Tutte le cose sono state create con saggezza e con un secondo fine. In armonia con questo secondo fine ci sono benefici per i credenti in tutto ciò che accade. Perché Allah è dalla parte dei credenti e non li abbandona.
Ai credenti gli incontri della vita possono a prima vista sembrare sfavorevoli. Invece bisogna comprendere che anche degli eventi esteriormente così, per esempio un complotto architettato contro di loro da parte degli infedeli, infine si rivelerà essere un bene per loro. Allah prima o poi farà sentire loro la Sua carità, così i credenti devono essere del tutto sicuri che c'è del buono in ogni cosa.
Ci sono tanti esempi di questo genere di situazioni nel Corano; la vita di Yusuf (Giuseppe) è uno dei più importanti. Nella fanciullezza, Yusuf era stato gettato in fondo a un pozzo dai suoi fratelli. Venne poi salvato e in seguito accusato e imprigionato, nonostante fosse innocente. Una persona senza fede avrebbe interpretato questi incidenti come una enorme sfortuna. Invece, Yusuf tenne sempre ben presente che questo poteva succedere soltanto nell'ambito dei piani di Allah e che tutto si sarebbe certamente volto al meglio. E questo si dimostrò vero. Allah volse i 'disastri' per il meglio, Yusuf fu rilasciato dalla prigione e col tempo divenne uno dei governanti di quella terra.
Non diversa fu la situazione di Yunus (Giona). Fuggì su una nave da carico, dove, per conservare il suo posto, dovette tirare a sorte. Quando l'estrazione gli fu sfavorevole, venne gettato in mare, dove fu ingoiato da un enorme pesce. Il Corano ci informa che fu salvato e fu inviato ad una "nazione di centomila uomini o più", solo perché aveva reso gloria ad Allah.
"Se non fosse stato uno di coloro che glorificano Allah, sarebbe rimasto nel suo ventre fino al Giorno della Resurrezione. Lo gettammo sofferente sulla nuda riva e facemmo crescere su di lui una pianta di zucca. Lo inviammo a centomila [uomini], o ancor di più. Credettero e concedemmo loro temporaneo godimento. (Surat as-Saffat, 143-148)
Tutti questi esempi che ci offre il Corano ci insegnano che gli eventi che ci paiono essere una "sventura" in realtà non sono tali per il credente. Se egli ripone la sua fede in Allah, cerca rifugio in Lui e domanda aiuto soltanto a Lui, allora niente sarà occasione di pentimento per lui. E' vero che Allah crea certe difficoltà, ma esse sono soltanto per mettere l'uomo alla prova e per rafforzare la lealtà e la fede del credente.
E per i miscredenti è vero il contrario. Nulla in questa vita può esser buono per loro. Le cose che li colpiscono come deliziose o piacevoli sono in realtà delle "disgrazie", e queste accresceranno il loro tormento nell'Aldilà. Qualunque cosa essi ottengano ingiustamente viene registrato nel loro archivio, e per queste cose alla fine essi saranno ritenuti responsabili. Su questo conteggio il Corano registra i comandamenti di Allah:
"Coloro che sono avari di quello che Allah ha concesso loro della Sua grazia, non credano che ciò sia un bene per loro. Al contrario, è un male: presto, nel Giorno del Giudizio, porteranno appeso al collo ciò di cui furono avari. Ad Allah l'eredità dei cieli e della terra; e Allah è ben informato di quello che fate.". (Surat Aal-e-Imran, 180)