Nel suo “Undicesimo bagliore,” Bediuzzaman descrive la Sunnah del Profeta (saas) come segue:
“Il più nobile dei Profeti (saas) ha detto: ‘Chiunque si attenga alla mia Sunnah allorquando la mia comunità sarà corrotta riceverà la ricompensa di cento martiri.’
Si, seguire la Sunnah del Profeta è sicuramente la cosa più preziosa. E in epoche in cui le innovazioni prevalgono, seguirla è ancora più meritorio. In particolare quando la comunità del Profeta è corrotta, osservare anche solo una parte di essa dimostra una fede incrollabile e timore di Dio. Seguire la Sunnah significa ricordare direttamente il Nobile Profeta (saas), il che conduce al ricordo della Presenza Divina. Nel momento che si osserva la Sunnah anche nei minimi dettagli, nel modo di mangiare, bere o dormire, tali azioni naturali divengono atti meritori di adorazione in conformità con la Shari`ah. Mediante tali azioni comuni, una persona è cosciente di seguire il Nobile Profeta (saas) nel rispetto della legge divina. Ricorda allora a chi appartiene la Shari`ah. Il suo cuore si volge quindi ad Allah l’Onnipotente, il Vero Legislatore, per cui nella sua adorazione sente la Presenza Divina.
Per questo mistero, colui che segue la Sunnah del Profeta (saas) trasforma ogni suo atto in adorazione, la sua intera esistenza fiorisce rendendosi meritoria di ricompense.” (L’undicesimo bagliore, Primo Punto)
È necessario che la Sunnah sia sostenuta da prove. Tali prove sono di diverso tipo e ognuna di esse gode dell’unanime consenso dei sapienti della Ahl al-Sunnah.
Sette articoli mostrano che la Sunnah rappresenta una prova nell’Islam:
La prima prova è che Allah (swt) protesse il Profeta (saas) da ogni imperfezione ed errore. Il Profeta fu esente da qualsiasi cosa avrebbe potuto influire negativamente sulla comunicazione del messaggio, e tutti i sapienti concordano sul fatto che Allah (swt) evitò che egli cadesse in errore o commettesse degli sbagli in proposito.
Tutti i resoconti relativi al messaggio sono dunque veritieri e in accordo con ciò che appare alla vista di Allah (swt), e ad essi i musulmani devono conformarsi.
Anche i giudizi del Profeta (saas) sono stati protetti dalla falsità e costituiscono prove della religione.
Il seguente detto del Profeta (saas) dimostra che egli fu protetto dall’errore:
“O gente, non vi comando di fare alcuna cosa se non ciò che Allah (swt) vi ha comandato. Non vi proibisco alcuna cosa se non ciò che Allah (swt) vi ha proibito.”
Il fatto che il Profeta (saas) sia esente dall’errore in relazione al messaggio è di per se stesso una testimonianza sufficiente a provare che tutti i tipi di Sunnah costituiscono una prova, poiché ognuno di essi è parte del messaggio. La sua intera esistenza costituisce i pilastri dell’Islam, e la sua vita sociale e familiare, i suoi compagni, le battaglie, il modo di mangiare e di bere, come ogni altro aspetto costituiscono modelli di comportamento tali da manifestare l’Islam alla comunità.
Il Profeta (saas) fu inoltre protetto contro qualsiasi cosa che avrebbe potuto ledere il messaggio. Ciò rende ogni sua azione, consiglio, comando, raccomandazione e proibizione una prova chiara. In altre parole, non vi è bisogno di ulteriori resoconti. Il Profeta benedetto (saas) fu protetto dall’errore e onorato con lo stato di `ismah.
I suoi compagni ubbidirono quindi a ogni suo ordine e seguirono ogni sua parola all’estremo limite delle loro capacità. Considerarono ogni cosa procedente da lui come una questione di ubbidienza e ogni sua azione come una prova religiosa.
Quando si presentavano questioni mondane che necessitavano una risoluzione (ijtihad), si consultavano con il Profeta (saas) e gli chiedevano come e perché si dovesse compiere una determinata azione.
