...Mangiate e bevete il sostentamento di Allah e non spargete la corruzione sulla terra.
(Corano, 2:60)
Alcuni di coloro che affermano di essere seguaci di una particolare religione e di agire in suo nome, in realtà possono fraintendere quella stessa religione e di conseguenza praticarla in maniera erronea. Per questa ragione è scorretto farsi delle idee o dei giudizi su una religione basandosi sulle azioni delle persone. Il modo migliore per comprendere una religione è quello di studiare la sua fonte divina.
La fonte divina dell’Islam è il Corano, che si basa sui concetti di moralità, amore, compassione, umiltà, sacrificio, comprensione e pace. Un musulmano che vive secondo questa morale nel suo vero senso, sarà garbato, tollerante, modesto, discreto, giusto, affidabile e accomodante. Egli diffonderà intorno a sé amore, rispetto, armonia e gioia di vivere. Nonostante questo, in questi ultimi anni il Corano e l’Islam sono stati associati alla parola “paura”, provocando una maggiore diffusione dell’islamofobia. La vera fonte della paura nei cuori delle persone però non è la religione dell’Islam, ma quella del fanatismo. I radicali che agiscono in nome dell’Islam e gli islamofobi che li temono, stanno facendo lo stesso errore. Entrambi non riescono a comprendere che l’Islam non ha nulla a che fare con il fanatismo, un terribile e abominevole sistema privo di amore. Per questa ragione è fondamentale capire il vero significato dell’Islam basato sul Corano, e palesare il grave errore che stanno commettendo coloro che cercano di associarlo al terrorismo.
Analizzando le prove che, chi commette violenza in nome dell'Islam, utilizza al fine di legittimare, a suo modo, questi omicidi, ci si renderà conto che non sono altro che le superstizioni incluse in alcune delle opere considerate come le principali fonti islamiche in molti paesi del mondo musulmano. Quando affermiamo che l’Islam è una religione di amore, l’esistenza di alcune fonti che ordinano l’uccisione di coloro che non eseguono le preghiere rituali, o di chi non digiuna, o addirittura di chi accorcia la barba, è sia una pesante contraddizione, che un grave pericolo. Coloro che tengono lunghi discorsi sull’importanza che l’Islam attribuisce alle donne, costituiscono un problema estremamente importante se non parlano anche dell’invalidità di alcuni cosiddetti hadith che contengono espressioni quali: “Le donne sono imperfette”, “Fate il contrario di ciò che fa una donna” o “Una grande parte dell’inferno è popolata in maggioranza da donne”. Non basterà dire che “I musulmani sono persone amorevoli” o che “L’Islam è una religione di pace”, o ancora tenere dei lunghi discorsi su questi argomenti, senza porre fine all’odiosa e violenta retorica che è stata attribuita all’Islam nel corso dei secoli e che contraddice in maniera diretta il Corano.
Senza dubbio secondo il Corano i musulmani dovrebbero essere amorevoli, compassionevoli e amichevoli, e nessuno ha il diritto di imporre nulla ad altre persone; il problema è che oggigiorno la maggior parte dei musulmani anziché seguire il Corano, segue le tradizioni popolari e le superstizioni delle loro tribù o delle loro terre. Pertanto, a meno che tutte queste usanze e superstizioni non vengano eliminate dalle fonti islamiche considerate fondamentali, e i musulmani non si attengano strettamente al Corano, è semplicemente impossibile evitare che queste persone violente agiscono in nome dell’Islam, o porre fine all’islamofobia.
L’unico modo per eliminare l’impatto di questi estremisti che descrivono come “Islam” la mentalità faziosa che vieta ai musulmani la scienza, la tecnologia, l’eccellenza, la gioia, la bellezza e le arti, e quindi li condanna all’oppressione e all’ignoranza, è attraverso l’educazione.
L’educazione nel moderno occidente è obbligatoria; nonostante questo, il numero di persone che dopo aver studiato nei paesi occidentali, decidono di andare in oriente - e in Africa – per partecipare ad atti di terrorismo, è tutt’altro che insignificante. Quindi la domanda che esige una risposta è:
Come è possibile riuscire a convincere persone istruite in diversi settori, a partecipare ad attività terroristiche?
