FALSO
Il concetto errato di evoluzione socioculturale venne proposto in epoche diverse da ideologi come August Compte, Herbert Spencer e Lewis Henry Morgan - e più tardi combinato con la teoria di Charles Darwin, che afferma che tutte le società si evolvono da una società primitiva verso una complessa. Quest'errore, sviluppato nel tardo diciannovesimo secolo e la cui influenza è cresciuta nel periodo seguito alla prima guerra mondiale, ha fornito una base presunta "scientifica" al razzismo, al colonialismo e allo spietato movimento dell'eugenetica. Le società in diverse parti del mondo, con diverse culture, colori della pelle e caratteristiche fisiche sono state sottoposte a un trattamento inumano ispirato da questo preconcetto antiscientifico.
Scrittori e pensatori come Adam Ferguson, John Millar e Adam Smith suggerirono che tutte le società si evolvono attraverso quattro stadi fondamentali: caccia e raccolta, pastorizia e nomadismo, agricoltura e, infine, commercio. Secondo le teorie del evoluzionisti, gli uomini primitivi che si erano appena distaccati dalle scimmie cacciavano e raccoglievano solo piante e frutti con gli strumenti più semplici. Quando la loro intelligenza e le loro capacità gradualmente cominciarono ad aumentare iniziarono ad addomesticare animali come pecore e bovini. La loro intelligenza e le loro capacità alla fine si svilupparono al punto di essere in grado di occuparsi di agricoltura, e infine, di impegnarsi nel commercio e nello scambio di beni.
Tuttavia, gli avanzamenti e le recenti scoperte in archeologia, antropologia ed altre branche della scienza hanno invalidato quest'affermazione fondamentale della leggenda della "rivoluzione culturale sociale". Questi non sono altro che tentativi dei materialisti di ritrarre l'Uomo come evolutosi dalle bestie irragionevoli e di imporre questo mito - nel quale credono per motivi filosofici - sulla scienza.
Che gli umani potessero sopravvivere cacciando o per mezzo dell'agricoltura non dimostra che essi erano più arretrati o più avanzati da un punto di vista mentale. In altre parole, nessuna società si occupa di caccia perché è più arretrata e mentalmente più vicina alle scimmie. Occuparsi di agricoltura non significa che una società si sia distanziata dall'essere primitiva. Nessuna attività di una società implica che i suoi componenti discendono da altri esseri viventi. Una tale attività non produce, attraverso un ipotetico processo evolutivo individui più avanzati in termini di intelligenza e capacità. Molte delle tribù odierne tecnologicamente arretrate si occupano soltanto di caccia e di raccolta, ma questo evidentemente non suggerisce che siano meno che umani. Lo stesso si applica agli esseri umani decine di migliaia di anni nel futuro, proprio come si applica a coloro che sono vissuti centinaia di migliaia di anni fa. Questi ultimi non erano umani primitivi, né quelli del futuro saranno una specie più avanzata.
Oggi, di pari passo con civiltà molto avanzate, ce ne sono anche di abbastanza arretrate. Tuttavia, che queste società siano più avanzate tecnologicamente non implica che siano più sviluppate da un punto di vista mentale o fisico.
Costruire una storia evolutiva delle civiltà basata sugli stili di vita delle società è un approccio antiscientifico. Questa prospettiva si basa sull'interpretazione di vari dati archeologici secondo i pregiudizi materialistici degli scienziati, che presuppongono che quegli umani che usavano strumenti di pietra fossero uomini scimmia che grugnivano e camminavano ricurvi sulle loro ginocchia piegate e mostravano comportamenti animaleschi. Ma nessun resto finora scoperto fornisce alcun elemento riguardo le capacità mentali di queste persone. Sono soltanto mere congetture. Come già detto, se vari esempi dell'arte contemporanea venissero riscoperti tra 100.000 anni, e se le persone del futuro mancassero di ulteriori informazioni, molto probabilmente darebbero delle interpretazioni molto diverse dell'umanità odierna e della tecnologia che noi possediamo.
Come abbiamo mostrato, l'idea che le società si evolvono non è basata su alcuna prova scientifica. Il fondamento di questa teoria è la visione erronea e antiscientifica che l'Uomo originariamente possedesse una mente scimmiesca. L'antropologo ed evoluzionista dell'Università di Harvard William Howells ammette che la teoria dell'evoluzione solleva altre domande, non riguardo al corpo ma riguardo al comportamento, che hanno a che fare con la filosofia, riguardo la quale determinare i fatti scientifici è molto più difficile. Howells evidenzia che il comportamento non si è "fossilizzato" nel senso in cui può esserlo un cranio e che non è sopravvissuto come gli strumenti in pietra. Quindi, dice, abbiamo soltanto degli indizi esilissimi su cosa possa essere successo nel passato più lontano. Egli nota anche che è quasi impossibile che tali ipotesi vengano verificate. 36
Di recente, infatti, i più importanti scienziati sociali hanno ammesso gli errori della visione evoluzionista, affermando che la teoria dell'evoluzione sociale confligge con la scienza in questi punti:
1. È strettamente collegata alla discriminazione etnica, poiché fa interpretazioni pregiudiziali di diverse società:per esempio, sull'assunzione che le società occidentali sono civilizzate.
2. Suggerisce che tutte le società progrediscono sullo stesso sentiero, usando gli stessi metodi e condividono gli stessi obiettivi.
3. Considera la società da una prospettiva materialistica.
4. È ampiamente incompatibile con i dati. Molte comunità che vivono in condizioni primitive possiedono valori spirituali più civilizzati di varie comunità considerate moderne: in altre parole sono amanti della pace e favoriscono l'uguaglianza. A motivo della loro dieta, inoltre, molte sono anche più sane e più forti.
Come questi punti mostrano chiaramente, la concezione che le società progrediscono dalla più primitiva alla più civilizzata è incompatibile con i valori e i fatti scientifici. Questa teoria è basata sull'interpretazione distorta per influenza dell'ideologia materialistica. I resti e i manufatti che le passate civiltà ci hanno lasciato rivelano gli errori nell'inganno dell'"evoluzione della storia della cultura".
Il fatto che un popolo viva di caccia o agricoltura non significa che sia in qualche maniera più avanzato o arretrato in termini di capacità mentali. In altre parole, una società che vive di caccia non per questo è più vicina alle scimmie. Né l'impegno di una società in agricoltura significa che essa si è allontanata molto dalle scimmie. | Non è mai esistita una creatura primitiva come quella mostrata in questo disegno. Questa e altre immagini simili sono l'opera dell'immaginazione degli scienziati darwinisti e non hanno alcun valore scientifico. |
I dati delle civiltà del passato invalidano la teoria del "progresso dal primitivo al civilizzato". Se esaminiamo il corso della storia, la verità che emerge è che l'umanità ha sempre avuto la stessa intelligenza e la stessa creatività. Le opere prodotte da persone centinaia di migliaia di anni fa, e le tracce che queste hanno lasciato dietro di sé, hanno in realtà un significato molto diverso da quello sostenuto dagli evoluzionisti. Se guardiamo a tali tracce vediamo che le persone in tutte le età passate, con la loro intelligenza e capacità, hanno fatto nuove scoperte, soddisfatto le loro necessità e costruito una civiltà.
I messaggeri inviati aiutavano il proprio popolo a svilupparsi e progredire, inaugurando cambiamenti importanti. Essendo ispirati da Dio essi avevano una conoscenza scientifica dettagliata. Per esempio, il Profeta Noé (lpscl) conosceva la tecnologia costruttiva delle navi, infatti apprendiamo dal Corano che la sua arca era alimentata a vapore (Dio conosce la verità):
“Quando giunse il Nostro Decreto e il forno buttò fuori, dicemmo: "Fai salire una coppia per ogni specie e la tua famiglia, eccetto colui del quale è già stata decisa la sorte, e coloro che credono". Coloro che avevano creduto insieme con lui erano veramente pochi”. (Corano, 11:40)
Questo forno, conosciuto come tannur, è ancora oggi usato in varie aree geografiche. Nel versetto si racconta che il forno buttò fuori acqua. Così, l'arca veniva approntata per il movimento mediante il traboccare della stufa o, in altre parole il bollire della stufa. Infatti, nel suo commentario Hamdy Yazir di
Elmali dice che l'arca era "una specie di nave a vapore alimentata da una stufa":
Tannur: descritto nel dizionario come un forno chiuso o stufa. La parola "fara" significa bollire e sprizzare con grande forza e intensità... In altre parole, implica che la nave non era a vela, piuttosto ricorda un vaporetto alimentato da un forno. 37
Progressi importanti nelle scienze nell'arte e nella tecnologia furono fatti anche al tempo del Profeta Salomone (lpscl). Il Corano indica, per esempio, che in quei giorni venivano usati veicoli di trasporto veloci come aeroplani:
"[Sottomettemmo] a Salomone il vento che percorre un mese [di marcia] il mattino e un mese la sera". (Corano 34:12)
Questo versetto indica chiaramente che potevano essere percorse lunghe distanze rapidamente. Ciò indica i veicoli a vento che usavano una tecnologia simile a quella impiegata al giorno d'oggi. (Dio conosce la verità). Inoltre, il Corano riporta che:
“Costruivano per lui quel che voleva: templi e statue, vassoi [grandi] come abbeveratoi e caldaie ben stabili. "O famiglia di Davide, lavorate con gratitudine!" E invece sono ben pochi i Miei servi riconoscenti”. (Corano, 34.12)
In altre parole, il Profeta Salomone (lpscl) faceva adoperare ai suoi operai delle tecnologie di costruzione e architettoniche molto avanzate.
Un altro versetto afferma:
“...E tutti i demoni, costruttori e nuotatori”. (Corano 38:36-37)
Il fatto che il Profeta Salomone (lpscl) potesse controllare i demoni nuotatori indica la posizione e l'estrazione di risorse sottomarine. I processi di estrazione e la lavorazione di petrolio e metallo prezioso sottomarini richiedono una tecnologia altamente avanzata. Questi versetti evidenziano come tale tecnologia esistesse e fosse utilizzata.
Un altro versetto descrive lo "scorrere della fonte di rame" (Corano, 34:12). L'uso di rame fuso indica l'esistenza di una tecnologia avanzata che utilizzava l'elettricità al tempo del Profeta Salomone (lpscl). Come sappiamo, il rame è uno dei migliori conduttori di metallo e calore, ragione per cui rappresenta la base dell'industria elettrica. L'espressione "facemmo scorrere la fonte di rame" con tutta probabilità indica grandi quantità di elettricità che venivano prodotte ed usate in molti campi tecnologici (Dio conosce la verità).
Parecchi versetti rivelano che il Profeta Davide (lpscl) aveva una buona conoscenza della lavorazione del ferro e della fabbricazione di armature:
“E gli rendemmo malleabile il ferro. [dicendogli]: "Fabbrica cotte di maglia e stringi bene le maglie". Agite bene: in verità Io osservo quello che fate”. (Corano 34:10-11)
Il Corano dice anche che Dhu'l-Qarnayn (lpscl) costruì una barriera tra due montagne che non poteva essere attraversata o scavata dalle civiltà del tempo. Secondo il versetto rilevante, egli usò pani di ferro e rame fuso:
[Dhu'l-Qarnayn disse:] "Portatemi masse di ferro". Quando poi ne ebbe colmato il valico [tra le due montagne] disse: "Soffiate!" Quando fu incandescente, disse: "Portatemi rame, affinché io lo versi sopra".Corano 18:96)
Quest'informazione indica che Dhu'l-Qarnayn usava la tecnologia del calcestruzzo rinforzato. Il ferro, uno dei materiali più forti usati nell'edilizia, è essenziale per rafforzare opere di architettura come edifici, ponti e dighe. Da questo versetto si capisce che egli poneva il ferro da un'estremità all'altra e costruiva una forte struttura di calcestruzzo rinforzato versandovi poi della malta. (Dio conosce la verità).
Le iscrizioni dalle antiche civiltà del Centro America fanno riferimento all'arrivo di una persona alta e barbuta che vestiva abiti bianchi. Riferiscono anche che in un breve periodo di tempo si diffuse la credenza in tale divinità e si ebbe un improvviso balzo in avanti di arti e scienze.
Nell'antico Egitto vennero inviati molti profeti, come Giacobbe, Giuseppe, Mosé e Aronne (la pace sia con loro). Questi messaggeri e le persone che in loro credevano possono aver avuto un'influenza importante del rapido progresso artistico scientifico vissuto dall'Egitto in varie epoche.
Gli scienziati Musulmani, seguendo il Corano e la Sunnah del nostro Profeta (Dio lo benedica e gli garantisca la pace), fecero importanti scoperte in astronomia, matematica, geometria, medicina e altre scienze. Questo rese possibili importanti cambiamenti e favorì un progresso significativo sia nelle scienze che nella vita sociale. Ecco alcuni di questi scienziati Musulmani e le loro opere:
Abd al-Latif al-Baghdadi è conosciuto per la sua opera sull'anatomia. Corresse precedenti errori che riguardavano molte ossa del corpo, come la mascella inferiore e lo sterno. Il suo Al-Ifada wa al-I'tibar è del 1788 ed è stato tradotto in latino, tedesco e francese. Egli studiò gli organi dei cinque sensi nel suo Makalatun fial-Havas.
Ibn Sina (Avicenna) descrisse le cure per molte malattie. La sua opera più nota, Kitab al-Qanun fi at-Tibb, fu scritta in arabo e tradotta in latino nel XII sec.,venne insegnata e considerata testo di base nelle università europee fino al XVII secolo. Molte delle sue informazioni mediche sono ancora attuali.
Zakaria al-Qazvini demolì molte idee erronee riguardo il cervello e il cuore che, fin dal tempo di Aristotele, erano state considerate esatte. Le informazioni da lui fornite su questi due organi sono molto vicine alle conoscenze attuali.
Zakaria al-Qazvini, Hamd Allah Mustawfi Qazvini (1281-1350), e Ibn al-Nafis studiarono tutti l'anatomia e stabilirono le basi della moderna scienza medica.
Ali ibn Isa scrisse un'opera di tre volumi sulle malattie degli occhi, Tadhkirat al-Kahhalin. Il primo volume è completamente dedicato all'anatomia dell'occhio e contiene molte utili informazioni. In seguito fu tradotto in latino e tedesco.
Al-Bayruni dimostrò, 600 anni prima di Galileo, il movimento di rotazione dela Terra e calcolò anche il suo diametro, 700 anni prima di Newton.
Ali Qushji studiò le fasi della Luna e sull'argomento scrisse un libro. I suoi studi divennero una guida per le generazioni successive.
Thabit ibn Qurra scoprì il calcolo differenziale vari secoli prima di Newton.
La precisione delle osservazioni astronomiche di al-Battani ha impressionato gli scienziati che gli sono succeduti. Egli osservò 533 stelle e calcolò correttamente la distanza maggiore del Sole dalla Terra. I suoi studi e calcoli di trigonometria ne fanno un pioniere della matematica.
