Verso la fine di Gennaio, la compagnia televisiva The History Channel intraprese una propaganda evoluzionista costituita da quattro programmi. Cosa piuttosto interessante, questa propaganda non era limitata unicamente a The History Channel, poiché altri canali come National Geographic e The Discovery Channel diedero inizio alla propria propaganda evoluzionista esattamente nello stesso momento.
Alla base di queste trasmissioni, iniziate da tre direzioni diverse, stanno sviluppi verificatisi recentemente nel mondo scientifico, e che dimostrano la nullità della teoria dell’evoluzione. Questi canali a favore dell’evoluzione intendono mascherare i danni che queste scoperte hanno arrecato alla teoria.
La serie che The History Channel ha iniziato a trasmettere ha il nome di Uomo Scimmia. Tuttavia, da quando The History Channel ha trasmesso per la prima volta questi programmi ci sono stati nuovi sviluppi che hanno ulteriormente minato lo scenario dell’evoluzione umana. The History Channel ha intenzionalmente ignorato questi sviluppi, e non ha esitato a trasmettere le antiche storie che non hanno più alcun valore di fronte alle nuove scoperte. Presentiamo di seguito gli sviluppi in questione all’attenzione di The History Channel, e chiediamo ad esso di non trasmettere materiale che non ha alcun valore di fronte ai fatti scientifici, per amore della propaganda darwinista.
4 Luglio – Crani fossili dissotterrati durante uno scavo archeologico a Dmanisi, nella Repubblica della Georgia, nel 1999, hanno provocato una reazione diffusa nel mondo scientifico. L’età e le caratteristiche di queste ossa fossilizzate furono tali da sfidare le cronologie degli evoluzionisti. Basandosi su questi fossili, svariati eminenti paleontologi sottolinearono l’invalidità di taluni scenari evoluzionisti classici alla Conferenza di Seckenberg, in Germania.1 Gli ultimi crani fossili trovati a Dmanisi peggiorano ulteriormente il danno arrecato agli scenari evoluzionisti dalle prime scoperte. I fossili provocarono una grande eccitazione nei media, e di essi parlò la MSNBC, con il titolo “Scoperta Fossile Sconvolge la Teoria sulle Origini dell’Uomo”.2 I paleontologi che cercavano l’immaginario “anello mancante” non poterono più difendere le loro vecchie affermazioni di fronte al quadro che ora emerge con il sempre maggiore numero di fossili che non corrispondevano alla cronologia evoluzionista. Nei reperti fossili non era stata trovata alcuna prova concreta che indicasse che era avvenuta l’evoluzione dalla scimmia all’uomo .
7 Luglio – La favola dell’evoluzione che è stata raccontata negli ultimo 150 anni ha ricevuto un altro colpo da un cranio fossile trovato in Ciad e chiamato Sahelanthropus. Daniel Lieberman, un antropologo dell’Università di Harvard, descrisse il fossile, risalente a sette milioni di anni fa, e disse: “Questa [scoperta] avrà l’impatto di una piccola bomba atomica”.3 Il fossile rovesciò definitivamente il mito evoluzionista di una gradualità che iniziava con le scimmie e si concludeva con l’uomo moderno. Si comprese che l’idea dell’“uomo scimmia” che acquistava un aspetto sempre più moderno, come si sosteneva nei quotidiani e nelle riviste, era falsa. Inoltre si comprese anche che il cosiddetto anello mancante (tra l’uomo e la scimmia), ampiamente usato come strumento di propaganda e che gli evoluzionisti sostenevano sarebbe stato inevitabilmente scoperto un giorno, in realtà era mancante perché non esisteva. Il paleontologo Henry Gee, l’editore della famosa rivista Nature che annunciò al mondo la scoperta fossile descrisse quest’ultima come “la scoperta più importante, a memoria d’uomo, nella ricerca delle origini umane”, e scrisse le seguenti parole in un articolo pubblicato sul quotidiano Guardian:
Qualsiasi sia il risultato, il cranio dimostra, una volta per tutte, che l’antica idea di un “anello mancante” è una sciocchezza… Dovrebbe ora essere palese che l’idea stessa dell’anello mancante, sempre traballante, è ora completamente insostenibile.4
Sulla copertina della rivista Time del 23 Luglio 2001 c’era un disegno di un uomo-scimmia chiamato Ardipithecus ramidus kadabba. Il disegno era basato su alcune ossa frammentarie scoperte recentemente in Etiopia. | |
Il Time assicurò ai propri lettori che la creatura camminava eretta, fornendo come prova di questo null’altro che un singolo osso di un dito che, in realtà, era stato trovato a 16 chilometri circa dalle altre ossa. Tuttavia l’affermazione del Time, secondo cui questa creatura fu un antenato degli umani, fu screditata da studi successive sull’osso del ditto |
27 Agosto – Analisi dettagliate eseguite da Joseph Mastropaolo, uno scienziato di fama mondiale e membro della American Physiological Society, smentiscono la propaganda evoluzionista di Time. La rivista Time aveva annunciate al mondo che i fossili della specie magazine Ardipithecus ramidus kadabba scoperti dall’Università della California di Berkeley da parte dell’antropologo Yohannes Haile-Selassie in Etiopia rappresentavano l’“anello mancante”. Nella sua storia di copertina, datata 23 Luglio 2001 e intitolata “Incontrate il vostro antenato appena scoperto, una creatura della foresta simile allo scimpanzé”, Time parlò del fossile in questione in termini di un antenato evolutivo bipede. Gli evoluzionisti che studiarono il fossile avevano affermato che la creatura risaliva a 5,5-5,8 milioni di anni, e aveva andatura bipede. Tuttavia, l’osso su cui basavano tutte queste dichiarazioni era un solo dito. Il 95% circa dello scheletro mancava, tuttavia gli evoluzionisti fecero comunque la dichiarazione, del tutto irrealistica, che questo dito, apparentemente, indicava che l’uomo e le scimmie si devolvettero da un antenato comune. La rivista evoluzionista Time non avvertì il bisogno di chiedere se le sue affermazioni avevano un fondamento scientific, e descrisse al mondo queste favole dell’evoluzione, abbellite con immagini di uomini scimmia, come un fatto scientifico.