Osservando con attenzione, si può comprendere che il nocciolo del problema sono quegli insegnamenti che legittimano la violenza e che sono ampiamente diffusi sia in occidente che nel mondo islamico. Tutti conoscono l’aspetto negativo della visione darwiniana del mondo, che è alla base dei sistemi educativi di tipo occidentale, e di cui parleremo nel dettaglio nei prossimi capitoli. Tuttavia ciò che deve essere spiegato prima, è il fatto che l’elogio della violenza presente in alcune fonti sciite e sunnite, viene per lo più ignorato, e che durante la loro istruzione primaria islamica, a molti giovani vengono insegnati per primi questi testi. Una generazione totalmente all’oscuro del contenuto del Corano e dei suoi contesti, e nella cui mente sono state inculcate idee radicali, sarà facilmente orientata alla violenza. Per questa ragione la causa del terrorismo non è una religione divina, ma una miscela di educazione darwinista e stato mentale fazioso. Diffondere il vero Islam basato sul Corano, libero da ogni fanatismo, è la soluzione definitiva al terrorismo.
Non è sufficiente dire "I musulmani sono persone che amano" o "L'Islam è la religione di pace" senza porre fine alle odiose e violente pratiche e retoriche. |
Il terrorismo, nel senso più ampio del termine, è la violenza compiuta contro vittime civili a scopi politici. In altre parole, le vittime del terrore sono civili il cui unico crimine, agli occhi dei terroristi, è quello di rappresentare “l’altra parte”.
Per questo motivo, terrorismo significa sottoporre persone innocenti alla violenza, ed è un atto privo di qualsiasi giustificazione morale. Ogni atto terroristico, come le atrocità commesse da Hitler o da Stalin, è un crimine contro l’umanità. Per un credente è un chiaro atto di ribellione agli ordini di Dio. Quelli che tentano di associare l’Islam al terrorismo devono ricordarsi questo fatto importante.
Il Corano è un Libro vero rivelato alle persone come guida al sentiero della verità, e in tale Libro, Dio ordina agli uomini di seguire dei buoni principi morali. Questa moralità si basa sull’amore, la compassione, la comprensione e la misericordia. La parola “Islam” deriva dalla parola araba che significa “pace”. L’Islam è una religione rivelata al genere umano con l’intenzione di presentare uno stile di vita pacifico attraverso cui l’infinita compassione e la misericordia di Dio si manifestano sulla Terra. Dio convoca tutte le persone alla moralità islamica, attraverso la quale compassione, misericordia, pace e amore possono essere manifestati in tutto il mondo. Nel Corano, Dio si rivolge ai credenti dicendo:
O voi che credete! Entrate tutti nell’Islam. Non seguite le tracce di Satana. In verità egli è il vostro dichiarato nemico. (Corano, 2:208)
Una società in cui i valori morali islamici vengono veramente onorati è una società caratterizzata dalla pace, dal perdono, dall'amore, dalla compassione, dal sostegno reciproco e dalla gioia. |
Come viene chiaramente affermato nel versetto, la salvezza può essere assicurata solo “entrando nell’Islam”, ovvero vivendo secondo i valori del Corano. Questi valori obbligano un musulmano a trattare tutte le persone, musulmane e non, benevolmente e imparzialmente, di proteggere i bisognosi e gli innocenti e di “prevenire la disseminazione del crimine”. Il crimine include tutte le forme di anarchia e di terrore che tolgono la sicurezza, il benessere e la pace. Come Dio dice in un versetto,“Allah non ama la corruzione”. (Corano, 2:205)
Uccidere una persona senza motivo è uno dei più ovvi esempi di crimine. Dio ripete nel Corano un ordine da Lui precedentemente rivelato agli ebrei nella Torah, come segue:
Per questo abbiamo prescritto ai Figli di Israele che chiunque uccida un uomo, che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra, sarà come se avesse ucciso l’umanità intera. E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l’umanità... (Corano, 5:32)
Come afferma il versetto, una persona che uccide anche un solo uomo “che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra”, commette un crimine pari all’uccisione dell’intera umanità.
I terroristi mirano a creare un mondo di violenza, conflitto, disordine e paura. |
Alla luce di quanto detto, appare evidente la gravità di peccati quali gli assassinii, i massacri e gli attacchi suicidi commessi dai terroristi, o del fatto di investire delle persone che stanno aspettando alla fermata dell’autobus o facendo shopping in un mercato, o ancora di un accoltellamento.
