Avete nel Messaggero di Allah un bell'esempio per voi, per chi spera in Allah e nell'Ultimo Giorno e ricorda Allah frequentemente. (Surat al-Ahzab, 21)
L’Islam ha due fonti fondamentali, il Corano e la Sunnah, le quali non possono essere separate. Se fossero separate, non saremmo in grado di cogliere il reale significato dell’Islam. Per giungere alla vera felicità nell’Altra Vita, i credenti devono avere una buona comprensione di queste due fonti e praticarle correttamente. La Sunnah del Profeta (saas), il quale incorporava la morale del Corano, è una viva interpretazione del Libro.
In un hadith, il Messaggero di Allah (saas) ha detto:
“Chiunque fa rivivere una delle mie Sunnah in un periodo di corruzione della mia Ummah, per lui c'è la ricompensa di cento Martiri.” (Ibn Majah)
Il tempo annunciato dal Profeta (saas) appare vicino. Per meritare tale ricompensa, è vitale che tutti i musulmani accettino la sua Sunnah. Nella condotta quotidiana, gli eccellenti valori morali e le pratiche del Profeta (saas) costituiscono il migliore esempio per i credenti. Ognuno dei suoi atti è sotto la protezione di Allah (swt).
Nel Corano, Allah (swt) disse al Profeta (saas): “E in verità di un'immensa grandezza è il tuo carattere” (Surat al-Qalam, 4). Secondo un hadith al-sharif, il Messaggero di Allah (saas) disse: “Sono stato inviato al solo scopo di prefezionare il carattere” (al-Bayhaqi), il che mette in evidenza il fatto che la sua vita abbonda di esempi che tutti i credenti dovrebbero adottare.
Il Messaggero di Allah (saas), il quale mostrò i migliori esempi di eccellenza morale anche di fronte ad Allah (swt) il Quale lo benedì con la Profezia, costituì un modello per l’umanità per la sua distinta personalità ed eccellenza morale anche nel diffondere l’Islam. A partire da allora, varie parti dell’umanità hanno fatto del loro meglio per seguire il suo esempio.
Aisha (ra) riferisce:
“Non era nella natura del Messaggero di Allah (saas) parlare in maniera indecente, né si avvaleva di un linguaggio osceno. Né soleva urlare nel mercato. Non traeva vendetta per una cattiva azione con un’altra azione simile, ma perdonava e in seguito neppure la menzionava.” (al-Tirmidhi)
La risposta di Aishah a una domanda sulla moralità del Profeta (saas) è assai rivelatoria in proposito:
“O madre dei credenti, puoi descriversi i principi morali del Messaggero di Allah (saas)?.” Ella rispose: “Conoscete Surat al-Mu’minun? leggette i primi dieci versetti. I principi morali del Messaggero di Allah (saas) erano proprio come questi versetti.” (Sahih al-Bukhari)
Le parole del Profeta (saas): “Il migliore tra voi è colui che possiede le maniere migliori” (Sahih al-Bukhari e Sahih Muslim) sottolineano il fatto che ogni musulmano dovrebbe sforzarsi di raggiungere questo obiettivo. I credenti dovrebbero quindi evitare tutto il male proveniente dalla loro anima inferiore e adoperarsi per ottenere tale eccellenza morale.
“Come l’acqua calda scioglie il ghiaccio, così un buon carattere scioglie e annichilisce i peccati. Come l’aceto decompone il miele rendendolo immangiabile, così un cattivo carattere rovina e annichilisce l’adorazione.” (at-Tabarani)
“Coloro che mi sono più cari tra voi e che mi saranno più vicini nel Giorno della Resurrezione sono quelli che adottano le maniere migliori.” (al-Tirmidhi)
“Agli occhi di Allah, non vi è peccato peggiore che avere cattive qualità, poiché una tale persona cade in un peccato prima di essere uscita da un altro.” (al-Isbahani)
“Chi ha una buona moralità e un buon carattere possiede già il meglio di questo mondo e dell’Altro.” (at-Tabarani)
“Un credente con buone maniere e una buona disposizione morale riceve la stessa ricompensa di colui che spende tuute le sue notti in preghiera e osserva il digiuno per diversi giorni.” (Abu Dawud)
“Nel Giorno della Resurrezione, ciò che avrà più peso sulla Bilancia delle azioni saranno le buone maniere.” (Abu Dawud e al-Tirmidhi)
Il Profeta (saas) rivolse questa supplica prima di compiere l’orazione: “O Signore, guidami alle maniere migliori. Nessuno, se non Tu, può guidare all’eccellenza morale. E rimuovi da me le cattive maniere. Nessuno, se non Tu, può rimuoverle.” (Sahih Muslim)
Nel Corano si afferma: “…Se dimenticherete, lascerete cadere e perdonerete; in verità Allah è Perdonatore, Misericordioso” (Surat at-Taghabun, 14). i musulmani devono quindi mostrarsi molto tolleranti e indulgenti gli uni verso gli altri.
Il Profeta (saas) sottolineò l’importanza del perdono e disse che esso aiuta a consolidare i sentimenti di reciproca benevolenza tra i credenti. Non nutriva inoltre alcuna animosità e perdonava i suoi nemici.
Il Profeta (saas) disse:
“La modestia eleva il rango di una persona. Siate modesti, affinché Allah elevi il vostro rango. Solo il perdono accresce l’onore di una persona. Perdonate, affinché Allah accresca il vostro onore.” (al-Isbahani)
I musulmani dovrebbero rinunciare ai loro diritti reciproci. L’animosità e la vendetta non dovrebbero avere spazio tra loro. Il perdono, che eleva il rango in entrambi i mondi, aiuta a sviluppare sentimenti di solidarietà. Il Messaggero di Allah (saas) ha detto:
“Mantenete le vostre relazioni con chi vi esclude, offrite a chi vi delude e perdonate chi vi opprime.” (al-Bayhaqi)
“Mostrate misericordia e vi sarà mostrata misericordia. Perdonate, e Allah vi perdonerà. Attenti ai vasi che colgono le parole (vale a dire, le orecchie). Attenti a coloro che persistono e continuano coscientemente in ciò che stanno facendo.” (Ahmad Dhiya’ al-Din, Ramuz al-Ahadith, 1:70/10)
I grandi sapienti dell’Islam presentano la veridicità del Profeta (saas) come una delle qualità principali della Profezia. Sia i musulmani che i politeisti meccani erano consapevoli del fatto che egli fosse veridico. Con l’ascesa dell’Islam, il Profeta (saas) invitò la gente all’onestà:
“La veridicità conduce alla rettitudine, e la rettitudine conduce al Paradiso. E una persona continua a dire la verità fino a che non diviene veridica. La falsità conduce alla malvagità e alle cattive azioni, e la malvagità e le cattive azioni conducono al Fuoco.” (Sahih al-Bukhari)
“Osservate la verità come un dovere e dite sempre il vero, poiché la verità dà accesso al cammino della virtù, e la virtù conduce al Paradiso. Quando una persona dice il vero come norma e fa’ della veridicità un cammino di vita, raggiunge una stazione di sincerità e fedeltà, per cui, presso Allah, il suo nome è iscritto come veridico. Mantenetevi ben distanti dalla falsità, poiché essa induce al cammino dell’immoralità e all’Inferno. Quando un uomo comincia a mentire, ne consegue che il suo nome, presso Allah, è iscritto come mentitore.” (Sahih Muslim)
“Nove decimi delle provviste (rizq) provengono dal commercio.” (Gharib al-Hadith)
Innumerevoli hadith affermano che particolarmente quanti sono impegnati nel commercio dovrebbero mantenersi veritieri. Per esempio, il Profeta (saas) diede la buona notizia che un commerciante onesto sarà in compagnia dei martiri nell’Altra Vita. Coloro che non si mantengono veritieri incontreranno incredibili difficoltà in entrambi i mondi.
“I commercianti saranno resuscitati nel Giorno della Resurrezione con i peccatori, a parte coloro che temevano Allah, erano devoti e veritieri.” (al-Tirmidhi)
“Nel Giorno del Giudizio, i commercianti veritieri saranno all’ombra del Grande Trono.” (al-Isbahani)
“Il venditore e il compratore hanno il diritto di tenere o restituire i beni fino al momento in cui non si sono separati oppure fino a che non si separano; e se entrambe le parti dicono il vero e descrivono i difetti e le qualità (dei beni), allora saranno benedette nella loro transazione, mentre se mentono o celano qualcosa, allora la benedizione della loro transazione sarà perduta.” (Sahih al-Bukhari)
“Colui che vende i suoi beni ottiene incremento; colui che le trattiene e le ammassa al fine di alzare i prezzi, diviene soggetto alla maledizione di Allah.” (Sahih Muslim)
“Astenetevi dal giurare mentre vendete (i vostri beni), in quanto, sebbene ciò possa aiutare ad aumentare le vendite, distrugge infine le benedizioni.” (Sahih Muslim)
Mentre i musulmani si dedicano al commercio, è importante che non trascurino le loro orazioni e i loro doveri religiosi, in quanto ciò potrebbe minacciare la loro vita nell’Aldilà. Il Profeta (saas) disse:
“Allah non mi ha detto di ammassare beni e divenire quindi un commerciante. Mi ha detto piuttosto di ricordarLo, di divenire uno che si prostra [in preghiera] e di adorarlo fino a che la morte non giunga.” (Ibn Mardawayh)
“Chiunque venda una cosa difettosa senza rivelare al compratore l’imperfezione sarà per sempre soggetto all’ira di Allah.” (Ibn Majah)
Tutte le azioni di un credente che si attiene agli ordini di Allah (swt) sono considerati atti di adorazione.
All’epoca di Abu Bakr (ra), i mercanti musulmani viaggiarono fino alle Filippine per diffondere il messaggio di Allah. I musulmani che vivono oggi in quella regione sono i discendenti della prima generazione di musulmani filippini i quali si convertirono per mano di tali mercanti. Come questo esempio mostra, fintantoché la gente non dimentica i suoi doveri verso Allah (swt), può rendersi utile all’Islam indipendentemente dalla posizione in cui si trova.
“Il cibo più puro è quello che si è guadagnato col lavoro delle proprie mani.” (Sahih al-Bukhari)
La caratteristica che più si addice a un fedele musulmano è la pazienza quando si trova in situazioni gravi e in uno stato di privazione. In tal caso, anche chi crede fermamente in Allah (swt) e nel Suo Messaggero (saas) si avvarrà di ogni mezzo a sua disposizione nel Cammino di Allah (swt). Nel Corano, il Signore avverte di non lasciarsi ingannare dagli inganni di Satana– in quanto molti hanno una tale paura del futuro da diventare avari dei loro possessi mondani:
Coloro che sono avari di quello che Allah ha concesso loro della Sua grazia, non credano che ciò sia un bene per loro. Al contrario, è un male: presto, nel Giorno del Giudizio, porteranno appeso al collo ciò di cui furono avari. Ad Allah l'eredità dei cieli e della terra; e Allah è ben informato di quello che fate. (Surah Al Imran, 180)
Il Profeta (saas) fece una chiara distinzione tra generosità e spreco. Fece il possibile per accondiscendere alle richieste di quanti si rivolgevano a lui. Per la sua naturale cortesia, non allontanava nessuno che si ricorresse a lui per assistenza o una guida. In un hadith si dice che il nostro Profeta (saas) raccomandò a chi fosse in uno stato di bisogno di contrarre i debiti a suo nome.
Ali (ra) descrisse la generosità del Profeta (saas) con queste parole:
“Era il più generoso e il più veritiero degli uomini. Aveva il petto più fine di chiunque altro, era il più sincero in assoluto, il più cortese e di lignaggio più nobile. Coloro che lo vedevano erano colti da un timore reverenziale e quanti lo conoscevano lo amavano. Quelli che lo descrissero affermarono di non avere mai visto nessuno simile a lui, né prima né dopo.” (al-Tirmidhi)
Alcune parole del Profeta (saas) riguardo alla generosità:
“Allah è generoso, ama la generosità e la condotta virtuosa e non ama la corruzione.” (al-Kharaythi)
“La generosità è un albero tra gli alberi del Giardino. I suoi rami sono discesi sulla terra. Chiunque si aggrappa a uno di questi rami sarà condotto nel Giardino.” (Ibn Hibban)
“Allah ha creato tutti i suoi servi devoti generosi e con buone maniere.” (al-Daraqutni)
“Vi sono due caratteristiche che Allah ama e due caratteristiche che disdegna. Quelle che ama sono la generosità e l’eccellenza morale. Quelle che disdegna sono l’avarizia e il cattivo comportamento.” (al-Daylami)
“Offrire molto agli altri, salutare tutti e dire buone parole sono tra i tratti di coloro che meritano il perdono [di Allah]. Allah ha alcuni servi cui sono state date fortune da spendere per il bene pubblico. Se uno di questi non offre di quanto gli è dato, Allah ritira le sue ricchezze e le affida ad altri.” (at-Tabarani)
“Un uomo generoso è più vicino ad Allah e agli uomini, è prossimo al Paradiso e lontano dall’Inferno. L’avaro, d’altra parte, è lontano da Allah e dagli uomini, lontano dal Paradiso ma prossimo all’Inferno.” (al-Tirmidhi)
La cooperazione ebbe uno spazio speciale nella vita del Profeta (saas), il quale ha affermato che l’aiuto migliore è quello che è dato in segreto. Il Profeta (saas) dice:
“Sette sono (le persone) cui Allah darà protezione con la Sua Ombra nel Giorno in cui non vi sarà ombra se non Lui (i. e. nel Giorno del Giudizio): … una persona che offre in elemosina e lo mantiene celato (a tal punto) che la mano destra non conosce che cosa la sinistra abbia dato e una persona i cui occhi, mentre ricorda Allah in privato, versano lacrime.” (Sahih Muslim, libro 005, numero 2248)
Satana ispira il timore del futuro alla gente al fine di impedire che diano di ciò di cui Allah (swt) li ha benedetti. In tal modo li induce all’avarizia. Il Profeta (saas) ha detto che questo costituisce un grave pericolo per i credenti.
“Spendete e non calcolate, (affinché) Allah non calcoli nei vostri riguardi; e non ammassate, affinché Allah non trattenga da voi.” (Sahih Muslim, libro 005, numero 2244)
“Colui che concede del tempo a chi non ha i mezzi (per ripagare un debito) o cancella il suo debito, sarà protetto dall’ombra di Allah.” (Sahih Muslim, libro 042, numero 7149)
“Per chi possiede oro e argento e non paga quanto deve, quando il Giorno della Resurrezione verrà, saranno spianate lamiere di fuoco, le quali verranno arroventate nel fuoco dell’Inferno. I suoi fianchi, la sua fronte e la sua schiena verranno cauterizzate con esse e ogni qualvolta si raffredderanno, questo processo sarà ripetuto per un giorno la cui estensione sarà pari a cinquantamila anni, fino a che il giudizio non verrà pronunciato per i servi.” (Sahih Muslim, libro 005, numero 2161)
Il Profeta (saas) costituì l’esempio più elevato di ciò che dovrebbe essere l’umanità. La sua modestia fu un modello per tutta la sua gente.
Al tempo dell’hajj, egli adempì ai suoi doveri al pari dei suoi seguaci. Soleva cavalcare un cammello come tutti gli altri oppure un mulo, visitava gli ammalati, partecipava ai riti funebri dei musulmani e non faceva alcuna distinzione tra i poveri e i ricchi e accettava gli inviti a cena degli schiavi. Mentre molti capi si consideravano al di sopra dei loro pari e consideravano certi compiti come degradanti, era possibile vedere il Profeta (saas) impegnato a riparare le sue scarpe o rammendare i suoi vestiti. Quando vedeva i bambini giocare, li salutava con un sorriso.