Talvolta, quando erano incapaci di comprendere un ordine, chiedevano spiegazioni al Profeta (saas) nel tentativo di comprenderne la verità e la sapienza (hikmah) sottese. Inoltre, quando accadeva loro qualcosa, non investigavano unicamente il Corano. Finché ve ne fu la possibilità, richiesero il consiglio del Profeta (saas) in ogni situazione.
Qualora fosse accaduto qualcosa a un Compagno in un luogo distante, questi avrebbe cercato dapprima una risoluzione nel Corano, quindi nella Sunnah, e se neppure questa avesse offerto una risposta sufficiente sarebbe ricorso all’ijtihad. Tornato in compagnia del Profeta (saas), gli avrebbe fatto un resoconto dell’evento e si sarebbe informato se la sua decisione fosse stata corretta. Il Profeta (saas) avrebbe approvato la sua decisione oppure gli avrebbe mostrato il suo errore affinché non lo ripetesse.
Allah (swt) ha approvato tutti gli eventi che accaddero al tempo del Profeta (saas) e dei Compagni, e in merito alla loro condotta non viene riportato alcun errore. L’approvazione di qualcosa accaduto al tempo della rivelazione costituisce una prova forte al pari della rivelazione.
Il Corano, il Libro di Allah (swt), contiene numerosi versetti che dimostrano come la Sunnah sia in se stessa una prova. Questi versetti sono stati classificati in diversi gruppi. Un versetto può talvolta apparire in più di un gruppo.
Questi versetti mostrano l’obbligatorietà della fede nel Profeta (saas). Avere fede nel Profeta (saas) significa riconoscere e accettare il suo mandato profetico e quanto ha riferito dalla presenza di Allah (swt), indipendentemente dal fatto che sia menzionato nel Corano. Tali versetti affermano che opporsi al Profeta (saas) e rifiutare di riconoscere le sue decisioni è incompatibile con la fede:
Credete dunque in Allah e nel Suo Messaggero e nella Luce che abbiamo fatta scendere. Allah è ben informato a proposito di quello che fate. (Surat at-Taghabun, 8)
Di': «Uomini, io sono un Messaggero di Allah a voi tutti inviato da Colui al Quale appartiene la sovranità dei cieli e della terra. Non c'è altro dio all'infuori di Lui. Dà la vita e dà la morte. Credete in Allah e nel Suo Messaggero, il Profeta illetterato che crede in Allah e nelle Sue parole. Seguitelo, affinché possiate essere sulla retta via». (Surat al-A‘raf, 158)
Al-Qadi `Iyad (544/1149) disse: “La fede nel Profeta Muhammad (saas) è specificamente obbligatoria; la fede non è completa in assenza di essa.” (Al-Qadi `Iyad, Al-Shifa', 2:1)
Imam al-Shafi`i (204/819) disse: “Allah ha definito il compimento della fede – cui ogni altra cosa è subordinata – la fede in Allah e quindi nel Suo Messaggero. Dunque, se una persona crede in Lui ma non nel Suo Messaggero, la designazione che denota il compimento della fede non le si applica a meno che non creda in Lui e nel Suo Messaggero.” (al-Shafi`i, Al-Risalah, pag. 75)
Ibn al-Qayyim al-Jawziyyah (751/1350) disse: “I versetti incorporano, tra i requisiti della fede, di non recarsi in alcun luogo – quando sono con lui – se non con il suo permesso. È ancor più opportuno che non adottino alcuna posizione o intraprendano alcun cammino di conoscenza se non dopo avere ottenuto il suo permesso…” (Ibn al-Qayyim, I`lam al-Muwaqqi`in, 1:58)
Questi versetti indicano che il Profeta (saas) ha delucidato e spiegato il Corano in accordo con il comando di Allah (swt) e che ha insegnato tanto il Libro (il Corano) che la saggezza (la Sunnah) alla sua comunità. Imam al-Shafi`i e altri sapienti hanno interpretato la saggezza come la Sunnah.