Ad Abu'l-Wafa si deve l'acquisizione dei termini 'secante' e 'cosecante' in trigonometria.
Al-Khwarizmiscrisse il primo libro sull'algebra.
Nel suo libro Tuhfat al-Ada, al-Maghribi mostrò i metodi per calcolare la superficie dell'area delle figure geometriche, compresi i triangoli, i quadrati e i cerchi.
Ibn al-Haythamè il fondatore dell'ottica. Bacone e Keplero fecero uso delle sue opere e Galileo utilizzò i suoi lavori nella sua scoperta del telescopio.
Al-Kindi avanzò la teoria della relatività, 1.100 anni prima di Einstein.
Akshamsaddin fu il primo ad affermare l'esistenza dei microbi, 100 anni prima del medico italiano Fracastor o, che sarebbe stato il primo a parlarne.
Con il suo libro Kamil as-Sina'a at-Tibbiyya, Ali ibn Abbas al-Majusi fu il pioniere della scienza medica, e il suo libro fu considerato come testo fondamentale di riferimento nel trattamento di molte malattie.
Ibn al-Jazzar descrisse le cause e il trattamento della lebbra.
Gli scienziati Musulmani, dei quali solo una piccola parte è qui elencata, fecero scoperte fondamentali che avrebbero costituito la base della scienza moderna, seguendo il Corano e la strada del nostro Profeta (che Dio lo benedica e gli assicuri la pace).
Come abbiamo visto molti popoli antichi fecero progressi nell'arte, nella medicina, nella tecnologia nella scienza mediante i messaggeri a loro inviati. Obbedendo ai profeti e imparando dai suggerimenti e incoraggiamenti di costoro, essi acquisivano la conoscenza e la trasmettevano alle generazioni successive. Inoltre le società che a volte si allontanarono dalla vera religione e svilupparono credenze superstiziose tornarono alla fede nel Dio Unico per mezzo degli sforzi di questi messaggeri.
Quando i dati che riguardano le epoche passate vengono guardati senza pregiudizio, la storia dell'umanità può essere compresa molto chiaramente.
Come già affermato, civiltà arretrate e avanzate sono sempre esistite contemporaneamente in tutti periodi della storia, proprio come accade oggi. Al giorno d'oggi, noi abbiamo la tecnologia spaziale, mentre popoli di altre parti del globo vivono in condizioni primitive; come nel passato l'antico Egitto ebbe una gloriosa civiltà da una parte, mentre esistevano società più arretrate in altre parti del mondo. I Maia, che costruirono città molto sviluppate, e che dalle tracce che hanno lasciato si può riconoscere abbiano posseduto una tecnologia chiaramente avanzata, calcolarono le orbite del pianeta Venere e scoprirono le lune del pianeta Giove. Allo stesso tempo, le persone in molte regioni d'Europa credevano che la Terra fosse il centro del sistema solare. Mentre gli Egiziani riuscivano a compiere interventi chirurgici sul cervello, in altre aree i popoli credevano che le malattie fossero causate da presunti spiriti maligni. Con il loro sistema legale, la letteratura, la comprensione dell'arte e la conoscenza astronomica, i Sumeri costruirono una civiltà dalle radici profonde in Mesopotamia, mentre in un altro angolo del mondo c'erano società ancora analfabete. Quindi, nello stesso modo in cui le civiltà odierne non sono tutte avanzate, nel passato non c'è mai stato un tempo in cui tutte le società erano arretrate.
Fin qui abbiamo esaminato le prove appartenenti a diversi periodi della storia e visto esempi delle culture di decine o centinaia di migliaia di anni fa. Guardando la storia più recente, incontriamo di nuovo la prova che gli esseri umani sono sempre stati umani: qui non stiamo parlando di persone "primitive" che solo di recente si sono distaccate dalle scimmie, ma di esseri umani civilizzati che possono essere visti come eredi di un'altra civiltà esistita per migliaia di anni prima di loro
Con l'avanzare della tecnologia nel ventesimo secolo, la ricerca archeologica ha subito un'enorme accelerazione e si è cominciato a scavare trovando sempre più prove riguardanti la vera storia dell'umanità. Così è emerso che la vita in Egitto, America centrale, Mesopotamia e altre zone geografiche, migliaia di anni fa, era in molti modi parallela a quella che viviamo oggi.
La tecnica e la tecnologia costruttive impiegate per le piramidi restano un mistero. Queste gigantesche opere, la cui costruzione sarebbe difficile ripetere anche usando la tecnologia attuale, sono state compiute da persone altamente competenti che vivevano 2.500 anni fa.
Megalite è il nome che viene dato a monumenti formati da grandi blocchi di pietra. Molti antichi megaliti sono sopravvissuti fino ad oggi. Uno degli aspetti più sorprendenti di questi monumenti è il modo in cui tali enormi blocchi di pietra, alcuni pesanti più di una tonnellata, venivano usati per costruire le strutture in questione, come queste pietre venivano trasportate nei siti di costruzione e con quali tecniche. Come potevano le persone del tempo costruire queste strutture mettendo un enorme blocco sopra l'altro? Questi megaliti erano in genere costruiti usando pietre portate da molto lontano e vengono considerati oggi come meraviglie dell'edilizia e dell'ingegneria. Coloro che producevano tali opere dovevano ovviamente possedere tecnologie avanzate.
Prima di tutto, naturalmente, per poter creare tali monumenti è essenziale la programmazione, con piani che devono essere comunicati accuratamente e completamente a tutti coloro che sono coinvolti nel progetto. Devono essere preparati i disegni tecnici del luogo dove il monumento deve essere eretto. Inoltre, i calcoli in questi disegni devono essere esenti da qualunque errore, perché la più piccola imprecisione renderà impossibile la costruzione del monumento. Oltre a ciò, è necessaria anche un'organizzazione perfetta se si vuole realizzare la costruzione. Ci sono poi fattori vitali perché la costruzione proceda nella maniera desiderata: come il coordinamento dei lavoratori e il soddisfacimento dei loro bisogni (il loro nutrimento, il riposo, etc.).
Chiaramente le persone coinvolte nella costruzione di questi monumenti possedevano una mole di conoscenze e una tecnologia di gran lunga superiori a ciò che generalmente si crede. Come asserito in precedenza in questo libro, la civiltà non sempre si muove in avanti: a volte regredisce. Indubbiamente, la maggior parte delle volte, è possibile che civiltà avanzate e arretrate esistano contemporaneamente in diverse parti del mondo.
È estremamente probabile che coloro che costruirono i megaliti possedessero una civiltà avanzata, come mostrano i resti archeologici e storici. Le strutture che essi producevano dimostrano che avevano una conoscenza molto ampia di matematica e geometria; che conoscevano la tecnologia necessaria per costruire monumenti calcolando dei punti fissi in aree collinose, che usavano delle attrezzature (come il compasso) per determinare le posizioni geografiche e che, quando necessario, potevano trasportare i materiali necessari per la costruzione da molti chilometri di distanza. Naturalmente, non potevano riuscire a fare tutto ciò usando soltanto strumenti primitivi e manodopera. Infatti, molti esperimenti fatti da ricercatori ed archeologi hanno dimostrato che sarebbe stato impossibile costruire questi monumenti nelle condizioni proposte dalla teoria dell'evoluzione. I ricercatori che hanno provato a costruire monumenti simili riproducendo le immaginarie condizioni della "Età della Pietra" così come ipotizzata dagli evoluzionisti, hanno fallito miseramente. Questi ricercatori non hanno soltanto trovato difficile costruire strutture simili ma hanno anche incontrato enormi difficoltà per trasportare le pietre da un luogo all'altro. Questo dimostra ancora una volta che le persone di quell'epoca non conducevano vite arretrate, come gli evoluzionisti vorrebbero farci credere. Conoscevano e comprendevano l'architettura, facevano un uso esperto della tecnologia della costruzione e facevano anche indagini astronomiche.
È perfettamente comprensibile che, da civiltà di migliaia di anni fa, siano rimasti soltanto blocchi di pietra, strutture in pietra e vari strumenti in pietra. Tuttavia, non è affatto logico osservare una manciata di strutture e di manufatti di pietra e concludere con ciò che chi viveva a quel tempo avesse una civiltà sottosviluppata, completamente mancante di qualunque tecnologia e fosse in grado di usare soltanto la pietra. Tale asserzione, sulla base di vari dogmi, non ha alcun significato scientifico. Ma se consideriamo questi dati senza farci influenzare negativamente da preconcetti, si possono dare alcune interpretazioni abbastanza vicine alla realtà. Anche se una società di centinaia di migliaia di anni fa viveva in splendide case di legno, costruiva belle ville con finestre di vetro e usava i materiali decorativi più graziosi, ovviamente, solo una prova minima di tutto ciò potrà sopravvivere agli effetti erosivi dei successivi secoli di vento, pioggia, terremoti e inondazioni. In condizioni naturali, di media ci vogliono da 100 a 200 anni perché il legno, il vetro, il rame, il bronzo e vari altri metalli si distruggano. In altre parole, nel giro di due secoli le mura della vostra casa saranno distrutte e dell'arredamento all'interno resterà davvero poco. Anche meno resterà se su di essa si abbattono dei terremoti, degli alluvioni o delle tempeste. Tutto ciò che resterà saranno blocchi di pietra, che impiegano molto più tempo a consumarsi. Anche allora, la pietra verrà spezzata in frammenti più piccoli. Sulla base di questi blocchi di pietra, quindi, è impossibile dare delle interpretazioni sulle vite quotidiane delle società dell'epoca. Le loro relazioni sociali, credenze, gusti e sensibilità artistica non possono essere dedotti con una parvenza di certezza.
Invece, gli evoluzionisti tentano ancora l'impossibile, arricchendo le varie scoperte con interpretazioni fasulle e inventando diversi scenari. Il fatto di produrre leggende distorcendo i fatti è cosa in realtà criticata anche da alcuni degli stessi evoluzionisti! A questo approccio è stato perfino dato un nome, quello di "Storie proprio così".
Comparso in una critica del famoso paleontologo evoluzionista Stephen Jay Gould, questo termine venne preso a prestito dal libro del 1902, che portava lo stesso nome, dello scrittore e poeta inglese Rudyard Kipling (1865-1936). In questo libro di racconti per bambini, Kipling narrava numerose storie fantastiche su come le cose viventi potessero aver acquisito i loro vari organi e attributi. Per esempio, scriveva così sulla proboscide dell'elefante:
“Nei lontani tempi bui, l'Elefante, o amatissimo, non aveva proboscide. Egli aveva soltanto un naso rigonfio e nerastro... Ma c'era un Elefante - un Nuovo Elefante, un Elefante Cucciolo - che era pieno di curiosità insaziabile... Così continuò... fino a quando inciampò in quello che credeva essere un pezzo di legno proprio sul confine del grande grigio-verde, grasso Fiume Limpopo, tutto circondato da eucalipti. Ma in realtà quello era il Coccodrillo... Allora il Cucciolo Elefante mise la sua testa vicino alla bocca muschiosa e zannuta del Coccodrillo e il Coccodrillo lo afferrò per il piccolo naso... Allora il Cucciolo Elefante si accovacciò, e tirò, tirò e tirò, finché il suo naso cominciò ad allungarsi. E il Coccodrillo si dibatteva nell'acqua, intorbidandola tutta con grandi colpi della sua coda, e tirava, e tirava e tirava”. 38
Il libro di Rudyard Kipling, Storie proprio così.
Gould e altri scienziati evoluzionisti hanno criticato la letteratura che si è riempita di simili scenari, senza alcuna prova a sostenerli. Lo stesso si applica a coloro che tentano di spiegare lo sviluppo delle società in termini di teoria dell'evoluzione. Come nelle favole di Kipling, le Storie proprio così degli scienziati sociali evoluzionisti si basano esclusivamente sull'immaginazione. Infatti, prendono in considerazione una storia dell'umanità fondata su civiltà i cui presunti antenati erano in grado soltanto di grugnire e usare attrezzi di pietra grezzi, vivevano nelle caverne e sopravvivevano cacciando e raccogliendo frutta, e che, essendosi sviluppati conseguenza, cominciarono ad occuparsi di agricoltura, e più tardi cominciarono usare metalli vinceranno a instaurare relazioni sociali man mano che il loro potere mentale aumentava. Questa "storia" non è molto diversa dalla storia del modo in cui l'elefante ebbe la sua proboscide.
Gould descrive così tale approccio antiscientifico:
“Gli scienziati sanno che questi racconti sono leggende; sfortunatamente, vengono presentati nella letteratura professionistica, nella quale vengono prese troppo sul serio e alla lettera. Allora diventano "fatti" ed entrano nella letteratura popolare...” 39
Inoltre, Gould afferma che queste leggende non provano alcunché in termini di teoria dell'evoluzione:
“Queste leggende, nella tradizione di "storie proprio così" della storia naturale evoluzionista, non provano alcunché. Ma il peso di queste e molti casi simili hanno indebolito la mia fede nel gradualismo molto tempo fa. Menti più creative possono ancora conservarla, ma certi concetti recuperati soltanto da facile speculazione non hanno per me molto interesse”. 40
Newgrange, una delle strutture in pietra più conosciute al mondo, che consiste di 93 megaliti.
Si ritiene che questo monumento sepolcrale nei pressi di Dublino sia stato costruito nel 3200 a.C. circa. Newgrange era già antica prima che esistesse la civiltà Egizia, e prima della nascita delle civiltà Babilonese e Cretese. Stonehenge, una delle strutture in pietra più famose al mondo, non era ancora stata costruita. La ricerca ha dimostrato che Newgrange non era soltanto una tomba ma che i suoi costruttori avevano una conoscenza estesa di astronomia e possedevano, inoltre, tecniche ingegneristiche e conoscenze architettoniche degne di nota.
Moltissimi archeologi descrivono Newgrange come un miracolo tecnico. Per esempio la cupola sulla struttura è una meraviglia ingegneristica di per sé. Le singole pietre, pesanti al fondo e più leggere nella parte superiore, sono state poste l'una sull'altra in modo così esperto che ognuna è leggermente sporgente rispetto a quella sottostante. Da questa struttura un camino esagonale alto 6m si alza nella sua parte centrale. In cima al camino c'è un coperchio in pietra e può essere aperto e chiuso a piacimento.
Naturalmente, questa struttura gigantesca fu costruita da persone con un'eccellente abilità in ingegneria, capaci di calcolare accuratamente, programmare esattamente, trasportare pesanti carichi di pietra e fare buon uso della loro conoscenza tecnica edile. Gli evoluzionisti non possono spiegare come questa struttura sia stata eretta perché, secondo la loro visione irreale, gli esseri di quel tempo arrancavano in condizioni primitive e arretrate. Ma è impossibile che un simile enorme monumento sia stato costruito da qualcuno che non avesse una sofisticata conoscenza di ingegneria e costruzioni.