Le seguenti parole di Abu Bakr (ra), il migliore amico del Profeta (saas) e il primo califfo, rivelano che egli prese la modestia del Profeta (saas) a modello:
“O gente, sono stato nominato vostro capo nonostante non sia il migliore tra voi. Ma il Corano è stato rivelato e la Sunnah del Messaggero di Allah (saas) è manifesta. Non posso essere altro che il suo umile seguace. Non inizierò certo una nuova era. Se agirò virtuosamente, statemi accanto per aiutarmi. Se devierò, correggetemi. Metto fine alla mie parole chiedendo perdono per me e per voi.” (Mevaziu’s-Sahaba [Casi dei Compagni del Profeta (saas)], pag. 17)
Il Profeta (saas) disse:
“Chi mostra un grado di modestia per soddisfare Dio, verrà da Lui elevato di un grado, finché non raggiungerà quello più alto, mentre colui che si dimostra arrogante verso Dio, verrà da Lui abbassato di un grado, finché non raggiungerà il più basso fra essi.” (Ibn Majah)
Nel corso di una conversazione, il Messaggero di Allah (saas) disse: “Colui che alberga l’orgoglio nel cuore anche solo per il peso di un seme di senape non entrerà in Paradiso.”Una persona (tra i presenti) disse: “Una persona ama che i suoi vestiti siano belli e che le sue scarpe siano eleganti.” Il Profeta (saas) rilevò: “Invero, Allah è bello e ama la bellezza. La superbia è rifiutare la verità e non considerare la gente.” (Sahih Muslim, libro 001, numero 0164)
“Allah eleva colui che mostra modestia nei confronti di un suo fratello nell’Islam e degrada colui che mostra alterigia.” (at-Tabarani)
Zayd bin Thaabit (ra) disse:
“Il Messaggero di Allah (saas) si mostrò cortese nei confronti di tutti, senza alcuna discriminazione. Qualunque cosa discutessimo, egli discuteva lo stesso. Se discutevamo di affari mondani, anche lui ne parlava. Quando parlavamo dell’Altra Vita, anche lui discorreva dell’Altra Vita. Quando parlavamo di cibo, anche lui ne parlava. Rispondeva a quanti gli stavano intorno con un sorriso e non interveniva per non interrompere la conversazione, a meno che l’argomento non fosse sfavorevole.”
Il Profeta (saas) trattava ogni credente allo stesso modo, mostrando rispetto a ognuno di essi.
“Il Messaggero di Allah (saas) non ritirava mai la mano fino a che l’altro non ritirava la sua.” (Ibn Majah)
“Non ha mai visto il Messaggero di Allah (saas) ritrarre per primo la testa quando qualcuno avvicinava la bocca al suo orecchio, né ritirare la mano prima che l’altro ritirasse la sua.” (Abu Dawud)
Il Profeta (saas) disse:
“Non entrerà in paradiso chi ha nel cuore anche solo un granello di senape di vanità e non entrerà nell’Inferno che ha nel cuore anche solo un granello di senape di fede.” (Ibn Majah)
“L’orgoglioso e il presuntuoso non possono entrare nel Giardino.” (Abu Dawud)
“Vi sono tre persone con le quali Allah non parlerà mai, né assolverà nel Giorno della Resurrezione: il governante crudele, il ricco che non paga la zakat e l’arrogante orgoglioso.” (Sahih al-Bukhari)
“Devo informarvi della gente del Fuoco? Comprende ogni persona crudele, violenta, orgogliosa e presuntuosa.” (Sahih al-Bukhari, volume 8, libro 73, numero 97)
“Allah trascina chiunque abbia un granello di senape di orgoglio direttamente nell’Inferno.” (al-Bayhaqi)
Il Profeta (saas) si esprimeva in maniera dignitosa e mostrava sempre il sorriso. Non era mai offensivo né parlava aspramente. Anas ibn Malik (ra) descrive come il Profeta (saas) costituì il migliore esempio per la nobiltà del suo carattere:
“Rimasi al servizio del Messaggero di Allah (saas) per dieci anni. Non mi disse mai: ‘Uff!’. Quando ero impegnato in qualcosa non mi chiedeva mai che cosa stessi facendo. Quando non adempivo a un certo compito, non mi chiedeva mai perché non lo avessi fatto. (al-Tirmidhi)
Il Profeta (saas) disse:
“Nel Giorno della Resurrezione, i presuntuosi saranno schiacciati sotto i piedi come grani. Qualsiasi cosa considerata piccola sarà al di sopra di loro e più grande di loro. Saranno quindi gettati in una prigione dell’Inferno. Il fuoco li avvolgerà e saranno bagnati con i cadaveri della gente dell’Inferno bruciata e liquefatta.” (al-Tirmidhi)
“Come Allah accresce la grandezza e l’onore di coloro che perdonano, così glorifica quanti si mostrano modesti.” (Sahih Muslim)
“Allah mi ha rivelato che dovete essere modesti affinché l’uno non opprima con insolenza l’altro, né vanti superiorità su di lui.” (Abu Dawud)
“Allah certo glorifica chi si mostra modesto per Lui.” (Sahih Muslim)
Nel Corano, onorare la fiducia è indicato come una caratteristica distintiva dei credenti.
Allah (swt) afferma nel Suo Libro: “[i credenti sono] coloro che rispettano ciò che è loro stato affidato e i loro impegni” (Surat al-Muminun, 8).
Di tutti i popoli, i credenti dovrebbero essere particolarmente attenti nel mantenere le loro promesse e nell’onorare la fiducia che è stata riposta in loro dalle altre persone. Costituire un esempio in proposito costituisce una Sunnah del Profeta (saas).
Ali (ra) riferisce una conversazione del Profeta (saas) con uno dei suoi Compagni:
“O Messaggero di Allah, dimmi qual’è l’aspetto più facile e quello più difficile di questa religione.” Il Profeta (saas) rispose: “La cosa più facile è affermare che non vi è divinità se non Allah (swt) e che Muhammad è il Suo servo e Messaggero; ciò che è più difficile è onorare la fiducia, in quanto coloro che non sono precisi nelle questioni di fiducia non hanno religione. Né le loro preghiere, né la loro zakat sono accettate.” (al-Bazzar)
“… dite il vero quando parlate; mantenete le promesse quando le fate; restituite con onestà quanto vi è stato affidato…” (al-Bayhaqi)
“Come non è possibile parlare della preghiera di una persona senza abluzione, così non si può parlare di fede nel caso di chi non onora la fiducia riposta in lui.” (at-Tabarani)
“I segni di un ipocrita sono tre: quando parla, è falso; quando promette, non mantiene; e quando gli viene data fiducia, tradisce.” (Sahih al-Bukhari e Sahih Muslim)
Allah (swt) in Surat an-Nahl dice:
Obbedite al patto di Allah dopo che l'avete accettato e non mancate ai giuramenti solenni che avete prestato, chiamando Allah garante contro voi stessi. In verità Allah conosce il vostro agire. (Surat an-Nahl, 91)
L’essenza di tutti gli atti di adorazione è il ricordo di Allah (swt). Tutti gli atti obbligatori servono, in essenza, a ricordare Allah (swt).
Il Profeta (saas) ha detto:
“Allah darà ombra a sette persone nel giorno in cui non vi sarà se non la Sua ombra. (Una di essa) … è una persona che quando ricorda Allah in solitudine i suoi occhi si riempiono di lacrime.” (Sahih al-Bukhari e Sahih Muslim)
In un altro hadith, il valore di ripetere la kalimah (“Non vi è divinità se non Allah”) è spiegato così:
“Allah disse: ‘Vi fossero i sette cieli, i loro abitanti e le sette terre su un piatto e la kalimah sull’altro, la kalimah peserebbe di più.’” (at-Tabarani)
In un modo o nell’altro, il Profeta (saas) fu sempre immerso nel ricordo di Allah (swt). Disse che il modo migliore per essere con Allah (swt) è il ricordo di Lui. Alcuni versetti recitano:
[Coloro che hanno intelletto] che in piedi, seduti o coricati su un fianco ricordano Allah e meditano sulla creazione dei cieli e della terra... (Surah Al ‘Imran, 191)
Ricordati del tuo Signore nell'animo tuo, con umiltà e reverenziale timore, a bassa voce, al mattino e alla sera... (Surat al-A‘raf, 205)
Nel corso della sua vita, il Profeta (saas) si attenne strettamente alle ingiunzioni del Corano e agì in accordo alla conoscenza speciale accordatagli da Allah (swt). Come le raccolte di hadith rivelano, egli fu sempre immerso nel ricordo di Allah (swt), mentre camminava, mangiava, durante l’abluzione, prima di dormire, mentre si vestiva, viaggiava, entrava in una moschea, in breve, in ogni momento.
Il Messaggero di Allah (saas) affermò:
“Allah (swt) ha detto: ‘Io sono con il Mio servo quando Mi ricorda e le sue labbra si muovono menzionando il Mio nome. Se Mi ricorda internamente, Lo ricorderò internamente. Se Mi ricorda in un’assemblea, lo ricorderò in un’assemblea migliore di quella. Se il Mio servo si avvicina a Me di una spanna, Io mi avvicino a lui per la misura di un arsin (unità di misura – app. 68 cm.). Se il Mio servo viene a Me camminando, Io corro verso di lui; vale a dire, rispondo con prontezza ai suoi desideri.’” (Sahih al-Bukhari)
“Non dovrei forse parlarvi della migliore e più pura delle azioni agli occhi del Vostro Signore, per la quale i vostri ranghi sono elevati e che è meglio per voi che spendere oro e argento e cadere uccisi dai nemici vostri e di Allah?” Risposero: “Si, Messaggero di Allah, mostraci questa azione preziosa.” Disse: “È il ricordo di Allah.” (al-Tirmidhi)
... loro che si scelgono alleati tra i miscredenti invece che tra i credenti. E' la potenza che cercano da loro? In verità tutta la potenza appartiene ad Allah. (Surat an-Nisa’, 139)
In un altro versetto si dice che i credenti dovrebbero essere come “un solido edificio” – forti e risoluti (Surat as-Saff, 4). I credenti differiscono dalle altre persone in quanto a fiducia reciproca, sacrificio e impegno. Quanti cercano di fare esperienza di queste virtù al di fuori della comunità dei credenti incontrano gravi delusioni in questa vita e nell’altra. Il Profeta (saas) disse in proposito:
“Chiunque si allontana da questa comunità di una spanna, rimuove dal collo i legami dell’Islam che lo connettono alla religione.” (Abu Dawud)
“Non è permesso che un musulmano eviti un suo fratello per più di tre notti. Nel caso in cui due persone si incontrino e si volgano reciprocamente le spalle, il migliore dei due è quello che rivolge per primo il suo saluto.” (Malik, al-Muwatta’, libro 47, numero 47.4.13)
I musulmani non parlano dei difetti degli altri, il che è un’indicazione del loro impegno reciproco. Ciò che si addice a un vero musulmano è l’aiuto degli altri affinché possano correggere i loro errori, piuttosto che rivelarli infliggendo così un’umiliazione, come le seguenti parole del Profeta (saas) confermano:
“Chi vede qualcosa che dovrebbe tenersi nascosto e non lo rivela è come colui che riporta in vita una bambina sepolta viva.” (Abu Dawud)
“Ogni musulmano è fratello di un altro musulmano. Non dovrebbe mai recargli danno o abbandonarlo quando è trattato ingiustamente. Chiunque soddisfi i bisogni di un fratello, Allah soddisferà i suoi e a chiunque rechi sollievo a un musulmano, l’angoscia gli sarà alleviata nel Giorno del Giudizio. I peccati di chiunque celi i segreti di un musulmano saranno nascosti alla vista degli altri da Allah nell’Ultimo Giorno.” (Sahih Muslim)
I musulmani dovrebbero amarsi gli uni gli altri solo per il compiacimento di Allah (swt). L‘idea di amore fondata sui desideri terreni è incompatibile con il Corano e la Sunnah del Profeta (saas). Il Profeta (saas) disse:
“Nel Giorno della Resurrezione il Signore proclamerà: ‘Dove sono quei servi che si amavano reciprocamente per il Mio Potere e la Mia Gloria? Oggi, non c’è altra ombra che la Mia, e in essa troveraano riparo.’” (Sahih Muslim)
“Nessuno proverà la dolcezza (diletto) della Fede fino a che non amerà una persona solo per Allah …” (Sahih al-Bukhari)
“Chi ha una fede perfetta ama coloro che ama non per interesse ma solo per Allah. Questa è la vera fede.” (at-Tabarani)
“Se una persona ama un’altra persona per Allah e gli dice di amarla solo per Allah, entrambe entreranno in Paradiso. Il grado di colui che ama sarà più elevato.” (al-Bazzar)
“Tra i servi di Allah ve ne sono alcuni che non sono né Profeti né martiri ma la cui stazione nei confronti di Allah sarà oggetto di desiderio per i Profeti e per i martiri nel Giorno della Resurrezione.” Chiesero allora: “Messaggero di Allah, dicci chi sono”, al che egli rispose: “Sono coloro che si amarono gli uni gli altri per Allah e si fecero doni pur non essendo imparentati e pur non avendo alcuna proprietà in comune. Giuro per Allah che i loro volti saranno di luce e che saranno nella luce. Non avranno timore quando gli uomini temeranno, né saranno afflitti quando gli uomini si affliggeranno.” (Ahmad)
“Non entrerete in Paradiso fino a quando non crederete e non crederete se non quando vi amerete gli uni gli altri.” (Sahih Muslim)
“Chi presta aiuto per Allah, evita di prestare aiuto per Allah, ama per Allah, si sposa per Allah e aiuta coloro che si sposano per Allah, raggiunge la fede perfetta.” (al-Tirmidhi)
“Aiutate sempre i credenti, offrite il vostro cibo ai credenti che temono Allah.” (Ibn Hibban)
“Un uomo è con colui che ama (oppure sarà con lui nel Giorno del Giudizio).” (Sahih al-Bukhari e Sahih Muslim)
“I credenti, nel loro amore, misericordia e benevolenza gli uni con gli altri sono come un corpo: se qualunque parte è malata, il corpo intero condivide l'insonnia e la febbre.” (Sahih al-Bukhari e Sahih Muslim)
Allah (swt) rivela l’importanza della devozione reciproca dei fedeli nel seguente versetto:
In verità i vostri alleati sono Allah e il Suo Messaggero e i credenti che assolvono all'orazione, e pagano la decima prosternandosi con umiltà. E colui che sceglie per alleati Allah e il Suo Messaggero e i credenti, in verità è il partito di Allah che avrà la vittoria (Surat al-Ma’ida, 55-56)
I credenti agiscono contro coloro che arrecano danno così come evitano di causarlo a chi gli sta intorno. Per questa ragione, costituiscono un buon modello per la gente, non solo a parole, ma anche con i fatti e le buone maniere. Nel Corano, Allah (swt) dice ai credenti:
Sorga tra voi una comunità che inviti al bene, raccomandi le buone consuetudini e proibisca ciò che è riprovevole. Ecco coloro che prospereranno. (Surah Al ‘Imran, 104)
Vi sono numerosi esempi in proposito nella vita del Profeta (saas). Tra i più importanti, ricordiamo:
“Allah colpirà coloro che arrecano danno ai credenti, Allah affliggerà anche coloro che affliggono.” (al-Tirmidhi)
“Non vi è dubbio che Allah farà soffrire coloro che affliggono la gente in questo mondo.” (Abu Dawud)
“Chi tra voi vede qualcosa di abominevole dovrebbe cambiarlo con l’aiuto delle sue mani; qualora non abbia forza sufficiente per questo, dovrebbe farlo con la sua lingua, e qualora non abbia forza sufficiente neppure per questo, dovrebbe (rimuoverla) con il cuore, e ciò costituisce il minimo della fede.” (Sahih Muslim, libro 001, numero 0079)
Insincerità significa cercare l’approvazione della gente piuttosto che il compiacimento di Allah (swt) con atti di adorazione e opere di beneficenza. Ciò compromette seriamente la purezza delle azioni compiute. Solo quando sono compiuti per ottenere l’approvazione di Allah (swt), gli atti di adorazione e devozione sono accettati come vera adorazione ed elemosina. Se qualcuno si impegna in atti di adorazione per una ragione diversa dal desiderio di compiacere ad Allah (swt), allora questi non sono accettabili e possono costituire anche una forma nascosta di politeismo (shirk). Nel Corano si afferma che l’insincerità è una forma di ipocrisia:
Sì, gli ipocriti credono di ingannare Allah, ma è Lui che li inganna. Quando si levano per l'orazione lo fanno con pigrizia e ostentazione nei confronti della gente, a malapena si ricordano di Allah. (Surat an-Nisa’, 142)
Il Messaggero di Allah (saas) Disse:
“Vi metto in guardia contro il politeismo minore.” I compagni chiesero: “Che cos’é il politeismo minore, Messaggero di Allah?” Rispose: “L’ostentazione. Nel giorno in cui Allah ricompenserà gli uomini per le loro azioni, dirà loro: ‘Andate da coloro per la cui attenzione e lode avete compiuto questi atti e guardate se vi ricompenseranno.’” (Sahih Muslim e Ahmad)
“La cosa peggiore che temo per la mia ummah è che attribuisca associati ad Allah. Non intendo che adorino il sole, le stelle o la luna, ma che compiano atti di adorazione per altri che Allah e che celino nel cuore brame segrete.” (Ibn Majah)
“Chi non è sincero nei suoi atti di adorazione sarà punito da Allah per tale insincerità. Allah renderà evidente l’intenzione di chi, per ostentazione, rende pubblici i suoi atti di adorazione.” (Ibn Majah)
Tra i più grandi inganni di Satana vi è l’indurre la gente a credere che la vita di questo mondo e le sue benedizioni non abbiano mai fine e che dunya sia eterna. I credenti devono essere molto attenti di fronte a questo inganno. Allah (swt) afferma nel Corano:
La vita presente non è che gioco effimero. L'altra vita è certamente migliore per quelli che temono Allah. Non capite dunque? (Surat al-An’am, 32)
Tra gli hadith del Profeta (saas) in proposito, ricordiamo:
Ali (ra) riferì: “O servi di Allah, voi non siete diversi da coloro che vi hanno preceduto in questo mondo. Essi vissero più a lungo di voi, erano più forti e possedevano terre più prosperose e opere immortali. Ma, passate alcune generazioni, le loro voci si affievolirono ed infine ammutolirono. I loro cadaveri si decomposero, le loro terre si svuotarono e le loro opere scomparvero. Scambiarono i loro gloriosi palazzi, le loro comodità e i loro materassi di raso con cuscini ricamati con tombe in rovina coperte di terra. Le loro dimore sono anguste e gli occupanti abbandonati. Si trovano tra coloro che sono soli, che non hanno alcuno in cui confidare e che non sono vicini gli uni agli altri.”