Abbiamo fatto scendere il Libro su di te, affinché tu renda esplicito quello su cui divergono [e affinché esso sia] guida e misericordia per coloro che credono. (Surat an-Nahl, 64)
Allah ha colmato [di grazia] i credenti, quando ha suscitato tra loro un Messaggero che recita i Suoi versetti, li purifica e insegna loro il Libro e la saggezza, mentre in precedenza erano in preda all'errore evidente. (Surah Al ‘Imran, 164)
Imam al-Shafi`i disse: “Allah (swt) ha menzionato il Libro, il quale è il Corano. Ha inoltre menzionato la saggezza. Ho udito coloro delle cui opinioni ho fiducia tra la gente di conoscenza del Corano dire che “saggezza” significa la Sunnah del Messaggero di Allah (saas). Ciò conferma quanto Allah (swt) ha affermato - e Allah ne sa di più - poichè il Corano è dhikr (ricordo) e la saggezza lo segue. Allah ha inoltre menzionato il fatto di avere colmato di grazia le Sue creature quando ha insegnato loro il Libro e la saggezza. Non è quindi lecito dire che, in questo caso, la saggezza è altro che la Sunnah Messaggero di Allah (saas). E ciò in quanto è appaiata (maqrunah) al Libro, e perché Allah ha reso strettamente obbligatoria l’ubbidienza al Suo Profeta, imponendo agli uomini l’obbligo assoluto di seguire i suoi comandi. Non è quindi permesso definire qualcosa un obbligo cogente ad eccezione del Libro di Allah e della Sunnah del Suo Messaggero (saas)…” (Al-Shafi`i, Al-Risalah, pag. 78)
Questi versetti mostrano che il rispetto assoluto dei comandamenti e delle proibizioni del Profeta (saas) è obbligatorio, e che ubbidire a lui è come ubbidire ad Allah (swt); ne consegue che ogni opposizione a lui e ogni cambiamento nella sua Sunnah è proibito.
E obbedite ad Allah e al Messaggero, ché possiate ricevere misericordia. (Surah Al ‘Imran, 132)
O credenti! Obbedite ad Allah e obbedite al Messaggero e non vanificate le opere vostre. (Surah Muhammad, 33)
Obbedite ad Allah e al Messaggero e state attenti. Se poi gli volgerete le spalle, sappiate che il Nostro Messaggero deve solo trasmettere in modo chiaro, null'altro. (Surat al-Ma’ida, 92)
Ibn al-Qayyim disse: “Allah ha ordinato l’ubbidienza a Lui e al Suo Messaggero. Ha ripetuto “ubbidienza” nella frase: ‘e obbedite al Messaggero’ per dimostrare che tale ubbidienza… è obbligatoria. Ha rivelato che quando il Profeta (saas) emana un ordine, indipendentemente dal fatto che si trovi nel Corano, si è tenuti a un’ubbidienza individuale a lui, in quanto ricevette il Libro e la Sunnah, la quale è simile al primo in quanto a valore.”
Allah (swt) rivela l’importanza dell’ubbidienza al Messaggero:
Ogni bene che ti giunge viene da Allah e ogni male viene da te stesso. Ti abbiamo mandato come Messaggero agli uomini, Allah è testimone sufficiente. Chi obbedisce al Messaggero obbedisce ad Allah. E quanto a coloro che volgono le spalle, non ti abbiamo inviato come loro guardiano! (Surat an-Nisa’, 79-80)
Questi versetti rivelano che, per essere amati da Allah (swt), è necessario ubbidire al Profeta (saas) in ogni sua parola e azione, adottandolo come modello di comportamento.
Di': "Se avete sempre amato Allah, seguitemi. Allah vi amerà e perdonerà i vostri peccati. Allah è perdonatore, misericordioso". (Surah Al ‘Imran, 31)
Avete nel Messaggero di Allah un bell'esempio per voi, per chi spera in Allah e nell'Ultimo Giorno e ricorda Allah frequentemente. (Surat al-Ahzab, 21)
Muhammad ibn `Ali al-Hakim al-Tirmidhi disse: “Seguire l’esempio del Messaggero (saas) significa prenderlo a propria guida, seguire la sua Sunnah, e non opporsi a lui in parola o atti.”
Molti hadith definiscono la Sunnah come prova. Questi sono stati classificati in tre gruppi:
Il Profeta (saas) è esente da falsità per quanto riguarda le questioni che gli sono state rivelate nel Corano e in forma di hadith.