Mastropaolo, considerato una delle più rispettate autorità del mondo della paleontologia, volle essere certo dei fatti esaminando personalmente il dito. Egli confrontò l’osso del dito del Kaddaba con quello dell’uomo, dello scimpanzé e del babbuino. Confrontando i criteri anatomici da una prospettiva matematica, Mastropaolo arrive a risultati molto diversi. Il dito non somigliava affatto a quelli degli scimpanzé e dei babbuini. La somiglianza tra esso e quello umano era anch’essa insufficiente.
Le scoperte di Mastropaolo furono rivelate alla Conferenza di San Diego tenuta dalla American Physiological Society il 27 Agosto 2002. Nella parte finale dell’articolo si spiegava che l’idea di un antenato evolutivo che camminava eretto era un frutto della semplice immaginazione:
Di conseguenza, le analisi obiettive sulle origini delle ossa fossili affermano che le conclusion di Haile-Selassie e Robinson erano inverosimili speculazioni.5
13 Settembre – La notizia di una scoperta pubblicata nel famoso quotidiano scozzese The Scotsman é un altro dei miti classici dell’evoluzione. Abbiamo visto tutti i diagrammi degli uomini scimmia nei quotidiani e nelle riviste evoluzioniste, che iniziano con una scimmia che cammina su quattro zampe e poi assume caratteristiche sempre più umane, arrivando infine all’uomo moderno. Secondo la teoria su cui questa progressione è basata, gli esseri umani si sono evoluti da cosiddette scimmie che camminavano su quattro zampe. Tuttavia, un gruppo di scimpanzé scoperti dall’antropologo dell’Università di Liverpool, il Dr. Robin Crompton, ha smentito quella favola. Il ricercatore ha incontrato, nella zona della giungla di Bwindi in Uganda, degli scimpanzé in grado di camminare su due zampe. Lo Scotsman riportò la storia con il titolo “é Bipedi Corrono Attraverso la Teoria di Darwin”. Il Dr. Crompton commentò: “Questo è contrario all’idea accettata che ci siamo evoluti da scimpanzé che camminavano sulle nocche – o si spostavano su quattro zampe”.6
Una notizia riportata nel quotidiano scozzese The Scotsman ha rivelato che gli studiosi che studiano gli scimpanzé in Uganda hanno scoperto dei gruppi di scimpanzé che camminano su due zampe. Questa scoperta ha distrutto le false affermazioni evoluzioniste che sostengono che l’uomo si è evoluto da scimmie quadrupedi, e che è avvenuta una progressione evolutiva da specie primitive a specie più sviluppate. |
23 Settembre – Ci fu una storia che gli evoluzionisti crearono con false informazioni e interpretazioni unilaterali, che fu usata per fare titoli per decenni: l’idea che l’uomo e gli scimpanzé fossero imparentati, basata su analisi genetiche. Una ricerca ha rivelato che la differenza genetica tra l’uomo e gli scimpanzé è tre volte maggiore di quanto si era creduto.7 Il modo in cui questa ricerca ha ampliato tale differenza ha mostrato la non validità delle affermazioni evoluzioniste sui rapporti genetici.
Come abbiamo visto, c’è stato un gran numero di sviluppi scientifici in un periodo di soli sei mesi, che hanno dimostrato chiaramente l’invalidità della teoria dell’evoluzione in riferimento all’origine dell’uomo. The History Channel non deve più esitare a confrontarsi con i fatti che ha cercato di nascondere. Invece di intraprendere ciecamente una propaganda darwinista, esso deve spiegare chiaramente e con completezza, in quanto canale storico, in che modo le scoperte degli ultimi 150 anni, in realtà, hanno demolito il darwinismo.
1. Pat Shipman, "Doubting Dmanisi," The American Scientist, November-December 2000, p.491
2. MSNBC.com: "Fossil Discovery Upsets Theories on Human Origins," 4 July 2002
3. D. L. Parsell, "Skull Fossil FromChad Forces Rethinking of Human Origins," National Geographic News, July 10, 2002
4. Henry Gee, "Face of Yesterday," The Guardian, 11 July 2002
5. Eurekalert.com: "Oldest Human Ancestor is (Again) Called into Question," August 27, 2002
6. Richard Sadler, "Chimps on Two Legs Run Through Darwin's Theory," The Scotsman, September 13, 2002
7. Newscientist.com: "Human-chimp DNA difference trebled," September 23, 2002, http://www.newscientist.com/news/news.jsp?id=ns99992833