Se si sta cercando la causa di un atto di terrorismo, bisogna cercarne la fonte nelle ideologie antireligiose. La religione impone l'amore, la compassione, il perdono, la pace e la vita secondo elevati standard morali. Il terrorismo invece, si trova dalla parte della crudeltà e della violenza, causa dolore, spargimenti di sangue e omicidi. |
Questo libro è stato scritto subito dopo gli attacchi dell’11 settembre organizzati nelle due grandi città degli Stati Uniti d’America nel 2001 e spiega, attraverso i versetti del Corano, le pratiche del Profeta Muhammad (pbsl) e alcuni esempi dalla storia islamica, che l’Islam condanna il terrorismo ed è una religione di amore e pace. Tuttavia, gli attacchi terroristici dopo l’11 settembre sono continuati, diffondendosi in altre nazioni, Gran Bretagna, Spagna, Iraq, Pakistan, Turchia e Francia comprese. Questo ha spinto politici, accademici, capi religiosi, scrittori e tutte le persone coscienziose del mondo, a cercare soluzioni al terrorismo, a capirne le cause e a decidere quali misure adottare.
Quando questo libro è stato scritto per la prima volta nel 2002, dimostrava, con delle prove, che i terroristi, ma soprattutto i loro leader, sono persone egoiste, crudeli e spietate che, come risultato dell’educazione darwinista e materialista che hanno ricevuto, vedono la vita come una lotta continua in cui solo i più adatti sopravvivono. Queste persone sono arrivate a credere che la violenza e le guerre siano mezzi giustificati per raggiungere i loro fini. Al-Qaida era molto attiva in quel periodo. Da allora sono emerse molte nuove organizzazioni terroristiche che, a modo loro, hanno usato un simbolismo simile a quello islamico, durante i loro attacchi contro i civili.
Questi gruppi stanno diventando più forti grazie alle nuove reclute che si uniscono a loro da tutto il mondo. Questo costringe politici, accademici e capi religiosi a cercare di capire il vero Islam e stabilire metodi per fermare il terrorismo, con soluzioni dall’interno del mondo islamico. L'attacco a Charlie Hebdo in Francia, l'attacco al mercatino di Natale in Germania, e gli atti di terrorismo che avvengono quasi giornalmente in paesi come Iraq, Pakistan e Afghanistan, dimostrano che il mondo islamico deve concentrarsi su questa questione con grande attenzione e urgenza. Una veloce analisi rivelerà che alla base di questo problema c’è il fatto che quei gruppi che agiscono apparentemente in nome dell'Islam, non basano affatto le loro azioni sul Corano e sulla vita del Profeta Muhammad (pbsl), ma bensì su un credo fazioso e pagano, emerso dopo la morte del Profeta Muhammad (pbsl) e che è assolutamente distante dall'Islam.
Questa convinzione profondamente sbagliata è diametralmente opposta all’Islam, che preferisce la pace alla guerra, la vita alla morte, il perdono alla punizione e la riconciliazione al conflitto. Il fatto che sulle loro carte d’identità sia indicato l’Islam come religione di appartenenza, o che abbiano dei nomi islamici non significa che questi individui agiscano in nome dell’Islam. Questa mentalità estremista che presumibilmente legittima la violenza contro i non musulmani e contro i musulmani che hanno visioni differenti, che non praticano l’Islam o che seguono una setta diversa, oggigiorno è senza dubbio il problema più grave al mondo.
In questa edizione ampliata del libro abbiamo incluso le fonti del terrorismo che risultano da questa visione fanatica e il modo con la quale deve essere intellettualmente contrastata. Speriamo che questo possa aiutare coloro che cercano soluzioni attraverso l’uso della forza a capire che le contorte interpretazioni filosofiche e religiose non possono essere fermate meramente con mezzi militari. Quello che bisogna fare non è eliminare le persone che hanno questa mentalità, ma piuttosto rimuovere queste idee distorte dalle loro menti. E, se tutto andrà per il verso giusto, i soldi sperperati in armi verranno invece spesi nell’educazione, e loro uniranno le forze con gli illuminati, moderni, amorevoli e sensibili musulmani.