Le regole interpretate e stipulate dal Profeta (saas) erano interpretazioni e stipulazioni di Allah (swt). Esse emanarono dalla presenza di Allah (swt), non dalla sua.
Agire in accordo alla Sunnah significa agire in accordo al Corano.
Allah (swt) ha comandato alla ummah di accettare e mettere in pratica le parole del Profeta (saas), di ubbidire ai suoi comandi e di seguire la sua Sunnah.
Chiunque ubbidisce al Profeta (saas) e si attiene alla Sunnah ubbidisce ad Allah (swt) e si attiene alla vera guida.
La fede è completa solo solo quando ci si attiene a tutto quanto il Profeta ha trasmesso. Egli dice che il vero. La migliore guida è la sua guida.
Nulla che non sia stato recato e approvato dal Profeta (saas), ma che sia stato inventato dagli uomini per soddisfare i loro capricci o desideri, è un’innovazione che deve essere rifiutata ed evitata.
Nel suo Al-Madkhal, Imam al-Bayhaqi riporta la seguente narrazione di Talha ibn Nudayla:
Quando a Medina si ebbe un aumento dei prezzi, al Profeta (saas) fu chiesto: “O Messaggero di Allah, fissa i prezzi di mercato per noi.” Egli rispose: “Allah mi chiederà conto di qualsiasi sunnah (pratica) cui abbia dato origine tra voi senza che Egli me la abbia ordinata. Ma chiedete ad Allah il Suo favore.”
`Abd Allah ibn `Amr by Ibn Hibban (354/966) ha riferito:
Il Profeta (saas) disse: “Ogni servo di Allah ha una certa propensione, e ogni propensione ha il suo corso: o verso la Sunnah o verso l’innovazione. Se si propende verso la Sunnah, si ottiene il successo. Altrimenti, si è perduti.” (Ahmad, Musnad, 2, 158)
Ibn `Abbas ha narrato:
Il Profeta (saas) disse: “Vi ho lasciato due cose. Se vi atterete ad esse non sarete mai sviati: il Libro di Allah e la Sunnah del Suo Profeta.” (Al-Bayhaqi, Al-Sunan al-Kubra, 10:114 #20108; al-Hakim, 1:93=1990 ed. 1:171; Malik, al-Muwatta')
Al-Bayhaqi ha riferito:
`Abd Allah ibn `Amr disse: “Ero solito trascrivere ogni cosa che udivo dal Messaggero di Allah (saas), con l’intenzione di impararla a memoria. I Quraisciti me lo proibirono dicendo: ‘Tu trascrivi tutto ciò che odi da lui, ma è un essere umano che talvolta parla in preda all’ira e talvolta alla contentezza.' Smisi quindi di scrivere. Menzionai questo fatto al Messaggero di Allah (saas), il quale disse: ‘Scrivi! Per Colui nelle Cui Mani è la mia anima. Niente se non la verità esce da questa,' e indicò la sua bocca.” (Ibn `Abd al-Barr, Jami` Bayan al-`Ilm, 2:27)
Il tema comune in questo gruppo di hadith può essere sintetizzato nel fatto che i musulmani trovano la verità aderendo alla Sunnah, essendo stato loro proibito di praticare solo quanto si trova nel Corano e di giustificare l’abbandono della Sunnah sulla base di opinioni indipendenti.
Ibn Majah riferisce da Anas, Thabit, e Aisha (ra) che il Profeta (saas) disse:
“Se si tratta di qualcosa che appartiene al vostro mondo, allora spetta a voi decidere; se si tratta di qualcosa che appartiene all’Islam, in tal caso spetta a me.” (Ibn Majah, Ahmad, Ibn Hibban nel suo Sahih [1:201 #22] , e Abu Ya`la nel suo Musnad [6:198, 6:237]. Trasmesso anche da Muslim e da al-Daraqutni nel suo Sunan [1:382])
Questi hadith dicono ai musulmani di tener conto, di memorizzare e quindi di trasmettere le parole del Profeta (saas) a coloro che verranno. In essi si promette una grande ricompensa a quanti intraprendono tale attività.
