il mio e vostro Signore. AdorateLo dunque: ecco la retta via". (Surat Al-'Imran, 50-51)
 
E' dovere di Musulmani, Cristiani, Ebrei e di tutti gli uomini al mondo attenersi a questa chiamata divina.

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