“Siete prossimi al regno dei morti dove sarete ostaggi per ciò che avrete fatto. Una tomba coprirà anche voi . . . Non divenite come coloro che sperano nell’altra vita ma non lavorano a tal fine, che inseguono vane ambizioni posponendo di pentirsi, che parlano come coloro che non amano questo mondo ma che agiscono e lavorano come chi ama questo mondo, che non sono soddisfatti di ciò che hanno ricevuto e che si lamentano quando nulla gli è dato.”
Il Messaggero di Allah (saas) ha spiegato chiaramente:
“Rinunciare alle cose mondane non significa rendere lecito ciò che è illecito e dilapidare la proprietà. La bassezza del mondo consiste piuttosto nel fatto che ciò che si possiede non è più affidabile di ciò che è nelle Mani di Allah e si dovrebbe essere più contenti con la ricompensa di una calamità, quando accade, che di una che non accadde ed è lasciata in sospeso.” (Sunan Ibn Majah, 4100)
“Allah disorganizzerà gli affari di chi è coinvolto in questo mondo e farà sí che la povertà appaia tra i suoi occhi (vale a dire, ognuno lo considererà meschino e indigente); mentre per coloro la cui intenzione è incentrata sull’altra vita, Allah sistemerà lo stato dei loro affari e radicherà la ricchezza nei loro cuori.” (Sunan Ibn Majah, 4105; at-Tabarani, al-Bayhaqi)
“A una persona la cui primaria ambizione è la ricerca dell’altra vita mediante innumerevoli sforzi Allah concederà appagamento nel cuore e rimuoverà l’angoscia e il mondo giungerà a lui in umiltà. Ma a una persona la cui primaria ambizione è la ricerca di questo mondo mediante sforzi e affanni, Allah farà apparire i segni dell’indigenza nel mezzo della sua fronte e sul suo volto e renderà la sua condizione miserevole…” (al-Tirmidhi, Musnad Ahmad, al-Darami)
“Colui che si sveglia al mattino pensando unicamente agli affari di questo mondo, trascurando così gli atti di adorazione, non riceverà alcun aiuto da parte di Allah.” (at-Tabarani)
“Se il figlio di Adamo possedesse due valli colme di ricchezze, ne desidererebbe una terza. E lo stomaco del figlio di Adamo non è pieno se non di polvere. E Allah ritorna da chi si pente.” (Sahih Muslim, libro 005, numero 2282)
“O umanità, temete Allah e riducete i vostri sforzi per conseguire (le ricchezze mondane), poiché nessuno muore fino a che non ha ottenuto la piena misura di quanto gli spetta anche se procede con lentezza. Temete quindi Allah e agite con decenza nel conseguire (il mondo).” (Sunan Ibn Majah, Libro di transazioni commerciali)
“Ogniqualvolta si vede una persona in condizioni migliori quanto a ricchezza e aspetto esteriore, si deve volgere lo sguardo verso coloro che sono inferiori a tale riguardo.” (Sahih al-Bukhari e Sahih Muslim)
L’invidia viene definita come l’essere insoddisfatti per le benedizioni di un altro nella speranza che esse eventualmente cessino. Si può provare invidia indipendentemente dal fatto di impegnarsi attivamene per rimuovere tali benedizioni. L’invidia tra i credenti nega la solidarietà tra i musulmani ed è proibita nel Corano. Per salvarsi da questo, si deve pregare Allah (swt). I credenti dovrebbero desiderare solo la pietà degli altri. L’esito dell’invidia e della discordia innecessaria tra i credenti è spiegato nel Corano:
Obbedite ad Allah e al Suo Messaggero. Non siate discordi, chè altrimenti vi scoraggereste e verrebbe meno la vostra risolutezza. Invero Allah è con coloro che perseverano. (Surat al-Anfal, 46)
Il Messaggero di Allah (saas) disse:
“Non siate sospettosi, poiché il sospetto è l’apice della falsità. Non portate rancore o inimicizia, non siate gelosi, non abbandonatevi alla maldicenza, non interessatevi dei segreti degli altri, non tentate di eccellere irragionevolmente e non contrastatevi, ma piuttosto, o servi di Allah, vivete come fratelli, secondo il comando di Allah.” (Sahih Muslim)
“Non deve esserci invidia se non in due casi: una persona cui Allah abbia accordato ricchezza e la spenda in maniera giusta e una persona cui Allah abbia dato una conoscenza in accordo alla quale prenda decisioni e insegni agli altri.” (Sahih al-Bukhari, volume 2, libro 24, numero 490)
Ovviamente, in questo caso il concetto di invidia non implica il fatto di augurare qualcosa di male a chi ha ricevuto una certa benedizione, bensí il desiderio di riceverla.
“Guardatevi dall’invidia poiché l’invidia divora le buone azioni come il fuoco la legna.” (Abu Dawud)
“Non odiatevi, non siate gelosi e non abbandonatevi gli uni gli altri. E, o adoratori di Allah, siate fratelli.” (Sahih al-Bukhari)
Una manifestazione importante della fiducia in Allah (swt) e della prossimità a Lui da parte di un credente, così come della fede nel destino, è la capacità di estinguere l’ira. Chi sa che tutto il bene e tutto il male proviene da Allah (swt) ripone sempre la sua fiducia in Lui, indipendentemente dalle situazioni, evitando di adirarsi. Nel Corano, Allah (swt) rivela che:
... quelli che donano nella buona e nella cattiva sorte, per quelli che controllano la loro collera e perdonano agli altri, poiché Allah ama chi opera il bene. (Surah Al ‘Imran, 134)
Il Messaggero di Allah (saas) ci ha lasciato diversi hadith in proposito:
“Nessuno ha bevuto una bevanda migliore, agli occhi di Allah, di colui che ha bevuto l’ira con l’intenzione di compiacere a Lui.” (Ahmad)
“Non è un lottatore chi soverchia il suo rivale, ma colui che si controlla quando indotto all’ira.” (Sahih al-Bukhari e Sahih Muslim)
“Chiunque trattenga l’ira quando si trovi in una condizione tale da spegnerla solo per Allah, per quanto possa dare sfogo ai suoi sentimenti sulla persona che incorra in essa, Allah lo chiamerà a Sé, alla presenza di tutti, nel Giorno della Resurrezione e gli dirà di scegliere la sposa che preferisce tra le spose del Paradiso.” (Abu Dawud)
“Vi è una porta dell’Inferno dalla quale passeranno solo coloro che hanno soggiogato l’odio e la collera al fine di non ribellarsi contro Allah.” (Ibn Abi al-Dunya)
“Chi si abbandona all’ira si ritroverà trascinato all’Inferno.” (al-Bazzar)
“Se uno di voi viene preso dalla collera deve sedersi. Se la collera lo abbandona, va bene; altrimenti deve coricarsi.” (al-Tirmidhi)
Il Messaggero di Allah (saas) diede il seguente consiglio a quanti, incapaci di controllarsi, si abbandonano all’ira: “L’ira si desta sotto l’influenza di Satana. Satana è stato creato dal fuoco, e il fuoco si estingue con l’acqua. Così, quando uno di voi è preso dall’ira, faccia wudu’.” (Abu Dawud)
I sapienti musulmani sono unanimi riguardo alla virtù del matrimonio. Umar (ra) disse che: “Solo la debolezza e la povertà impediscono all’uomo di sposarsi.”
Allah (swt) rivela:
[I credenti] dicono: “Signore, dacci conforto nelle nostre spose e nei nostri figli e fai di noi una guida per i timorati [di Allah]”. (Surat al-Furqan, 74)
Abd Allah ibn Abbas ha detto che: “L’adorazione di una persona può giungere a perfezione solo con il matrimonio.”
Il Messaggero di Allah (saas) ha detto:
“Quando un servo di Allah si sposa, egli perfeziona metà della sua religione; e che tema Allah nei riguardi dell’altra metà.” (al-Bayhaqi)
I seguenti hadith profetici incoraggiano il matrimonio:
“Il matrimonio è una mia sunnah. Così, chiunque non agisce in accordo alla mia Sunnah non è in relazione con me. E sposate molte donne, affinché possa superare le altre comunità in ragione del vostro numero.” (Sunan Ibn Majah, 1846)
“O giovani, quelli di voi che possono mantenere una moglie devono sposarsi, perché questo vi trattiene dal guardare le donne e preserva la vostra castità; ma coloro che non possono devono digiunare, perché questo è un mezzo per raffreddare la passione.” (Sahih al-Bukhari, volume 7, libro 62, numero 4)
Il Messaggero di Allah (saas) spiega che cosa i credenti dovrebbero considerare nel scegliere una sposa:
“Non sposate le donne per la loro bellezza, in quanto la loro bellezza potrebbe condurle alla rovina. Non sposatele per le loro ricchezze, poiché tali ricchezze potrebbero indurle a trasgredire. Sposatele piuttosto per la loro (devozione alla) religione.” (Sunan Ibn Majah, 1859)
“Una donna è normalmente richiesta in moglie per una di queste quattro ragioni: la sua ricchezza, il suo nobile lignaggio, la sua bellezza o la sua religiosità. Sii benedetto nello scegliere la donna timorata di Allah (SWT), altrimenti sarai un perdente.” (Sahih al-Bukhari, volume 7, libro 62, numero 27)
“Questa vita sulla terra è per la soddisfazione e il miglior tipo di soddisfazione è una moglie pia.” (Sunan Ibn Majah, 1855)
“Trai musulmani ha la fede più perfetta colui che ha il comportamento migliore, in particolare nei confronti di sua moglie.” (al-Tirmidhi)
“Nessun credente odia una moglie che sia credente. Se vi è in lei una cattiva qualità ve ne deve essere anche una buona.” (Sahih Muslim)
“L’uomo capace di sopportare il malumore di sua moglie sarà ricompensato da Allah in maniera simile ad Ayyub (as), il quale, avendo sopportato la malattia, fu poi premiato. Quella moglie capace di sopportare il malumore del marito sarà ricompensata da Allah come Asiya, la moglie di Faraone.” (Ihya)
“Tra i musulmani, i più perfetti nella fede sono i migliori nella condotta morale, e i migliori di voi sono coloro che sono migliori con le loro mogli.” (al-Tirmidhi)
“Abbiate timore di Allah per il modo in cui trattate le vostre mogli, poiché Egli ve le ha affidate.” (Abu Dawud)
Una delle responsabilità più importanti delle coppie di sposi credenti è l’appropriata educazione dei figli. Il Messaggero di Allah (saas) disse che sarebbe stato orgoglioso della sua vasta comunità nell’Aldilà. Inoltre, le suppliche dei figli saranno più giovevoli nell’altra vita per quei parenti che si sono presi cura di loro. Il miglior dono che un figlio può ricevere è un’accurata e completa educazione fondata sui principi morali dell’Islam.
Il Profeta (saas) disse:
“Vi sono quattro tipi di persone che Allah non porterà in Paradiso e che non trarranno beneficio dalle sue benedizioni: chi beve costantemente, colui che trae beneficio dall’usura, chi si appropria ingiustamente dei beni degli orfani e i figli che si ribellano contro i loro genitori.” (al-Tirmidhi)
Una volta una persona chiese al Profeta (saas): “Messaggero di Dio, chi è il più meritevole della mia premura?” Il Profeta rispose: “Tua madre.” L’uomo domandò: “E chi dopo lei?” Egli ripeté: “Tua madre.” Questi domandò ancora: “E chi dopo lei?” Il Profeta ripeté: “Tua madre, poi tuo padre, poi i tuoi parenti stretti in ordine di importanza.” (Sahih al-Bukhari e Sahih Muslim)
“I bambini sono gli uccelli del Paradiso. Se uno di loro incontra suo padre (o un genitore), si afferra ai suoi vestiti fino a che Allah non gli consente di entrare in Paradiso.” (Sahih Muslim, libro 032, numero 6370)
“Per chi ha tre figlie ed è paziente con loro, le nutre, le offre acqua da bere e le veste con le sue ricchezze, vi sarà una tenda che lo riparerà dal fuoco nel Giorno della Resurrezione.” (Sunan Ibn Majah, 3669)
“Chi ha cresciuto in maniera appropriata due figlie sarà con me nel Giorno della Resurrezione (e intrecciò le dita per indicare il grado di prossimità tra lui e quella persona).” (Sahih Muslim, libro 032, numero 6364)
Tra i peccati che con maggiore difficoltà sarrano perdonati nel Giorno della Resurrezione vi sarà la ribellione contro dei genitori credenti.
“Allah posporrà la punizione di certi peccati fino al Giorno della Resurrezione, ma il castigo per chi si sarà ribellato contro i propri genitori sarà dato già in questa vita prima della morte.” (al-Hakim)
“Il proprio padre è la porta mediana del Paradiso. Perdetela o custoditela, quindi.” (Sunan Ibn Majah, 3663)
Il Profeta (saas) raccomandò di privilegiare i membri della famiglia nel profondere aiuti economici e diffondere il codice morale dell’Islam. Secondo la Sunnah, non si dovrebbero rompere i legami con i membri musulmani della propria famiglia. Nondimeno, quei parenti che si oppongono alla religione dei credenti non devono essere considerati “membri della famiglia”, secondo l’accezione del termine di cui si avvalse il Messaggero di Allah (saas).