Questi ordini del Messaggero di Allah (saas) implicano il fatto che la Sunnah sia una prova.
Al-Bayhaqi (451/1066) disse:
“Se non fosse stabilito e obbligatorio che la Sunnah sia una prova, allora il Profeta (saas) non avrebbe detto nella sua Ultima Khutba, dopo avere insegnato ai fedeli che cosa fosse la loro religione: ‘Prestate attenzione! Comunicate a tutti le mie parole.’”
Abu Hurayrah narra che il Profeta (saas) disse:
“Chiunque preservi quaranta hadith per la mia ummah in relazione alla religione, Allah lo innalzerà nel Giorno della Resurrezione insieme alla gente di discriminazione e alla gente di conoscenza.” (Abu Nu`aym, Hilyah, 4:189)
Nessuno, in assenza di una rivelazione discesa su di lui, potrà essere in grado di comprendere le norme e i dettagli dell’Islam fondandosi unicamente nel Corano. Si deve quindi considerare la Sunnah, la quale fu rivelata insieme al Corano, in quanto il Profeta (saas) la dedusse mediante il suo proprio ijtihad con l’approvazione di Allah (swt). Non vi è altra via.
Se la Sunnah non fosse una prova (la fonte per la legge), allora sarebbe inattendibile per ogni erudito quale fonte e supporto. In tal caso, nessuno sarebbe in grado di comprendere le sue esatte responsabilità, le regolamentazioni scomparirebbero e gli obblighi sarebbero cancellati.
È impossibile per uno studioso (mujtahid) agire da solo in conformità alle sue opinioni personali, in quanto il Corano è al livello più elevato di miracolosa inimitabilità(i`jaz). Unicamente per la sua eloquenza, contiene diversi significati secondari, segreti e tesori di conoscenza che solo Allah (swt) conosce.
Il Profeta (saas) esprime il Corano, e nessuno può trarre norme soltanto sulla base di esso. La spiegazione del Corano costituisce uno dei suoi doveri. Nel Corano, il Signore Onnipotente dice:
La carità non consiste nel volgere i volti verso l'Oriente e l'Occidente, ma nel credere in Allah e nell'Ultimo Giorno, negli Angeli, nel Libro e nei Profeti e nel dare, dei propri beni, per amore Suo, ai parenti, agli orfani, ai poveri, ai viandanti diseredati, ai mendicanti e per liberare gli schiavi; assolvere l'orazione e pagare la decima. Coloro che mantengono fede agli impegni presi, coloro che sono pazienti nelle avversità e nelle ristrettezze, e nella guerra, ecco coloro che sono veritieri, ecco i timorati. (Surat al-Baqara, 177)
Questo versetto mostra che l’orazione (salat) e la zakat sono osservanze obbligatorie. Ma come e quando si suppone che i musulmani preghino? Quante rak‘ah (prostrazioni) si devono compiere? Chi deve pregare? Le risposte a queste domande si trovano solo nella Sunnah, per mezzo della quale il nostro Profeta (saas) ha mostrato, illuminandoci, il modo corretto di pregare. Ciò vale anche per la zakat e altri obblighi.
In un altro versetto il Signore rivela:
Rendete gloria ad Allah, alla sera e al mattino. (Surat ar-Rum, 17)
Da questo versetto si deduce , in essenza, che il tempo per la glorificazione è al mattino, alla sera e durante la notte. Ma il significato di “rendete gloria”, in questo caso, lo si apprende dalla Sunnah del nostro Profeta (saas). È la salat che viene ordinata nel versetto “rendete gloria”? O è la recitazione di “Subhan Allah”? Non ci fosse stato rivelato dal Profeta (saas) saremmo ignari del fatto che tale espressione si riferisce alle orazioni del mattino, della sera e della notte.
Per quanto riguarda il dare nella Sua via, l’Onnipotente cio dice: “Annuncia a coloro che accumulano l'oro e l'argento e non spendono per la causa di Allah un doloroso castigo.” (Surat at-Tawba, 34). Che cosa significa “spendono” in questo versetto? Dare via tutti i propri beni, come compresero i Compagni all’epoca della rivelazione del versetto, oppure parte di essi? In tal caso, quanto?