Nel seguente versetto, Dio ci informa su come questa spietata faccia del terrorismo verrà punita nell’aldilà:
Non c’è sanzione se non contro coloro che sono ingiusti con gli uomini e, senza ragione, spargono la corruzione sulla terra: essi avranno doloroso castigo. (Corano, 42:42)
L’organizzazione di atti di terrore verso persone innocenti va totalmente contro l’Islam, ed è improbabile che un musulmano veramente credente commetta un tale crimine. Al contrario, i musulmani hanno il dovere di fermare queste persone, eliminando “il crimine dalla Terra” e portando pace e sicurezza a tutte le genti del mondo. L’Islam non può essere associato al terrore. È esattamente l’opposto: esso dovrebbe essere la soluzione e la strada per la prevenzione del terrore. Queste sono le basi dell’Islam; la pace è lo spirito dell’Islam. Tuttavia, la visione estremista del mondo che pratica l’Islam seguendo le superstizioni anziché il Corano, crede che la verità sia il contrario.
Il problema degli estremisti è che considerano ciò che hanno imparato da superstizioni speciose, come la loro fede. Ma, anche coloro che criticano i fanatici, qualche volta credono nella correttezza di tali superstizioni. Più qualcuno trova le prove nel Corano, più loro tentano di trovarne altre nelle superstizioni alle quali si attengono. È proprio qui che commettono l’errore più grave: se vogliono conoscere il vero Islam e trovare una soluzione all’estremismo, devono seguire la vera fede descritta nel Corano.
Finché non verrà dimostrata una chiara distinzione tra estremismo e Islam, il radicalismo e l’islamofobia continueranno ad essere una piaga del mondo.
Per questo motivo è molto importante spiegare la splendida morale del Corano; in altre parole spiegare l’Islam al mondo intero, attraverso una seria campagna educativa intesa a mostrare la chiara differenza tra estremismo e Islam. Molte questioni necessitano di essere chiarificate, come ad esempio il fatto che Dio proibisce la corruzione e incoraggia la virtù, e che il Corano racchiude in sé la libertà di pensiero e di espressione, e il migliore esempio di democrazia.
Dio ha ordinato alle persone di evitare di commettere azioni malvagie: oppressione, crudeltà, omicidio ed eccidio sono proibiti. Alcuni dei molti versetti del Corano recitano:
Mangiate e bevete il sostentamento di Allah e non spargete la corruzione sulla terra. (Corano, 2:60)
Non spargete la corruzione sulla terra, dopo che è stata resa prospera. InvocateLo con timore e desiderio. La misericordia di Allah è vicina a quelli che fanno il bene. (Corano, 7:56)
Coloro che pensano di avere successo compiendo immoralità, disordine ed oppressione e uccidendo persone innocenti, stanno in realtà commettendo un grosso errore. Dio ha proibito ogni atto di immoralità, inclusi terrorismo e violenza, ed ha condannato coloro che sono coinvolti in tali azioni.
Tuttavia, nell’epoca odierna, si verificano atti di terrorismo, genocidi e massacri vari in ogni parte del mondo. Gli innocenti vengono uccisi selvaggiamente, e le nazioni in cui le comunità sono spinte a provare odio l’una verso l’altra, stanno affogando nel sangue al punto che, persone che parlano la stessa lingua e condividono le stesse radici etniche o addirittura lo stesso credo, arrivano a massacrarsi semplicemente a causa di differenza settarie o opinioni discordanti. In questi orrori che avvengono in paesi con storie, culture e strutture sociali diverse, potrebbero trovarsi cause e fonti peculiari. In ogni caso è evidente che la causa basilare è l’allontanamento dal Corano. L’allontanamento dalla religione da parte delle comunità, le fa diventare prive di amore e di timore nei confronti di Dio, e fa sì che vengano ingannate dalla menzogna secondo la quale non saranno tenute a rispondere delle loro azioni nell’aldilà. Dato che erroneamente credono che “Io non dovrò rendere conto a nessuno per le mie azioni”, possono comodamente agire senza compassione, moralità o coscienza.