Le sole caratteristiche astronomiche della struttura sono stupefacenti. Questo monumento gigantesco è stato costruito in modo tale che al solstizio d'inverno produca uno splendido spettacolo di luci. Poco dopo l'alba della giornata più corta dell'anno (il 21 dicembre), una lama di luce illumina la camera mortuaria di Newgrange. A questo punto si produce un perfetto gioco di luci: i raggi del sole nascente passano attraverso una stretta apertura sul fondo del tetto sopra l'entrata e illuminano il passaggio nella camera interna. I blocchi di pietra sono sistemati secondo angolature che permettono alla luce di raggiungerli e di essere da essi riflessa,un fattore fondamentale per rendere possibile questo spettacolo di luci.
La pietra d'ingresso e la scatola del tetto a Newgrange. Ancora non si è scoperto come venivano trasportati i blocchi, né quale tecnica fu impiegata per la costruzione.
È evidente, dunque, che i costruttori di questa struttura gigantesca non solo avevano rudimenti di ingegneria ma avevano anche conoscenze di astronomia che permettevano loro di calcolare la lunghezza dei giorni e i movimenti del Sole.
Newgrange è soltanto una delle molte strutture in pietra dei tempi antichi sopravvissute in Inghilterra. Osservando questa struttura, si può concludere che è stata costruita da persone con una gran patrimonio di conoscenza, che usava tecniche e metodi avanzati. Quale interpretazione si può dare riguardo il tipo di vita che queste persone conducevano? È possibile che le persone che costruirono una simile struttura vivessero in ambienti confortevoli e civilizzati. Se avevano una tale conoscenza di astronomia e una sufficiente esperienza per interpretare correttamente quelle osservazioni, le loro vite quotidiane dovevano essere parimenti civilizzate, in proporzione diretta a quella mole di conoscenza. Questo monumento in pietra può essere l'unico edificio che sopravvive di una società che viveva in case confortevoli, aveva giardini ben tenuti, si curava in buoni ospedali, era occupata in attività commerciali, teneva in considerazione l'arte e la letteratura e godeva di un ampio e importante patrimonio culturale. Tutte queste sono interpretazioni realistiche sulle persone che costruirono questo monumento di pietra, sulla base di dati archeologici e di fatti storici. Eppure, gli evoluzionisti, abituati a pensare soltanto in termini materialistici, preferiscono raccontare storie che sono il prodotto di veri e propri dogmi, piuttosto che dare delle interpretazioni razionali compatibili con la scienza. Tuttavia, queste loro storie non possono esprimere una definitiva e vera spiegazione.
Stonehenge, un monumento che si trova in Inghilterra, è composto da circa 30 enormi blocchi di pietra sistemati in cerchio. Ognuno di questi blocchi è alto circa 4,5 metri e pesa circa 25 tonnellate. Il monumento ha attirato l'attenzione di moltissimi ricercatori e molte teorie sono state proposte su come e perché sia stato eretto. Ciò che importa qui non è quale di queste teorie,eventualmente, sia davvero esatta ma che questo monumento ancora una volta invalidi la teoria della "evoluzione" nella storia dell'umanità.
La ricerca rivela che Stonehenge fu costruito in tre fasi principali a partire dal 2800a.C. circa. In altre parole, la storia della sua costruzione risale a circa 5000 anni fa. La fase iniziale della costruzione comprese lo scavo di un fossato, di un terrapieno e di alcuni pozzi rotondi nel calcare. Nella seconda fase, circa 80 lastroni di pietra vennero sistemati in due anelli attorno al centro del sito e fuori di essi venne eretto uno zoccolo in pietra. Più tardi venne formato un cerchio esterno di massi di arenaria, con una sequenza continua di piattabande.
Uno degli aspetti più notevoli di questo monumento sono i lastroni usati, perché non ci sono nelle vicinanze cave di tali pietre. Queste pietre sono state portate su questo sito dalle montagne Preseli, a circa 380 km di distanza. Se, come sostengono gli storici evoluzionisti, la gente in quel tempo viveva in condizioni primitive, con a propria disposizione come unici strumenti argani in legno, zattere di tronchi e asce di pietra, come avrebbero potuto trasportare queste pietre da quella distanza fino alla regione in cui Stonehenge si trova ora? Questa domanda non trova risposta in scenari che sono pure invenzioni e congetture.
È possibile che Stonehenge sia stata costruita per fungere da basamento di un edificio in legno. Un edificio in legno eretto su queste pietre sarebbe stato inattaccabile da vento e tempeste. È probabile che siano sopravvissute soltanto le fondamenta dell'edificio. I metodi e i motivi della costruzione di Stonehenge sono ancora materia di discussione ma una caratteristica importante rivelata dagli scienziati è la sua relazione con l'astronomia. Chi ha costruito questa struttura aveva una conoscenza avanzata dei cieli, come pure dell'ingegneria.
Un gruppo di ricercatori provò a trasportare le lastre fino a Stonehenge ricostruendo l'equipaggiamento che si presumeva venisse usato quel tempo. A questo scopo, usarono degli argani in legno, costruirono una zattera in grado di trasportare le pietre di una dimensione simile, collegando insieme tre zattere, fecero avanzare la zattera controcorrente spingendola con pali di legno e infine provarono a spostare le pietre sulla collina usando delle ruote rozzamente realizzate a mano. Ma i loro sforzi furono vani. Questo è stato solo uno degli esperimenti effettuati per poter stabilire come i lastroni possano essere stati trasportati fin dove si trova Stonehenge. Ne sono stati provati molti altri e i ricercatori hanno cercato di capire quali metodi di trasporto possano aver usato le persone dell'epoca ma nessuno di questi tentativi è arrivato nemmeno lontanamente vicino al successo, perché sono stati tutti condotti nell'errata convinzione che chi costruì Stonehenge aveva una cultura arretrata e usava soltanto strumenti rozzi fatti di pietra e legno.
Un altro punto che deve essere sottolineato è che gli esperimenti in questione beneficiavano della tecnologia attuale. Sono stati usati vari modelli prodotti nei cantieri navali, impiegate funi prodotte in fabbriche high-tech e fatti piani e calcoli dettagliati. E nonostante questo, non si sono ottenuti risultati positivi. Tuttavia, le persone che vivevano circa 5000 anni fa trasportarono queste pietre, pesanti ognuna varie tonnellate e le sistemarono in un cerchio calcolando la loro esatta posizione geografica. Chiaramente, non poterono compiere tutto ciò con attrezzi in pietra, zattere fatte di tronchi e argani di legno. Stonehenge e i molti altri megaliti sono stati costruiti utilizzando qualche tecnologia che oggi non siamo nemmeno in grado di immaginare.
È impossibile che pietre pesanti ognuna molte tonnellate, come quelle usate nella città sudamericana di Tiahuanaco, siano state trasportate senza cavi d'acciaio, argani e altre attrezzature edili.
A circa 4000 m sul livello del mare, nelle Ande tra Bolivia e il Perù, la città di Tiahuanaco è piena di rovine che lasciano di stucco i visitatori. La regione è considerata una delle meraviglie archeologiche del sud America, o meglio, del mondo intero.
Uno degli oggetti più straordinari di Tiahuanaco è un calendario che mostra gli equinozi, le stagioni e la posizione della luna in ogni ora e i suoi movimenti. Questo calendario è una delle prove che le persone che vivevano lì possedevano una tecnologia molto avanzata. Tra gli altri resti straordinari di Tiahuanaco ci sono monumenti fatti di alti blocchi di pietra, alcuni dei quali pesano qualcosa come 100 tonnellate.
Racconta uno scrittore del Readers's Digest: "... i migliori ingegneri del giorno d'oggi ancora si chiedono se mai sarebbero capaci di tagliare e muovere enormi massi di roccia come quelli usati per costruire quella città. Sembra quasi che per tagliare i blocchi giganti sia stato usato uno stampo..." 41
Per esempio le mura della città furono costruite ponendo dei blocchi pesanti 60 tonnellate su altri blocchi di arenaria che pesano circa 100 tonnellate. La lavorazione usata per costruire queste mura richiedeva un'abilità enorme. Enormi blocchi squadrati vennero uniti con solchi accurati. In alcuni blocchi, pesanti 10 tonnellate, sono stati aperti dei fori lunghi 2,5 m. In alcune parti delle rovine, ci sono condotte d'acqua in pietra, lunghe 1,8 metri e larghe un metro. Sono di una regolarità raramente eguagliata perfino oggi. È impossibile che queste persone abbiano prodotto tali opere in assenza di mezzi tecnologici, nel modo che sostengono gli evoluzionisti. Questo perché, nelle presunte condizioni primitive, ci sarebbe voluto più della durata di una vita umana per produrre solo una di queste strutture. Il che, a sua volta, avrebbe significato impiegare secoli per creare Tiahuanaco, che da sola mostra come la tesi evoluzionista sia falsa.
Il Cancello del Sole, che si stima pesi circa 10 tonnellate, non avrebbe potuto essere costruito da una società priva di mezzi tecnologici, come sostengono gli evoluzionisti. Queste strutture invalidano l'affermazione degli evoluzionisti che la storia umana si è evoluta da primitiva a più sviluppata.
Uno dei monumenti più notevoli di Tiahuanaco è il cosiddetto Cancello del Sole. Costituito da un unico blocco, è alto 3 metri e largo 5, e si ritiene pesi più di 10 tonnellate. Il cancello è decorato con varie incisioni. Non è possibile dare alcuna spiegazione riguardo ai vari metodi usati per costruire il cancello. Che tipo di tecnologia fu impiegata nella costruzione di una struttura tanto imponente? Come sono stati estratti blocchi di pietra da 10 tonnellate e con quali mezzi sono stati trasportati dalle cave di pietra? È chiaro che a tutto ciò sì è arrivati usando qualcosa più che dei semplici attrezzi e equipaggiamenti, del tipo che gli evoluzionisti presuppongono.
Quando si considerano anche le condizioni geografiche della regione in cui Tiahuanaco si trova, l'intera faccenda assume delle proporzioni anche più straordinarie. La città è lontana molti chilometri da qualunque normale area di insediamento e si trova su un altopiano a circa 4000 m di altitudine, dove la pressione atmosferica è circa la metà del livello del mare. Il livello di ossigeno fortemente ridotto qui faceva sì che i lavori che richiedevano l'impiego di forza umana fossero anche più difficili.
Tutto ciò per dimostrare che, come molte altre regioni del mondo, anche qui in passato esistevano civiltà avanzate - il che invalida la tesi che le società "si evolvono" sempre verso stati più progrediti.
Esperti Scalpellini
A Gobekli Tepe 11.000 Anni Fa
La pietra scolpita nelle fotografie in basso a sinistra e le sue forme dettagliate mostrano tutto il gusto artistico di chi l'ha realizzata, 11.000 anni fa. Quel che più importa, tuttavia è che gli artisti devono aver usato degli strumenti di metallo per intagliare queste pietre, non essendo possibile averlo fatto colpendo o strofinando una pietra contro l'altra. Un lavoro tanto raffinato è possibile soltanto per mezzo di strumenti come i torni, le lime e le seghe in metallo usate oggi nella lavorazione della pietra. La fotografia in basso a destra mostra uno scalpellino contemporaneo al lavoro, che usa tecniche simili. Gli artisti vissuti 11.000 anni fa possono aver prodotto le loro opere d'arte soltanto impiegando metodi simili.
Blocchi Costruttivi Giganteschi Che Pesano 20.000 Tonnellate
Nell'antica città Inca di Sacsahuamán nei pressi di Cuzco, in Perù, si trova un edificio costruito usando blocchi di pietra che pesano tonnellate, messi a così stretto contatto che è impossibile far passare tra di loro un pezzo di carta. Inoltre, non è stato usato alcun cemento o malta. I blocchi sono stati messi insieme con la più grande competenza e precisione. Il modo in cui tali enormi blocchi sono stati tagliati per combaciare così perfettamente gli uni con gli altri, non è ancora stato possibile riprodurlo usando la tecnologia odierna.
Ciò che più straordinario, uno dei blocchi di pietra usati nella costruzione è molto più grande degli altri. Questo blocco ha la dimensione di una casa a cinque piani e pesa circa 20.000 tonnellate! In che modo i costruttori di Sacsahuamán riuscirono a trasportarlo resta un mistero. Anche con le attrezzature attuali, è impossibile sollevare un tale peso fuori dell'ordinario. Anche l'argano più grande del mondo d'oggi troverebbe difficile sollevare un tale carico. Gli Incas dell'epoca, con tutta probabilità, usarono qualche tecnologia che noi non riusciamo nemmeno ad immaginare.
L'uso Di Pietre Gigantesche Nelle Costruzioni Presuppone Una Competenza Enorme
Le file di colonne a Luxor furono commissionate da Amenhotep III e vennero decorate da Tutankhamen.
Le strutture prodotte usando delle pietre che pesano decine di migliaia di tonnellate lasciano ancora senza parole i contemporanei. Muovere tali pietre enormi è possibile soltanto usando attrezzature costruttive avanzate come argani e i cavi d'acciaio. È impossibile estrarre queste pietre dalle cave, ancora di più trasportarle, metterle in posizione o lavorarle usando attrezzature come legno, tronchi, funi e fragili attrezzi in rame, del tipo che gli evoluzionisti sostengono venissero usati. La foto piccola al centro mostra come fu possibile trasportare la parte della testa della enorme statua di Ramsete soltanto usando argani con cavi d'acciaio.
Giant stone blocks were also used in the construction of this edifice, now known as the Temple of Jupiter. The stone block marked with red in the small photograph is one of three large blocks used in the retaining wall. Each of these three blocks is some 4.5 meters (15 feet) high, 3.5 meters (11 feet) wide and 19 meters (62 feet)long. Their average weight is around 800 tons. That such huge blocks were extracted and transported from their quarries suggests the advanced construction equipment that must have been used.
Baalbek, Temple of Jupiter
L'obelisco Che Gli Evoluzionisti Non Sanno Spiegare
Gli obelischi sono uno dei resti straordinari sopravvissuti fino ai giorni nostri dalle civiltà passate. Deve essere stata usata una tecnologia altamente avanzata per estrarre queste pietre verticali, lunga circa 20m e pesanti varie tonnellate, dalle cave, trasportarle, intagliare le loro superfici e porle in posizione eretta. Uno dei più antichi di questi obelischi conosciuti è quello eretto a Karnak, in Egitto, all'incirca nel 1400 avanti Cristo. Esso è alto 29,5m, largo 1,62m e pesa 325 tonnellate. Sono indispensabili competenza tecnica e infrastrutture adatte per trasportare un blocco tanto grande e pesante dalla cava alla sua collocazione attuale in un pezzo unico. Gli strumenti di bronzo e di rame si piegano facilmente, e quindi non possono essere stati usati, quindi sono stati necessari strumenti di ferro e acciaio. Ciò confuta la tesi
La parte che si ritiene sia stata sulla cima dell'obelisco (segnalata dal cerchio rosso) indica forse che queste pietre erette venivano Un obelisco non finito in una cava di granito vicino Aswan. Quest'obelisco, due volte l'altezza degli altri, misura 41,75m e pesa circa 1.168 tonnellate. Deve essere stata usata una tecnologia avanzata per poter estrarre questa pietra gigante dalla cava e per trasportarla alla sua destinazione. |
Le Scoperte Di Puma Punku Che Smentiscono L'evoluzione
La dimensione dei megaliti che formano le rovine della piramide di Puma Punku sbalordisce i visitatori. Un blocco della piramide a gradoni, la cui base misura circa 60 x 50m, pesa circa 447 tonnellate. Le altre pietre usate pesano tra le 100 e le 200 tonnellate. Non è affatto logico sostenere, come fanno gli evoluzionisti, che questi blocchi giganti siano stati trasportati i tronchi usando delle stesse funi.