Centiania di altre questioni che sono solo menzionate Corano vengono chiarite integralmente nella Sunnah. Il nostro Profeta (saas) delucida le forme dell’osservanza religiosa dei musulmani, la loro natura e la forma che prendono, e il modo in cui metterle in atto mediante il suo esempio.
Nel suo Al-Ihkam, Ibn Hazm dice:
“Dove si dice nel Corano che: l’orazione del Dhuhr è composta di quattro rak`ah? Maghrib di tre rak`ah? Ruku` si compie in questo modo? Sujud in questo? La recitazione del Corano nel corso dell’orazione deve essere fatta in questa maniera? Il saluto di pace al termine dell’orazione deve farsi così? Che cosa si deve evitare mentre si digiuna? Le modalità della zakat quanto a oro e argento, greggi, cammelli e bovini? La determinazione dell’imponibile per la zakat e il calcolo della stessa? I rituali dello hajj dal momento della sosta ad `Arafah? I modi della preghiera ad `Arafah e Muzdalifah? Le modalità della lapidazione dei tre jimar a Mina? La descrizione dello stato consacrato del pellegrino (ihram)? Ciò che si deve evitare quando si veste l’ihram? L’amputazione della mano del ladro? Quali cibi sono proibiti? La descrizione e la definizione della macellazione e del sacrificio? Le norme penali (ahkam al-hudud)? Tla descrizione dell’atto di divorzio? Le norme relative alla vendita? La definizione delle transazioni usurarie (al-riba)? Le modalità dei verdetti giuridici e degli appelli? Quelle relative ai giuramenti solenni, alle dighe, alla locazione a vita risultante nel possesso da parte degli eredi del locatario (al-`umra), alla raccolta della sadaqah e a tutte le altre questioni di legge?
Nel Corano si trovano solo clausole generali (jumal). In tutti questi casi, il riferimento non può essere che a quanto è stato trasmesso dal Profeta (saas). E lo stesso si applica al consenso dei sapienti (al-ijma`) in quanto quest’ultimo non può che raggiungersi che in poche questioni che sono state riunite in un singolo libro. ... È, quindi, indispensabile fare riferimento agli hadith.” (Ibn Hazm, Al-Ihkam fi Usul al-Ahkam, 2:79-80)
Altri hadith affermano che non è possibile comprendere il Corano avvalendosi unicamente della ragione senza ricorrere alla Sunnah. I Compagni narrarono innumerevoli hadiths riguardo a questa verità e giunsero a un accordo assoluto in proposito. Tra le tradizioni più rilevanti, ricordiamo:
Al-Bayhaqi (in Al-Madkhal) e al-Lalika'i (in Sharh Usul I`tiqad Ahl al-Sunnah) narrano che Umar (ra) disse:
“Attenti a coloro che avanzano opinioni, poiché essi sono i nemici della Sunnah. Hanno disperato di poter memorizzare i detti del Profeta (saas) e sono ricorsi a opinioni.”
Abu Hatim (354/965) riporta che Ibn Mas‘ud disse:
“La conoscenza di tutto è nel Corano, ma la vista dell’umanità non può trovarla.”
Ahmad ibn Hanbal narra che `Imran ibn Husayn (ra) disse:
“Il Corano fu rivelato, e il Messaggero di Allah (saas) istituì la Sunnah.” Quindi disse: “Seguiteli [il Corano e la Sunnah] o, per Allah, se non lo farete sarete perduti.”
Narrato da Abu Nadra e Ibn al-Mubarak in Al-Zuhd:
La gente stava ripetendo alcuni hadith, quando un uomo si levò ed disse: “Ne ho abbastanza di questo, portateci qualcosa dal Libro di Allah!” `Imran ibn Husayn si adirò e disse: “Tu e i tuoi amici leggete tutti il Corano. Allah l’Onnipotente ha menzionato la zakat nel Suo Libro; dove, allora, è menzionato il fatto che consiste di cinque parti ogni duecento? Allah l’Onnipotente menziona la preghiera nel Suo Libro; dove, allora, si menziona che dhuhr consiste di quattro rak`ah?” Menzionò, quindi, tutte le altre preghiere. Proseguì dicendo: “Allah ha menzionato la circumambulazione nel Suo Libro; dove si dice che essa consista di sette giri? E dove Egli ha detto che la corsa tra Safa e Marwa deve compiersi sette volte? Noi governiamo in conformità a quanto si trova in esso [i.e., nel Corano], ma è la Sunnah a spiegarlo.”