L’esistenza di ipocriti che agiscono nel nome di Dio e della religione, ma che in realtà si organizzano per compiere immoralità condannate da Dio, è citata nel Corano. Il fatto che alcune persone facciano cose “in nome di Dio”, o che addirittura giurino sul Suo nome, in altre parole che usino un linguaggio programmato per mostrarsi come persone profondamente religiose, non vuol dire che ciò che fanno sia in conformità con la religione. Al contrario, quello che fanno può opporsi esattamente alla volontà di Dio e alla moralità della religione. La verità si trova solo nelle loro azioni. Nel momento in cui delle azioni causano “corruzione sulla terra”, come rivelato nel versetto, le persone che le commettono non possono essere veramente religiose, e il loro obbiettivo non è quello di servire la religione.
È quasi impossibile per una persona che teme Dio e che ha afferrato la moralità dell’Islam, prendere parte a queste azioni di violenza e immoralità. È per questo che l’Islam è la soluzione al terrorismo. Quando la sublime moralità del Corano verrà spiegata in un modo libero dalle superstizioni, sarà impossibile collegare il vero Islam a coloro che supportano o che si uniscono ai gruppi che istigano all’odio, alla guerra e al disordine. Questo è perché Dio ha proibito l’immoralità:
Quando ti volge le spalle, percorre la terra spargendovi la corruzione e saccheggiando le colture e il bestiame. E Allah non ama la corruzione.(Corano, 2:205)
È fuori discussione, per coloro che temono che Dio, poter chiudere un occhio su una qualsiasi azione che nuoce all’umanità, per quanto piccola essa possa essere. Chi non crede in Dio e nell’aldilà al contrario può comodamente agire nel male, poiché pensa che non dovrà rendere conto a nessuno.
a prima cosa che deve essere fatta per liberare il mondo odierno dalla piaga del terrorismo, è quella di far luce sugli errori dell’estremismo che portano al radicalismo, usare l’educazione per eliminare l’irreligiosità e le credenze devianti che vengono sostenute in nome della religione, e insegnare alle persone la vera moralità coranica e ad amare e temere Dio.
Nella Sura al-Maidah, versetto 32, Dio dice che se qualcuno uccide qualcun altro ingiustamente, è come se avesse ucciso l'intera l'umanità. Uccidere anche una sola persona è totalmente contrario all'insegnamento morale del Corano. |
Una delle ragioni che stanno dietro al terrorismo è il non riuscire a vedere le differenze come fonte di bellezza. Oggigiorno in tutto il mondo, alcune persone vengono trattate ingiustamente e senza pietà solo per via del colore della loro pelle, per la loro etnia di appartenenza o fede, o ancora per le loro idee. Dio però, nel Corano, ordina agli esseri umani di trattare tutti allo stesso modo, a prescindere dalla loro lingua, fede, razza o origine etnica.
Dio nel Corano ci informa che lo scopo della creazione di tribù e popoli diversi è “quello di conoscersi a vicenda”. Individui di nazioni o popoli diversi, che sono tutti servi di Dio, dovrebbero conoscersi l’un l’altro, vale a dire conoscere le diverse culture, lingue, tradizioni e abilità. In breve, uno degli scopi della creazione di diverse razze e nazioni non è il conflitto o la guerra, ma la ricchezza. Questa varietà è un dono di Dio.
Il fatto che una persona sia più alta di un’altra, o che la sua pelle sia di colore giallo o bianco, non lo rende superiore agli altri, né tanto meno dovrebbe essere qualcosa di cui vergognarsi. Ogni caratteristica di ogni individuo è il risultato della creazione avvenuta per volontà di Dio, ma ai Suoi occhi, queste differenze non hanno alcuna importanza. Un credente sa che qualcuno può diventare migliore solo attraverso il timore di Dio e la forza della sua fede in Dio. A questo fa riferimento il seguente versetto:
O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù, affinché vi conosceste a vicenda. Presso Allah, il più nobile di voi è colui che più Lo teme... (Corano, 49:13)
La comprensione della giustizia raccomandata da Dio nel Corano incoraggia a trattare ogni persona in maniera equa, compassionevole e pacifica, a prescindere dal suo credo o pensiero, e a non commettere alcun atto di discriminazione. Ad esempio l’odio e la rabbia sono le principali fonti del male, e possono impedire alle persone di prendere decisioni giuste, pensare lucidamente e comportarsi in maniera razionale.
La moralità islamica ordina ai musulmani di proteggere i diritti degli orfani e di coloro che vivono in condizioni di povertà e di bisogno, di sostenersi reciprocamente l'un l'altro, e di essere ben disposti l'uno verso l'altro. |
Le persone nelle società in cui prevalgono odio e rabbia, hanno paura di diventare le vittime di qualcun altro, in qualsiasi momento. Avendo perso il senso di fiducia reciproca, perdono anche quei sentimenti umani come la compassione, la fratellanza e la cooperazione, e iniziano a odiarsi l’un l’altro.