L'archeologia evoluzionista non riesce a spiegare i segni con cui molti megaliti di Puma Punku sono uniti. Questi ricordano delle graffe di metallo. Per lungo tempo si è pensato che queste graffe a forma di T fossero state pre-fuse in una fornace, quindi poste a freddo nella scanalatura dei blocchi. Gli studi successivi con il microscopio a scansione elettronica, invece, hanno rivelato che sono stati versati fusi nelle scanalature. L'analisi spettrografica ha mostrato che queste graffe erano fatte di una lega di 2,05% di arsenico, 95,15% di rame, 0,26% di ferro, 0,84% di silicio e 1,70% di nickel. Tutto ciò è la prova che le società del passato usavano attrezzature avanzate 42
Il segno delle graffe di metallo che | Il segno delle graffe di metallo | Il segno delle graffe di metallo sulle strutture in pietra di Angkor Wat, in Cambogia |
Gli antichi Egizi. una delle più magnificenti civiltà in termini di arte e scienza che mai siano state fondate dal genere umano, avevano più conoscenza e competenza di quello che sarebbe stato possibile se essi fossero stati gli "eredi" discendenti di qualche società primitiva. Tra gli Egizi, appartenenti ad una religione anomala e pagana, c'erano gli operai gli Ebrei con una conoscenza dell'arte che aveva origine nel tempo dei profeti Noè ed Abramo (lpscl). Queste persone dotate usavano la conoscenza che avevano appreso nei giorni dei profeti del passato.
Le realizzazioni degli Egizi ancora oggi non sono state eguagliate in molte parti del mondo. In varie zone dell'Asia, del sud America o dell'Africa, compreso lo stesso Egitto, si conduce un livello di vita molto inferiore alla passata civiltà. La civiltà dell'antico Egitto, che registrò tali grandi successi specialmente nella medicina, nell'anatomia, nell'urbanistica, nell'architettura, nelle belle arti e nel tessile, oggi è studiata dagli scienziati ancora con grande stupore e meraviglia.
Il grado di sofisticazione raggiunto dai medici nell'antico Egitto è davvero straordinario. I ritrovamenti ottenuti dagli scavi hanno meravigliato gli archeologi, perché nessuno storico si aspettava una tecnologia tanto altamente sviluppata in una civiltà esistita 3000 anni prima di Cristo.
Le analisi ai raggi X delle mummie hanno rivelato che nell'antico Egitto si praticava la chirurgia del cervello. 43
Inoltre, queste operazioni venivano praticate usando tecniche altamente professionali. Quando si esaminano i crani delle mummie sottoposte a chirurgia, si può vedere come l'incisione del chirurgo sia stata praticata con estrema precisione. Il fatto che le ossa del cranio si siano risaldate prova che i pazienti sopravvivevano a lungo dopo queste operazioni. 44
Le tecniche di mummificazione degli Egizi dimostrano che essi avevano conoscenze mediche avanzate.
Un altro esempio riguarda le varie medicine. Passi da gigante sono stati fatti nella medicina nel diciannovesimo secolo, grazie al rapido progresso fatto nella scienza sperimentale, compresa la scoperta degli antibiotici. Eppure la parola "scoperta" non è del tutto esatta, perché molte di queste tecniche si erano già conosciute agli antichi egizi. 45
Alcune delle prove più importanti di come fossero avanzati gli Egiziani nell'anatomia si trovano nelle mummie che essi hanno lasciato: essiusavano centinaia di tecniche diverse nel processo di mummificazione, che consente ai corpi degli esseri viventi di conservarsi per migliaia di anni.
Il processo di mummificazione è altamente complesso. Per prima cosa, il cervello e alcuni degli organi interni del deceduto vengono rimossi usando strumenti speciali. La fase successiva della procedura comprende la disidratazione del corpo per 40 giorni con il natron. (Il natron è un sale minerale, fondamentalmente una mescolanza di bicarbonato di sodio con piccole quantità di cloruro di sodio e solfato di sodio). Una volta ridotti gli eccessi di fluidi corporei, la cavità del corpo veniva riempita con stoffe, sabbia o segatura. La pelle veniva cosparsa con delle speciali preparazioni erboristiche e quindi ricoperta con una resina liquida per conservarla ulteriormente. Infine il corpo veniva accuratamente fasciato con bende di lino. 46
La mummificazione, praticata senza danneggiare la forma del corpo ed estraendo tutti gli organi interni del deceduto, dimostra che coloro che la effettuavano avevano una conoscenza di anatomia sufficiente a conoscere le posizioni di tutti vari organi.
Ma oltre alle tecniche della mummificazione, gli Egiziani di 5000 anni fa godevano anche di una vasta gamma di specializzazioni mediche. Per esempio:
Insieme a questi enormi passi nella medicina, gli scavi hanno anche rivelato che gli Egizi erano molto interessati ad argomenti come l'urbanistica e l'architettura.
Il corpo del faraone Egizio Tutankhamen venne conservato in due sarcofaghi, uno dentro l'altro.
In generale la metallurgia è la branca della scienza e della tecnologia che comporta la lavorazione da materiali grezzi, la forgiatura e la conservazione dei metalli e dei loro composti. Un esame della civiltà dell'antico Egitto mostra che tra i 3000 e i 3500 anni fa, gli Egizi erano divenuti esperti nell'estrazione e nella lavorazione di vari minerali e metalli, in particolare oro, rame e ferro. La loro metallurgia altamente avanzata dimostra che gli Egizi erano progrediti nello scoprire, estrarre e lavorare i metalli, e che avevano una conoscenza molto sviluppata della chimica.
La ricerca archeologica ha rivelato che gli Egizi producevano manufatti ben definiti con rame grezzo e realizzavano composti metallici già nel 3400 a.C. circa. Nella Quarta Dinastia (circa 2900 a.C.), la ricerca e le operazioni minerarie erano controllate da ufficiali di alto rango e si sa che ne erano responsabili addirittura i figli del Faraone.
Oltre al rame gli antichi Egizi spesso usavano il ferro. Lo stagno veniva usato per creare il bronzo e il cobalto per colorare il vetro. I metalli che non si trovavano in natura in Egitto venivano importati da altre regioni, in particolare dalla Persia.
Il Papiro Smith, che descrive come gli antichi Egizi usavano le bende fatte di lino.
Il metallo più frequentemente usato, e maggiormente apprezzato, era l'oro. Centinaia di miniere d'oro sono state scoperte in Egitto e in alcune zone dell'attuale Sudan. Un papiro risalente al XIV secolo a.C. contiene i progetti per una miniera d'oro vicino Apollinopolis, e rivela la grande professionalità degli antichi Egizi in materia. Il papiro descrive la costruzione di più di 1300 abitazioni intorno alla miniera per sistemare coloro che vi lavoravano. Da questo si comprende l'importanza dell'estrazione dell'oro e dell'arte della gioielleria nell'antico Egitto. Indubbiamente, migliaia di oggetti decorativi in oro scoperti negli scavi archeologici sono indicativi del fatto che gli antichi Egizi erano esperti minatori e lavoratori di metalli.
Questo sta anche a dimostrare che gli Egizi possedevano la conoscenza scientifica e la tecnologia necessaria per identificare i filoni metalliferi, estrarne i metalli grezzi, raffinare i metalli così estratti e combinarli per produrre leghe.
Il clima arido dell'Egitto ha conservato fino ad oggi molti indizi della civiltà Egiziana, mettendo in rilievo che le antiche città egizie avevano un'infrastruttura molto sviluppata.
Certamente una struttura assai sviluppata mostra che coloro che hanno costruito queste città avevano una conoscenza avanzata dell'architettura e dell'ingegneria. Si deve considerare a quale profondità vanno scavate le fondamenta sotterranee; dove devono essere poste le travi portanti; in che maniera si deve progettare un sistema di ventilazione efficace; come vanno sistemati i percorsi per l'acqua pulita e quella di scarico, in modo che non si mescolino, e moltissimi altri dettagli. E, la cosa più importante di tutte, nessun errore può esser fatto in nessun caso. Gli Egizi conoscevano tutte queste tecniche e gli edifici che ci hanno lasciato lo provano.
(1, 2) Pettorali finemente lavorati del re, realizzati d'oro, argento e pietre semipreziose (3) Un paio di sandali finemente lavorati (4) Una piccola, elegante brocca con il becco lungo fatta di oro duro conserva ancora la sua forza e la sua lucentezza. | |
(5) Questo ornamento d'oro trovato al collo della mummia di Tutankhamen presuppone una lavorazione dell'oro molto raffinata; nella stessa mummia sono stati trovati altri 150 gioielli. (6) Una cassetta in legno placcata d'oro posta su una slitta placcata d'argento. (7) Un pettorale fatto di oro, lapislazzuli e turchesi, scoperto a Tanis.
La raffinata arte orafa dei gioielli dimostra che venivano usati sofisticati strumenti per lavorare l'oro. In assenza di tali attrezzature, infatti, è impossibile produrre questi lavori. La qualità e la delicatezza dell'arte orafa egizia uguagliano quelle contemporanee. |
Le tecniche architettoniche usate nelle 3000 a.C. erano estremamente professionali e tese a risolvere difficoltà e problemi di infrastrutture. L'acqua è di enorme importanza in un paese arido come l'Egitto. In effetti, essi trovarono al problema delle soluzioni permanenti che comprendevano cisterne costruite per conservare l'acqua.
Un'indicazione dell'avanzata civiltà egizia è senza dubbio la conoscenza dell'architettura e dell'ingegneria.
Una di queste è una grande riserva d'acqua scoperta nella depressione dell'oasi Fayum. Gli Egizi costruirono anche alcuni laghi artificiali per garantire che la vita potesse continuare in determinate regioni. Questi piccoli laghi raccoglievano l'acqua dal Nilo, rendendo possibile una colonizzazione avanzata del deserto egiziano. Realizzarono il lago Moeris, 80 km a sud dell'attuale Cairo, con l'intento di conservare l'acqua proveniente dal Nilo per mezzo di un canale. Vicino a questa cisterna vennero costruiti insediamenti e templi. 48
Le conoscenze degli Egizi in materia di medicina, programmazione urbanistica e ingegneria, e di come queste scienze potessero essere messe in pratica, è solo una delle prove del grado di civiltà eccezionalmente progredita che essi avevano. Il loro grado di conoscenza e le misure applicate ancora una volta confutano la tesi che le società progrediscono da uno stato primitivo ad uno più civilizzato. Una società esistita 5000 anni fa aveva un livello di civilizzazione molto più avanzato di alcune comunità che oggi vivono nello stesso paese, e questo non può essere spiegato in termini di "progresso evolutivo".
Inoltre, non c'è dubbio che durante il periodo in cui gli Egizi godevano della loro progredita civiltà, c'erano comunità molto più arretrate con persone che vivevano in condizioni più primitive sia in Africa che in altre parti del mondo. Eppure nessuno di questi individui aveva alcuna caratteristica meno che umana, né alcun presunto tratto scimmiesco. Sia gli Egizi che gli altri popoli che vivevano in condizioni primitive nello stesso periodo, come pure le comunità umane esistite centinaia di migliaia di anni fa, sono sempre stati interamente umani come l'Uomo oggi, sotto tutti i punti di vista. Alcune comunità possono essere vissute in condizioni più avanzate e altre in condizioni più arretrate ma questo non dimostra, come sostengono i darwinisti, che essi possano essere discesi dalle scimmie o che una razza si sia evoluta da un'altra. Una tale interpretazione è una violazione della scienza, della ragione e della logica.
Dai frammenti di tessuti di lino arrivati fino a noi dal 2500 a.C. si può dedurre che gli Egizi producevano stoffe di altissima qualità, sia in termini di materiali sia in termini di lavorazione. Più importanti di tutto, tuttavia, sono i particolari nella tessitura delle stoffe, Infatti nel 2500 a.C., gli antichi Egizi producevano delle fibre raffinate del tipo che oggi viene prodotto con macchinari attrezzati con tecnologia avanzata e queste stoffe venivano usate come bende per le mummie. La raffinata tessitura di questi tessuti lascia incantati gli egittologi.49 Questi campioni sono così leggeri che è necessaria una lente di ingrandimento per distinguerli dalla seta, questa stoffa è paragonabile al miglior prodotto dei tessitori odierni.50 Queste stoffe sono tuttora rinomate per la loro qualità e il lino egiziano prodotto oggi deve la sua fama ai tessitori vissuti nel 2000 a.C..
Campioni di lino risalenti all'antico Egitto.
Il Papiro Rhind.
Nell'antico Egitto si iniziarono ad usare i numeri in tempi antichissimi. Sono stati trovati papiri del 2000 a.C. che descrivono problemi matematici. I 4 documenti cui più spesso si fa riferimento sono chiamati i frammenti Kaun e i papiri di Berlino, Mosca e Rhind. Questi documenti stabiliscono, mediante esempi, le basi su cui vengono fatte le misurazioni. Gli egiziani sapevano che un triangolo i cui lati misurano 3, 4, e 5 è un triangolo rettangolo, e facevano uso di questa conoscenza (che noi conosciamo come teorema di Pitagora) nei loro calcoli costruttivi.51
Inoltre gli Egizi conoscevano la differenza tra i pianeti e le stelle. Essi inserirono le stelle, alcune delle quali è molto difficile vedere ad occhio nudo, nei loro studi di astronomia.