Il Messaggero di Allah (saas) ha lasciato diversi detti in proposito:
“Chiunque violi i diritti di parentela non andrà in Paradiso.” (Sahih al-Bukhari e Sahih Muslim)
“Salutate quando vi recate dalla vostra famiglia. Sarà una fonte di benedizione per voi e per loro.” (al-Tirmidhi)
“Invero, le azioni della gente sono offerte ad Allah il venerdì sera. Le azioni di colui che ha rotto i suoi vincoli familiari, tuttavia, non saranno accettate.” (Ahmad)
“Chiunque desideri un incremento nelle sue sostanze e che le sue impronte permangono nel mondo per lungo tempo (vale a dire, una lunga vita) dovrebbe essere gentile e premuroso nei confronti dei suoi parenti.” (Sahih al-Bukhari e Sahih Muslim)
Allah (swt) ha detto in riferimento ai diritti degli orfani:
In verità coloro che consumano ingiustamente i beni degli orfani non fanno che alimentare il fuoco nel ventre loro, e presto precipiteranno nella Fiamma. (Surat an-Nisa’, 10)
Il Messaggero di Allah (saas) ha reiterato più volte il fatto che i diritti degli orfani dovrebbero essere salvaguardati e che per quanti ne abusano è prevista una pena severa in entrambi i mondi:
“Quanto a colui che si prende cura di un orfano musulmano e divide con lui il suo cibo e le sue bevande, Allah gli permetterà di entrare in Paradiso purché non sia colpevole di peccati imperdonabili.” (al-Tirmidhi)
“La migliore casa musulmana è quella in cui vive un orfano che è trattato con amore e affetto. La peggiore casa musulmana è quella in cui vive un orfano che è trattato in maniera crudele.” (Ibn Majah)
“O Allah, io proibisco di non rispettare due persone deboli: un orfano e una donna.” (Ibn Majah)
Nella nostra società, anche il povero e l’anziano necessitano del nostro interesse e del nostro aiuto. La Sunnah prescrive che ogni musulmano si prenda cura di chi si trovi in tali condizioni:
“Chiunque si sforzi di confortare la vedova, l’indigente e il bisognoso è simili, agli occhi di Allah, a chi si sforza nel cammino di Allah e digiuna costantemente durante il giorno e spende le notti in preghiera.” (Sahih Muslim)
“Per quel giovane che onori un anziano per i suoi anni, Allah designerà uomini che lo uomini che lo onoreranno quando sarà in età avanzata.” (al-Tirmidhi)
“Il ripetto degli anziani è parte del rispetto dovuto ad Allah.” (Abu Dawud)
Nel Corano, i vicini sono definiti come persone che devono essere tratate con rispetto dai musulmani:
Adorate Allah e non associateGli alcunché. Siate buoni con i genitori, i parenti, gli orfani, i poveri, i vicini vostri parenti e coloro che vi sono estranei, il compagno che vi sta accanto, il viandante e chi è uno schiavo in vostro possesso. In verità Allah non ama l'insolente, il vanaglorioso. (Surat an-Nisa’, 36)
Il Messaggero di Allah (saas) aiutò i suoi vicini e li trattò in modo tale che potessero condurre una buona esistenza. Fu molto amichevole con loro e si informò spesso riguardo al loro stato. Fu sempre il primo ad aiutare chiunque avesse un bisogno, materiale o spirituale, nel suo circolo:
“Jibril (as) mi consigliò costantemente riguardo ai diritti dei vicini a tal punto che credetti volesse dichiararlo un erede.” (Sahih al-Bukhari e Sahih Muslim)
Il Messaggero di Allah (saas) raccomandò ai musulmani di comportarsi correttamente nei confronti dei vicini, di proteggerli e di aiutarli il più possibile. Probabilmente nessuno ha mai prestato tanta attenzione ai diritti dei vicini. Ciò si può comprendere agevolmente considerando gli hadith. Gli obblighi dei credenti verso i vicini sono sullo stesso piano di quelli verso i genitori e le spose.
“Chiunque creda in Allah e nel Giorno del Giudizio deve essere gentile e cortese verso i suoi vicini, e intrattenere i suoi vicini con cordialità e generosità.” (Sahih al-Bukhari e Sahih Muslim)
Aisha (ra) riferisce: “Un giorno dissi: ‘O Messaggero di Allah, ho due vicini. Chi dovrei favorire per un regalo?’ Il Messaggero di Allah rispose: ‘Colui la cui porta è più prossima alla tua.’”
Uno dei momenti in cui i musulmani hano maggiore bisogno di aiuto è in caso di malattia. Visitare le persone malate è importante, in quanto incrementa il senso di unità e offre speranza alla persona malata.
“Colui che visita un ammalato è come colui che si trova nel frutteto del Paradiso fino al suo ritorno.” (Sahih Muslim, libro 032, numero 6227)
Il Profeta (saas) soleva visitare le persone malate per dar loro sollievo con le sue parole. Disse inoltre alla comunità di seguire il suo esempio. Nei primi anni dell’era islamica divenne una tradizione informare il Profeta (saas) di chi stava per morire affinché potesse chiedere perdono per loro. Visitava quindi la casa della persona defunta, pregava per lei e infine officiava l’orazione funebre.
Ogniqualvolta il Messaggero di Allah (saas) visitava un paziente, invocava Allah (swt) dicendo: “Fai passare la malattia, o Signore della gente. Curalo, poiché Tu sei Colui Che cura. Non vi è cura se non la Tua, una cura che non lascia infermità.” (Sahih al-Bukhari, volume 7, libro 70, numero 579)
Soleva dire ai malati: “Non preoccuparti. Se Allah vuole, sarà un’espiazione (per i tuoi peccati)” (Sahih al-Bukhari, volume 7, libro 70, numero 560). Non era tuttavia contento se si lamentavano della malattia.
“Colui che visita il suo fratello musulmano quando è ammalato, spernado in una benedizione, sarà allontanato dal fuoco per la stessa distanza che richiederebbe settant’anni di cammino.” (Abu Dawud)
Ogniqualvolta il Profeta (saas) si univa a un circolo di persone, sedeva con dignità e grazia. Ognuno osservava il suo comportamento esemplare con grande attenzione, ascoltando attentamente e rispettosamente ogni sua parola.
Il Profeta (saas) non interruppe mai nessuno. Quando i beduini si rivolgevano a lui riguardo ai loro problemi, trascurando le regole della buona educazione, il Profeta (saas) prestava loro ascolto senza interromperli, quindi li esortava cortesemente dopo che avevano finito.
Prendeva parte alle conversazioni dei Compagni, trattando qualsiasi argomento essi discutessero. Rideva con loro, ammonendo tuttavia di evitare gli scherzi propri dei Giorni dell’Ignoranza (jahiliyyah). L’oggetto di conversazione era generalmente la religione, la moralità e quanto potesse essere utile nella vita quotidiana.
Nel Corano l’importanza dei saluti è affermata nel modo seguente:
Se vi si saluta, rispondete con miglior saluto o, comunque, rispondete. Allah vi chiederà conto di ogni cosa. (Surat an-Nisa’, 86)
In altre parole, un credente dovrebbe rispondere ai saluti in maniera migliore o per lo meno uguale:
Un uomo chiese al Profeta: “Quali sono le caratteristiche migliori nell’Islam?” Rispose: “Nutrire la gente e salutare chi si conosce e chi non si conosce.” (Sahih al-Bukhari, volume 8, libro 74, numero 253)
“Colui che riunirà in sé questi aspetti avrà riunito insieme la sua fede: non abbandonare la giustizia, anche se ciò risulta a proprio svantaggio; salutare tutti; dare in elemosina, anche se si è poveri.” (Sahih al-Bukhari)
Rivolgere il saluto ad ogni persona è un segno di umiltà, poiché chi saluta mostra all’altro di non essere altero. La persona cui viene rivolto il saluto, come indicato nel Corano, dà un esempio di umiltà rispondendo con un saluto migliore.
Quando il Profeta (saas) si avvicinava alla porta di una casa, non rivolgeva il volto direttamente al’ingresso, ma lo volgeva da una parte dicendo per due volte: “As-salaamu alaykum” (Abu Dawud). In tal modo, dava tempo a quanti si trovavano all’interno di mettere in ordine per riceverlo. Dopo avere rivolto il suo saluto, attendeva di essere invitato all’interno.
Il Profeta (saas) accettava i saluti che gli erano rivolti e rispondeva dicendo: “wa alaikum al-salaam.” Soleva inoltre inviare i suoi saluti a coloro che non erano presenti mediante i loro famigliari (Sahih Muslim). Un altro dei suoi usi era di aggiungere ai suoi saluti: “wa barakatuh”. Era sua abitudine ripetere i suoi saluti per tre volte, assicurandosi così che ognuno lo udisse e potesse rispondere. Quando incontrava qualcuno, dapprima salutava, quindi rispondeva a voce alta affinché l’altra persona potesse udire.
Il Messaggero di Allah (saas) disse inoltre:
“O gente, adorate Allah, il Benefico; nutrite i Suoi servi e diffondete lontano i vostri saluti: raggiungerete così il Paradiso in sicurezza.” (al-Tirmidhi)
“Quando vi unite a una riunione, salutate i presenti e quindi sedetevi se lo desiderate. In seguito, salutate ancora quando vi allontanate. Il primo saluto non è superiore al secondo.” (al-Tirmidhi)
“Chi è a cavallo dovrebbe salutare per primo chi cammina, chi cammina [dovrebbe salutare] chi è seduto e un piccolo gruppo dovrebbe salutare un gruppo più numeroso.” (Sahih Muslim, libro 026, numero 5374)
In verità Allah e i Suoi angeli benedicono il Profeta. O voi che credete, beneditelo e invocate su di lui la pace. (Surat al-Ahzab, 56)
I sapienti sono divisi sulla quantità di benedizioni che si dovrebbero invocare sul Profeta (saas) quando viene menzionato il suo nome. I sapienti della Ahl al-Sunnah credono che ciò costituisca un atto virtuoso il cui frutto è la sua intercessione in favore dei credenti nell’altra vita. pregare per il Profeta Profeta (saas) è un atto altamente meritorio e prezioso. Quanti lo compiono costantemente saranno elevati da Allah (swt) nell’altra vita, mentre coloro che lo evitano saranno privati di molti beni. Tra i detti del Profeta (saas) in proposito, ricordiamo:
“Le persone che mi saranno più vicine nel Giorno della Resurrezione saranno coloro che avranno rivolto più preghiere per me.” (al-Tirmidhi)
“Chi invoca benedizioni su di me sarà benedetto dieci volte da Allah.” (Sahih Muslim)
Rivolgete molte preghiere per me il venerdì. La vostra preghiera mi viene mostrata. Non vi è musulmano che rivolga una preghiera per me senza che un angelo me la comunichi.” (Abu Dawud)
“Benedicetemi ovunque vi trovate. La vostra preghiera mi raggiungerà.” (at-Tabarani)
I momenti raccomandati per invocare benedizioni sul Messaggero di Allah (saas) sono i seguenti:
The Profeta (saas) disse: “Quando udite la chiamata all’orazione, ripetete le parole del muezzin, poi invocate benedizioni su di me. Allah vi ricompenserà dieci volte tanto per ogni invocazione di benedizione e di pace.” (Ahmad)
Il Messaggero di Allah (saas) invocava benedizioni ogniqualvolta entrava e usciva da una moschea. Ali (ra) disse: “Quando entrate in una moschea, invocate benedizioni sul Messaggero di Allah.” (Ahmad)
Secondo la Sunnah, si recita una preghiera (Allahumma salli and Allahumma barik) sul Profeta (saas) al termine di ogni servizio funebre.
Umar (ra) disse: “Le invocazioni e le orazioni sono sopese tra cielo e terra, e nessuna di esse giunge ad Allah fino a che non pregate per il Profeta.”
Il Profeta (saas) disse: “Il giorno migliore è il venerdì. Invocate dunque benedizioni in abbondanza per me in quel giorno, affinché mi siano presentate.” (Sunan Ibn Majah, Hadith n. 1085)
Alcuni hadith che descrivono le buone maniere a tavola mostrano come il Profeta (saas) fosse molto sensible a queste convenienze. Le risorse limitate della sua comunità non gli impedirono di mettere in rilievo tale questione. Seguono alcuni esempi delle sue maniere a tavola:
1) Lavarsi le mani è una sunnah:
Lavarsi le mani prima e dopo i pasti è molto importante per la nostra salute. Il Profeta (saas) incoraggiava tutti i credenti ad assumere questa abitudine:
“Lavarsi le mani prima di un pasto eliminerà la povertà; lavarsele dopo i pasti estirperà i peccati.” (at-Tabarani)
“Chiunque si sia ritirato per la notte con del cibo nelle mani e abbia subito del male a causa di esso, dovrà biasimare solo se stesso.” (Abu Dawud)
“Lavarsi le mani e la bocca prima e dopo i pasti è una fonte di benedizione.” (Abu Dawud)
2) È una sunnah iniziare un pasto dicendo: “Bismillah” e terminarlo dicendo: “Alhamdulillah”.
“Quando qualcuno di voi intende mangiare, deve dire: ‘Bismillah’. In caso in cui si dimentichi deve dire: ‘Bismillah Awwaluhu wa Akhirahu’ al termine.” (Abu Dawud e al-Tirmidhi)
Aisha (ra) riferisce che mentre il Messaggero di Allah (saas) e sei dei suoi compagni stavano mangiando, un beduino entrò e divorò tutto il cibo in due bocconi. Il Messaggero di Allah (saas) disse: “Se avesse detto ‘Bismillah’, sarebbe stato sufficiente per tutti.” (al-Tirmidhi)
3) Il Profeta (saas) consigliò di iniziare i pasti con datteri, sale o acqua.
Il Messaggero di Allah (saas) non ebbe mai a ridire riguardo al cibo servito in tavola. Quando il cibo non era di suo gradimento, rimaneva in silenzio e semplicemente non lo mangiava.
4) È una sunnah del Messaggero di Allah (saas) mangiare con la mano destra e servirsi dai lati del piatto.
Umar ibn Salmah narra: “Durante la mia infanzia, il Profeta (saas) mi consigliava di dire ‘Bismillah’, mangiare con la mano destra e di servirmi dalla (parte del piatto che era) di fronte a me.” (Sahih Muslim)
“Mangiate dai lati e non mettete la mano nel centro, poiché la barakah discende nel centro.” (al-Tirmidhi and Abu Dawud)
5) I musulmani dovrebbero sedere insieme nel corso di un pasto, poiché condividere il cibo reca benedizioni:
“Sedete per mangiare insieme e recitate il nome di Allah. Vi sarà, allora, maggior barakah per voi nel cibo.” (Abu Dawud)
6) Non si dovrebbero ingerire alimenti troppo caldi:
“Non vi è barakah in un cibo troppo caldo, poiché Allah non ci nutre di fuoco. Ingerite il vostro cibo dopo averlo lasciato raffreddare.” (al-Bayhaqi)
7) Devono prendersi in considerazione alcuni punti quando si beve:
Reggendo il bicchiere nella mano destra, si dovrebbe respirare tre volte, ma non nel bicchiere stesso dal momento che il Profeta Muhammad (saas) ha detto:
“La migliore bevanda in questo mondo e nell’altro è l’acqua. Quando avete sete, bevete a sorsi, non tutto d’un fiato, poiché il tracannare danneggia il fegato.” (al-Daylami)
Abdullah ibn Abbas (ra) riporta che il Messaggero di Allah (saas) proibì di respirare o soffiare aria dalla bocca nella tazza (Abu Dawud e Ibn Majah).
