La morte è vicina. Può essere anche più vicina rispetto a quello che noi crediamo. Notiamo d’altronde che Dio non ha creato la vita di questo mondo vanamente e che la morte non è una fine. Tutti noi dobbiamo organizzare la nostra vita secondo questa verità primordiale, perché dopo la morte, saremo giudicati secondo la vita che abbiamo condotto e saremo o accolti in paradiso o gettati nell’inferno. Anche se una persona non è convinta di questo, può mai permettersi di correre un così grande rischio e non lavorare per la sua vita futura? La sola soluzione è quella di obbedire ai comandamenti di Dio ascoltando la coscienza morale. Se non si segue la propria coscienza morale o non la si impega in maniera totale, si sprofonderà in una grande sofferenza piena di rimorsi e di disperazione per l’eternità intera, soprattutto quando si incontreranno gli angeli della morte.
Chi ascolta la propria coscienza morale leggendo questo libro si sforzerà di mettere in pratica ciò che avrà letto. Chi non ha impiegato la propria coscienza morale può inizialmente perseguire buone intenzioni, ma finirà per dimenticare ciò che ha letto e continuerà nella sua vita presente. Dopo qualche anno, non ricorderà neanche il nome di questo libro. Tuttavia, Dio non dimentica nulla e tutto viene registrato presso di Lui. Il fatto che una persona segua o meno la propria coscienza morale, è registrato dai due angeli che sono assisi alla sua destra ed alla sua sinistra e che non lo abbandonano durante la sua vita:
Quando i due che raccolgono, assisi alla destra ed alla sinistra, raccoglie-ranno [il suo dire]. Egli non pronuncerà nessuna parola senza che presso di lui non ci sia un osservatore solerte.(Sura L Qâf: vv. 17-18)
Il Giorno dei Conti, tutto ciò che verrà registrato da questi angeli sarà posto in equilibrio su di una bilancia. Da un lato si troveranno le azioni coscienziose e pie, dall’altro le cattive azioni. La persona potrebbe allora dimenticare il male che ha commesso o il bene che avrebbe voluto compiere rimandandolo al dopo. Dio gli presenterà comunque anche la più piccola parola o il pur minimo atto che ha fatto scaturire la sua vita. Quello che avrà letto in questo libro gli sarà certamente ricordato e ne sarà interrogato. In verità, le persone hanno coscienza di questi fatti e possono più o meno comprendere ciò che è giusto e ciò che non lo è, riferendosi alla propria coscienza morale. Tuttavia, come abbiamo ricordato in tutto il libro, essi rivoltano le spalle alla verità e la ignorano in nome dei loro interessi di questo mondo.
Qualsiasi cosa facciamo, la nostra coscienza morale non ci lascia liberi, e ciò sino alla nostra morte. La coscienza morale è una forza che lavora totalmente al di fuori della nostra volontà. E’ la voce di Dio. Continueremo tutti ad intendere questa voce sino alla fine della nostra vita, ma quelli che non la seguono saranno presi da un intenso rimpianto dopo la loro morte. Il Corano, in effetti, riporta numerosi esempi di conversazioni nell’al di là, nelle quali le persone dell’inferno riconoscono di essere stati negligenti in questo basso mondo. Quindi, ciascuno sa, in verità, ciò che deve fare e la propria responsabilità di prestare orecchio alla propria coscienza morale.
“Che cosa mai vi ha condotto a Saqar?” Essi dissero: Noi non eravamo di quelli che facevano La Preghiera, e non nutrivano i poveri, ci univamo a quelli che tenevano futili conversazioni, e tacciavamo di menzogna il Giorno del Giudizio, sino a che non ci pervenne la verità evidente. Non gioverà loro l’intercessione degli intercessori. Perché mai si discostano dal Monito? Essi sono come onagri spaventati, fuggono davanti ad un leone. Ciascuno di loro vorrebbe che gli fossero dati fogli sparsi. No! E’ piuttosto che non temono l’al di là. No! Questo è veramente un Monito! Se ne ricordi quindi chiunque voglia ricordare.(Sura LXXIV Al-Muddaththir, L’Avvolto nel Mantello: vv. 42-55)
Se non volete seguire lo stesso discorso, ascoltate la vostra coscienza morale, seguite il Corano, seguite il Messaggero e le persone ben guidate. Non voltate le vostre spalle alla verità una volta che vi è stata rivelata e non tentate mai di far tacere la voce della giustizia che dimora in voi.