E poiché la vita degli Egizi era dipendente dal Nilo, essi avevano bisogno di controllare il livello del fiume durante le alluvioni annuali. I governanti avevano a disposizione un "nilometro" fatto per misurare l'altezza delle acque del fiume e nominavano degli ufficiali a questo scopo.52
Le strutture più importanti nell'antico Egitto, quelle che i visitatori ancora guardano con meraviglia oggi, sono le misteriose piramidi. Quella più straordinaria è la Grande Piramide, considerata il più grande edificio in pietra costruito nel mondo fino ad oggi. Gli storici e gli archeologi fin dal tempo di Erodoto hanno avanzato varie teorie su come questa piramide fu costruita. Alcuni hanno sostenuto che nella costruzione venivano usati gli schiavi e hanno suggerito diverse possibili tecniche, dalla tecnica a rampa a quella del terrazzamento. Il quadro completo che emerge da questi metodi ipotizzati è questo:
Affermando che Garde-Hanson ha considerato alcuni aspetti sottovalutati da altri teorici, Moustafa Gadalla, nel suo libro L'inganno storico: la storia non detta dell'antico Egitto, si spinge oltre:
Provate a visualizzare incredibili numeri mentre visitate la piramide: 4000 scalpellini che per tutto l'anno producono 330 blocchi al giorno durante la stagione dell'inondazione, 4000 blocchi al giorno vengono trasportati al Nilo, traghettati, trascinati sulla rampa sulla piana di Giza e posti in opera sul posto - ad un tasso di 6,67 blocchi per minuto! Immaginate 6,67 blocchi ogni 60 secondi!54
Queste sono solo alcune delle obiezioni che mostrano come i segreti che riguardano la costruzione delle piramidi non sono affatto stati risolti dalla scienza e dalla tecnologia del ventunesimo secolo.
Fatti Straordinari Riguardo La Piramide Di Giza
Alcuni dei ricercatori delle piramidi di Giza hanno dimostrato che gli antichi Egizi possedevano una conoscenza altamente sviluppata di matematica e geometria. Oltre alla conoscenza di matematica e geometria, coloro che pianificavano le piramidi dovevano conoscere anche la misurazione della terra, la sua circonferenza e l'angolo di inclinazione sull'asse. Queste informazioni sulle piramidi, la cui costruzione cominciò circa nel 2.500 a.C., sono ancora più straordinarie se si considera che esse vennero
L'area totale delle quattro facce della piramide è uguale al quadrato della sua altezza.56
La Grande Piramide di Cheope (Khufu) è fatta di circa 2 milioni e mezzo di blocchi di pietra. Presumendo che 10 blocchi venissero deposti in un giorno - il che richiedeva uno sforzo enorme da parte degli operai - ci sarebbero voluti 684 anni per deporre 2 milioni e mezzo di blocchi. Si pensa invece che la costruzione di queste piramidi abbia richiesto una media di soli 20 - 30 anni. Già soltanto il semplice calcolo rivela che, nel costruire le piramidi, gli Egizi usarono una tecnologia molto diversa e superiore.
Nel 1978 l'Istituto Americano del Calcare, in Indiana - una delle maggiori autorità mondiali per quanto riguarda la pietra calcarea - condusse uno stimolante studio di fattibilità, per stabilire quale dimensione di forza-lavoro e che tipi di materiali sarebbero stati necessari a costruire una piramide simile alla Grande Piramide di Giza. I funzionari della società descrissero le difficoltà che avevano incontrato, notando che anche triplicando la produzione media odierna, tagliare, costruire e spedire una quantità tale di pietra calcarea avrebbe richiesto all'incirca 27 anni. Inoltre, tutto questo lavoro sarebbe stato fatto usando la tecnologia americana - in altri termini martelli idraulici e seghe elettriche con testine di quarzo. Sarebbe stato necessario uno sforzo enorme solo per tagliare e trasportare la pietra, senza contare le verifiche di laboratorio necessarie per la costruzione della piramide né alcun altro lavoro preparatorio.57
E quindi, come fecero gli antichi Egizi a costruire queste piramidi giganti? Con quale forza, con quali attrezzature, con quali tecniche vennero realizzate le terrazze di pietra? Con quali mezzi le tombe di roccia vennero scavate? Che tipo di illuminazione c'era durante la costruzione? (Sulle pareti e sui soffitti all'interno delle tombe e delle piramidi non sono state trovate né macchie né fuliggine). Come sono stati estratti i blocchi di pietra dalle cave e come sono state levigate le loro varie facce scolpite? E come sono stati trasportati questi blocchi, pesanti parecchie tonnellate, e come sono stati messi insieme con una precisione di 1/1000 cm? L'elenco delle domande potrebbe essere ancora lungo. È mai possibile rispondere a queste domande in un modo logico irrazionale applicando la falsa concezione evoluzionista della storia dell'uomo? Naturalmente no!
Dettaglio del pannello posteriore del trono reale di Tutankhamen, il Cairo, Museo Egizio.
Con la loro arte, medicina e cultura, gli antichi Egizi produssero una grandissima civiltà. Le opere che ci hanno lasciato, le terapie mediche che usavano e la conoscenza che accumularono, l'esperienza che possedevano sono solo alcune delle prove importanti di tutto ciò. Alcuni scienziati oggi sostengono addirittura che le opere prodotte dagli Egizi - per i quali, secondo la tesi dell'evoluzione della storia, la costruzione delle piramidi sarebbe stata eccessivamente difficile - in realtà vennero costruite da visitatori extraterrestri.
Naturalmente affermazioni di questo genere sono estremamente irrazionali ed illogiche, eppure gli evoluzionisti si nascondono dietro di esse, poiché tutta la loro demagogia non è in grado di offrire una spiegazione migliore. Innanzitutto e soprattutto, non c'è la benché minima prova a sostegno di tali affermazioni. Quando gli evoluzionisti comprendono che non possono offrire alcuna spiegazione basata sul caso o su un immaginario processo evolutivo, immediatamente si nascondono dietro l'idea dei "visitatori dallo spazio". In effetti, vennero fuori con questa idea ridicola quando compresero che il DNA nel nucleo cellulare e la prima proteina, che rappresenta il mattone fondamentale della vita, aveva strutture di gran lunga troppo complesse e straordinarie per essere nate per caso da sostanze inanimate. E così, i visitatori dello spazio devono aver portato e lasciato i primi organismi viventi sulla terra. Questa ridicola affermazione è una delle leggende che segnalano la posizione disperata in cui gli evoluzionisti si trovano.
La civiltà nell'antico Egitto - come tutte le altre civiltà nel corso della storia - è stata fondata da persone in possesso di ragione e volontà. Oggi, ci stupiamo dei manufatti che risalgono al 3000 a.C., e scienziati ed esperti del settore discutono di come questi possono essere stati creati. Ma ciò che in effetti importa è che la civiltà di 5000 anni fa, di cui oggi possiamo ancora vedere traccia, era evidentemente costruita con un'esperienza e una conoscenza sofisticata, formulata in migliaia di anni. In altre parole, le radici di questa antica civiltà risalgono a molto prima questo significa che nella notte dei tempi non ci sono stati umani primitivi, semi-animali, senza il dono della parola e che vivevano soltanto di caccia, come sostenuto dai proponenti della evoluzione della storia. Fin dal primo momento in cui il primo umano fu creato, l'Uomo ha avuto le stesse caratteristiche umane, l'intelligenza, la percezione della bellezza, la capacità di comprendere, la coscienza e i valori morali che ha l'Uomo d'oggi.
1. Probabile modello di un escavatore dell'epoca.
2. Modello di un escavatore attuale.
Gli edifici costruiti dalle società del passato usando pietre giganti indicano che anche allora devono essere state impiegate macchine simili a quelle usate nella costruzione moderna. La somiglianza di quest'oggetto d'oro decorativo con un macchinario edile è sconcertante. Scoperto a Panama negli anni 1920, si ritiene che questo oggetto fosse un pendente. Questa e simili scoperte confutano le tesi degli evoluzionisti che le società del passato erano completamente primitive. Ci sono stati, evidentemente, avanzamenti nella tecnologia e nella conoscenza accumulata durante il corso della storia, ma questo non significa che le persone del passato vivevano come animali. Delle società passate svilupparono vari dispositivi e usavano macchinari alla luce delle proprie esigenze.
Un Modello Di Aliante Nelle Tombe Dell'antico Egitto
I resti lasciatici da molte civiltà indicano che in tempi molto antichi era usato il trasporto aereo. Questo si può facilmente vedere nelle rovine Maya, in dipinti nelle piramidi Egizie e in iscrizioni Sumere. Per quello che possiamo dire, gli uomini hanno costruito e usato, migliaia di anni fa, veicoli simili ad alianti, aeroplani ed elicotteri. In effetti, il Corano indica che il trasporto aereo può essere stato usato molto tempo fa:
“[Sottomettemmo] a Salomone il vento che percorre un mese [di marcia] il mattino e un mese la sera”. (Corano, 34:12)
È molto probabile che le lunghe distanze cui si fa riferimento in questo versetto siano state percorse rapidamente nella giornata del Profeta Salomone (lpscl). Questo trasporto può aver avuto luogo per mezzo di veicoli azionati dal vento che utilizzavano una tecnologia simile a quella degli aereoplani odierni. (Dio conosce la verità).
Elemento di prova del fatto che le civiltà passate impiegassero il trasporto aereo è un modello di aliante trovato in Egitto. Questo modello, scoperto nel 1898, è stato datato al 200 a.C. circa. Naturalmente trovare un modello di aliante di circa 2.200 anni fa è un evento abbastanza notevole. Questo ritrovamento archeologico sconfigge completamente la concezione evoluzionista della storia. Un'immagine ancora più interessante è quella che ci si propone se si esaminano le caratteristiche tecniche del modello. La forme e le proporzioni delle ali di questo modello in legno sono progettate in modo da poter dare al velivolo il massimo dell'innalzamento con la minima perdita di velocità, come nel Concorde, un prodotto della odierna più avanzata tecnologia. Questo mostra anche che gli antichi Egizi avevano un'ottima conoscenza dell'aereodinamica.
Un modello di aliante che si ritiene risalga al 200 a.C. 1. Veduta posteriore | I dispositivi che si vedono qui, scoperti sulla parete del tempio di Abydios dalla dottoressa Ruth Hiver, sono affascinanti per la loro somiglianza agli elicotteri e ai jet moderni. |
Modello Compatto In Oro Di Un Aeroplano Trovato A Nazca
Non soltanto in Egitto si sono trovati resti di velivoli appartenenti a civiltà passate. İl modello di velivolo nell'immagine è stato scoperto in una caverna in Colombia, America del sud. Considerato antico più di 1.000 anni, si trova ora nella Smithsonian Institution a Washington, DC.
La struttura aerodinamica di questo modellino, con le proiezioni sui bordi del timone nella sezione della coda, non è diversa da quella di un velivolo moderno. Nel suo libro, L'enigma dell'Uomo antico, Donald E. Chittick interpreta il modellino d'oro con queste parole:
Naturalmente, è possibile proporre un'altra spiegazione per questa scoperta, oltre a quella della tecnologia progredita. Ma, quando tutte queste scoperte vengono messe insieme e il loro significato viene valutato attentamente, è possibile una sola spiegazione: questi resti appartengono a civiltà un tecnologia avanzata. *
* Donald E. Chittick, L'enigma dell'uomo antico, pp. 109-110
Questa statua trovata a Vera Cruz, risalente a 200 avanti Cristo, è stata confrontata dai ricercatori con un hovercraft, un veicolo contemporaneo e può viaggiare sia sulla terra sia sull'acqua. I rotori sui lati possono girare in moto circolare e la coda funziona come un timone. C'è perfino una sezione per lo scarico, e un quadro di controllo. L'uniforme indossata dal pilota completa questo confronto.
I Dogu Rappresentano Piloti Vissuti Migliaia Di Anni Fa?
I Dogu sono statuette d'argilla alte tra i 7 e i 30cm. Fino ad ora, sono state trovate 3000 di queste statue che si pensa siano state fatte tra il 300 e il 10.000 a.C. Questo le rende più antiche di tutte le antiche civiltà, incluse quelle egizia e sumera. I Dogu furono fatte dal popolo Jomon, i più antichi abitanti conosciuti del Giappone. Secondo le registrazioni storiche, i Jomon furono la prima civiltà ad usare la ceramica. * Nella caverna Fukui di Kyushu è stato scoperto un pezzo di ceramica di 12.700 anni.
Le statuine Dogu sono molto diverse da quelle di altre civiltà passate. Osservandole attentamente, si nota che i loro abiti sembrano avere varie componenti tecniche che somigliano a quelle delle divise indossate da piloti e subacquei in acque profonde nel primo quarto del XX secolo. L'armatura sulle figure Dogu sembra essere articolata in diversi punti per consentire il movimento. Ci sono aperture per consentire la respirazione. Gli occhi sono protetti da occhiali speciali. Le mani sono coperte da guanti rimovibili. I caschi hanno un design particolarmente interessante: sono rotondi, con un meccanismo di respirazione che comprende un tubo per l'aria e delle cuffie.
*La tuta spaziale di 6000 anni fa, Vaughn M. Greene, prefazione di Zecharia Sitchin.
Queste figure, che sono straordinarie per la somiglianza con le tute di volo e da palombaro del XX secolo, suggeriscono che persone di tempi antichi avevano una tecnologia altamente avanzata. Tali scoperte indicano che non è mai esistito alcun processo evolutivo del corso della storia.
Nel Corano, Dio afferma che la civiltà del tempo del Profeta Salomone (lpscl) aveva un livello avanzatissimo di trasporto aereo e di esplorazione sottomarina. (Dio sa di più). Ecco due versetti indicanti che i demoni che servivano il Profeta Salomone (lpscl) erano tuffatori:
“Gli assoggettammo il vento, soffiava al suo comando [fin] dove voleva inviarlo, e [gli asservimmo] tutti i demoni, costruttori e nuotatori di ogni specie”. (Surah Sad: 36-37)
Un Elaboratore Analogico Vecchio Duemila Anni: Una Scoperta Che Rivoluziona Lo Scenario Evoluzionista
Nell'anno 1900, in uno dei primi importanti ritrovamenti subacquei dell'archeologia moderna, fu scoperta una nave affondata all'ingresso occidentale del Mar Egeo tra le isole di Creta e Citera. La nave era carica di statuine e anfore, ora in frammenti.
Si poté stabilire che la maggior parte dei resti era di opere di artisti greci del primo periodo pre-cristiano. Ma in mezzo a questi c'era un pezzo bronzeo calcificato il cui scopo era oscuro. Dopo anni di ricerche, si è scoperto che questo misterioso manufatto era un dispositivo scientifico straordinariamente complesso.
Quando questo interessante dispositivo si è lentamente seccato, la sua antica scatola in legno e le parti interne si sono spaccate, rivelando quattro parti interne. Sul lato interno di una ruota dentata c'era un'iscrizione che è stato molto difficile decifrare. Gli scienziati hanno suggerito che fosse uno strumento di navigazione. Sono state avanzate molte idee su quest'oggetto ma non c'è stata alcuna conclusione chiara. Le speculazioni al suo riguardo sono continuate fino alle indagini, nel 1951, del professore di Yale Derek J. de Solla Price.
Per poter ricostruire lo strumento, Price e i suoi colleghi greci fecero delle ricerche bombardandolo con raggi X e _. All'interno scoprirono degli strati di ruote dentate di varie grandezze, sistemate una sull'altra. Dopo lunghi calcoli sulle probabili proporzioni originali dei meccanismi, Price arrivò ad una sconcertante conclusione: i greci antichi avevano progettato un meccanismo che riproduceva i movimenti effettivi del sole, della luna e dei pianeti nel passato nel presente e nel futuro. Questo meccanismo di 'Antykytera' era un elaboratore analogico vecchio 2000 anni. 1
Questa scoperta smentì le tesi degli evoluzionisti secondo i quali, prima del periodo ellenistico, erano stati inventati ed utilizzati solo meccanismi rudimentali.
