E’ possibile che avrete già visto qualcuno morire. Morire certamente il suo corpo, ma c’è parallelamente anche l’esperienza che l’anima subisce durante la morte, che solo chi sta morendo conosce. La morte del corpo può essere tranquilla, come ad esempio nel caso di una persona che muore nel proprio letto di morte naturale, o tragica come nel caso di un sinistro stradale o di una lunga e grave malattia. Tuttavia, l’esperienza della morte è per l’anima di gran lunga differente da quello che sembrerebbe essere.
Se la persona che muore è un credente, la sua anima sarà sicuramente elevata da due angeli che gli annunceranno le buone notizie per la sua vita eterna. Non è né spaventosa, né amareggiata, perché possiede l’inconmmensurabile gioia di conoscere ciò che sarà il piacere e la pace eterna:
Coloro che verranno colti dagli angeli in stato di purezza, gli diranno: “Saluti a voi, entrate nel Giardino, il compenso per quello che avete fatto”(Sura XVI An-Nahl, Le Api: v. 32)
Essi precederanno i Suoi Comandamenti, ed agiranno secondo i Suoi ordini.(Sura XXI Al-Anbiyâ΄: v. 27)
Nel caso di un uomo che non ha condotto la propria vita conformemente al piacere divino, poco importa come muoia il suo corpo, perché ciò che la sua anima proverà sarà l’inizio di una vita piena di sofferenze. Nel Corano, Dio avverte queste persone:
Cosa sarà di loro quando gli angeli li finiranno, battendo le loro facce e le loro spalle?(Sura XLVII, Muhammad: v. 27)
Perché provare ad immaginare il momento della morte vi inciterà a comportarvi con coscienza morale e con totale sincerità. La morte vi può sorprendere mentre guidate la vostra autovettura o mentre siete applicati in una qualsiasi occupazione. Improvvisamente sarete difronte ai due angeli della morte, che possono assumere sembianze terrificanti per chi non ha condotto una vita in conformità con la volontà divina e che ha ignorato la morte e l’al di là. Nel Corano, è riportato che questi angeli tenderanno le loro mani alla persona alla quale sono venuti a prendergli la vita, la tireranno verso di loro e gli annunceranno un supplizio degradante ed eterno, battendo il loro viso e la loro schiena. La separazione dell’anima dal corpo causa un gran dolore. L’uomo solo allora comprende ciò che in seguito l’attende. Questo momento è descritto nella Sura LXXV, Al-Qiyâma, La Resurrezione:
Ed in quel giorno ci saranno volti rabbuiati, che si aspettano un castigo terribile,. No, quando l’anima sarà giunta alle clavicole e che si dirà “chi è esorcista/guaritore?” e l’agonizzante capirà che ci sarà la separazione e le gambe si irrigidiranno, è verso te Signore che quel giorno verrai condotto. Ma non ha né creduto e né fatto la preghiera; al contrario, ha mentito e voltato le spalle.(Sura LXXV, Al-Qiyâma, La Resurrezione: vv. 24-32)
Anche voi farete certamente questa esperienza al momento della morte. Che cosa sarà quindi importante? Che cosa sarà insignificante per voi in quel momento? Che cosa rimpiangerete di aver fatto o di non aver fatto? Quali saranno i consigli che riterrete dover seguire? Quale persona sperereste non dover mai incontrare? Delle piccole cose della vita, quali il lavoro, in quale misura, quindi, vi interesseranno? Quale importanza assumeranno gli abiti che avete voluto indossare durante una se-rata, o le opinioni degli altri sulla vostra persona in relazione con la realtà dell’al di là?
Se una persona non ha soddisfatto Dio durante la propria vita, e non ha fatto del proprio meglio per meritare il Suo gradimento, proverà, nel momento di morire, oltreché una grande ingiustizia, anche un rimorso che non saprà reprimere. I discorsi pieni di rimpianto quali: “avrei dovuto ascoltare tale persona”, “vorrei aver fatto regolarmente le mie preghiere”, “avrei desiderato vivere per Dio”, etc. continueranno ad occuparlo. Durante questo tempo, la morte si farà sentire considerevolmente, perché i due angeli lo trascineranno verso l’inferno, umiliandolo. Prima di entrarvi, ciascuno a turno verrà interrogato e comprenderà il perché ha un posto all’inferno. In quel momento, l’uomo sarà pervaso da un orrore indicibile: tutti i fatti e le azioni, tutti i suoi pensieri, saranno lui mostrati, uno per uno. Tutto ciò che pensava di sapere soltanto lui ed altre cose ancora, che aveva addirittura dimenticato, gli saranno mostrate:
Quel giorno, le persone usciranno separatamente affinché gli vengano mostrate le loro opere. Chi avrà fatto del bene (anche solo) del peso di un atomo lo vedrà, e chi avrà fatto del male (anche solo) del peso di un atomo lo vedrà.(Sura XCIX Az-Zalzalah, Il Terremoto: vv. 6-8)
Pensate al rimpianto che proverete quando tutta la vostra vita sarà mostrata in questo modo. Che cosa vi farà dire: “rimpiango di aver fatto questa cosa”, “rimpiango di non aver fatto quest’altra cosa”?
Quel giorno sarà ineluttabile. Chi vuole, cerchi rifugio presso il suo Signore. Vi abbiamo avvertito di un castigo così imminente, il giorno in cui l’uomo vedrà ciò che le proprie mani hanno preparato; e l’infedele dirà: “Pietà di me! Come avrei amato non essere che polvere”.(Sura LXXVIII An-Nabâ’, L’Annuncio: vv. 39-40)
Inoltre, le persone proveranno grande collera e ripugnanza nei confronti di sé stessi per tutto ciò che hanno commesso durante questa vita terrena. Peggio ancora, ancor più grande, saranno la collera ed il rancore da parte di Dio nei loro confronti:
A quelli che non avranno creduto si proclamerà: “L’avversione di Dio (verso di voi) è più grande dell’avversione verso voi stessi, quando voi, chiamati alla fede, persistete nella miscredenza. (Sura XL Al-Ghâfir, La Misericordia: v. 10)
Nel Corano, si riferisce che quel giorno il rimpianto ed il ricordo saranno inutili. Sarà pertanto troppo tardi. Non sarà più possibile correggere ciò che è stato fatto in passato. Le porte dell’inferno si chiuderanno dietro all’uomo per l’eternità (Sura LXXXIX, Al-Fajr, L’Alba: vv. 23-26).
Tutti gli uomini, anche i più traviati, vedranno chiaramente ciò che la loro coscienza morale gli suggerirà nel momento della morte e quando dovranno rendere conto, ma tornare indietro sarà impossibile, non potranno più correggere la loro posizione. Lo scopo di questo libro è di risvegliare la coscienza morale di ciascuno, finché si è ancora in tempo e di invitare tutti a vivere una vita volta a riparare i fatti negativi del passato al fine di non provare alcun rimpianto nell’al di là.
La differenza fra le persone che seguono sempre la propria coscienza morale e quelle che non lo fanno, è la forza della fede che la gente coscienziosa ha in Dio e nell’al di là. Un uomo coscienzioso agisce sempre come se fosse interrogato trovandosi all’inferno. Dio evoca nel Corano alcuni Suoi messaggeri, i quali si ricordavano costantemente dell’al di là:
E ricordati di Abramo, Isacco e Giacobbe. Nostri servitori potenti e lungimiranti. Noi abbiamo fatto di loro degli eletti: il ricordo dell’al di là.(Sura XXXVIII Þâd: vv. 45-46).