Tuttavia, i sentimenti che qualcuno prova nei confronti di una persona o di una comunità, non dovrebbero mai influenzare le decisioni di un credente. Indipendentemente da quanto maligna o ostile possa essere una persona, il vero credente mette da parte tutti questi sentimenti, agisce e prende le sue decisioni con giustizia. I suoi sentimenti verso quella persona, non mettono in ombra la sua saggezza e la sua coscienza. La sua coscienza lo spinge sempre a seguire i comandamenti e i consigli di Dio, e a non abbandonare mai le buone maniere, perché questo è ciò che Dio comanda nel Corano. Nella Sura al-Ma’ida, è affermato quanto segue:
O voi che credete, siate testimoni sinceri davanti ad Allah, secondo giustizia. Non vi spinga all’iniquità l’odio per un certo popolo. Siate equi: l’equità è consona alla devozione. (Corano, 5:8)
Come si legge nel versetto, assumere un atteggiamento giusto è ciò che più è conforme al timore e all’amore verso Dio. Una persona di fede sa che otterrà il compiacimento di Dio solo agendo con giustizia. Tutti coloro che noteranno le sue buone maniere, si fideranno di lei, si sentiranno a proprio agio in sua presenza, e si fideranno ad affidarle qualsiasi responsabilità o compito.
Senza dubbio coloro che temono Dio e Gli danno ascolto, tengono in grande considerazione i valori spirituali e hanno un grande desiderio di aiutare la gente. In genere queste persone sono pronte a servire l’umanità e a portare degli importanti benefici al genere umano. Per questo motivo è molto importante per le persone conoscere la vera religione e vivere secondo i principi morali spiegati nel Corano - la rivelazione finale di Dio.
Nei versetti del Corano, Dio ha sempre descritto il perdono come una qualità superiore e in un versetto Egli ha dato la buona notizia che chi perdona gli altri, verrà ricompensato:
“La sanzione di un torto è un male corrispondente, ma chi perdona e si riconcilia, avrà in Allah il suo compenso”. (Corano, 42:40)
Dio ha rivelato nel Corano che perdonare qualcuno è un atto virtuoso, anche quando si ha subito un torto, e ci ha insegnato a rispondere al male con qualcosa di meglio. Versetti sull’argomento affermano:
...Non cesserai di scoprire tradimenti da parte loro, eccetto alcuni. Sii indulgente con loro e dimentica. Allah ama i magnanimi. (Corano, 5:13)
Non sono certo uguali la cattiva [azione] e quella buona. Respingi quella con qualcosa che sia migliore: colui dal quale ti divideva l’inimicizia, diventerà un amico affettuoso. (Corano, 41:34)
La moralità islamica prevede una vita piena di pace, benessere, amore e gioia per tutte le persone... IL SACRO CORANO |
L’Islam è una religione che dà e garantisce il diritto alla vita e la libertà di opinione, pensiero ed espressione. Previene la tensione, le dispute, la calunnia e i pensieri negativi tra le persone. Secondo i valori morali del Corano, ogni persona è libera di aderire al credo che desidera e ad appoggiare qualsiasi idea fintanto che non viola la legge e l’ordine pubblico, e non limita la libertà altrui. Un musulmano che segue il Corano non imporrebbe mai alcun credo o idea agli altri, né costringerebbe qualcuno a convertirsi all’Islam, o interferirebbe con il modo in cui gli altri lo praticano. Allo stesso modo in cui nell’Islam sono vietati l’uso della forza e ogni tipo di imposizione, è assolutamente vietata anche ogni minima pressione ideologica:
Ammonisci dunque, ché tu altro non sei che un ammonitore e non hai autorità alcuna su di loro. (Corano, 88:21-22)
Costringere le persone a credere in una religione o ad adottare le sue forme di credenza è completamente in contrasto con l’essenza e lo spirito della morale islamica. Secondo l’Islam, la vera fede è possibile solo con il libero arbitrio e la libertà di coscienza. Naturalmente i musulmani possono consigliarsi e incoraggiarsi a vicenda a mettere in pratica i principi della moralità coranica. Tutti i credenti hanno il compito di spiegare la moralità coranica agli altri nel miglior modo possibile, e nel farlo spiegheranno le bellezze della religione alla luce del versetto: “Chiama al sentiero del tuo Signore con la saggezza e la buona parola e discuti con loro nella maniera migliore...” (Corano, 16:125). Tuttavia va tenuto presente anche il versetto: “Non sta a te guidarli, ma è Allah che guida chi vuole”. (Corano, 2:272)