Il Messaggero di Allah (saas) respirò per tre volte (all’esterno del bicchiere) bevendo quindi disse: “È più dissetante, salutare e sano” (Sahih Muslim, Libro 023, Numero 5030).
Quando, in un gruppo di persone, si condivide una bevanda, la si deve passare a destra reggendola parimenti con la mano destra. Il Profeta (saas) soleva sempre condividere ciò che beveva con quanti gli erano vicino, che si trattasse di latte o di una bevanda dolce. In tal caso, il bicchiere circolava sempre verso la destra. Anas ibn Malik (ra) riferì che al Messaggero di Allah (saas) fu offerta una tazza di latte mescolato ad acqua. Alla sua destra sedeva un beduino, mentre alla sua sinistra Abu Bakr (ra). Egli (il Profeta) bevve, quindi passò la tazza al beduino e disse: “(Passalo a colui) che è a destra, quindi di nuovo a chi è a destra.” (Sahih Muslim, Libro 023, Numero 5032)
Il Profeta (saas) amava mangiare in compagnia di molte persone. Mentre il cibo veniva servito, era solito dire: “O Allah, rendi questo cibo parte di quel sostentamento per il quale si è già pagato e che è divenuto un mezzo per ottenere le benedizioni del Paradiso.” Quando gli era servito del cibo troppo caldo, aspettava che si raffreddasse prima di mangiarlo.
Il Profeta (saas) raccomandava ai credenti di invitarsi reciprocamente a condividere i pasti. Gli studiosi musulmani hanno decretato che i musulmani, a meno che non abbiano una valida ragione o scusa, devono accettare un invito da parte di un credente:
“Quando uno di voi viene invitato a una pasto comune, dovrebbe accettare”. (Sahih al-Bukhari, Sahih Muslim e al-Tirmidhi)
Abu Hurayrah (ra) soleva affermare: “Chi non prende parte a un banchetto disubbidisce ad Allah e al Suo Messaggero (saas).” (Sahih al-Bukhari)
“Quando due persone vi invitano contemporaneamente, accettate quello appartenente alla porta più prossima. Tuttavia, nel caso che uno giunga prima dell’altro, allora accettate l’invito di colui che giunge per primo”. (Sunan Abu Dawud, Libro 27, Numero 3747)
“Chi si presenta a un convito senza essere stato invitato è un fasiq, ed è illecito per lui avere parte del cibo.” (al-Bayhaqi)
“In verità, in Paradiso vi sono camere sublimi in cui l’interno può essere visto dall’esterno e l’interno dall’esterno. Sono quelle di coloro che parlavano con gentilezza, nutrivano [gli altri] e spendevano le notti in preghiere volontarie mentre gli altri dormivano.” (al-Tirmidhi)
“Chiunque nutra il suo fratello in Islam con il cibo che questi desidera otterrà il perdono dei suoi peccati. Chiunque compiaccia il suo fratello in Islam, compiace Allah.” (at-Tabarani)
È un aspetto importante delle buone maniere dei credenti trattare con rispetto chi accetti un invito.
Il Messaggero di Allah (saas) non rifiutava alcun cibo. Non si lamentava mai di ciò che non intendeva mangiare in quel momento; semplicemente non lo toccava. La zucca era la verdura preferita dal Profeta (saas). Lodava molto anche i piatti di carne.
“O, A’isha, quando cucini uno stufato mettici molta zucca, poiché fortifica il cuore di chi è rattristato.” (Ihya’ `Ulum al-Din)
“La carne è il cibo superiore in entrambe i mondi. Aumenta le capacità uditive delle orecchie. Se avessi implorato il mio Signore di concedermi di mangiare carne ogni giorno, mi sarebbe stato accordato.”
Anas (ra) riporta: “(Un volta) un sarto invitò il Profeta (saas) a cenare con lui. Anch’io mi recai insieme a lui. Il sarto offrì a malapena del pane e del brodo contenente pezzi di zucca e carne essiccata. Notai che il Profeta (saas) raccoglieva pezzi di zucca poi li mangiava. Da quel giorno iniziai a mangiare zucca con gusto.” (Sahih al-Bukhari e Sahih Muslim)
Abu Ayyub al-Ansari riferì: “Quando al Messaggero di Allah (saas) era recato del cibo, ne mangiava quindi mi mandava quanto rimaneva. Un giorno che mi inviò degli avanzi, (mi accorsi che) non ne aveva preso alcunché, in quanto contenevano dell’aglio. Gli chiesi se fosse proibito, al che egli rispose: ‘No, ma non mi piace per via del suo odore.’ Dissi: ‘Allora anche a me non piace ciò che a te non piace.’” (Sahih Muslim, Libro 023, Numero 5097)
Il Messaggero di Allah (saas) attribuì grande importanza alla salute e alla pulizia delle persone. Disse che una persona sana è al di sopra di una che non si prende cura di sé e compromette la sua salute: “Un credente forte è migliore e più amato da Allah di un credentre debole.” (Sahih Muslim, Libro 033, Numero 6441)
Nel Corano, di Yahya (as) si dice:
E gli demmo la saggezza fin da fanciullo, tenerezza da parte Nostra e purezza. Era uno dei timorati. (Surah Maryam, 12-13)
Il consiglio del Profeta (saas) di lavarsi le mani prima e dopo i pasti, la sua cura nel compiere l’abluzione e le sue consuetudini di pulizia corporale mostrano quanta importanza egli attribuisse alla salute e all’igiene personale. Nel Corano, grande rilevanza è data alla pulizia dell’orante e del luogo in cui si compie l’orazione. I credenti devono essere meticolosi riguardo alla loro pulizia, in quanto non si può pregare quando il corpo o i vestiti che si indossano sono sporchi. Il Profeta (saas) disse: “La pulizia è una parte della fede” (Sahih Muslim). Per questa ragione, l’igiene è tanto importante quanto le altre questioni di fede e dottrina.
Il Profeta Muhammad (saas) si raccomandò varie volte riguardo al wudu’:
Riferisce Abu Hurayrah (ra) che il nostro amato Profeta (saas) disse: “Se non temessi che i miei seguaci fossero sottoposti a una durezza eccessiva, renderei obbligatorio per loro l’uso del miswak al momento di ogni preghiera.” (Sahih Muslim)
Alcuni benefici derivanti dall’uso del miswak:
Rende i denti risplendenti, rafforza le gengive, garantisce la salute orale, rimuove l’alito cattivo, combatte la placca, rafforza i denti e lo stomaco, prevenendo così disordini intestinali. Assicura inoltre una facile digestione. Avvalendosene, si segue la Sunnah del Profeta (saas) e si compiace Allah (swt).
“Chiunque si risveglia dal sonno dovrebbe lavarsi le mani prima di immergerle nell’acqua per l’abluzione.” (Sahih al-Bukhari, Volume 1, Libro 4, Numero 163)
“Quando ci si risveglia, si dovrebbero lavare le mani per tre volte.” (Sahih Muslim, Libro 002, Numero 0544)
“Quando si compie l’abluzione, si deve aspirare l’acqua nel naso e quindi risciacquarlo.” (Sahih Muslim, Libro 002, Numero 0458)
“Fate l’abluzione in maniera integrale, che le dita passino attraverso la barba…” (Sunan Abu Dawud, Libro 1, Numero 0142)
Al-Mustawrid ibn Shaddad narra: “Vidi il Messaggero di Allah (saas) fregarsi le dita dei piedi con il mignolo mentre compiva l’abluzione.” (Sunan Abu Dawud, Libro 1, Numero 0148)
“Al-Rubaiyi’ ibn Muawwiz (ra) disse di avere visto il Profeta (saas) inserire due dita nelle orecchie mentre compieva l’abluzione.” (Abu Dawud)
Una volta, mentre Sa‘d ibn Abi Waqas (ra) stava compiendo wudu’, accadde che il Messaggero di Allah (saas), passando di lì, gli chiese: “Che stravaganza è questa?” “O Messaggero of Allah”, rispose Sa‘d, “vi può essere uno spreco di acqua anche nel wudu’?” “Si”, disse il Profeta (saas). “Sarebbe una prodigalità anche se tu stessi compiendo l’abluzione sulla riva di un corso d’acqua.” (Ahmad and Ibn Majah)
Sulla base dell’autorità di Mu‘az ibn Jabal (ra) è stato riferito che: “Vidi che quando il Messaggero di Allah (saas) faceva wudu’, si asciugava il volto con un angolo della sua veste.” (al-Tirmidhi)
Quando una persona era inferma, il Messaggero di Allah (saas) dava la precedenza ai dottori. Disse che, sebbene non ignorasse la materia, era sempre consigliabile consultare dapprima un dottore.
Al tempo del Profeta di Allah (saas), un uomo era stato ferito e il sangue si era coagulato nella ferita. Questi chiamò allora due uomini della tribù dei Banu Ammar, i quali, dopo avere esaminato la ferita affermarono che il Messaggero di Allah (saas) aveva chiesto loro:
“Chi di voi è il miglior dottore?” Essi domandarono quindi: “Vi è del buono nella medicina, Messaggero of Allah?” Zayd affermò che il Messaggero di Allah (saas) disse: “Colui Che ha inviato il male ha inviato anche il rimedio.” (Malik, al-Muwatta’, Libro 50, Numero 50.5.12)
Il Profeta (saas) disse che vi è una cura per ogni malattia e consigliò quindi ai musulmani di cercare un trattamento adeguato:
“Allah ha inviato tanto la malattia che la cura e ha assegnato una cura per ogni malattia. Ricorrete allora alla medicina, ma non avvaletevi di quanto è stato proibito.” (Sunan Abu Dawud, Libro 28, Numero 3865)
“Allah non ha creato una malattia senza assegnare un rimedio ad essa, con l’eccezione di una sola infermità: la vecchiaia.” (Sunan Abu Dawud, Libro 28, Numero 3846)
“Non vi è malattia che Allah abbia creato, senza aver creato anche una cura per essa.” (Sahih al-Bukhari, Volume 7, Libro 71, Numero 582)
Il nostro Profeta (saas) ha detto: “Vi sono due benedizioni da molti perdute: la salute e il tempo libero per compiere il bene” (Sahih al-Bukhari, Volume 8, Libro 76, Numero 421). I musulmani non dovrebbero dimenticare che la salute è una grande benedizione. Come il Messaggero di Allah (saas) ha detto, il tempo libero che viene speso in maniera inappropriata da luogo all’insoddisfazione. Si può dunque comprendere che grande benedizione sia la buona salute soltanto dopo che la si è persa.
Secondo una tradizione riferita da Abu Hurayrah, il Messaggero di Allah (saas) disse: “Se si mangiasse miele ogni mattina per un mese, non si soffrirebbe alcuna grave afflizione.”
“Chiunque cominci la giornata sicuro nella sua casa, sano nel corpo e in possesso del sostentamento per l’intera giornata è come se possedesse il mondo intero.” (al-Tirmidhi)
“Chiedete ad Allah la certezza e la salute, poiché dopo la certezza, non vi è nulla di meglio da ottenere che la salute.” (Ibn Majah)
Il Profeta (saas) trovò che certi alimenti arrecavano dei benefici. Primo tra tutti, il miele, il quale viene menzionato nel Corano. Raccomandò quindi di cibarsi dei cibi seguenti:
“Se si mangiano sette datteri ‘Ajwa al mattino, né la magia né il veleno possono arrecare alcun danno nel corso della giornata.” (Sahih al-Bukhari, Volume 7, Libro 71, Numero 664)
“I tartufi sono come la manna (vale a dire, crescono naturalmente senza il bisogno di prendersene cura), e la loro acqua cura le malattie.” (Sahih al-Bukhari, Volume 7, Libro 71, Numero 609)
Jabir ibn ‘Abdullah riferì che il Messaggero di Allah (saas) chiese alla sua famiglia se avesse alcuni condimenti. Essi risposero:
“Non abbiamo nulla se non aceto.” Ne chiese allora, cominciò quindi a mangiare e disse: “L’aceto è un buon condimento, l’aceto è un buon condimento.” (Sahih Muslim, Libro 023, Numero 5093)
Un uomo si rivolse al Profeta e disse: “Mio fratello ha alcuni problemi all’addome.” Il Profeta rispose: “Che beva del miele.” (Sahih al-Bukhari, Volume 7, Libro 71, Numero 588)
Il nostro Profeta (saas) indossava per lo più abiti leggeri e fini. Il suo capo d’abbigliamento era la kurta (camicia lunga). Il suo turbante era generalmente di lunghezza media e tale da non causare emicranie. Il suo colore preferito era il bianco.
Disse ai musulmani di non ostentare i loro abiti e ammonì coloro che si mostravano arroganti in ragione dei loro indumenti:
“Nel Giorno della Resurrezione, Allah non rivolgerà il Suo sguardo su colui che trascina i suoi abiti (dietro di sé) per amor proprio.” (Sahih al-Bukhari, Volume 7, Libro 72, Numero 675)
Salvo che in compagnia dei credenti, il Profeta (saas) curava in modo particolare il suo abbigliamento e preferiva indossare abiti particolarmente eleganti quando incontrava inviati stranieri. Non soleva rifiutare abiti costosi e fastosi inviati dai capi tribali e dai re, anzi, li indossava. Consigliava ai musulmani di vestire sempre abiti puliti.
Abdullah ibn Abbas narra:
“Quando gli Haruriyyah si ribellarono, mi recai da Ali (ra), il quale disse: ‘Va’ da queste persone.’ Indossai il migliore abito di stoffa yemenita e andai da loro. Mi dissero: ‘Benvenuto, Ibn Abbas. Che abito è questo?’ Dissi: ‘Per quale ragione lo disapprovi? Ho visto il Messaggero di Allah (saas) indossare gli abiti migliori.’” (Sunan Abu Dawud, Libro 32, Numero 4026)
Il nostro Profeta (saas) era solito rivolgere la seguente preghiera nel momento di indossare degli abiti nuovi:
“La lode e il ringraziamento spettano al Signore il Quale mi ha dato questo da indossare. O Allah, Ti chiedo il bene che è in esso e e il bene del proposito per cui è inteso. E Ti imploro protezionedai suoi mali e dal male del proposito per cui è inteso.” (al-Tirmidhi)
Il Messaggero di Allah (saas) proibì agli uomini musulmani tutto quanto fosse di seta e oro:
“Nessuno indossa seta in questo mondo se non coloro che non lo indosseranno nell’Altra Vita.” (Sahih al-Bukhari, Volume 7, Libro 72, Numero 720)
“Abiti d’oro e di seta sono permessi alle donne musulmane e proibiti agli uomini musulmani.” (al-Tirmidhi)
È parte di questa pratica entrare in una moschea o prendere parte a un evento nella maniera più bella e pulita possibile. Il Messaggero di Allah (saas) disse:
“Allah ama chiunque indossi abiti speciali per prendere parte a un’assemblea o incontrare degli amici.”
“Il Messaggero di Allah (saas) portava un anello d’argento la cui pietra rivolgeva verso il palmo della mano.” (Sahih al-Bukhari)
‘Aisha narra: “Ero solita profumare il Messaggero di Allah con la migliore essenza disponibile fino a che non vedevo il lucore del profumo sulla sua testa e la sua barba.” (Sahih al-Bukhari, Volume 7, Libro 72, Numero 806)
È incompatibile con la fede della Ahl al-Sunnah pensare che la coincidenza, così come il destino decretato da Allah (swt), governino la vita della gente. I credenti hanno fiducia in Allah (swt) poiché sanno che tutto proviene da Lui e che nulla accade per caso. Per quanto Lo temono e Lo rispettano, vi è del bene in tutto ciò che accade.