Ibn `Abd al-Barr riporta la seguente risposta:
Mutarrif ibn `Abd Allah ibn al-Shikhkhir ribattè: “Per Allah, certo non cerchiamo un sostituto per il Corano, ma solo chi ha una maggiore conoscenza di esso rispetto a noi.”
Al-Lalika'i riporta (nello Sharh Usul) da `Abdus ibn Malik al-`Attar che:
Imam Ahmad disse: “La Sunnah, secondo la nostra definizione, consiste nei resoconti relativi al Messaggero di Allah (saas), e la Sunnah è il commentario del Corano e contiene le sue direttive (dala'il).”
Jabir ibn `Abd Allah (ra) disse:
“Il Messaggero di Allah (saas) era tra noi mentre il Corano gli era rivelato e ne conosceva la spiegazione. Qualunque cosa egli mettesse in pratica, anche noi la mettevamo in pratica.”
Questi versetti, hadith e detti mostrano che la Sunnah è una benedizione che consente di comprendere e vivere il Corano nella vita quotidiana.
Ciò che emana dal Profeta (saas) sono parole e atti designati a comunicare il messaggio di Allah (swt), o altre forme di comportamento che si trovano all’esterno di tale comunicazione.
Questa è una rivelazione certa e sicura. Come sappiamo, il Messaggero di Allah (saas) era protetto dall’errore. Gli eruditi Hanafiti parlano in questo caso di “rivelazione manifesta o esterna” (wahy zahir). In questa parte la rivelazione ha luogo talvolta con un’affermazione della sua origine divina e talvolta in un altra forma. Quella che giunge con un’asserzione della sua natura divina implica adorazione (ta‘abbud), inimitabilità miracolosa (i‘jaz) o sfida (tahaddi), in altre parole, il Corano.
Una rivelazione prova delle caratteristiche di i`jaz e tahaddi è al-hadith al-qudsi. Anche questa è una forma di rivelazione divina. Avvalendosi di frasi introduttive quali: “Il Signore della Gloria disse …” prima di ogni hadith, il Profeta (saas) comunicò rivelazioni da parte di Allah (swt). Tali resoconti non possono essere erronei o fondati sull’inganno. Tale detto del Profeta (saas) rivela che si tratta della parola di Allah (swt), allo stesso modo che il Corano è la Sua parola. Se non si trova accompagnato da un’affermazione che rivela trattarsi di una comunicazione da parte di Allah (swt), allora si tratta di un hadith profetico (al-hadith an-nabawi). I seguenti versetti mostrano che gli hadith e le pratiche del Profeta (saas) hanno la natura di rivelazioni divine:
… e neppure parla d'impulso: non è che una Rivelazione ispirata. (Surat an-Najm, 3-4)
“…Non faccio che seguire quello che mi è stato rivelato. Se disobbedissi al mio Signore, temerei il castigo di un giorno terribile.” (Surah Yunus, 15)
… Allah ha fatto scendere su di te il Libro e la Saggezza e ti ha insegnato quello che non sapevi. La grazia di Allah è immensa su di te. (Surat an-Nisa’, 113)
Come affermato in precedenza, la “saggezza” cui qui si fa riferimento è la Sunnah.
Abu Dawud e al-Bayhaqi identificano e stabiliscono questo resoconto accompagnato dalla seguente affermazione:
“La rivelazione discendeva sul Messaggero di Allah (saas), e Jibril (as) gli insegnava la Sunnah che la spiegava.” (ad-Darimi, Muqaddimah, 49)
Questa parte consiste di quelle parole e di quella condotta del Profeta (saas) che non si riferisce specificamente con la trasmissione del messaggio. Queste possono essere state affermate da Allah (swt) oppure no.