I credenti che seguono il Corano non costringeranno mai qualcuno ad abbracciare la fede, né useranno alcun tipo di pressione fisica o psicologica, né corromperanno una persona con beni materiali per far sì che si avvicini alla religione. Quando riceveranno una risposta negativa alle loro parole, i musulmani risponderanno: “A voi la vostra religione, e a me la mia”, come rivelato nel versetto (Corano, 109:6). I musulmani sono tenuti a rispettare ed essere compassionevoli nei confronti di tutte le credenze, qualsiasi esse siano, e a comportarsi con indulgenza, giustizia e umanità verso tutti, anche verso chi non crede in alcuna religione. Questa responsabilità affidata ai credenti è necessaria per vivere la bellezza della religione di Dio attraverso la pace e la compassione. La decisione di vivere o meno seguendo queste verità, e di credere o non credere, spetta all’individuo stesso. Forzare una persona a credere, o cercare di imporgli qualcosa, è una violazione della moralità coranica. Dio infatti, nel Corano ricorda ai credenti:
Se il tuo Signore volesse, tutti coloro che sono sulla terra crederebbero. Sta a te costringerli ad essere credenti? (Corano, 10:99)
Un modello di società in cui le persone sono costrette a praticare un certo culto è del tutto in contraddizione con la moralità islamica. Fede e culto devono essere rivolte a Dio come manifestazione delle libera volontà dell’individuo. Se un sistema impone una fede e un culto alle persone, esse si comporteranno come se seguissero la religione solo per paura di quel sistema. Questo significherebbe l’incoraggiamento all’ipocrisia, cosa che nessun musulmano approverebbe. Dal punto di vista della moralità islamica, quello che conta è il fatto che la religione venga vissuta con l’amore per Dio, per il Suo compiacimento, la Sua misericordia e il paradiso, in un ambiente in cui le coscienze delle persone siano completamente libere.
La storia dell’Islam è ricca di usanze compassionevoli e tolleranti praticate dal Profeta Muhammad (pbsl) e dai governanti musulmani che hanno seguito il suo esempio, rispettato tutte le religioni, e costruito la libertà religiosa con le proprie mani. Ad esempio Thomas Arnold, un missionario che lavorò al servizio del governo indiano, afferma che la moralità islamica favorisce la libertà con queste parole:
Di tentativi organizzati per forzare l’accettazione dell’Islam alla popolazione non musulmana, o di persecuzioni sistematiche intese a sradicare la religione cristiana, non ci giunge notizia. Se i califfi avessero scelto di adottare una linea di condotta, avrebbero potuto spazzare via il cristianesimo facilmente, proprio come Ferdinando e Isabella scacciarono l’Islam dalla Spagna, o come Luigi XIV penalizzò il protestantesimo in Francia, o come gli ebrei furono tenuti lontani dall’Inghilterra per 350 anni. Le chiese orientali in Asia furono del tutto tagliate fuori dalla comunione con il resto della cristianità, senza che nessuno alzasse un dito a loro favore, in quanto definite comunioni eretiche. Quindi la sopravvivenza stessa di queste Chiese fino ai giorni nostri, è una grande prova dell’atteggiamento generalmente tollerante dei governi seguaci di Muhammad nei loro confronti.1
Nel 1492, gli ebrei che rifiutavano di convertirsi, venivano esiliati dalla Spagna dal re Ferdinando e dalla regina Isabella. Gli ebrei furono accolti dall'Impero Ottomano, un paradiso di giustizia e compassione islamica. |
Uccidere una persona senza motivo è uno dei più grandi peccati citati nel Corano:
Coloro che non invocano altra divinità assieme ad Allah; che non uccidono, se non per giustizia, un’anima che Allah ha reso sacra; e non si danno alla fornicazione. E chi compie tali azioni avrà una punizione. (Corano, 25:68)
Come suggeriscono i versetti, una persona che uccide persone innocenti senza ragione, viene minacciata di un grande tormento. Dio ci informa che uccidere anche una sola persona è grave quanto assassinare tutta l’umanità della terra. Una persona che rispetta i limiti posti da Dio, non può fare del male a un solo essere umano, figuriamoci massacrare migliaia di persone innocenti. Secondo il Corano, a un musulmano è concesso solamente il diritto all’autodifesa, diritto concesso da tutti gli stati del mondo e dalle leggi internazionali a ogni individuo che si trova in una situazione di grave pericolo di vita. (Informazioni dettagliate sull’argomento si trovano nelle prossime sezioni).
Tutto ciò dimostra che i principi morali raccomandati all’essere umano dall’Islam, portano al mondo le virtù della pace, armonia e giustizia. L’orrore conosciuto come terrorismo, che preoccupa così tanto il mondo attuale, è opera di persone ignoranti e fanatiche, completamente estraniate dalla moralità del Corano, e che non hanno assolutamente nulla a che fare con la religione. La soluzione a queste persone e a questi gruppi che cercano di usare la loro ferocia nascondendola sotto la maschera della religione, è l’insegnamento della vera moralità Coranica. In altre parole, la soluzione è dimostrare loro l’erroneità del loro fanatismo, inducendoli ad abbandonarlo completamente; spiegare l’Islam basandosi sul Corano è fondamentale per distruggere l’ideologia del terrorismo e dei terroristi, e quindi è l’unica soluzione per salvare il mondo dall’incubo del terrorismo.
Dio vuole facilità, agio, felicità e gioia per le persone. Dio non sbaglia con le persone. La religione, che è il comandamento di Dio, mostra alle persone il modo per avere una vita più tranquilla, felice, sicura, degna, confortevole e piacevole. Se c’è religione, non c’è costrizione. Una persona crede in Dio e vive seguendo la fede, credendo nell’esistenza e nell’unicità di Dio, mediante l’uso della sua coscienza. La religione è un’accettazione da parte del cuore.
Dio nel Corano parla di libertà, amore, compassione, perdono, giustizia e di un contesto in cui tutti possono vivere in libertà, esprimere il proprio pensiero liberamente e vivere in pace. Questo è un riassunto e una descrizione della democrazia; pertanto la vera fonte della democrazia è il Corano. Chi cerca la giustizia sociale e l’uguaglianza, nel Corano troverà la loro migliore manifestazione:
La giustizia sociale è uno dei principi fondamentali della democrazia. La gente imparò la giustizia sociale dal Profeta Noè e dal Profeta Abramo (pace su di loro). Secondo le fonti religiose, quando l’arca arrivò sulla terraferma dopo il diluvio, il Profeta Noè fece bollire insieme le piccole quantità di ceci, lenticchie, uva passa, fichi, grano e simili rimasti, per fare una sorta di brodo dolce. Tutti sull’arca mangiarono insieme. Questo è uno dei migliori esempi di giustizia sociale perché attraverso questo gesto, il Profeta Noè insegna l’uguaglianza, la solidarietà, la generosità e l’importanza del condividere il cibo con tutti. Come rivelato nel Corano, nel versetto 69 della Sura Hud, “Giunsero, presso Abramo, i Nostri angeli con la lieta novella. Dissero: “Pace”, rispose “Pace!” e non tardò a servir loro un vitello arrostito”, il Profeta Abramo, appena arrivarono da lui gli ospiti, uccise un vitello e lo preparò per loro da mangiare. Dio Onnipotente fa notare che offrendo cibo a delle persone che non aveva mai incontrato, il Profeta Abramo si comportò nel migliore dei modi, e con saggezza sottolinea l’importanza di nutrire i poveri e della giustizia sociale.
Come rivela Dio Onnipotente in un versetto del Corano, la superiorità sta solo nella pietà. In questo versetto Dio ci dice:
O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù, affinché vi conosceste a vicenda. Presso Allah, il più nobile di voi è colui che più Lo teme. In verità Allah è sapiente, ben informato. (Corano, 49:13)
Il nostro Profeta (pbsl) esprime questo concetto ordinato da Dio nel modo seguente:
“Voi siete figli di Adamo, e Adamo venne dalla polvere. Che la gente smetta di vantarsi dei propri antenati.” (Sunan Abu Dawud, Libro 41, Numero 5097)
Durante il suo ultimo sermone, il Profeta (pbsl) parlò ai musulmani dicendo:
“Non c’è nessuna superiorità di un arabo su un non-arabo né di un non-arabo su un arabo; né di un bianco su un nero né di un nero su un bianco, a parte la devozione. Invero il più nobile tra di voi è colui che è più devoto”. (The Prophet Muhammad’s Last Sermon - L’Ultimo Sermone del Profeta Muhammad; http://www.stanford.edu/ ~ jamila / Sermon.html)
Nel Corano Dio emette quest’ordine ai credenti: “O voi che credete, attenetevi alla giustizia e rendete testimonianza innanzi ad Allah, foss’anche contro voi stessi, i vostri genitori o i vostri parenti, si tratti di ricchi o di poveri! Allah è più vicino [di voi] agli uni e agli altri. Non abbandonatevi alle passioni, sì che possiate essere giusti. Se vi destreggerete o vi disinteresserete, ebbene Allah è ben informato di quello che fate”. (Corano, 4:135)
Gli ordini che il nostro Profeta (pbsl) emise tra i musulmani e il suo comportamento giusto e affettuoso nei confronti di persone di fedi, lingue, razze e tribù diverse, così come il fatto che egli trattasse tutti allo stesso modo senza fare alcuna distinzione tra ricchi e poveri, come ha rivelato Dio nel Corano, rappresenta un esempio eccellente della concezione di democrazia.
Come abbiamo visto, nell’essenza dell’Islam c’è libertà intellettuale, libertà di fede e di espressione. Alcune persone pensano che la democrazia sia entrata nella storia dell’umanità con gli antichi greci. In realtà è però Dio che insegna la democrazia alla gente. Dall’epoca del Profeta Adamo (pace su di lui), tutti i Profeti sono stati i veri rappresentanti della libertà intellettuale e del rispetto dell’opinione altrui. L’essenza di tutti i concetti fondamentali – rispettare la libertà di giustizia, non costringere qualcuno a fare qualcosa, trattare tutti come fossero cittadini di prima classe, rispettare e avere fiducia nelle persone, non giudicare nessuno in base alle sue opinioni - che vengono associati alla democrazia, si trovano anche nella moralità religiosa. Nel corso della storia, l’umanità ha appreso questi concetti dalle nobili religioni rivelate da Dio, e ne ha testimoniato gli esempi più belli durante quelle epoche in cui le persone vivevano praticando queste nobili religioni.
Osservando gli avvenimenti delle epoche in cui la gente veniva oppressa a causa delle sue opinioni e delle sue diverse ideologie, e i seguaci di varie religioni venivano umiliati, epoche in cui l’arte, la scienza e l’architettura si estinsero, le persone persero la gioia di vivere e divennero quasi dei robot, o quando roghi di libri, omicidi, massacri, genocidi divennero un evento diffuso, si nota l’influenza di persone irreligiose, di ideologie atee o di individui che hanno erroneamente interpretato la moralità religiosa come una mentalità radicale, e l’hanno allontanata dalla sua essenza.
Nel momento in cui la giusta religione di Dio viene vissuta nel modo in cui ci è stato ordinato da Dio, anche la giustizia vera, la democrazia, il rispetto e l’amore dei quali la gente ha nostalgia, potranno essere vissuti. Ben presto la democrazia, la fratellanza, l’amore, l’amicizia e la pace, con il permesso di Dio, domineranno il mondo e le persone sperimenteranno il massimo della gioia, della felicità e della ricchezza di fede. Come si può vedere chiaramente dai segni dei versetti, dagli hadith del nostro Profeta (pbsl) e dalle parole dei grandi studiosi islamici, il tempo in cui viviamo è la Fine dei Tempi.
I giorni difficili e problematici della Fine dei Tempi di questo secolo giungeranno a una fine, e il mondo entrerà in una nuova e brillante epoca. L’affermare l’Unità e l’Unicità di Dio nel più saggio e nel migliore dei modi, e il far avvicinare le persone all’Islam, come descritto nel Corano e come vissuto nell’Età della Felicità, stabilisce una base molto importante per i giorni luminosi che arriveranno nel prossimo futuro.
È la giustizia dell’ignoranza che cercano? Chi è migliore di Allah nel giudizio, per un popolo che crede con fermezza? (Corano, 5:50)
1. Prof. Thomas Arnold, The Spread of Islam in the World, A History of Peaceful Preaching, Goodword Books, 2001, pp. 79-80