I grandi sapienti musulmani hanno detto che il cuore è la sede del tawakkul. Quando gli uomini credono che è Allah (swt) a provvedere ogni cosa, ciò che fanno in questo mondo non contraddice il tawakkul che alberga nel loro cuore. Allah (swt) crea tutte le cose, provvede a chiunque Egli vuole con i mezzi che vuole, e prende ciò che vuole da chi Lui vuole. Non vi è altro potere che Lui.
Il Messaggero di Allah (saas) disse:
“Settantamila dei miei seguaci saranno ammessi in Paradiso senza dover essere giudicati. Saranno coloro che non sono ricorsi alla magia o alla divinazione, ma hanno riposto la fiducia nel loro Signore e Creatore.” (Sahih al-Bukhari e Sahih Muslim)
“Il cuore del figlio di Adamo ha una parte in ogni valle (luogo): chiunque confidi in Allah Egli provvederà a sufficienza per ogni parte.” (Ibn Majah)
“Non disperate del vostro sostentamento quando invecchiate, poiché la madre partorisce un bambino senza vestiti addosso quindi Allah provvede a lui.” (Ibn Majah)
La paura della povertà e la credenza nella sfortuna sono esempi di come satana possa sviare le persone. Ognuno, nei momenti di difficoltà, ha probabilmente ricevuto un aiuto inatteso che gli ha consentito di superare tali ostacoli. Una cosa che non si dovrebbe assolutamente dimenticare è che l’aiuto proviene unicamente da Allah (swt), l’Onnipotente.
Il Profeta (saas) è un modello di coraggio, per la su fiducia in Allah (swt) e il tawakkul incessante. Quando era in buona salute prese parte a tutte le battaglie al fronte e la sua fiducia in Allah (swt) costituì un modello per tutti i credenti.
Quando l’oppressione dei Meccani si fece insostenibile, suo zio Abu Talib disse al Profeta (saas): “Non puoi semplicemente smettere di predicare queste idee? Mantieni la tua fede, ma non levarti in piedi [per propagarla] di fronte all’altra gente. Se continuerai questa tua predicazione, provocherai l’ira dei maggiorenti e metterai in pericolo te stesso e noi.” Il Profeta Muhammad (saas) rispose: “O zio, anche se mi ponessero il sole sulla mano destra e la luna sulla mano sinistra per impedirmi di predicare l’Islam, non smetterei.”
La vita del Profeta (saas) contiene innumerevoli esempi di tale fiducia. Tra gli altri:
“Non resterei indietro ad alcuna spedizione intrapresa nella Via di Allah, l’Altissimo … Per l’Essere nella Cui mano si trova la mia vita, amerei essere ucciso nella Sua via e poi essere riportato in vita per poi essere ucciso ancora nella Sua via.” (Sahih Muslim, Libro 20, Hadith No. 4631)
“Proteggere i musulmani dagli infedeli per la causa di Allah per un giorno è meglio del mondo e di quanto si trova sulla sua superficie …” (Sahih al-Bukhari, Volume 4, Libro 52, Hadith No. 142)
Diverse tradizioni riferiscono che i musulmani in un primo momento, nel corso della battaglia di Hunayn, si dispersero quando posti di fronte a uno sbarramento di frecce nemiche. Il Messaggero di Allah (saas) li invitò a fare ritorno al fronte. Coloro che ubbidirono attaccarono il nemico e ottennero la vittoria. Al-Bara’ ibn Azib, che fu testimone dell’evento, disse: “Il Messaggero di Allah (saas) non si ritirò. … Quando la battaglia si faceva accanita, noi, per Allah, cercavamo protezione al suo fianco, e il più coraggioso tra noi fu colui che fece fronte all’assalto furioso: il Profeta (saas)” (Sahih Muslim, Libro 19, Hadith No. 4389).
L’intera esistenza del Profeta (saas) è un modello di pazienza e risolutezza. Non soltanto i ventitre anni della sua Profezia furono pieni di difficoltà, ma anche i primi quarant’anni della sua vita. Il fatto di essere rimasto orfano in tenera età e di essere cresciuto in dure condizioni non gli impedì di meritarsi la fama di persona rispettabile e affidabile tra la sua gente.
L’importanza della fermezza è messa in risalto in diversi versetti del Corano:
O voi che credete, perseverate! Incitatevi alla perseveranza, lottate e temete Allah, sì che possiate prosperare. (Surah Al ‘Imran, 200)
Dopo che Allah (swt) gli conferì la Profezia, il Messaggero di Allah (saas) affrontò gli attacchi dei politeisti e degli ipocriti senza mai agire avventatamente. Allah (swt) gli raccomandò la risolutezza:
Sopporta con pazienza, come sopportarono i messaggeri risoluti. Non cercare di affrettare alcunché per loro … (Surat al-Ahqaf, 35)
Il Messaggero di Allah (saas) disse:
“Allah concederà pazienza a coloro che vogliono essere pazienti. Nessuno può ricevere niente di meglio e più immenso della pazienza.” (Sahih Muslim)
"Strane sono le vie di un credente, poichè vi è del buono in ogni situazione, e ciò solo nel caso di un credente e di nessun altro, in quanto qualora si presenti un’occasione per gioire egli rende grazie [ad Allah], quindi vi è del buono in essa per lui, e qualora si trovi in difficoltà e mostri rassegnazione (sopportando con pazienza), vi è del buono in essa per lui." (Sahih Muslim, Libro 42, Hadith No. 7138)
“Ogni servo (di Allah) che soffre una calamità dovrebbe dire: ‘Apparteniamo ad Allah e a Lui faremo ritorno. O Allah, ricompensami per la mia afflizione e dammi in cambio qualcosa migliore di essa.” (Sahih Muslim, Libro 4, hadith num. 2000)
Anas ibn Malik riferì che il Messaggero (saas) si rivolse ad una donna che stava piangendo per la morte del suo bambino e le disse:
“Abbi timore e rispetto per Allah, e mostra sopportazione.” Ella (non riconoscendolo) rispose: “Tu non hai subito un’afflizione pari alla mia.” Dopo che si fu allontanato, qualcuno disse alla donna che quello era il Messaggero di Allah (saas). Profondamente turbata, si recò alla sua porta e non vi trovò alcuna guardia quindi gli disse: “O Messaggero di Allah, non ti avevo riconosciuto.” Egli rispose: “La sopportazione deve essere dimostrata al primo colpo.” (Sahih Muslim, Libro 4, hadith n. 2013)
“Non vi è fatica, malattia, pena, tristezza, ferita o dolore che capiti a un musulmano, anche solo una puntura di una spina, senza che per questo Allah non espii alcuni dei suoi peccati.” (Sahih al-Bukhari, Volume 7, Libro 70, hadith n. 545)
Anas ibn Malik riferì che il Messaggero di Allah (saas) disse: “La sopportazione deve essere dimostrata al primo colpo.” Quando un credente ha una piena fiducia in Allah (swt), può vedere il bene insito in ogni evento fin dal principio.
Nel corso della storia, tra quei popoli che hanno ricevuto la rivelazione di Allah (swt), ve ne sono stati alcuni che sono andati agli estremi. Allah (swt) ha creato i musulmani affinché fossero moderati, in modo tale da costituire un modello per gli altri. I musulmani dovrebbero attenersi a tale ingiunzione ed evitare ogni genere di estremismo:
Di': “O Gente della Scrittura, non esagerate nella vostra religione. Non seguite le stesse passioni che seguirono coloro che si sono traviati e che hanno traviato molti altri, che hanno perduto la retta via”. (Surat al-Ma’ida, 77)
La setta Kharijita emerse negli ultimi anni della vita del Profeta (saas) e all’epoca dei quattro Califfi ben guidati. Per quanto costanti nelle orazioni, i membri della setta divennero estremisti, allontanandosi così dalla Sunnah del Profeta(saas) . Il Profeta (saas) disse ai musulmani di combattere le false idee di tali persone.
Il Messaggero di Allah (saas) non tollerò coloro che tentarono di fare passare i loro atti, del tutto estranei all’Islam, come se fossero parte di esso con la scusa di temere e rispettare Allah (taqwa). I suoi detti contengono vari ammonimenti contro gli eccessi nella religione. Per esempio:
“Vi è entusiasmo in ogni azione, poi giunge il momento in cui si spegne. Dapprima la gente prova questo entusiasmo nelle sue azioni, poi agisce in maniera moderata. Se mantiene tale moderazione, vi è speranza che abbia successo. Se uno giunge invece agli estremi, attraendo così l’attenzione, non lo si consideri una persona retta”. (al-Tirmidhi)
Aisha (ra) narrò: “Una donna della tribù dei Bani Asad sedeva con me. Il Messaggero di Allah (saas) giunse alla mia casa e chiese: ‘Chi è?’ Risposi: ‘(Ella è) la tal dei tali. Ella non dorme durante la notte perché impegnata nella preghiera’. Il Profeta disse allora con aria di disapprovazione: ‘Compite quelle (buone azioni) che sono alla vostra portata.’” (Sahih al-Bukhari, Volume 2, Libro 21, hadith n. 251)
“La gente continuerà a discutere fino a che non verrà posta la domanda: ‘Allah ha creato tutte le cose, ma chi ha creato Allah?’ Coloro che si troveranno di fronte a una tale situazione dovranno dire: ‘Io affermo la mia fede Allah.’” (Sahih Muslim, Libro 1, hadith n. 242)
La recitazione del Corano costituisce un importante atto di adorazione. Il Messaggero di Allah (saas) soleva dire: “Cerco rifugio in Allah contro satana il lapidato, contro il suo orgoglio (nafkh), i suoi sputi (nafth) e i suoi malvagi suggerimenti (hamz)” prima di cominciare a recitare il Corano. (Abu Dawud)
Il Profeta (saas) sosteneva l’importanza di recitare il Corano e l’onore che derivava dall’insegnarlo agli altri. Considerava ciò il primo passo verso la sua messa in pratica:
“Recitate il Corano, perché nel Giorno della Resurrezione giungerà come un intercessore per coloro che lo recitano.” (Sahih Muslim)
“Nel Giorno della Resurrezione, il Corano sarà portato con quanti solevano agire sulla base dei suoi precetti in questo mondo, preceduto da Surat al-Baqara e Al ‘Imran, intercedendo a favore di coloro che le conoscevano.” (Sahih Muslim)
“I migliori tra voi sono coloro che imparano il Corano e lo insegnano.” (Sahih al-Bukhari, Volume 6, Libro 61, n. 545)
“Non desiderate di essere simili a nessuno se non a due uomini. Un uomo cui Allah ha dato la conoscenza del Libro e lo recita durante le ore della notte, e un uomo cui Allah ha concesso ricchezza e ne spende per carità durante la notte e le ore del giorno.” (Sahih al-Bukhari, Volume 6, Libro 61, numero 543)
“Recita e ascendi [i livelli del Paradiso]. Recita lentamente come facevi nel mondo. La tua stazione corrisponderà all’ultimo versetto che avrai recitato.” (Abu Dawud e al-Tirmidhi)
“… su coloro che si riuniscono nella casa tra le case di Allah (moschee), recitano il Libro di Allah e imparano e insegnano il Corano (tra loro) discenderà la tranquillità, la misericordia li ricoprirà, gli angeli li cingeranno e Allah li menzionerà alla presenza di quanti Gli sono prossimi…” (Sahih Muslim, Libro 035, Numero 6518)
“Nel Giorno del Giudizio, di fronte ad Allah, nessun altro intercessore avrà una posizione più elevata del Corano, né Profeta né angelo.” (at-Tabarani)
“Chiunque non reciti il Corano con una bella voce non appartiene a noi.” (Sahih al-Bukhari, Volume 9, Libro 93, numero 618)
1) Compiere l’abluzione (wudu) rivolti verso la qiblah seduti in umiltà e modestia come nella salat.
2) Il nostro Profeta (saas) diceva che chi completa la recitazione del Corano in meno di tre giorni non può comprenderne le ingiunzioni. Quindi, quando si recita il Corano, se ne deve cogliere integralmente il significato per poi riflettervi approfonditamente.
3) Ogni versetto dovrebbe essere letto in maniera adeguata. Il Profeta (saas) cercava sempre rifugio in Allah (swt) quando recitava quei versetti che menzionavano i tormenti dell‘Inferno e implorava la Sua misericordia quando leggeva quei versetti che trattavano della misericordia.
4) Il Corano non dovrebbe essere recitato in maniera tale da apparire come un’ostentazione o una distrazione per gli oranti. Il Profeta (saas) disse che una recitazione quieta del Corano è superiore a quella fatta ad alta voce, come un’elemosina fatta in segreto è superiore a quella fatta in pubblico. (Sahih al-Bukhari)
5) Si dovrebbe tentare di recitare il Corano in un tono gradevole. Il Profeta (saas) disse: “Abbellite il Corano con le vostre voci.” (Mishkat) Migliore sarà la voce del recitatore, maggiore sarà l’impressione prodotta sugli ascoltatori.
6) Chi recita dovrebbe sentire nel cuore la grandezza del Corano. Dovrebbe ricordarsi di ciò mantenendo il cuore attento e non incurante del suo suo vero significato.
Il Profeta Muhammad (saas) disse: “Gli ulama [le persone di conoscenza] sono gli eredi dei Profeti.” Non ha senso dire: “Io seguo il cammino del Messaggero di Allah (saas)” perseverando nell’ignoranza.
Il Profeta disse inoltre: “Cercate la conoscenza anche se fosse in Cina” (at-Tabarani), e “La ricerca della conoscenza è obbligatoria per ogni ogni musulmano– uomo o donna” (Ibn Majah). Ogni musulmano è quindi obbligato a espandere la propria conoscenza; prima di tutto, deve stabilire la conoscenza delle regole fondamentali dell’Islam, in maniera tale da essere in grado di rappresentare la religione.
Il Profeta (saas) ha detto:
“I Profeti non lasciano monete d’oro, né d’argento. Lasciano soltanto conoscenza, così che chiunque se ne impossessa ne prende una buona parte.” (Abu Dawud)
“La fede è nuda e il suo abbigliamento è la pietà. Il suo ornamento è la modestia e il suo frutto la conoscenza.” (al-Hakim)
“Che sia maledetta l’alba del giorno in cui io non progredisca in quella conoscenza che ravvicina ad Allah.” (at-Tabarani)
“Chiunque apprenda una scienza per la quale si dovrebbe cercare il Volto di Allah unicamente per ottenere dei beni mondani, non troverà la fragranza del Paradiso nel Giorno della Resurrezione.” (Abu Dawud)
Il nostro Profeta (saas) disse: “Allah si prenderà cura di coloro che apprendono una scienza da dove non se l’aspettano.” Satana potrebbe tentare di prevenire gli uomini dall’intraprendere il cammino di conoscenza, inducendo preoccupazioni riguardo al futuro terreno e facendo in modo che vengano assorbiti nella vita di questo mondo. La verità è, tuttavia, che Allah l’Onnipotente (swt) protegge coloro che si sforzano di imparare per la Sua causa, sia in questo mondo che nell’Altro.
“…Allah renderà facile il cammino di colui che procede alla ricerca della conoscenza, e lo condurrà in Paradiso…” (Sahih Muslim, Libro 035, Numero 6518)
“Tra i Profeti in Paradiso e chi venga colto dalla morte mentre è alla ricerca di una conoscenza con cui rafforzare l’Islam non vi è che un grado.” (ad-Darimi)
“Nel Giorno della Resurrezione costoro intercederanno [di fronte ad Allah]: i Profeti, quindi i sapienti poi i martiri.” (Ibn Majah)
“…Allah concede comprensione della religione a colui cui vuole accordare un favore.” (Sahih Muslim, Libro 020, Numero 4720)
Il Profeta (saas) ha diviso gli studiosi in due gruppi: coloro che imparano per la vita di questo mondo e coloro che imparano per l’Altra Vita. I primi aspirano ad accumulare beni, crearsi una posizione e una buona reputazione. Quelli che non agiscono in conformità alla conoscenza che hanno acquisito sono in definitiva degli ipocriti poiché non sono riusciti a infondere nel cuore quanto affermano a parole, tentando così di ingannare Allah (swt). Il Messaggero di Allah (saas) ha ammonito che tali persone saranno punite nel modo più severo nell’Altra Vita. Il Profeta (saas) ha affermato che: “La persona che riceverà la punizione più severa nel Giorno della Resurrezione sarà il sapiente che non ha tratto beneficio dalla sua conoscenza.”