Se Allah l’Onnipotente (swt) ha approvato un’azione intrapresa dal Profeta (saas), la si considera una rivelazione, anche nel caso in cui non istruisca apertamente per tale via. Tale approvazione mostra che l’azione è vera, corretta e accettabile alla Sua vista. Inoltre, anche se ognuna delle sue azioni non è stata riportata direttamente mediante una diretta rivelazione divina, Allah (swt) ci dice di attenerci a ognuna delle parole e delle azioni del Profeta (saas). Stando così le cose, chiunque segua un’azione compiuta dal Profeta (saas) che non sia stata comunicata per mezzo della rivelazione si è conformato all’ordine di Allah (swt) di ubbidirgli. Ne consegue, quindi, che tali questioni procedenti dal Profeta godono dello status di rivelazioni divine.
Il detto seguente confermato quanto affermato. Il Profeta (saas) disse: “In verità, io rendo lecito solo ciò che Allah ha reso lecito nel Suo Libro, e proibisco solo ciò che Egli ha proibito nel Suo Libro.” (Abu Dawud, Sunan, 5; al-Tirmidhi, Ibn Majah)
Al-Bayhaqi ha detto: “Se l’espressione ‘Suo Libro’ è saheeh, il Messaggero di Allah (saas) intendeva che quanto gli è stato rivelato, la rivelazione, è stata suddivisa in due generi: Wahy Matluw (il Corano) e Wahy Ghayr-Matluw (ogni genere di informazione e ispirazione da parte di Allah che non sia il Corano).”
Anche Ibn Mas‘ud (ra), come Imam Shafi‘i (ra), ha affermato che chiunque si attenga alla Sunnah del Profeta (saas) vive secondo l’ordine del Libro di Allah (swt). Ciò in quanto l’obbligo di seguire il cammino del Messaggero di Allah (saas) è dato nel Corano stesso. Tali disposizioni fondate sull’ijtihad del Profeta (saas) e approvate da Allah (swt) formano parte di questa seconda sezione. A ciò si riferiscono i dotti Hanafiti con il termine “rivelazione non-manifesta o interna”(wahy batin).
A partire dai primi giorni dell’Islam fino al tempo presente nessun imam mujtahid che abbia considerato tale soggetto con conoscenza e buona coscienza ha mai rifiutato il concetto di stretta adesione alla Sunnah e del suo utilizzo come un fonte di prova su cui fondare le proprie azioni. Al contrario, aderirono ad essa, agirono secondo le linee di condotta da essa definite incoraggiando gli altri a fare altrettanto, proibirono ogni opposizione e confidarono nelle sue norme. Si nota inoltre che essi contrastarono fermamente ogni opposizione o trivializzazione della Sunnah, considerandola piuttosto come un complemento e una spiegazione del Corano, e allorquando un hadith corretto entrava in disaccordo con un ijtihad compiuto in precedenza sulla base del Libro o di una qualche altra forma di prova solevano rivedere le loro opinioni considerando la disposizione in questione. Non fu senza una ragione che l’amata moglie del Profeta (saas), Aisha (ra), disse: “La condotta del Profeta non era altro che il Corano” (Sahih Muslim).
Si è quindi potuto affermare: “Se trovate un hadith corretto, quello è il mio madhhab (scuola). Mettete da parte ogni mia affermazione che sia in discordanza con esso.” (Al-Subki, Majmuat al-Rasa’il Muniriyyah, 2, 98). Molti altri mujtahid hanno ripetuto queste parole.
Per quanto riguarda la Ahl al-Hadith, la posizione comune dei mujtahid e degli eruditi islamici in generale è la seguente: gli Ahl al-Hadith costituiscono il più grande sostegno della religione e i più potenti protettori contro gli attacchi e i dubbi delle persone irreligiose. I nemici delle fondamentali verità islamiche sono gli ahl al-bid‘ah, i fajarah (coloro che commettono cattive azioni) e i kafirun (miscredenti).
Vi è un consenso di opinione (ijma‘) ampio e diffuso, che può considerarsi come definitivo, tra i sapienti islamici sul fatto che la Sunnah costituisca un prova.