Fin qui abbiamo visto come un uomo coscienzioso si renda conto dell’esistenza di Dio. Chi, in virtù della propria coscienza morale, riconosce che esiste un Creatore, giungerà alla seguente conclusione: se Dio ha creato un universo così perfetto ed ha dotato l’uomo di una coscienza morale per comprenderlo, non lo lascerà inattivo. Egli avrà sicuramente stabilito qualche contatto con questi esseri intelligenti che ha creato e si sarà manifestato a loro. Inoltre, Dio avrà avuto certamente un fine per creare tutto questo, che vorrà far loro conoscere. Colui il quale usa questa coscienza morale, prova il desiderio ardente di conoscere il Creatore che lo ha creato, e che ha creato l’intero universo. Questo desiderio diviene anche lo scopo unico della sua vita. Si rende conto di aver bisogno di Dio, che l’ha creato a partire dal nulla che gli ha accordato la vita quando era nulla ed al quale appartiene tutto il potere. Capisce anche che Dio ha creato tutto con uno scopo, che ogni cosa ha uno scopo. Il cielo è simile ad un soffitto che protegge il nostro pianeta; le cellule sono la base degli esseri viventi; la pioggia apporta abbondanza ed il sole è fonte di luce e di calore. In breve, l’uomo può vedere che tutto ciò che lo circonda, impossibile per noi qui enumerare, non è stato creato vanamente. Egli si domanda allora: “Se mi trovo in un mondo così perfetto ed impeccabilmente concepito, e poiché morirò presto, allora qual è lo scopo della mia presenza qui?” E cerca delle risposte a questa domanda.
Non si accontenta – al fine di conoscere Dio, di apprendere ciò che Egli esige da lui, ed al fine di conoscere qual è lo scopo della Sua creazione – di alcune indicazioni, suscettibili d’essere false od insufficienti, districandosi fra le une e le altre. Non fidandosi mai dei detti spesso inconsistenti e contraddittori degli uomini, egli considera che la miglior guida per giungere a Dio è il libro che questi ha rivelato: il Corano, ultimo libro che Dio ha inviato e che ha protetto, che diviene quindi la sua guida.
Quante persone nel mondo hanno letto il Corano o si sono interessate a questo?
Dio invia un libro per guidare gli uomini, avvertendoli che saranno interrogati dopo la loro morte riguardo i loro comportamenti: hanno o meno tenuto conto di ciò che vi è scritto? Gli uni otterrano il paradiso, gli altri l’inferno. Tutti lo sanno. Se questo non è grazie alla loro propria coscienza morale, allora è a causa degli altri. Malgra-do tutto, sono fra quelli che non hanno ancora letto il Corano. Non ci si domanda neanche ciò che contiene questo libro per il quale si dovrà rendere conto nel Giorno del Giudizio.
Immaginiamo che un uomo riceva una lettera dall’impresa presso la quale lavora all’interno di una busta sulla quale c’è scritto: “importantissima per la tua carriera”. Gli si chiederà di leggere questa lettera e di completare delle indicazioni ivi contenute, e ciò entro un dato termine. Che cosa farà? Appenderà questa lettera al muro senza neanche leggerla, la metterà in un cassetto, o ancora, la leggerà senza curarsi del contenuto? Oppure la leggerà immediatamente con grande curiosità? Provvederà immediatamente a quanto richiesto? La saggezza ed il buon senso gli consiglieranno certamente di leggere questo messaggio. Ora, la maggior parte delle persone, a causa di una consistente leggerezza, non pensa di leggere il più essenziale libro che esista: il messaggio di Dio ai Suoi Servitori. Il Corano ci riferisce come le persone hanno abbandonato il libro inviato da Dio:
Ed il Messaggero disse: “Signore, il mio popolo ha veramente trascurato questo Corano!” (Sura XXV, Al-Furqân, Il Discernimento: v. 30)
E quando giunse loro, da parte di Allah, un messaggero che confermava quello che già avevano ricevuto, alcuni di quelli ai quali erano state date le Scritture, si gettarono dietro le spalle il Libro di Allah, come se non volessero saperne nulla. (Sura II, Al-Baqara, La Vacca: v. 101)
In questi versetti, l’espressione “come se essi non ne volessero saperne nulla” segnala che le persone scientemente negano il libro di Dio. Chiunque sa, nel proprio intimo, che deve leggere il Corano e mettere in pratica i suoi comandamenti. Tuttavia, la maggior parte finge di non saperlo. La ragione sta nel fatto che le persone non si conformano alla loro coscienza morale.