Il Profeta (saas) ha detto inoltre:
“Chiunque accresca la sua conoscenza senza migliorare la sua sua condotta morale non guadagna nulla se non distanza da parte di Allah.” (al-Daylami)
Una grande responsabilità grava sugli uomini di conoscenza. Un credente devoto dovrebbe condividere tale benedizione a lui concessa con gli altri credenti. In tal modo, la bellezza della conoscenza può essere condivisa con la ummah.
“Chiunque pur avendo una conoscenza la nasconde, nel Giorno della Resurrezione sarà imbrigliato col fuoco.” (Ibn Majah)
“Quando un uomo muore, tutti i suoi atti giungono al termine, eccetto tre … [uno di essi è] la conoscenza (di cui la gente) ha beneficiato…” (Sahih Muslim, Libro 013, Numero 4005)
Il Profeta Muhammad (saas) fu il primo di tutta la creazione nel ricordo di Allah (swt). Non si astenne mai dal ricordo di Allah (swt) e dalle invocazioni nel corso dell’intera giornata, qualsiasi cosa lo occupasse. Grazie al suo magnifico carattere, rimase costantemente concentrato nella religione e nell’Altra Vita, l’obbiettivo di tutti i musulmani sinceri. Nel Corano, è rivelato: “Di': ‘Il mio Signore non si curerà affatto di voi se non Lo invocherete’...” (Surat al-Furqan, 77). Il Messaggero di Allah (saas) non interruppe mai la sua preghiera e il ricordo di Allah (swt), in ogni situazione.
È possibile comprendere meglio l’importanza da lui attribuita all’invocazione ricordando alcuni suoi detti:
“Agli occhi di Allah, niente è più onorevole delle invocazioni.” (al-Tirmidhi)
“Il servo di Allah riceve almeno una su tre [risposte] alla sua supplica: o i suoi peccati sono perdonati, o riceve una ricompensa in questo mondo oppure nell’Altro.” (al-Daylami)
“Chiedete ad Allah di concedere i Suoi doni poiché Egli ama essere supplicato.” (al-Tirmidhi)
“L’uomo è più vicino ad Allah quando è prostrato. Invocate Allah abbondantemente nella vostra prostrazione.” (Sahih Muslim)
“Il vostro Signore, benedetto ed esaltato sia, è Benevolo e Generoso, troppo gentile da lasciare a mani vuote il Suo servo che ha rivolto a Lui le sue invocazioni.” (al-Tirmidhi e Abu Dawud)
“Invocate Allah con la ferma convinzione che Egli vi risponderà. Sappiate che Allah non risponde a una supplica proveniente da un cuore negligente e distratto.” (al-Tirmidhi)
“La supplica rivolta da uno di voi è esaudita se questi non diviene impaziente dicendo: ‘Ho supplicato il mio Signore, ma non mi ha risposto.’” (Sahih Muslim, Libro 035, Numero 6594)
Durante il giorno, il Profeta Muhammad (saas) soleva spesso rivolgere la seguente invocazione:
“Ho diretto il mio volto verso l’Origine dei cieli e della terra con sincerità [nell’Islam] e non sono tra i politeisti. Invero la mia preghiera, il mio sacrificio, il mio vivere e il mio morire sono per Allah, il Signore dei Mondi, il Quale non ha associati. Ciò mi è stato comandato e sono il primo dei musulmani (coloro che si sottomettono a Lui). O Allah! Tu sei il Re, nessuno ha il diritto di essere adorato se non Tu, il Perfetto Cui spetta ogni lode. Tu sei il mio Signore e io sono il Tuo servo. Perdona tutti i miei peccati, poiché nessuno perdona i peccati se non Tu. Guidami verso il migliore dei caratteri, al quale nessuno se non Tu può guidare, e salvami dal peggiore dei caratteri, da cui nessuno può salvare se non Tu. Sono qui felice di servirti. Tu sei benedetto ed esaltato. Cerco il Tuo perdono e a Te rivolgo il mio pentimento. O Allah, Creatore dei cieli e della terra, Conoscitore di tutto quanto è celato e manifesto! Tu sei Colui Che giudicherà tra i Tuoi servi riguardo a ciò per cui solevano discutere. Guidami, per la Tua Grazia, alla Verità quanto a ciò per cui differivano, poiché invero Tu guidi chiunque Tu voglia su quel cammino che è retto.”(al-Tirmidhi e Sahih Muslim)
L’invocazione del Profeta (saas) al suo risveglio:
“Ogni lode spetta ad Allah Che ci ha dato la vita dopo avercela tolta e verso Cui è la Resurrezione. Non vi è divinità se non Allah. Non ha associati. Il Regno è Suo. La lode spetta a Lui. Egli è l’Onnipotente. Gloria ad Allah. Non vi è divinità se non Allah. Egli è il più Sublime.” (Sahih al-Bukhari e al-Tirmidhi)
L’invocazione del Profeta (saas) nell’uscire di casa:
“Nel Nome di Allah, ho riposto la mi fiducia in Allah. O Allah, mi rifugio in Te per timore di deviare o di essere deviato, di cadere o di essere fatto cadere, di opprimere o di essere oppresso, di comportarmi insensatamente o di essere trattato in maniera insensata.” (al-Tirmidhi)
L’invocazione del Profeta (saas) quando entrava nella moschea:
“O Allah! Apri per me le porte della Tua misericordia.” (Sahih Muslim)
L’invocazione del Profeta (saas) all’entrare nella sua casa :
“La lode spetta ad Allah Che mi protegge e mi ripara. La lode spetta ad Allah Che mi nutre e mi disseta. La lode spetta ad Allah Che è buono verso di me e accresce il Suo favore. O mio Signore, Ti imploro di salvarmi dall’Inferno.” (Abu Dawud)
Un’altra invocazione del Profeta (saas):
“O Allah, mi rifugio in Te contro ogni forma di impurità, visibile e invisibile, materiale e spirituale. Mi rifugio in Te contro Satana il maledetto.” (at-Tabarani)
L’invocazione del Profeta (saas) all’udire l’appello alla preghiera (adhan):
“O Allah, Signore di questa perfetta chiamata, della orazione stabilita e della parola di pietà. Concedimi di morire in questa fede, fammi vivere in aderenza ad essa e annoverami tra coloro che avranno questa fede nel Giorno della Resurrezione.” (al-Bayhaqi)
L’invocazione del Profeta (saas) dopo avere mangiato:
“La lode spetta ad Allah, il Quale ci ha nutrito e ci ha dissetato, Che non ci ha lasciato nel bisogno ma ci ha soddisfatto. Ci hai guidato e ci hai tratto dalla vita alla morte. La lode spetta a Te per le benedizioni che ci hai concesso.” (Ahmad)
L’adab necessario quando si rivolge un’invocazione è spiegato negli hadith del Profeta Muhammad (saas) come segue:
1) Momenti speciali:
Di seguito sono elencati i periodi o i momenti che il Profeta (saas) dedicava a invocare Allah (swt): alla sera, durante l’intero mese di Ramadan, i giovedì notte e all’alba.
2) Rivolgere le suppliche in momenti importanti agli occhi di Allah:
Il Profeta (saas) disse: “L’invocazione è esaudita particolarmente in quattro occasioni: quando si combatte per il Volto di Allah; quando piove (con misericordia); al tempo della orazione; quando la Ka`bah appare di fronte agli occhi.” (at-Tabarani)
In un altro hadith, si riferisce: “Una persona che digiuna, al rompere il suo digiuno, ha un’invocazione che non sarà rifiutata.” (Ibn Majah) Prestare attenzione a questi momenti particolari è importante, sia per quanto riguarda l’accettazione della supplica stessa che per l’adesione alla Sunnah.
3) Rivolgersi verso la qiblah quando si invoca Allah (swt), levare le mani e volgere i palmi verso il volto è una sunnah.
Quando il Profeta (saas) invocava Allah (swt), sollevava le mani fino a che le sue ascelle erano visibili e non indicava con le dita nel corso della supplica. (Sahih Muslim)
4) Invocare in segreto, a bassa voce:
Abu Musa riferì: “Eravamo in viaggio con l’Inviato di Allah (saas) quando la gente cominciò ad esclamare: ‘Allahu Akbar’ ad alta voce. Al che, il Messaggero di Allah (saas) disse: ‘O gente, siate misericordiosi verso voi stessi ... In verità, voi state invocando Colui Che Tutto Sente, che è Vicino a voi ed è con voi. Colui che state supplicando è più vicino a ognuno di voi del collo del suo cammello.’” (Sahih Muslim, Libro 035, Numero 6531)
5) Evitare parole affettate quando si rivolge una supplica:
Colui che invoca Allah (swt) dovrebbe chiedere con modestia e venerazione, evitando false pretese. In un hadith, il Profeta (saas) ha detto: “Appariranno alcune persone tra voi le cui invocazioni vi indurranno a disapprovare le vostre …” (Sahih al-Bukhari, Volume 6, Libro 61, Numero 578) Chi supplica deve esprimere il suo bisogno di Allah (swt), evitando speranze insensate.
6) Rivolgere un’invocazione mantenendo il timore di Allah (swt), nella speranza che possa essere esaudita e con insistenza:
“Invocate Allah con la ferma convinzione che Egli vi risponderà. Sappiate che Allah non risponde a una supplica proveniente da un cuore negligente e distratto.” (al-Tirmidhi)
La supplica rivolta da uno di voi è esaudita se questi non diviene impaziente e dice: ‘Ho supplicato il mio Signore, ma non mi ha risposto.’” (Sahih Muslim, Libro 035, Numero 6594)
Quanto a chi si pente e si corregge, Allah accetta il suo pentimento. In verità Allah è perdonatore, misericordioso. (Surat al-Ma‘ida, 39)
Il pentimento costituisce un’importante opportunità per liberarsi dei peccati commessi nel passato. I credenti dovrebbero avvalersi di questa opportunità in ogni momento della giornata. Ali (ra) ha detto: “Sono sorpreso che costoro periscano seppure abbiano avuto tali mezzi di salvezza quali il pentimento (tawba) e la ricerca del perdono (istighfar).” Quelle persone che sono vinte dagli inganni di satana e sono poi incapaci di riparare ai loro errori non hanno alcun altro mezzo di salvezza che il pentimento e la preghiera. Soltanto in questo modo, con un pentimento sincero, un individuo può ottenere la felicità sia in questa vita che in quella a venire.
Il Profeta (saas) ha detto:
“Allah concede sollievo da ogni problema a coloro che continuano a pentirsi e provvede loro da dove meno se lo aspettano.” (Abu Dawud)
“O gente! Volgetevi pentiti verso Allah e chiedete il Suo perdono, poiché io mi volgo pentito a Lui cento volte al giorno.” (Sahih Muslim)
Il Messaggero di Allah (saas) diceva continuamente: “O Allah, gloria a Te, esente da ogni imperfezione, e lode a Te. Perdonami, Tu sei Colui Che accetta il pentimento e sei Misericordioso.” (al-Hakim)
“O Allah, gloria a Te, esente da ogni imperfezione. Ho danneggiato me stesso, compiuto il male. Non vi è Potere se non il Tuo in grado di perdonare i miei peccati. Allah perdona chiunque gli chieda perdono anche se avesse tanti peccati quanti le formiche.” (al-Bayhaqi)
“O Allah, uniscimi a coloro che, quando fanno il bene, sono contenti e quando compiono il male chiedono perdono.” (Ibn Majah)
Il pentimento raccomandato dal Profeta (saas):
“O Allah, Solo Tu sei il mio Signore. Non vi è divinità se non Tu. Tu mi hai creato e io sono il Tuo servo. Mi atterrò al Tuo patto e alla tua promessa nel miglior modo possibile. Cerco rifugio in Te contro il male che ho commesso. Riconosco come proveniente da Te il favore che mi hai concesso e confesso i miei peccati e la mia disubbidienza a Te. Perdonami, mio Signore. Perdona i miei peccati, poiché nessuno può farlo se non Tu”. (Sahih al-Bukhari)
[I credenti sono coloro] che evitano il vaniloquio. (Surat al-Mu’minun, 3)
Il Profeta (saas) era solito scegliere le parole migliori per la sua ummah. Ammoniva immediatamente coloro il cui modo di parlare disapprovava e non permetteva ai credenti di offendersi verbalmente.
Il Messaggero di Allah (saas) disse che il silenzio è più utile di un chiacchierio senza scopo. In un hadith afferma: “Chi si attiene al silenzio è salvo.” (al-Tirmidhi) Esistono molti hadith in proposito.
“Chiunque sia protetto dalle brame del suo stomaco, dalla sua concupiscenza e dalla sua lingua è salvo da tutti i mali.” (al-Daylami)
“La buona novella riguarda colui che si è astenuto dagli eccessi delle sue parole e ha donato l’eccedenza di quanto possiede.” (al-Bazzar)
“Frena la tua lingua da quanto è illecito; solo così potrai sopraffare Satana.” (at-Tabarani)
“Allah è vicino alla lingua di ognuno; Egli conosce ogni parola pronunciata. Si devono dunque temere le parole che si dicono.” (Hatib)
‘Uqba ibn ‘Amir disse: “Chiesi: ‘Messaggero di Allah, che cosa assicura la salvezza?’ Egli rispose: ‘Trattenere la lingua, mantenersi nella propria casa…’” (al-Tirmidhi)
Pensare prima di parlare è ciò che significa diventare musulmani. Una parola profferita senza considerazione può talvolta essere interpretata in maniera indesiderata e ferire le persone a cui si tiene. Quando poi si parla di questioni attinenti alla religione, si deve essere ancora più attenti. Il nostro Profeta (saas) ha detto:
“Il discorso di un credente è dietro al suo cuore. Prima di esprimere qualcosa, egli considera ciò che intende dire. Al contrario, il cuore dell’ipocrita è dietro alla sua lingua. Quando dice qualcosa, parla senza pensare.” (Haraiti)
Quando ci si esprime non si dovrebbe tirarla per lunghe. Ci si dovrebbe spiegare in maniera breve e concisa. Con ciò, non si sciupa il tempo di chi ascolta e ci si attiene alla Sunnah.
“Attenti! Coloro che si dilungano inutilmente saranno soggetti a distruzione.” (Sahih Muslim)
“Verrà un tempo in cui gli esseri umani balbetteranno parole a vanvera come vacche che ruminano erba.” (Ahmad)
Un linguaggio scurrile ed osceno dovrebbe essere evitato. Tale maniera di parlare potrebbe condurre all’indurimento del cuore e infine a un’azione conseguente. Il Messaggero di Allah (said) ha detto:
“Badate a non pronunciare parole volgari e oscene; Allah non ama le parole volgari e un linguaggio osceno.” (al-Hakim)
“Un credente non induce mai nessuno in imbarazzo, maledice, disprezza, impreca o denigra.” (al-Tirmidhi)
I credenti dovrebbero essere molto cauti nel rivolgersi delle accuse. Di un’accusa infondata si potrebbe rendere conto nell’Altra Vita come violazione dei diritti di un’altra persona.