Il congegno in origine era stato un meccanismo in bronzo all'interno di una scatola di legno rettangolare. Sulla parte anteriore e sul retro c'erano sportelli di bronzo su cui l'inventore-artigiano aveva inscritto informazioni dettagliate. Per leggere le informazioni generate dallo strumento, c'erano tre quadranti. Il primo conteneva due gradazioni, una delle quali mostrava i segni dello zodiaco; sull'altro si trovano inscritti i nomi greci dei mesi dell'anno.
* Il primo quadrante mostrava la posizione del Sole in ogni giorno dell'anno secondo il suo movimento attraverso lo zodiaco.
* Il secondo quadrante mostrava il ciclo di 18 anni delle eclissi solari.
* Il terzo quadrante raffigurava le varie fasi della Luna.
L'avvio si dava mediante una manopola che doveva essere girata una volta al giorno per far girare una ruota con 39 meccanismi di bronzo, ingranati su piani paralleli. Tutto ciò muoveva una ruota portante collegata a due serie di meccanismi che erano collegati mediante un anello girevole dentato. L'anello girevole agiva come differenziale e quando veniva girata la manopola di avvio, i due alberi ruotavano a velocità differenti. I differenziali, ora usati nelle automobili contemporanee che permettono agli pneumatici di ruotare a diverse velocità in curva, sono stati inventati soltanto nel diciassettesimo secolo. Price ha definito questo dispositivo "una delle maggiori invenzioni meccaniche di base di tutti tempi". 2
Questa scoperta ha avuto un'enorme ripercussione in tutto il mondo. Con essa, lo schema fasullo degli evoluzionisti della "evoluzione tecnologica" è stato capovolto. Secondo gli evoluzionisti, una civiltà di 2.000 anni fa non avrebbe dovuto avere tecnologie sofisticate e avrebbe dovuto usare soltanto strumenti semplici. Tuttavia, questo dispositivo inventato dai meccanici greci antichi dimostra che le civiltà del passato non erano come gli evoluzionisti immaginano. Esse produssero un elaboratore celeste secoli fa ed erano molto più avanzate di qualunque civiltà medievale. (Il primo computer analogico fu sviluppato nel 1931 da Vannevar Bush). 3 Nel suo libro L'enigma dell'uomo antico: tecnologia avanzata nelle civiltà del passato? Donald E. Chittick fa questo commento:
Ancora più sorprendente forse è la scoperta di un oggetto individuato su una nave affondata nel mar Egeo prima dei tempi di Cristo. Sembrava essere un qualche strumento meccanico di elaborazione. Gli elaboratori moderni sono di due tipi: analogico e digitale. L'oggetto scoperto sulla nave affondata prima del tempo di Cristo era un elaboratore analogico molto sofisticato.4
Il titolo di un articolo di The Observer, a firma di Helena Smith, parlava di questa scoperta: "Rivelazione: il più antico elaboratore del mondo". Da questo articolo è preso il seguente estratto:
“... dopo la scoperta del meccanismo di bronzo incrostato di calcio nella profondità dell'oceano, le iscrizioni nascoste mostrano che è l'elaboratore più antico al mondo, usato per la seguire il moto del sole, della luna e dei pianeti. 'Siamo molto vicini a svelarne i segreti - dice Xenophon Wright, un astrofisico del gruppo anglo-greco che sta studiando il dispositivo -. È come un rompicapo che riguarda la conoscenza astronomica e matematica'... Michael Wright, già curatore del Museo delle Scienze di Londra... ha detto che l'apparato è la miglior prova di quanto fossero avanzati tecnologicamente gli antichi. 'L'abilità con cui è stato realizzato dimostra un livello di fattura degli strumenti rimasto insuperato fino al Rinascimento'.
... molti esperti dicono che potrebbe cambiare il modo in cui è scritto la storia della scienza. “In vari modi, era il primo elaboratore analogico - ha detto il professor Theodosios Tassios, dell'Università Tecnica Nazionale di Atene -. Questo cambierà il modo in cui guardiamo alle realizzazioni tecnologiche degli antichi”. 5
Queste affermazioni da parte di esperti sono molto significative, perché ci sono voluti circa 20 secoli prima che gli esseri umani potessero costruire un computer simile al meccanismo di Antikythera. 2.000 anni fa, i greci avevano le conoscenze per costruire un elaboratore analogico. Tutto ciò dimostra che coloro che vivevano così tanto tempo fa avevano un livello di civilizzazione più alto di molte società successive: un fatto, questo, che non può essere spiegato dall'evoluzione.
Certamente, c'erano civiltà arretrate in vari luoghi del mondo, mentre i greci avevano la loro civiltà tanto avanzata. Il fatto che alcune società avessero una civiltà avanzata mentre altre erano molto meno sviluppate non indica che l'umanità è una specie evolutasi dalle scimmie o che una società si sia sviluppata da un'altra, come sostengono i darwinisti. Questa è un'interpretazione disinformata che va contro l'intera scienza e la logica.
1. http://www.dreamscape.com/morgana/triton2.htm
2. Ibid.
3. Enciclopedia Britannica Online; www.britannica.com/eb/article-9018261/Vannevar-Bush
4. Donald E. Chittick, L'enigma dell'uomo antico: tecnologia avanzata nelle civiltà del passato?, Creation Compass, 1998, pp. 34-35
5. Rivelazione: il più antico elaboratore del mondo, Helena Smith, The Observer, 20 agosto 2006; http://observer. guardian.co.uk/world/story/0,,1854232,00.html
Nell'immagine, la ruota dentata recuperata dal Mar Egeo e che si è stabilito facesse parte di un antico elaboratore. |
Nell'antico Egitto Esisteva L'elettricità?
I bassorilievi del tempio di Hathor a Dendera hanno rivelato la possibilità che gli antichi egizi conoscessero ed usassero l'elettricità. Esaminando attentamente le figure in questi bassorilievi, si vede che, proprio come oggi, a quel tempo doveva essere usato un isolamento dall'alto voltaggio: una forma simile a una lampadina è sostenuta da una colonna rettangolare (chiamata la colonna Djed, che si ritiene fosse un isolante). Questa somiglianza tra la forma nell'immagine e le lampadine elettriche è sconcertante. 58 Nel 1933, analizzando antichi oggetti metallici Egizi, il dottor Colin G. Fink - inventore della lampadina elettrica a filamento di tungsteno scoprì che gli egizi conoscevano un metodo per placcare il rame con l'antimonio circa 4.300 anni fa. Era un metodo con si raggiungevano cui gli stessi risultati che si ottengono oggi con l'elettroplaccatura.59
Gli scienziati hanno sperimentato il sistema raffigurato nei bassorilievi per stabilire se poteva emettere luce. L'ingegnere elettrico austriaco Walter Garn ha studiato in modocmolto particolareggiato i bassorilievi, e ha riprodotto la colonna isolante Djed, la lampadina e il filo intrecciato. Il modello da lui costruito in effetti funzionava ed emetteva luce. 60
Un'altra prova che gli antichi egizi possono aver usato l'elettricità è l'assenza di qualunque traccia di fuliggine sulle pareti interne delle loro tombe e piramidi. Se, come sostengono gli archeologi e evoluzionisti, usavano torce e lampade ad olio per illuminare, inevitabilmente avrebbero dovuto lasciare tracce di fuliggine. Ma non ci sono tracce di questo genere in nessun luogo, nemmeno nelle camere più profonde. Sarebbe stato impossibile continuare la costruzione senza la necessaria illuminazione e, soprattutto, sarebbero state impossibili le splendide pitture murali che sono state dipinte sulle pareti. Ciò rafforza la possibilità che l'elettricità fosse davvero utilizzata nell'antico Egitto.
La somiglianza con le lampadine odierne delle figure in questi bassorilievi del tempio di Hathor a Dendera ha sconcertato gli scienziati. | |
La colonna Djed, che si trova spesso nei disegni Egizi, forse rappresenta un tipo di congegno elettrico. La colonna forse poteva servire da generatore, per fornire l'illuminazione. |
Phillip Johnson
Nel descrivere la presunta "marcia evolutiva" della storia dell'umanità, gli scienziati darwinisti sono del tutto senza speranza anche su un altro argomento: la mente dell'Uomo, per mezzo della quale l'umanità ha costruito università, ospedali, fabbriche e stati, ha composto musiche, tenuto i giochi Olimpici e viaggiato nello spazio - in breve, una delle caratteristiche più importanti che fanno dell'Uomo ciò che egli è.
Gli evoluzionisti sostengono che la mente umana assunse le sue attuali capacità evolvendosi dopo che l'Uomo si era separato dallo scimpanzé o quello che viene detto il nostro più vicino congiunto vivente. Essi spiegano i presunti salti avvenuti nell'evoluzione della mente con cambiamenti casuali prodottisi nel cervello e con l'effetto migliorativo delle abilità di costruire strumenti. Tali affermazioni s'incontrano frequentemente nei documentari televisivi e negli articoli di giornali e riviste, che raccontano storie riguardo l'uomo scimmia che prima imparò a ricavare dalla pietra i coltelli e poi le punte di lancia. Ma questa propaganda non è valida. Per quanto tentino di raffigurare scenari da loro descritti come scientifici, questi sono effettivamente basati esclusivamente sui preconcetti darwinisti e completamente anti-scientifici. Il punto più importante di tutti è che la mente umana non può essere ridotta a materia. Documentando l'invalidità del materialismo, questo fatto da solo compromette qualunque affermazione riguardo l'evoluzione della mente.
Gli evoluzionisti sostengono che la mente è emersa attraverso l'evoluzione ma non hanno alcun mezzo per sperimentare cosa possa essere un livello primitivo di intelligenza, né di replicare le condizioni del presunto processo evolutivo. Nonostante sia un evoluzionista, Henry Gee, redattore della rivista Nature, molto conosciuto per il suo contenuto evoluzionista, ammette apertamente la natura antiscientifica di queste affermazioni:
“Per esempio, si dice che l'evoluzione dell'Uomo sia stata guidata dai miglioramenti della postura, della dimensione del cervello e della coordinazione tra occhio e in mano, che portarono a conquiste tecnologiche come il fuoco, la produzione di strumenti e l'uso del linguaggio. Ma questi scenari sono soggettivi. Non possono essere verificati mediante esperimenti e così non sono scientifici. Basano il loro valore non su verifiche scientifiche ma su asserzioni e sull'autorevolezza di chi li presenta”. 61
Oltre ad essere anti-scientifici, questi scenari non sono nemmeno validi logicamente. Gli evoluzionisti sostengono che grazie all'intelletto, che si presume sia emerso attraverso l'evoluzione, fece la sua comparsa e si sviluppò anche l'abilità di usare strumenti e che fu grazie a questa che si sviluppò a sua volta l'intelligenza. Ma un tale sviluppo è possibile solamente se l'intelligenza umana è già presente. Secondo questa spiegazione la domanda se sia emersa prima la tecnologia o la mente mediante l'evoluzione resta senza risposta.
Phillip Johnson, uno dei critici più efficaci del darwinismo, scrive sull'argomento:
“Una teoria che è il prodotto di una mente non potrà mai spiegare adeguatamente la mente che ha prodotto la teoria. La storia della grande mente scientifica che scopre la verità assoluta è soddisfacente soltanto finché accettiamo che la mente in sé è un dato. Una volta che proviamo a spiegare la mente come prodotto delle sue stesse scoperte, ci ritroviamo in una stanza degli specchi senza uscita”. 62
Il fatto che i darwinisti sono del tutto incapaci di spiegare in modo indipendente la mente umana, rivela che non sono valide nemmeno le tesi da loro avanzate sulla storia culturale e sociale dell'Uomo. In effetti, tutti i fatti e le scoperte che abbiamo fin qui esaminato dimostrano che le tesi dei darwinisti riguardo la "evoluzione della storia" sono totalmente senza senso.
Al contrario di ciò che sostengono gli evoluzionisti, la storia dell'umanità è piena di prove che i popoli antichi possedevano tecnologie e civiltà ampiamente più avanzate di quanto si crede. Una di queste civiltà è quella dei Sumeri. I manufatti che ci hanno lasciato sono alcune delle prove del patrimonio di conoscenza posseduto dall'umanità migliaia di anni fa.
Dal 3000 a.C. in poi, i Sumeri sottomisero al loro controllo ampi territori, fondando sempre grandi città-stato.
Mesopotamia in greco significa "tra due fiumi". Questa regione è una delle più fertili del mondo ed è stata la culla di grandi civiltà.
Un popolo che emerse dal sud di queste terre - dalla regione ora conosciuta come Kuwait e Arabia Saudita settentrionale - parlava una lingua diversa dalle altre comunità, viveva in città, era governato da una monarchia basata su una struttura legale e usava la scrittura. Erano i Sumeri, che si svilupparono rapidamente fondando grandi città-stato dal 3000 a.C. in poi e condussero diversi popoli sotto la loro influenza. 63
In seguito i Sumeri vennero sconfitti dagli Accadiani e passarono sotto il loro giogo. Tuttavia, adottando la cultura, la religione, l'arte, le leggi, la struttura statale e la letteratura dei Sumeri, gli Accadiani permisero la conservazione della civiltà in Mesopotamia.
Ai loro tempi, i Sumeri fecero dei progressi significativi in tutti i campi, dalla tecnologia all'arte, dalla legge alla letteratura. Avevano un commercio ben sviluppato e una forte economia. Opere in bronzo, veicoli su ruote, navi, statue e strutture monumentali sono alcune delle prove dei loro rapidi progressi che sono sopravvissute fino il giorno d'oggi. Inoltre, si sa che i Sumeri avevano molte capacità manuali i cui frutti non sono loro sopravvissuti. La tessitura e la tintura della lana - un importantissimo bene di esportazione per le città della Mesopotamia - può essere citato come uno dei loro artigianati ben sviluppati. 64
I Sumeri avevano anche una struttura sociale avanzata. Il loro stato era monarchico, con un sacerdote-re che governava con l'aiuto di una serie di funzionari. Dopo il raccolto, c'era la distribuzione del prodotto al popolo e la visita e il controllo dei campi. La burocrazia costituiva la base del sistema amministrativo sumerico. Il sacerdote di ciascuna regione assumeva la responsabilità per il popolo che lì viveva e così garantiva che il cibo venisse equamente distribuito, specialmente nelle grandi città. L'operato dei sacerdoti era registrato e archiviato.
Le civiltà ben radicate fondate da società antiche dimostrano che la tesi di Darwin del "progresso dal primitivo verso il civilizzato" non riflette i fatti. Ne è un esempio la civiltà Sumera.
Degno di nota è il modo in cui il cocchio Assiro dell'immagine qui sotto si muove senza alcuna forza propulsiva. L'armatura dei soldati mostra quanto fosse avanzata l'arte metallurgica a quel tempo. Il loro abbigliamento è completamente coperto dall'armatura, il che lascia la possibilità di muoversi comodamente, pur essendo essi protetti dalla testa ai piedi. Il cocchio doveva essere forte abbastanza da resistere in condizioni di guerra e a pesanti colpi, specialmente poiché veniva usato come ariete. I materiali usati e la resistenza del cocchio sono assai notevoli. (Tra il 2000 a.C. e il 612 a.C.)
Nelle sfere sociale, artistica, scientifica ed economica, i Sumeri, vissuti circa 5000 anni prima dei tempi nostri, si discostano totalmente dal modello evoluzionista di un uomo che si presume avanzare dal primitivo al più sviluppato. La grande civiltà costruita dai Sumeri non solo era enormemente avanzata per il suo tempo, ma era considerevolmente avanzata anche a confronto di moltissime società odierne. Questo livello di sviluppo culturale non può essere spiegato dalle tesi evoluzioniste di esseri umani che prima si liberano delle caratteristiche scimmiesca, compresa la comunicazione mediante grugniti, poi cominciano a socializzare e a cacciare animali e soltanto dopo apprendono l'agricoltura. È chiaro che gli esseri umani sono sempre stati umani, con tutta la loro intelligenza, le capacità i gusti, in tutti periodi della storia. Le immagini dell'uomo-scimmia che siede accanto al fuoco nelle caverne e che passa le giornate costruendo rozzi strumenti di pietra, tanto spesso descritte dagli evoluzionisti, sono completamente fittizie e in conflitto con qualunque prova storica, archeologica e scientifica.
I Sumeri avevano un proprio sistema numerico. Al posto dell'attuale sistema in base 10 (decimale), avevano costruito un sistema matematico basato sul 60 (sessagesimale). I loro sistemi hanno ancora oggi un posto importante, poiché noi abbiamo 60 minuti un'ora, 60 secondi in un minuto e 360 gradi in un cerchio. Per queste ragioni il Sumeri, le cui conoscenze matematiche produssero le prime formule geometriche e algebriche, sono considerati i fondatori della matematica moderna.
Sulla base delle loro osservazioni, i Sumeri pensavano che il nostro sistema solare fosse fatto di 12 pianeti, considerando anche il Sole e la Luna. Il loro dodicesimo pianeta, chiamato in alcune fonti Nibiru, è in effetti il decimo pianeta, conosciuto anche come Pianeta X, la cui esistenza molti scienziati hanno di recente accettato. A. Fascia Degli Asteroidi 1. Il Sole
L'immagine qui sotto mostra i disegni Sumeri del sistema solare. Il sole appare al centro, con i pianeti che gli orbitano intorno. |
Inoltre, raggiunsero un livello alquanto avanzato anche in astronomia, e i loro calcoli sugli anni, i mesi e i giorni sono quasi esattamente identici ai nostri. Il calendario sumerico con il suo anno fatto di 12 mesi, era usato anche dagli antichi Egizi, dai Greci e da numerose società semitiche. Secondo questo calendario un anno consisteva di due stagioni:estate e inverno; l'estate cominciava con l'equinozio di primavera e l'inverno con l'equinozio d'autunno.
I Sumeri usavano un calendario di 12 mesi, disegnarono le mappe di molte costellazioni e seguivano i movimenti di pianeti come Mercurio, Venere e Giove. L'accuratezza dei loro calcoli è stata confermata dalle scoperte e dai calcoli al computer fatti ai giorni nostri.
Ziggurat
I Sumeri studiavano anche i cieli, dalle torri che chiamavano"ziggurat". 65 Erano in grado di predire le eclissi solari e lunari, come si può vedere chiaramente da numerose testimonianze. Per registrare le loro scoperte astronomiche, i Sumeri fecero delle mappe di moltissime costellazioni. Oltre alla Sole e alla Luna, studiarono e annotarono i movimenti anche di Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. I calcoli che i Sumeri produssero 5000 anni fa sono stati ora confermati dalle immagini rimandate sulla terra dai veicoli spaziali.
Non v'è dubbio che tutto ciò è in completo conflitto con le tesi sull'evoluzione della storia. Qui vediamo delle informazioni scoperte per la prima volta 5000 anni fa, che noi abbiamo riacquistato solo di recente, grazie a telescopi giganti, computer avanzati e tecnologie di vario tipo. Così stando le cose, gli scienziati evoluzionisti dovrebbero mettere da parte i loro preconcetti e agire alla luce dei fatti scientifici e storici. Quella verità dimostra l'invalidità dell'idea, sostenuta dai darwinisti, che le civiltà progrediscono sempre dalla primitiva alla più avanzata. Numerose preoccupazioni ideologiche sottostanno al tentativo di spiegare la storia dell'uomo - che fonda civiltà, compone musica, produce capolavori d'arte, costruisce imponenti palazzi, esplora lo spazio e fa scoperte scientifiche e tecnologiche - in termini di un presunto processo evolutivo. L'approccio corretto per gli scienziati è quello di comportarsi alla luce dei fatti determinati dall'esperimento, dalla scoperta e dall'osservazione, non da preoccupazioni ideologiche.
La Lente Di Nimrud
Una scoperta fatta dall'archeologo Sir John Layard nel 1850 sollevò la questione su chi in effetti usò la prima lente. Durante una serie di scavi in quello che ora è l'Irak, Layard scoprì un pezzo di una lente risalente a 3000 anni fa. Attualmente in mostra al British Museum, questo frammento mostra che la prima lente conosciuta venne usata al tempo degli Assiri. Il professor Giovanni Pettinato dell'università di Roma ritiene che questa lente di cristallo di rocca - che, a suo parere, è un'importantissima scoperta che getta una luce considerevole sulla storia della scienza - potrebbe spiegare anche come mai gli antichi Assiri conoscessero tanto bene l'astronomia, tanto da scoprire il pianeta Saturno e gli anelli che lo circondano. 66
A che cosa serviva questa lente? La risposta può essere discutibile, ma è evidente che non tutte le società del passato avevano delle vite semplici, come sostengono gli scienziati evoluzionisti. Le società del passato usavano la scienza e la tecnologia, costruivano civiltà dalle radici profonde e avevano degli stili di vita progrediti. Soltanto una piccola parte di informazioni riguardo la loro vita è arrivata fino a noi oggi, ma praticamente tutto ciò che sappiamo dimostra che nessuna di queste società ha mai subito un'evoluzione.
Un frammento di quella che sembra una lente, risalente a circa 3.000 anni fa, è stato descritto come un'importante scoperta che "potrebbe riscrivere la storia della scienza". Questa storia dimostra che il genere umano ha avuto la stessa mente, uguali abilità e gusti dal momento in cui é venuta in essere |
La Batteria Di Baghdad
Nel 1938, l'archeologo tedesco Wilhelm König scoprì un oggetto simile ad un vaso in seguito chiamato la "batteria di Baghdad". Ma come si è potuti arrivare a stabilire che quest'oggetto, risalente a circa 2000 anni fa, veniva usato come batteria? Se veniva usato realmente come una batteria - il che è indicato con certezza dalle ricerche svolte - allora tutte le teorie riguardo il fatto che la civiltà progredisce sempre e che le società del passato vivevano in condizioni primitive verranno completamente demolite. Questa terracotta, sigillata da asfalto o bitume, contiene un cilindro di rame. Il fondo di questo cilindro è coperto da un disco di rame. Il tappo di asfalto blocca una barra di ferro che, sospesa nel cilindro, non ha alcun contatto con esso.
Se il vaso viene riempito con un elettrolito, il risultato è una batteria che produce corrente. Questo fenomeno è noto come una reazione e elettrochimica e non è molto differente dal modo in cui funzionano le batterie contemporanee. In alcuni esperimenti con una riproduzione basata sulla batteria di Baghdad, è stata generata elettricità tra 1,5 e 2 volt.
Ciò solleva una domanda molto importante: a quale scopo veniva usata una batteria 2000 anni fa? Poiché esisteva una tale batteria, ovviamente dovevano esserci dei strumenti e dispositivi da essa alimentati. Questo, ancora una volta, dimostra che le persone di 2000 anni fa possedevano una tecnologia e, per estensione, degli standard vita più avanzati di quanto si sia finora creduto.
La ricerca su quest'oggetto, conosciuto come la "batteria di Bagdad", risalente a 2.000 anni fa, suggerisce che era usato come batteria per generare elettricità. 1. Otturatore in asfalto
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Resti di un edificio nell'antica città Maya di Uxmal
Alcuni scienziati evoluzionisti sostengono che i Maya non usassero strumenti in metallo. Ma se non li usavano, come possiamo spiegare le dettagliate opere in pietra nelle rovine Maya? Gli strumenti in metallo si sono rapidamente ossidati e sono decaduti nella foresta pluviale dello Yucatan, con il suo clima umido. Può anche darsi, quindi, che gli oggetti in metallo dei Maya non siano sopravvissuti fino al presente. Ma le loro strutture in pietra arrivate fino a noi dimostrano che è impossibile che un tale lavoro delicato e dettagliato possa essere stato prodotto usando soltanto strumenti di pietra.
Quasi tutte le pubblicazioni evoluzioniste hanno una cosa in comune: riservano un notevole spazio a scenari immaginari, che riguardano il perché alcune strutture biologiche o caratteristiche di un essere vivente possono aver subito un'evoluzione. Il fatto straordinario è che tutte le storie che gli evoluzionisti inventano vengono rappresentate come fatti scientifici. Il fatto è, tuttavia, che questi resoconti non sono altro che favole darwiniste. Gli evoluzionisti cercano di presentare gli scenari da loro costruiti come prova scientifica. Eppure questi resoconti sono tutti completamente erronei, senza alcun valore scientifico e non possono assolutamente costituire una prova delle tesi evoluzioniste.
Una leggenda che frequentemente s'incontra nella letteratura evoluzionista è quella delle presunte creature scimmiesche che si trasformano in esseri umani e di un uomo primitivo che gradualmente diventa un'entità sociale. Nonostante non vi sia alcuna prova scientifica a supportarle, le ricostruzioni di questi presunti esseri umani primitivi - vengono raffigurati mentre camminano in posizione semi-eretta, grugniscono, camminano con le loro "famiglie cavernicole" o cacciano con arnesi in pietra grezza - sono le parti più conosciute di tale scenario.
Queste ricostruzioni sono un invito a immaginare e credere. Con esse gli evoluzionisti cercano di convincere le persone non sulla base di fatti concreti ma sulla base di speculazioni fantasiose, perché queste sono basate sui pregiudizi e i preconcetti dei loro autori, e non su fatti scientifici.
Gli evoluzionisti non si fanno scrupolo di mettere queste storie nella letteratura professionistica, né di presentarle come se fossero verità scientifica, anche se sono ben consapevoli della natura erronea delle loro ricostruzioni. Tuttavia, questi scenari cui tanto di frequente fanno ricorso gli evoluzionisti costituiscono una congettura, non certo una prova scientifica, per la teoria dell'evoluzione, perché non c'è alcuna evidenza che l'Uomo sia disceso da un antenato scimmiesco. Nello stesso modo, non c'è prova archeologica o storica a suggerire che le società evolvono dalla primitiva alla più avanzata. L'Uomo è stato Uomo fin dal primo momento in cui è venuto in esistenza e ha creato diverse civiltà e culture in tutti i periodi della storia. Una di queste è la civiltà Maya, i cui resti ancora oggi ispirano meraviglia.
Le fonti storiche fanno riferimento ad un'alta figura in vesti bianche che venne tra le comunità che vivevano in questa regione. Secondo le informazioni che si trovano sui monumenti, per un breve tempo si diffuse la credenza in un unico Dio, mentre le scienze e l'arte facevano progressi.
I Maya vivevano nell'America centrale all'incirca nel 1000 avanti Cristo, a notevole distanza da altre civiltà progredite come quelle dell'Egitto, della Grecia e della Mesopotamia. Le caratteristiche più importanti dei Maya sono i progressi scientifici nel campo dell'astronomia della matematica e la loro complessa lingua scritta.
La conoscenza che i Maya avevano del tempo, dell'astronomia e della matematica era centinaia di anni avanti rispetto al mondo occidentale del tempo. Per esempio la loro capacità di calcolare il ciclo annuale della terra era di gran lunga più accurato di ogni altro calcolo simile prima dell'invenzione del computer. I Maya usavano il concetto matematico di zero mille anni prima della sua scoperta da parte dei matematici occidentali e usavano numeri e simboli molto più avanzati di quelli dei loro contemporanei.
Parte superiore del ricostruito Tempio Rosalila
Il raffinato taglio della pietra mostra come i Maya avessero la tecnologia necessaria per lavorare la pietra, che è quasi impossibile in assenza di strumenti come lime, ceselli e trapani in acciaio.
Sotto: Tempio delle Iscrizioni, costruito durante il regno di Pacal
L'Haab, il calendario civile usato dai Maya, formato da 365 giorni, è uno dei prodotti della loro avanzata civiltà. Infatti, essi sapevano che un anno è leggermente più lungo di 365 giorni; la loro stima era di 365,242036 giorni. Nel calendario gregoriano in uso oggi, un anno consiste di 365.2425 giorni.67Come si vede, c'è solo una piccolissima differenza tra le due cifre:un'altra prova della competenza dei Maya nei campi della matematica e dell'astronomia.
Il calendario Maya è quasi identico al calendario gregoriano di 365 giorni usato oggi. I Maya calcolarono che un anno era leggermente più lungo di 365 giorni (pagina accanto). Un calendario Azteco in pietra (a destra).
La conoscenza archeologica che permette di calcolare quell'unico giorno che deve essere sottratto dall'orbita di Venere ogni 6.000 anni, è un esempio importante della civiltà progredita dei popoli del passato.
Tre libri, conosciuti come i Codici Maya, arrivati fino a noi, contengono importanti informazioni riguardo la loro vita e la conoscenza astronomica. Dei tre - il Codice di Madrid, il Codice di Parigi e il Codice di Dresda - l'ultimo è il più importante, poiché mostra la profondità delle conoscenze astronomiche dei Maya. Essi avevano un sistema molto complesso di scrittura, finora decifrato soltanto al 30%. Ma anche questo basta a mostrare quanto fosse avanzato il livello raggiunto nella scienza.
dettaglio dal coperchio del sarcofago, sepoltura del re Maya Pacal.
Per esempio, la pagina 11 del Codice di Dresda contiene informazioni sul pianeta Venere. I Maya calcolarono che l'anno venusiano durava 583,92 giorni, e arrotondavano questa cifra a 584 giorni. Inoltre, produssero dei disegni del ciclo del pianeta per migliaia di anni. Due altre pagine del codice contengono informazioni su Marte, quattro sono su Giove e i suoi satelliti e otto pagine sono dedicate alla Luna, a Mercurio e Saturno, e impostano calcoli complicatissimi sulle orbite di questi pianeti attorno al Sole, le loro relazioni reciproche e le loro relazioni con la terra.
Tanto accurate erano le conoscenze astronomiche dei Maya, che essi riuscirono a determinare che dall'orbita venusiana andava sottratto un giorno ogni 6000 anni. Come poterono acquisire queste informazioni? Questa è ancora materia di dibattito per astronomi, astrofisici e archeologi. Oggi questi calcoli tanto complessi vengono eseguiti con l'aiuto delle tecnologie informatiche. Gli scienziati scoprono lo spazio siderale in osservatori equipaggiati con tutti i tipi di apparati tecnici ed elettrici. Eppure i Maya acquisirono la loro conoscenza secoli e secoli prima dell'invenzione della tecnologia contemporanea. Questo va ad invalidare nuovamente la tesi che le società progrediscono sempre da uno stato primitivo ad uno o più avanzato. Molte società passate avevano un livello di civiltà avanzato proprio quanto quelli attuali, e a volte anche di più. Molte comunità di oggi non hanno ancora ottenuto i livelli raggiunti dalle società del passato. In breve, le civiltà a volte si muovono in avanti, altre volte all'indietro, e civiltà avanzate e primitive a volte coesistono nello stesso momento.
Il veicolo su cui siede Pacal somiglia ad una motocicletta, che poteva essere un veicolo a motore in uso al tempo.
I darwinisti sostengono, malgrado non siano in possesso di alcuna prova scientifica, che gli uomini antichi erano primitivi che vivevano in una maniera primitiva, e che la loro intelligenza si è sviluppata nel tempo. Tuttavia, i ritrovamenti archeologici confutano tutto ciò. Gli scavi effettuati nell'antica città Maya di Tikal, per esempio, rivelano meraviglie di ingegneria e progettazione. Le foto aeree mostrano che le città Maya erano collegate tra di loro da una ampia rete stradale. Tutto ciò mostra che in tutti i periodi della storia sono esistite civiltà avanzate.
Tikal, una delle più antiche città in Maya, fu fondata nell'VIII secolo avanti Cristo. Gli scavi archeologici nella città, che si trova in una giungla selvaggia, hanno riportato alla luce case, palazzi, piramidi, templi e aree di riunione. Tutte queste aree sono collegate l'una all'altra da strade. Le immagini radar hanno mostrato che oltre a un sistema di drenaggio completo, la città aveva anche un intero sistema di irrigazione. Tikal non si trova vicino ad un fiume o ad un lago e si è trovato che la città faceva uso di dieci serbatoi d'acqua.
Cinque strade principali portavano da Tikal nella giungla, gli archeologi le definiscono strade cerimoniali. Le fotografie aeree mostrano che le città Maya erano collegate tra loro da una grande rete viaria lunga in totale circa 300km e che dimostravano di avere un livello di ingegneria molto accurato. Tutte le strade erano realizzate in pietra tagliata ed erano ricoperte da uno strato molto resistente di un colore chiaro. Queste strade erano perfettamente dritte, come tirate con una riga, e la domanda fondamentale resta come i Maya potessero determinare la direzione durante la costruzione di queste strade e quali attrezzature strumenti usassero. La mentalità evoluzionista non può fornire risposte razionali e logiche. Poiché si tratta di una meraviglia dell'ingegneria, lunga centinaia di chilometri, è evidente che queste strade sono il prodotto di calcoli e misurazioni particolareggiate e dell'uso dei necessari materiali e strumenti.
Le ricerche nelle aree abitate dai Maya mostrano che essi usavano strumenti comprendenti ruote dentate.
Ruote dentate Maya, a Copan
La fotografia sulla pagina seguente, scattata nell'importante città Maya di Copan, ne è una prova. Una società che usava una tecnologia con ingranaggi doveva anche possedere conoscenze di ingegneria meccanica.
Per chiunque che non abbia questa conoscenza è impossibile produrre un meccanismo con ruote dentate. Per esempio se vi si chiedesse di produrre un meccanismo simile a quello della fotografia non potreste farlo, né fare in modo che il meccanismo funzioni correttamente senza un adeguato addestramento.
El Mirador, Guatemala Ricostruzione di una città Maya pre-classica
Quindi, il fatto che i Maya erano in grado di farlo è un indicatore importante del loro livello di cultura e prova che coloro che sono vissuti nel passato non erano "arretrati" come sostengono gli evoluzionisti.
Finora abbiamo dato solo alcuni esempi che dimostrano i livelli avanzati di civiltà raggiunti da comunità del passato. Questi indicano una verità molto significativa: la tesi degli evoluzionisti, imposta per così tanti anni, che le società del passato avessero esistenze semplici, arretrate e primitive, è semplicemente sbagliata. Le società con diversi livelli di civiltà e diverse culture sono esistite in tutte le epoche; eppure nessuna di esse è il risultato dell'evoluzione di un'altra. Il fatto che alcune civiltà arretrate esistessero 1000 anni fa non significa che la storia in sé si è evoluta, o che le società progrediscano dalle più primitive alle più avanzate. Perché, contemporaneamente a queste comunità arretrate, ce n'erano anche altre altamente avanzate che fecero enormi progressi nella scienza e della tecnologia, e fondarono civiltà molto radicate. È vero, l'interazione culturale e il patrimonio di conoscenze tramandato di generazione in generazione possono certamente avere un ruolo nello sviluppo delle società. Ma questa non è evoluzione.
Nel citare gli esempi delle comunità vissute nel passato, il Corano ci dice che alcune di queste in effetti avevano costruito delle culture avanzate:
“Non hanno viaggiato sulla terra e osservato quel che avvenne a coloro che li precedettero, che pure erano più potenti di loro e [lasciarono] maggiori vestigia sulla terra?...”. (Corano, 40:21)
“Non hanno viaggiato sulla terra e visto quel che avvenne a coloro che li precedettero e che pure erano più numerosi di loro, più forti e lasciarono maggiori vestigia sulla terra? Quel che avevano acquisito non fu loro di nessuna utilità”. (Corano, 40:82)
“Quante città facemmo perire perché furono ingiuste! Ora sono ridotte in rovine, quanti pozzi deserti e palazzi abbandonati!”. (Corano, 22:45)
Queste affermazioni impartite nel Corano sono supportate dai ritrovamenti archeologici. Quando si esaminano le scoperte archeologiche e i siti in cui sono vissute le comunità del passato, è evidente come queste società avessero un livello di cultura superiore ad alcune comunità odierne e come esse abbiano fatto enormi progressi nei campi della tecnologia delle costruzioni, dell'astronomia, della matematica e della medicina. Questo ancora una volta invalida il mito darwinista dell'evoluzione della storia e delle società.
Le Ancora Misteriose Linee Di Nazca
Le linee di Nazca, nei pressi della città peruviana di Lima, sono una delle scoperte che gli scienziati non sono in grado di spiegare. Queste straordinarie linee sono state per la prima volta notate durante gli studi aerei compiuti dal dottor Paul Kosok, della New York's Long Island University, nel 1939. Lunghe chilometri, queste linee a volte somigliano alle piste di un aeroporto, e raffigurano anche diversi uccelli, scimmie e ragni. Chi costruì queste linee nell'arido deserto peruviano, perché e come, resta un mistero. D'altra parte, chiunque le abbia prodotte evidentemente non aveva una vita primitiva, come sostengono alcuni scienziati. Queste linee, che sono visibili correttamente soltanto dall'alto, sono state prodotte in modo perfetto, sono qualcosa di molto straordinario che richiede una riflessione considerevole.
Nel corso della storia, sono stati fatti grandi passi avanti in tutte le aree, insieme ad un progresso scientifico e tecnologico enorme. Ma è irrazionale e antiscientifico descrivere questi cambiamenti come una "evoluzione", come fanno i materialisti. Grazie all'accumulo di cultura e conoscenza, c'è progresso costante in campi come la scienza e la tecnologia. Tuttavia, proprio come non c'è differenza materiale tra gli umani contemporanei e quelli che vivevano migliaia di anni fa, questi non differiscono nemmeno in termini di intelligenza e capacità. L'idea che le persone del XX secolo abbiano civiltà più avanzate perché la capacità del loro cervello è cresciuta, è una prospettiva erronea, il risultato della propaganda evoluzionista.
Ci sono molte razze nel mondo che parlano molte lingue e ogni lingua è altamente complessa. Gli evoluzionisti non possono nemmeno immaginare in che modo questa complessità possa essersi prodotta per gradi.
Raccontando il mito dell'evoluzione della storia del genere umano, gli evoluzionisti si imbattono in un gran numero di serie di problemi. Il primo è come la coscienza umana sia inizialmente emersa, un altro riguarda l'origine del linguaggio: la caratteristica che distingue gli esseri umani da tutte le altre creature viventi.
Quando parliamo siamo in grado di modellare i nostri pensieri grazie al linguaggio e di esprimerli in modo tale che altre persone possano capirli. Sebbene questo richieda movimenti muscolari altamente specializzati di labbra, gola e lingua, lo facciamo senza quasi accorgercene. Tutto quello che facciamo è "volere" parlare. I suoni, le sillabe e le parole emergono per mezzo della contrazione e del rilassamento armoniosi di circa cento muscoli diversi, e si formano così frasi comprensibili agli altri, composte da sequenze appropriate di elementi grammaticali come il soggetto, l'oggetto e il pronome. Il fatto che non facciamo altro che "desiderare" di usare una tale abilità, basata su fasi tanto complesse, dimostra chiaramente che il linguaggio non è soltanto un'abilità dipendente da strutture biologiche essenziali.
La capacità umana del linguaggio è un fenomeno estremamente complesso che non può essere spiegato in termini di requisiti immaginari o meccanismi di un processo evolutivo. Nonostante le lunghe ricerche, gli evoluzionisti non sono stati in grado di produrre alcuna prova che un'abilità estremamente complessa come il linguaggio si sia evoluto a partire da semplici suoni animaleschi. David Premack, della Pennsylvania University, ha esemplificato questa deficienza quando ha detto: " Il linguaggio umano è imbarazzo per la teoria evolutiva...".68
Il famoso linguista Derek Bickerton così riassume le ragioni di questo "imbarazzo":
Richard Dawkins
“Il linguaggio può essere venuto direttamente da qualche tratto pre-umano? No. Somiglia alle forme di comunicazione animale? No... nessuna scimmia, nonostante un addestramento intensivo, è ancora riuscita ad acquisire i rudimenti della sintassi... come sono emerse le parole, come la sintassi. Ma questi problemi sono il nocciolo dell'evoluzione del linguaggio”. 69
Tutte le lingue della terra sono complesse e gli evoluzionisti non sono in grado nemmeno di immaginare come tale complessità potrebbe essere stata acquisita gradualmente. Secondo il biologo evoluzionista Richard Dawkins, tutte le lingue, anche quelle tribali considerate più primitive, sono altamente complesse:
“Il mio esempio chiaro è il linguaggio. Nessuno sa come sia cominciato... Ugualmente oscura è l'origine della semantica; delle parole e del loro significato... tutte le migliaia di lingue nel mondo sono molto complesse. Sono incline a pensare che fu un processo graduale, ma non è del tutto evidente che debba essere stato così. Alcune persone pensano che ebbe un inizio improvviso, più o meno inventato da un singolo genio in un luogo particolare in un particolare momento”. 70
Due evoluzionisti ricercatori specializzati sul cervello, W.K. Williams e J. Wakefield della Arizona State University, dicono su questo argomento:
“Nonostante la mancanza di prove di stadi intermedi nell'evoluzione linguistica, le alternative sono difficili da accettare. Se qualche caratteristica specie-specifica non si è evoluta poco alla volta, sembrerebbe allora che ci siano soltanto due modi di spiegare questa comparsa. O è stata impostata da qualche forza ancora non scoperta, forse per l'intervento divino o è stata il risultato di qualche cambiamento relativamente improvviso nello sviluppo delle specie, forse un tipo di mutazione spontanea e diffusa... ma la natura fortuita di tale mutazione casuale fa sembrare sospetta questa spiegazione. Come è già stato sottolineato (Pinker e Bloom, 1990), le probabilità contro una mutazione che si produce in un sistema tanto complesso e apparentemente così idealmente adattato ai suoi compiti come il linguaggio, sono incredibilmente alte”. 71
Il professore di linguistica Noam Chomsy commenta così la complessità della capacità di parlare:
Noam Chomsky
“Non ho detto nulla fin qui riguardo la produzione del linguaggio. La ragione è che c'è molto poco da dire. Tranne che per gli aspetti periferici, resta in gran parte mistero”. 72
Per chiunque non sia intrappolato nei preconcetti evoluzionisti l'origine della capacità del linguaggio è perfettamente chiara. È Dio Onnipotente a donare quest'abilità all'uomo: Dio ispira il linguaggio negli esseri umani e li fa parlare, come viene rivelato in un versetto del Corano:
“...Risponderanno: "È stato Allah a farci parlare, [Egli è] Colui che fa parlare tutte le cose. Egli è Colui che ci ha creati la prima volta e a Lui sarete ricondotti".”(Corano, 41:21)
Nello stesso modo in cui gli evoluzionisti sono incapaci di spiegare la complessità delle strutture biologiche che permettono il linguaggio, non riescono nemmeno a spiegare l'origine della coscienza che rende possibile il linguaggio stesso. La coscienza umana e la complessità del linguaggio dimostrano che linguaggio è stato creato da un'Intelligenza superiore che appartiene a Dio Onnipotente, nostro Signore.
36. William Howells, Arrivare fin qui: la storia dell'evoluzione umana, D.C., Compass Press, 1993, p. 229.
37. www.kuranikerim.com/telmalili/hud.htm
38. Rudyard Kipling, L'elefantino, da Storie proprio così, 1902; http://www.boop.org/jan/justso/elephant.htm
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40. Stephen Jay Gould, “Il ritorno dei mostri speranzosi” in Il pollice del panda: altre riflessioni sulla storia naturale, [1980], London, Penguin, 1990, ristampa, p. 158.
41. Simone Waisbard, in Gli ultimi misteri del mondo (II edizione), Reader's Digest, 1978, p. 138.
42. Graham Hancock, Santha Faiia, Specchio del cielo: in cerca della civiltà perduta, New York, Three Rivers Press, 1998, p. 304.
43. Moustafa Gadalla, L'inganno storico: la storia non detta dell'Antico Egitto, Bastet Publishing, Erie, Pa., USA, 1996, pp. 295, 296.
44. Intervista con il dottor Zahi Hawass, responsabile delle piramidi, http://www.pbs.org/wgbh/nova/pyramid/excavation/hawass.html
45. Gadalla, L'inganno storico, p. 296
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51. Moustafa Gadalla, Armonia egiziana: la musica visiva, NC, Tehuti Research Foundation, 2000, p. 64.
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70. Richard Dawkins, Disfare l'arcobaleno, Boston, Houghton-Miflin Co., 1998, p. 294.
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72. Noam Chomsky, Poteri e prospettive: riflessioni sulla natura umana e l'ordine sociale, London, Pluto Press, 1996, p. 16.