La coscienza morale è una qualità spirituale che permette all’uomo di adottare le buone attitudini e di avere buoni pensieri. Gli permette anche di riflettere e di discernere il bene dal male. E’ comune a ciascuno. Così, chi è giusto secondo la coscienza morale di un solo uomo, lo è anche secondo quella di ogni altro uomo. La coscienza morale di un individuo – la cui fonte è l’ispirazione divina – non entra mai in contraddizione con quella di un altro. Effettivamente, Dio ci invita ad apprendere i migliori comportamenti e le migliori maniere che permettono il Suo gradimento. Del resto, nel Corano, Sura XCI Ash-Shams (Il Sole), è menzionato che la coscienza morale è una ispirazione divina: (Sura Il Sole, 7-10).
In questi versetti, Dio dichiara di aver ispirato nell'anima tanto la perversione (agire trasgredendo, disobbedendo, deviando, mentendo, allontanandosi dalla retta via, suscitando dispiaceri, rifiutando la buona condotta) quanto il suo contrario, la taqwa (il timore di Dio che incita l’uomo a guardarsi dalle cattive azioni ed a compiere gli atti di benevolenza che fanno piacere a Lui). E’ quindi la coscienza morale dell’uomo che lo protegge dalle azioni nefaste e lo guida verso la retta via. L’aiuta a discernere il bene secondo la propria perfezione, senza che sia necessario ricorrere ad altri. Scenderemo più in dettaglio su questo punto nei capitoli successivi. E’ importante per l’uomo ricorrere alla propria coscienza morale, ascoltare ciò che la stessa suggerisce e fare il necessario per conformarvisi. Così, la coscienza morale costituisce un fondamento della religione, come vedremo nei successivi capitoli.
Resta un punto che ci fa sicuramente riflettere: ogni uomo, in conseguenza del fatto che la sua coscienza morale è in allerta, è responsabile dinanzi a Dio di quanto gli ispira e per quanto gli indica. A partire dal momento in cui inizia a cogliere gli avvenimenti intorno a lui ed è capace di giudicare, si presume che sia in grado di intendere e di distinguere la voce della sua coscienza morale e di mostrare la volontà di seguirla. Quindi, è responsabile di ciò che commette durante tutta la sua vita terrena. Conformandosi alla propria coscienza morale sarà ricompensato con la vita eterna nel paradiso di Dio. In compenso, se segue il proprio nafs,3 assaporerà il castigo eterno dell’inferno.
3. Il «nafs» designa questa componente dell’anima ispiratrice del male. E’ la fonte della concupiscenza e dei desideri.