“Se si accusa qualcuno di fusuq (chiamandolo fasiq [peccatore]) o di kufr (miscredenza), tale accusa si rivolgerà contro chi l’ha scagliata se il suo compagno (l’accusato) è innocente.” (Sahih al-Bukhari, Volume 8, Libro 73, Numero 71)
“O gente, ricordatevi di me quando pensate alla mia mia gente, ai miei fratelli e a quanti mi sono vicini e non parlate contro di loro. O gente, quando qualcuno muore, ricordatevi di lui non per le sue cattive azioni ma per le sue buone azioni.” (Musnad)
“Chiunque svergogni un suo fratello [nella religione] per un peccato [di cui si è pentito] non morirà fino a che non lo avrà a sua volta commesso.” (al-Tirmidhi)
“Una grave forma di tradimento della fede è mentire a un fratello mentre questi crede che si sia sinceri in ciò che si dice.” (Sahih al-Bukhari)
“Guai a colui che mente per fare ridere la gente.” (Abu Dawud e al-Tirmidhi)
Nella nostra religione il mentire è assolutamente proibito. Il Messaggero di Allah (saas) disse che non vi può essere distinzione tra bugie maggiori e minori e condannò ogni forma di menzogna. La sua invocazione in proposito fu:
“O Allah, purifica il mio cuore dal conflitto, le mie parti intime dalla fornicazione e la mia lingua dalle menzogne.” (Hatib)
“Gli angeli fuggono a diverse miglia di distanza da colui che mente per il puzzo [che ne deriva].” (al-Tirmidhi)
Nel Corano, la maldicenza (ghibah) è equiparata al cibarsi della carne di un fratello morto. In alcuni hadith del Profeta (saas) si dice che la maldicenza uccide la fratellanza tra i credenti, il cui fio da pagare corrisponde alla violazione dei diritti degli uomini. Inoltre, immischiarsi negli affari di un credente tentando di scoprirne le mancanze costituisce un altro grave peccato equiparabile alla maldicenza. In proposito, il Profeta Muhammad (saas) riferì un evento occorsogli durante la l’ascensione:
“Mentre ero condotto verso il cielo passai accanto a persone che avevano unghie di rame con cui si sfregavano il volto e il petto. Chiesi: ‘Chi sono queste persone, Jibril?’ Egli rispose: ‘Sono coloro che indulsero nella maldicenza e che denigrarono l’onore delle persone.’” (Sunan Abu Dawud, Libro 41, Numero 4860)
“O comunità di persone che avete creduto con la lingua, ma i cui cuori la fede non ha raggiunto! Non calunniate i musulmani e non indagate i loro segreti! Poiché chiunque cerchi le mancanze di un suo fratello troverà Allah alla ricerca dei suoi segreti. E quando Allah si mette alla ricerca degli errori di qualcuno, lo induce in disgrazia anche [se si nasconde] nella sua casa.” (Sunan Abu Dawud, Libro 41, Numero 4862)
Il Messaggero di Allah (saas) disse: “Sapete che cos’è la maldicenza?” Essi (i Compagni) risposero: “Allah e il Suo Messaggero lo sanno meglio.” Al che egli disse: “La maldicenza implica il parlare di un fratello in una maniera che lui non gradisce.” Gli fu chiesto: “Qual’è la tua opinione nel caso in cui scopra in mio fratello la mancanza che ho menzionato?” Egli rispose: “Se tale mancanza che hai menzionato viene alla luce, si tratta di maldicenza; nel caso in cui non sussista, è una calunnia.” (Sahih Muslim, Libro 032, Numero 6265)
“A chiunque averta [un attacco] all’onore di un fratello, Allah averterà il fuoco dal volto nel Giorno della Resurrezione.” (al-Tirmidhi)
Il Profeta (saas) pronunciò la Khutbat al-Wada` di fronte a oltre centomila pellegrini (hajji) nel corso del suo primo e ultimo pellegrinaggio a Mecca. Il fatto che un così vasto numero di persone vi abbia assistito avvalora il fatto che gli hadith conseguenti, noti come mutawatir (indubbi, per il vasto numero di fonti affidabili), sono corretti. Razionalmente parlando, tali hadith non possono essere inesatti. Nessun punto espresso dal nostro amato Profeta (saas) nel corso di questo sermone può essere messo in dubbio. I suoi contenuti costituiscono un conciso sommario dell’Islam, in quanto comunicano tutte le cose che debbono farsi nei due mondi.
Il Profeta (saas) annunciò che non avrebbe compiuto un altro hajj, significando che la sua morte era imminente. In seguito, quando la vera natura delle sue parole fu provata, questo pellegrinaggio divenne noto come Hajj al-Wada` (il Pellegrinaggio d’Addio) e questo sermone come Khutbat al-Wada` (Sermone d’Addio).
Per quanto possa apparire unitario, questo sermone fu pronunciato in parti: sul Monte Arafat, a Mina, all’indomani a Mina alla vigilia dello Eid al-Fitr, e nel primo e secondo giorno dello Eid. Ne consegue che è stato riferito in forme differenti da coloro che vi attesero. Alcune persone o gruppi non assistettero a una delle parti. Dunque, al fine di unificare l’intero sermone, i vari hadith furono gradualmente raccolti e riuniti in una singola khutbah. In Surat at-Tawba, che fu rivelata al Profeta (saas) un anno prima di questo evento, si afferma:
O voi che credete, i politeisti sono impurità: non si avvicinino più alla Santa Moschea dopo quest'anno. E non temete la miseria, ché Allah, se vuole, vi arricchirà della Sua grazia. In verità Allah è sapiente, saggio. (Surat at-Tawba, 28)
Dal momento che gli idolatri erano stati dichiarati impuri, impedendo loro l’accesso alla Masjid al-Haram, solo i musulmani attesero al Sermone d’Addio. Ciò assicurò inoltre che gli idolatri non potessero aggiungere nulla agli hadith importanti. In realtà, in seguito alla conquista di Mecca, talmente tanti politeisti si convertirono all’Islam che ne rimasero ben pochi, i quali abbandonarono poi la città. Il Profeta (saas) e approssimativamente 100000 Compagni lasciarono Medina per compiere lo hajj. Il Profeta (saas) si mise a insegnare ai musulmani i principi necessari e i rituali adempiendo ad essi personalmente, completando così tutti gli atti relativi allo hajj. I versetti nei quali si afferma che l’Islam è stato pienamente stabilito furono rivelati durante lo Hajj al-Wada`.
Durante l’Epoca dell’Ignoranza (Ayyam al-Jahiliyyah), i pellegrini giunti da lontano solevano sostare sul Monte Arafat, mentre i capi coraisciti occupavano la zona aperta di Muzdalifah, a significare la loro superiorità rispetto alle altre persone. Il Profeta (saas) abolì questa usanza e sostò sul Monte Arafat per la waqfah (la sosta riutale di fronte ad Allah sul Monte Arafat), come tutti gli altri pellegrini. A indicare il completamento dell’Islam, il seguente versetto fu rivelato:
… Oggi i miscredenti non sperano più di allontanarvi dalla vostra religione: non temeteli dunque, ma temete Me. Oggi ho reso perfetta la vostra religione, ho completato per voi la Mia grazia e Mi è piaciuto darvi per religione l'Islàm … (Surat al-Ma’ida, 3)
Mentre tutti i musulmani gioivano del perfezionamento dell’Islam, solo Abu Bakr (ra) comprese che ciò era il segno dell’imminente dipartita del Profeta (saas), quindi pianse. Il Profeta (saas) visse soltanto per altri quarantotto giorni dopo questo evento.
Il Sermone del Profeta (saas):
Mentre sedeva sul suo cammello Qaswa, egli pronunciò questo sermone sul Monte Arafat:
Dopo avere lodato e reso grazie ad Allah (swt), disse:
“Gente,
ascoltate le mie parole, poiché io non so se mi sarà concesso di potervi incontrare in questo luogo e di eseguire il pellegrinaggio, dopo quest'anno. Prestate dunque ascolto attentamente alle mie parole e riferitele a coloro che oggi non hanno potuto essere presenti.
Gente,
il vostro sangue, i vostri beni e il vostro onore sono inviolabili fino al giorno in cui comparirete davanti al vostro Signore, come inviolabili sono questi giorni, questo mese, questa città. Restituite i beni che vi sono affidati ai legittimi proprietari e non nuocete ad alcuno, cosicchè nessuno possa nuocervi. In verità, tra non molto, ciascuno di voi dovrà rispondere delle sue azioni. Allah vi ha interdetto l'usura (riba), perciò d'ora in avanti rinunciate a tutti gli obblighi usurari. Il capitale di cui siete in possesso rimarrà, tuttavia, vostro. Non infliggete né soffrite alcuna iniquità. Allah ha stabilito che non vi sarà alcuna riba e che ogni riba dovura ad `Abbas ibn `Abd al Muttalib [lo zio del Profeta] sarà d’ora innanzi abbandonata.
Ogni diritto su un omicidio risalente ai giorni precedenti all’Islam sarà d’ora innanzi annullato e il primo di tale diritti che io annullo è quello derivante dall’omicidio di Rabi`ah ibn al Harith ibn `Abd al Muttalib.
O gente,
i miscredenti tentano di falsificare il calendario al fine di rendere lecito ciò che Allah ha proibito e di proibire ciò che Allah ha reso lecito. Presso Allah i mesi sono dodici di numero. Quattro di essi sono sacri, tre sono successivi e uno ricorre singolarmente tra i mesi di Jumada e Sha`ban. Prestate attenzione a Satana, che minaccia la vostra religione. Egli ha perso tutte le speranze di poter essere adorato in questa terra, così, se non lo seguite nelle grandi cose, non seguitelo neppure nelle piccole.
O gente,
come è vero che voi avete dei diritti sulle vostre donne, così esse hanno dei diritti su di voi. Ricordate che le avete prese come vostre spose di fronte ad Allah e con il Suo permesso. Se rispettano i vostri diritti, ad esse spetta quello ad essere nutrite e vestite da voi con gentilezza. Vi raccomando le donne: trattatele bene e con tenerezza poiché sono le vostre compagne ed il vostro aiuto. E tra i vostri diritti vi è quello di esigere che esse non frequentino chi disapprovate, affinché l'adulterio sia bandito per sempre.
O gente,
ascoltatemi con sincerità di cuore. Adorate Allah che è unico. Eseguite la preghiera cinque volte al giorno, digiunate nel mese di Ramadhan e ottemperate agli obblighi finanziari relativi alle vostre ricchezze (zakah). Se potete, eseguite il Pellegrinaggio. Tutto il genere umano discende da Adamo ed Eva, e non vi è superiorità tra un arabo e un non arabo né tra un non arabo e un arabo; né tra un bianco e un nero né tra un nero e un bianco, tranne che in timore di Allah. In verità, il più nobile tra voi è chi più teme il suo Signore. Sappiate che un musulmano è fratello di un altro musulmano e che i musulmani costituiscono un’unica fratellanza. Nulla che appartiene a un musulmano sarà legittimo per un altro musulmano, a meno che non sia stato offerto liberamente e volontariamente. Non siate dunque ingiusti verso voi stessi.
Ricordate che un giorno sarete ricondotti ad Allah e risponderete a Lui di ogni cosa. Perciò, state in guardia e non tornate, dopo la mia morte, alla miscredenza, gli uni colpendo gli altri.
O gente,
nessun profeta o messaggero di Dio verrà dopo di me, né sorgerà alcuna nuova fede, perciò comprendete le parole che oggi vi indirizzo. Coloro che oggi le ascoltano, le trasmetteranno agli altri, e questi agli altri ancora: che gli ultimi possano comprendere queste parole meglio di voi che oggi le ascoltate. Vi lascio il Libro di Allah e la mia Sunnah, se vi atterrete ad essi non sarete mai sviati.
O Allah, sii testimone del messaggio che oggi ho trasmesso al Tuo popolo.
Al termine del suo sermone, il Messaggero di Allah (saas) chiese agli ascoltatori:
“O gente, vi ho trasmesso fedelmente il mio messaggio?” Un potente mormorio di assenso si levò dalle migliaia di pellegrini e le vibranti parole: “Allahumma Na`m” (“O Allah! Si!”) risuonarono come un tuono in tutta la valle. Il Profeta (saas) sollevò il suo indice e disse: “O Allah, testimonio di avere trasmesso il Tuo messaggio alla Tua gente”.
Il Messaggero di Allah (saas) si erse in waqfah fino al calar del sole. Nel momento in cui stava per scendere dal monte, la terza ayah di Surat al-Ma’ida fu rivelata. In seguito, montato sul suo cammello, si diresse verso Muzdalifah, dove accorpò le orazioni del maghrib e di isha’ con un unico adhan e due iqamah. Dopo avere pregato, si riposò. Al mattino, dopo avere pregato fajr con la comunità , allo spuntare del giorno, si recò alla jamrat al-`aqabah. Dopo aver lapidato Satana, si diresse a Mina dove pronunciò il suo secondo sermone, simile al precedente. Quindi raggiunse la zona adibita al sacrificio dove sacrificò i cammelli sacrificali, seguito poi da suo genero Ali (ra). Un pezzo di carne fu preso da ogni cammello sacrificato, cucinato e quindi consumato. Il Messaggero di Allah (saas) si rasò il capo, indossò l’ihram e circumambulò intorno alla Ka`bah (tawaf). Dopo aver pregato dhuhr, si recò a Zamzam e bevve l’acqua che gli fu offerta. Fece quindi ritorno a Mina dove dedicò altri tre giorni alla lapidazione e alla predicazione.
“Quando verrà l’ausilio di Allah e la vittoria, e vedrai le genti entrare in massa nella religione di Allah, glorifica il tuo Signore lodandoLo e chiediGli perdono: in verità Egli è Colui che accetta il pentimento” (Surat an-Nasr, 1-3)
Recitò Surat an-Nasr, che venne rivelata in quel periodo, e si rivolse ai musulmani con un sermone. Il Messaggero di Allah (saas) menzionò di nuovo l’intangibilità della vita, dei beni e dell’onore di ogni persona, sottolineò questi diritti i quali costituiscono la base dei diritti umani.
Il Sermone d’Addio è importante per varie ragioni:
Prima di tutto si deve riconoscere che il Profeta (saas) pronunciò questo discorso il 10 AH, negli ultimi mesi della sua vita. Anche il terzo versetto di Surat al-Ma’idah fu rivelato nel corso di questo hajj:
... Oggi ho reso perfetta la vostra religione, ho completato per voi la Mia grazia e Mi è piaciuto darvi per religione l'Islàm … (Surat al-Ma‘ida, 3)
Nel sermone vengono trattati temi di estrema importanza, si pone termine ad alcune pratiche contrarie all’Islam che fino ad allora non erano state esaminate (come la faida e l’usura), vengono definite le leggi relative alle relazioni coniugali, viene stabilito il modo di compiere lo hajj e molte altre questioni. Diversi scrittori contemporanei considerano la Khutbat al-Wada` come la dichiarazione islamica dei diritti umani e dei diritti delle donne. L’affermazione dell’inviolabilità della proprietà, della vita e dell’onore fu qui proclamata per la prima volta nella storia. Per quanto la dichiarazione dei diritti umani accettata dalle Nazioni Unite contenga ulteriori distinzioni, queste non sono mai state messe in pratica nella realtà. Nel suo Sermone d’Addio, il Profeta (saas), che fu inviato ai mondi come una misericordia, fu in grado di instillare i suoi valori nella coscienza, nell’anima e nella mente del suo popolo. Ne è derivato che la gente ha sempre vissuto in totale libertà nelle terre dell’Islam, in sicurezza quanto alla vita, alla proprietà e all’onore, anche quando i musulmani erano all’apogeo del loro potere e splendore.
Anche se i diritti umani si sono sviluppati lentamente nel corso del tempo, hanno ottenuto la loro massima espressione nell’Islam. La Khutbat al-Wada` ha un’enorme importanza essendo la prima dichiarazione dei diritti umani. Come la storia dimostra, i diritti umani apparvero in Occidente soltanto nel corso del diciottesimo e diciannovesimo secolo dell’era cristiana.
Il Profeta (saas), nel suo sermone, affrontò sostanzialmente i seguenti punti: