Il mondo è tuttaltro che un luogo sereno e tranquillo. Noi tutti siamo vulnerabili nei confronti delle minacce naturali, sia interne che esterne. Le piogge di meteoriti e gli asteroidi sono solo alcuni dei fattori che sono in grado di costituire, dallo spazio, una minaccia per il mondo. Quanto alla Terra, che è apparentemente solida, ha nel suo interno un nucleo centrale costituito da elementi fusi. Non sarebbe certo unesagerazione chiamare questa parte della Terra, che rimane invisibile ai nostri occhi, "un nucleo infuocato". Esiste anche unatmosfera che circonda la terra, che è uno "scudo" contro le minacce esterne. Tuttavia, nessuna parte della terra è immune agli effetti delle forze atmosferiche, come i temporali, le tempeste, o gli uragani.
I pericoli naturali possono colpire in qualsiasi momento. Essi possono causare una ingente perdita di vite e di ricchezze. I terremoti, i fulmini, le alluvioni, i grandi incendi boschivi, le piogge acide, le onde di marea, a cui in genere ci si riferisce come a disastri naturali, hanno intensità ed effetti differenti. Ciò che accomuna tutti questi disastri è che in pochi istanti, essi possono ridurre una città, con tutti i suoi abitanti, alla rovina. E soprattutto, nessun essere umano ha il potere di combattere o di prevenire alcuni di questi pericoli.
La conseguenza delle catastrofi naturali, su tutto il pianeta, è una grave distruzione. Però, un disastro colpisce sempre una sola particolare regione della Terra, grazie al delicato equilibrio della natura, che è una creazione di Allah. Per tutti gli esseri viventi, così come per gli esseri umani, esiste una significativa protezione sulla terra. Nonostante questa protezione, la possibilità di un disastro naturale devastante è sempre in agguato. Allah crea questi disastri per mostrarci quanto, a volte, può essere insicura la nostra dimora. Queste esplosioni della natura ricordano a tutta lumanità che noi non abbiamo alcun controllo sul pianeta. Analogamente, ogni disastro assolve al proprio scopo di ricordarci della nostra intrinseca debolezza. Questi sono sicuramente degli avvertimenti per coloro che sono in grado di riflettere sul significato di tali eventi, e trarre lezioni dallesperienza degli altri.
Quali altre lezioni dovrebbe ricavare luomo dai disastri naturali?
Il mondo è stato creato appositamente per luomo. La ragione per cui luomo è stato creato è evidente nel senso suggerito da questo versetto:
È Lui che ha creato i cieli e la terra in sei giorni - allora [stava] sulle acque il Suo Trono -, per vagliare chi di voi agirà per il bene. (Surat Hud: 7)
L"ambientazione" per questa prova è comunque molto elaborata, e ogni avvenimento costituisce un componente di questo sofisticato scenario. Per di più, nessuno di questi fenomeni naturali accade casualmente; tutti hanno una spiegazione scientifica. Ad esempio, la forza gravitazionale della terra spiega perché non andiamo alla deriva nello spazio; la pioggia cade quando il vapore acqueo raggiunge un determinato livello di saturazione. Lo stesso tipo di rapporto causa-effetto è valido anche per la morte, gli incidenti o la malattia. Possono essere citate numerose cause per le quali un uomo muore, si ammala, o ha un incidente. Malgrado ciò, quel che veramente importa non è il numero di queste ragioni, ma l"affidabilità" del sistema su cui si fondano queste cause e le loro conseguenze. Un particolare aspetto di questo sistema è importante; ogni incidente accade in modo tale che la mente umana possa comprenderlo completamente. Allah ammonisce luomo per mezzo dei disastri naturali. Un terremoto, ad esempio, uccide migliaia di donne, bambini e giovani, e ne lascia feriti molti altri. Coloro che sono incuranti degli ammonimenti di Allah sono portati a spiegare tali incidenti come fenomeni "naturali", e a non comprendere che è Allah che li crea con degli scopi specifici. Riflettiamo un momento: cosa succederebbe se soltanto quelli che sono colpevoli davanti ad Allah morissero in un terremoto? In tal caso, non sarebbero stabilite basi solide per la "prova" del genere umano. È per questo che Allah crea ogni fenomeno in un contesto "naturale". Solo coloro che sono consapevoli dellesistenza di Allah e possiedono una profonda comprensione della Sua creazione capiscono il principio fondamentale divino che sta al di là di questa apparenza "naturale".
Nel versetto, Ogni anima gusterà la morte. Vi sottoporremo alla tentazione con il male e con il bene e poi a Noi sarete ricondotti (Surat al-Anbiya: 35)
Allah afferma di mettere alla prova luomo sia per mezzo di eventi buoni che cattivi.
Il fatto che molte persone siano colpite da un disastro è il nucleo di questa prova. Bisognerebbe sempre tenere a mente che Allah è il Giudice Onnisciente e che Sarà giudicato tra loro con equità. (Surat az-Zumar: 75)
Tutti i fatti che accadono ad una persona in questa vita sono una parte di questa prova. Quelli che sono veri credenti comprendono lessenza di questo mistero. Quando una disgrazia si abbatte su di loro, si rivolgono soltanto ad Allah e si pentono. Essi sono servi di Allah e consapevoli della Sua promessa:
Sicuramente vi metteremo alla prova con terrore, fame e diminuzione dei beni, delle persone e dei raccolti. Ebbene, dà la buona novella a coloro che perseverano, coloro che quando li coglie una disgrazia dicono: "Siamo di Allah e a Lui ritorniamo". Quelli saranno benedetti dal loro Signore e saranno ben guidati. (Surat al-Baqarah: 155- 157)
Come dichiarato nel versetto, tutte le persone, credenti e non credenti, sono messe alla prova in molti modi: a volte con disastri naturali, in altri casi tramite qualcosa che accade nella vita quotidiana, una malattia o un incidente che ci colpisce. Tali eventi sfortunati colpiscono gli individui così come le società, e producono perdite materiali, oltre che sofferenza spirituale. Un uomo ricco può andare in bancarotta, una bella ragazza può rimanere gravemente sfigurata nel viso, o una città può essere ridotta in macerie da un terremoto. Tutti questi incidenti sono chiare dimostrazioni di come, in ogni momento, gli eventi possono cambiare la nostra vita.
Allah crea i disastri naturali con uno scopo. Quello è il modo in cui Egli dimostra che questo mondo è un luogo temporaneo, usato per mettere le persone "alla prova".
Le persone dovrebbero riuscire a trarre degli insegnamenti da questi eventi. Senza dubbio, Allah crea ogni cosa con uno scopo; ogni disastro è per luomo un ammonimento, il cui scopo è salvare gli uomini dalla perversione in cui si trovano. Nel Corano, Allah dice che nulla può accadere sulla terra, se Egli non lo permette:
Nessuna sventura colpisce [l'uomo] senza il permesso di Allah. Allah guida il cuore di chi crede in Lui. Allah è l'Onnisciente. (Surat at-Taghabun: 11)
Nessuno muore se non con il permesso di Allah, in un termine scritto e stabilito. A chi vuole compensi terreni gli saranno accordati, a chi vuole compensi nell'Altra vita glieli daremo; ben presto ricompenseremo i riconoscenti. (Surat Ali-'Imran: 145)
Un altro insegnamento che si apprende dai disastri è che luomo, che si considera potente sulla terra, realizza di essere semplicemente debole, e di non avere la forza di lottare contro i disastri, che accadono in un solo momento per volontà di Allah. Luomo non può essere daiuto né a se stesso né verso nessun altro. Certamente Allah è Onnipotente. Ciò viene affermato nel versetto seguente:
E se Allah ti tocca con un'afflizione, solo Lui potrà sollevartene. Se ti concede il meglio, sappi che Egli è onnipotente. (Surat al-An'am: 17)
In questo capitolo, daremo un ampio resoconto dei tipi di catastrofi che colpiscono la terra. Lo scopo è quello di ricordare ad alcune persone che questo mondo non è un luogo per cui provare un cieco attaccamento. Questi avvenimenti indicano quanto disperatamente noi abbiamo bisogno della guida e dellaiuto di Allah. Questa disperazione è una chiara dimostrazione del fatto che luomo è impotente dinanzi ad Allah. Come viene detto nel versetto "All'infuori di Allah, non c'è per voi né padrone né difensore" (Surat al-'Ankabut: 22).
I terremoti sono le forze della natura più devastanti sulla terra. Le peggiori perdite di vite umane si hanno durante le scosse di terremoto. Le ricerche rivelano che, ogni due minuti, da qualche parte, la superficie della terra trema. Secondo le statistiche, la terra trema milioni di volte ogni anno. In media, trecentomila di questi terremoti sono di intensità trascurabile; sono tremiti impercettibili e non producono alcuna distruzione. Venti di essi, invece, sono sismi potenti che scuotono violentemente la terra. Tuttavia, poiché spesso non colpiscono aree densamente popolate, essi uccidono poche persone, se lo fanno, e producono danni economici modesti. Solo cinque su tutti questi terremoti riducono i palazzi a dei cumuli di macerie.
Questo dato mostra come la gente non abbia a che fare spesso con i terremoti. Senza dubbio, questa è la speciale protezione di Allah verso lumanità nei confronti dei disastri.
Ai giorni nostri, soltanto una città o una provincia rimane esposta a sismi che producono danni. Però, se Allah volesse, un terremoto che colpisse lintero pianeta potrebbe scatenarsi in qualsiasi momento. Un tremito del suolo di questo tipo potrebbe porre fine alla vita sulla terra. La struttura del terreno è notevolmente vulnerabile alle scosse; un movimento improvviso o la rottura di grandi masse di rocce allinterno della crosta terrestre o del mantello superiore renderebbero la catastrofe inevitabile.
Un terremoto non ha relazione con il tipo di suolo, che amplifica gli effetti delle onde sismiche che viaggiano in esso. Per volontà di Allah, un sisma potrebbe accadere in ogni momento. In più, Allah crea specificamente linsicurezza e linstabilità in alcune parti della terra. Questo per ricordare alla gente che, in qualsiasi momento, un incidente inatteso può mettere a repentaglio la loro vita. Nel Corano, Allah mette in guardia la gente contro una possibile calamità:
Coloro che tramavano crimini, sono forse al sicuro [dal fatto] che Allah li faccia sprofondare nella terra o che giunga loro il castigo da dove non se lo aspettano? O che li colpisca nel pieno dell'attività senza che possano respingerlo? O che li colpisca al culmine della disperazione? In verità il vostro Signore è dolce, misericordioso. (Surat an-Nahl: 45-47)
Questi terremoti che scuotono la terra solo per alcuni secondi possono durare per ore, anche per giorni. Mentre si sta riprendendo da un disastro devastante, la gente può subirne un altro. Senzaltro questo è facile per Allah. Tuttavia, per Sua misericordia, Allah protegge luomo e con tali calamità gli ricorda, di tanto in tanto, che egli non ha assolutamente alcun controllo sulla propria vita.
A questo punto, può essere utile ricordare un grande terremoto che ha avuto luogo nel ventesimo secolo.
Kobe, la seconda città industrializzata più popolata del Giappone, e il porto più importante dopo Tokyo. Alle 5:46 del 17 Gennaio 1995, venti secondi di intense scosse sismiche causarono un danno terrificante. Soltanto venti secondi, e ogni cosa che la gente aveva lavorato tutta la vita per possedere era distrutta.
L'avanzato livello attuale della scienza e della tecnologia ispira alluomo la sensazione di avere il controllo sulla natura. Tuttavia, coloro che sono dominati da tale opinione possono presto restare delusi. La tecnologia è uno strumento fornito da Allah per il servizio delluomo e si trova completamente sotto il Suo controllo. Vari eventi mostrano che anche la tecnologia più avanzata non ha il potere di dominare la natura.
Ad esempio, nonostante la "tecnologia antisismica" sviluppata dagli scienziati giapponesi, Kobe fu vittima di un cedimento molto ampio causato da venti secondi di intense scosse sismiche durante il terremoto del 1995. Le migliori strutture antisismiche del mondo, costruite per resistere ad una scossa intensa, semplicemente crollarono durante una scossa istantanea di magnitudine 6.9. Durante i trentanni precedenti, il governo giapponese aveva investito 40 miliardi di dollari in ricerche accademiche mirate a sviluppare sistemi che permettessero di prevedere i terremoti. Tuttavia, questi sforzi non produssero alcun risultato determinante. Ancora oggi che il millennio sta per concludersi, gli scienziati non sono in grado di progettare sistemi che fungano da campanello dallarme, e che possano ridurre gli effetti distruttivi dei pericolosi eventi sismici. Kobe è un esempio recente, tra molti altri, che dimostra quanto sia vulnerabile una moderna città industrializzata nei confronti di sequenze inattese di scosse sismiche.
La popolazione di Kobe era stata rassicurata sul fatto che la moderna tecnologia, sviluppata allo scopo di predire i grandi terremoti, lavrebbe salvata dalla distruzione completa. Tuttavia, dopo il disastro che ridusse Kobe a cumuli di macerie, fu evidente che non era disponibile alcuna tecnologia che allertasse la gente del pericolo. Fu anche evidente che le cosiddette strutture antisismiche non offrivano alcuna resistenza contro un terremoto il cui epicentro si trovasse a 15 miglia a sud-est dal centro di Kobe.
La regione colpita dal sisma incluse le popolose città di Kobe e Osaka; per questo ebbe luogo una distruzione terrificante, che lasciò 5200 morti e 300000 feriti. Il danno totale fu stimato in 200 miliardi di dollari.3
Ci sono certamente degli insegnamenti che si possono imparare da un tale disastro. Gli abitanti delle città, abituati a condurre vite comode, furono improvvisamente messi a confronto con molte avversità dopo il disastro. In stato di shock, essi non furono in grado di capire cosa fare delle proprie vite non parliamo poi del fare piani per il proprio futuro.
Nel Febbraio 1988, un uragano provocò ampi danni quando colpì la Florida. L'uragano demolì degli edifici e lanciò le automobili sui palazzi. (Accanto e sotto) Automobili e famiglie disperse dall'uragano.
I tifoni, gli uragani e i tornadi sono disastri naturali dei quali la gente ha spesso esperienza. Questi cataclismi e le loro conseguenze portano via migliaia di vite ogni anno. Tifoni, uragani e tornadi sono venti molto forti, che possono causare gravi danni alle città, uccidendo e ferendo gli abitanti, sradicando migliaia di alberi, capanne, cabine telefoniche, automobili, e anche edifici, e trascinandoli per miglia.
I grandi tifoni, in particolare, possono far sì che si sollevino allimprovviso delle ondate gigantesche nel mare. In questo fenomeno, le potenti tempeste sospingono delle onde, dalla velocità di centinaia di miglia allora, attraverso loceano e contro le coste. In tali casi, lacqua si solleva sulla terraferma, e grandi piogge causano gravi alluvioni nelle regioni dei delta dei fiumi.
La trasformazione dei venti, che generalmente avvertiti sotto forma di brezze lievi, in potenti tempeste in grado di spostare gli edifici ci obbliga, senza dubbio, a cercare la grande potenza che rende possibile che tali episodi accadano. La stessa logica discussa nella sezione riguardante i terremoti è valida anche per i tifoni, gli uragani e i tornadi: se Allah lo volesse, luomo sarebbe messo frequentemente a confronto con tali disastri naturali. Mentre si stanno riprendendo da una sciagura, gli esseri umani possono subirne unaltra. Nel Corano, Allah ricorda alluomo che i venti si trovano sotto il Suo controllo:
Siete forse sicuri che Colui che sta nel cielo non vi faccia inghiottire dalla terra quando trema? O siete sicuri che Colui che sta nel cielo non scateni contro di voi un uragano? Conoscerete allora il Mio avvertimento. Invero coloro che li precedettero già tacciarono di menzogna. Quale fu la mia riprovazione! (Surat al-Mulk: 16-18)
Tuttavia, Allah protegge gli uomini contro i rischi. Soltanto occasionalmente Egli manda delle violente tempeste contro di loro. Questo è sicuramente per fornire alluomo un avvertimento. Lintenzione è quella di ricordare alle persone che il loro scopo ultimo nella vita è essere servi di Allah, che sono semplicemente impotenti contro la potenza di Allah, e che verranno giudicate nel giorno del giudizio.
Un tornado grande abbastanza da spazzare via le case e ridurre in macerie un'intera città. | Nel Febbraio 1988, dopo il passaggio di un uragano in Florida, un cumulo di barche a motore. |
Come la vibrazione o il tremito della terra causato da un movimento o da una frattura improvvisa di grandi masse di roccia allinterno della crosta terrestre o nel mantello superiore, le eruzioni vulcaniche sono unaltra forma spettacolare di disastro naturale. Oggi ci sono circa 1500 vulcani attivi nel mondo; 5504 di essi sono situati sulla terraferma, gli altri al di sotto degli oceani. Questi vulcani possono eruttare in qualsiasi momento, in un modo estremamente distruttivo che nessuno può prevedere in anticipo. Quando eruttano, essi possono uccidere gli abitanti delle città vicine, oltre a distruggere le coltivazioni e a coprire i terreni agricoli di cenere.
Alcune catastrofiche eruzioni che ebbero luogo in questo secolo, così come quelle precedenti nella storia, lasciarono impressioni indelebili nella mente delluomo. Queste eruzioni spazzarono via molte città dalla terra e sterminarono molte comunità.
Si può certamente imparare qualcosa dalle eruzioni vulcaniche di cui siamo stati testimoni nella storia. Il monte Vesuvio in Italia, ad esempio, seppellì Pompei, una città i cui abitanti conducevano una vita di completo pervertimento, sotto una tempesta di lava incandescente. È impressionante che 20000 abitanti di questa fiorente città siano rimasti asfissiati, per la maggior parte, dal flusso piroclastico che investì la città il 24 Agosto 79 AC.
Ai nostri giorni, comunque, linattività dei vulcani può aver termine improvvisamente, ed essi possono esplodere quando meno ce lo aspettiamo, proiettando vapore e cenere nellaria a centinaia di metri. Allo stesso tempo, i flussi piroclastici si propagano nelle varie zone, producendo danni irreparabili a qualsiasi cosa incontrino. Un altro effetto nocivo delle eruzioni sono le pericolose nubi composte da gas e cenere, trasportate dai venti nelle aree popolate. Questi venti terrificanti, che a volte arrivano a 90 miglia allora, danno fuoco ad ogni cosa e coprono le città come tendoni che oscurano il sole.
(A sinistra) un vulcano in eruzione. (Sotto) L'autobus nel bel mezzo di un mare di lava ci ricorda del disastro di Pompei.
Uno dei peggiori disastri della storia ebbe luogo nel 1883 quando il vulcano Krakatoa, nelle Indie Orientali, eruppe con unesplosione, producendo unonda sonora che fu udita a 3000 miglia di distanza, e creò degli tsunami alti fino a 125 piedi. Le onde rasero al suolo 165 villaggi costieri e uccisero 36000 persone.5
I vulcani sono impressionanti non solo per il loro bilancio di mortalità tragicamente elevato, ma anche perché essi eruttano con modalità estremamente distruttive che non possono essere previste. Leruzione del Nevado Del Ruiz costituisce un esempio. La sua fu uneruzione di intensità modesta. In confronto, la sua intensità fu soltanto il 3% di quella delleruzione del Monte SantElena. Dopo essere rimasto inattivo per 150 anni, il Nevado Del Ruiz eruppe nel 1985 fondendo la neve e il ghiaccio che si trovavano sulla sua sommità. Il lahar, o fiume di fango, che scorse lungo le pendici del vulcano fino alla valle del fiume Lagunille, fu talmente devastante da uccidere qualcosa come 20000 abitanti di Armero, in Colombia, sepolti vivi nel sonno dal fango bollente. Questo episodio è stato il peggior disastro vulcanico da quando il Monte Pelee distrusse St Pierre nel 1902. Il Monte Pelee si portò via 30000 vite quando causò una nube ardente, o flusso piroclastico, nella città di St Pierre.6
Riempiendo l'intero orizzonte, nel Giugno 1991, nubi roventi di gas carico di cenere – un flusso piroclastico letale – erutta dal Monte Pinatubo in una delle eruzioni esplosive più violente del ventesimo secolo. | Gli abitanti intorno al Monte Pinatubo si proteggono con gli ombrelli contro la pioggia di cenere.7 |
Allah dimostra quanto improvvisamente luomo possa andare incontro alla morte per mezzo di tali catastrofi, e di conseguenza lo chiama a riflettere sullo scopo della sua esistenza sulla terra. Questi incidenti mandano un "avvertimento". Ciò che ci si aspetta, in cambio, dalluomo, nei confronti del suo Creatore Onnipotente, è di non indulgere distrattamente negli affari di una breve vita di 50 o 60 anni trascurando la vita eterna, laldilà. Dobbiamo ricordare che la morte coglierà tutti gli uomini, un giorno, e che ciascuno sarà giudicato alla presenza di Allah:
[Avverrà ciò] nel Giorno in cui la terra sarà trasformata e [parimenti] i cieli, in cui gli uomini compariranno di fronte ad Allah, l'Unico, il Supremo Dominatore. (Surat Ibrahim: 48)
Grandi ondate d'acqua (tsunami), a volte, possono devastare le città costiere.
Le onde marine sismiche, o onde di marea, sono causate da un improvviso innalzamento o sprofondamento del fondo marino, o dalle eruzioni dei vulcani. Alcuni tsunami possono essere distruttivi quanto le bombe atomiche.
Tra il 1997 e il 1998, "El-Niño" si scagliò su molte città. Il danno totale in tutto il mondo fu stimato in 20 miliardi di dollari.8 (Sopra) Una città colpita da El-Niño. Anche se l'acqua ha un grande significato per la vita sulla terra, le alluvioni devastanti rimangono una minaccia. (A fianco) Una casa immersa nell'acqua.
La grandine che cadde a quasi 100 miglia all'ora sfondò i vetri delle auto a Tampa, Florida, durante un temporale nel 1992 che costò qualcosa come 25 milioni di dollari in danni alle proprietà.9 il tetto di una casa danneggiato dai chicchi di grandine.
Gli incendi, anche quelli causati dalla noncuranza dell'uomo, possono provocare gravi perdite.
Allah sicuramente crea tutti questi disastri come "avvertimenti" per lumanità. Egli è eccelso in potere, e ha potere su tutte le cose. Allah rende testimonianza di questo nel versetto: "Egli vi può mandare un castigo dall'alto o da sotto i vostri piedi" (Surat al-An'am: 65). Il fatto che siano presenti delle minacce fisiche così gravi nel mondo sottolinea senzaltro una realtà importante. Con i disastri, nel giro di appena pochi secondi Allah può riprendersi ciò che Egli ha donato alluomo. Le catastrofi possono colpire qualsiasi luogo in qualsiasi momento. Questa è una chiara dimostrazione che non esiste alcun luogo sulla terra che può garantire sicurezza alluomo. Allah afferma questo nel versetto seguente:
Forse che la gente delle città è al riparo dalla Nostro castigo severo che li colpisce la notte durante il sonno? Forse che la gente delle città è al riparo dal Nostro castigo severo che li colpisce in pieno giorno mentre si divertono? Si ritengono al riparo dallo stratagemma di Allah? Di fronte allo stratagemma di Allah si sentono al sicuro solo coloro che già si sono perduti. (Surat al-A'raf: 97-99)
Lacqua, offerta alluomo come un dono benevolo, può a volte provocare un disastro, se questa è la volontà di Allah. E incomprensibile che alcune persone siano testimoni di uno o due alluvioni allanno, e tuttavia non prendano in considerazione la possibilità di dover fronteggiare loro stesse una simile calamità.
La scintilla accesa da un piromane nel canyon riarso sopra Laguna Beach, in California, innescò il peggior incendio urbano del 1993. L'inferno bruciò qualcosa come quattordicimila acri e 441 case. Il quartiere di Mystic Hills fu il più colpito, con 286 case ridotte in cenere.10
La storia abbonda di casi di persone che hanno fatto affidamento sulle conquiste della tecnologia, senza attribuire alcuna importanza alla potenza di Allah. E esattamente questo il motivo per cui nella storia hanno avuto luogo molti disastri, che hanno costituito una dolorosa lezione per tutti. Ognuno di questi eventi è importante, nel senso che ricorda alluomo che né la ricchezza né il potere, la scienza o la tecnologia hanno alcuna capacità di resistere alla volontà di Allah.
Si possono portare molti esempi di tali incidenti. Il più conosciuto è quello del celebre Titanic, una grande nave di linea oceanica alta 55 metri e lunga 275, che affondò novantanni fa. Il Titanic, considerato una "sfida alla natura", era un grande progetto che coinvolse un team di ingegneri e non meno di cinquemila persone. Quasi tutti erano assolutamente convinti che questa nave non sarebbe mai affondata. Il transatlantico era un capolavoro della tecnologia, con molti progressi ingegneristici che superarono i limiti della sua epoca. Tuttavia, coloro che fecero affidamento sul valore tecnologico della nave non presero in considerazione un fatto importante, esposto nel versetto "L'ordine di Allah è decreto immutabile" (Surat al-Ahzab 38), e la realtà per cui ciascuno, prima o poi, andrà incontro al proprio destino. Alfine, un problema non troppo grave portò allaffondamento della nave, e la tecnologia avanzata non fu in grado di salvare il Titanic dalla sua tragica fine.
Alcuni mobili e oggetti utilizzati a bordo del Titanic. Insieme al transatlantico, tutte queste proprietà furono sepolte nelle profondità dell'oceano. Oggi pochissime persone al mondo ricordano i proprietari di questi beni.
Stando a ciò che raccontarono i superstiti del Titanic, la maggioranza dei passeggeri si riunì sul ponte a pregare, quando fu chiaro che la nave stava per affondare. In molte parti del Corano viene ribadita questa tendenza del comportamento umano. Nei momenti di grave difficoltà e di pericolo, luomo prega sinceramente e cerca laiuto del suo Creatore. Tuttavia, quando viene liberato da pericolo, egli ritorna immediatamente allingratitudine:
E' il vostro Signore che spinge la nave sul mare, affinché ricerchiate la Sua grazia. In verità Egli è misericordioso nei vostri confronti. Quando siete in pericolo sul mare, coloro che invocate svaniscono. Lui no! Quando poi vi riconduce a terra salvi, vi allontanate da Lui. L'uomo è ingrato. Siete forse certi che non vi faccia inghiottire da un baratro della terra o non invii contro di voi un uragano senza che possiate trovare chi vi protegga? O siete forse certi che non vi conduca un'altra volta [sul mare], mandicontro di voi un ciclone e vi faccia annegare per la vostra miscredenza senza che possiate trovare chi vi difenda contro di Noi? (Surat al-Isra: 66- 69)
Una persona può non aver mai vissuto personalmente un disastro simile, tuttavia dovrebbe sempre ricordare che, in ogni momento, la sua vita può essere sradicata alle fondamenta. Di conseguenza, luomo dovrebbe sempre tenere la sua mente occupata con il ricordo di Allah, poiché "la potenza è tutta di Allah" (Surat al-Baqarah: 165). Daltro canto, quando che la catastrofe colpisce, si potrebbe anche non avere lopportunità di cambiare il proprio atteggiamento ingrato nei confronti di Allah, e di cercare il pentimento presso di Lui. La morte può essere veramente improvvisa:
Non hanno considerato il Regno dei cieli e della terra, e tutto ciò che Allah ha creato e che forse è vicino il termine loro? In quale altro messaggio crederanno, dopo di ciò? (Surat al-A'raf: 185)
Ognuno colpimmo per il suo peccato: contro alcuni mandammo un ciclone, altri furono trafitti dal Grido, altri facemmo inghiottire dalla terra e altri annegammo. Allah non fece loro torto: furono essi a far torto a loro stessi. (Surat al-'Ankabut: 40)
In tutto ciò che è stato discusso finora aveva lo scopo di ricordare una cosa importante a coloro che dimenticano il loro ruolo nella creazione: ogni cosa sulla terra deve la propria esistenza ad Allah, il Creatore che ha creato lintero universo materiale. In altre parole, lesistenza di tutto è conseguente allesercizio della volontà di Allah. Perciò, niente ha un suo essere separato e indipendente da Allah. Il Corano ci dice che nulla si situa al di fuori del controllo di Allah: "Allah ha il predominio nei Suoi disegni, ma la maggior parte degli uomini non lo sa" (Surat Yusuf: 21).
Ciò nonostante, come Allah chiarisce nella seconda parte del versetto, la maggior parte delle persone non è cosciente di questo. Esse presumono, durante il corso delle loro vite, che nessuna disgrazia di alcun tipo si abbatterà su di loro, senza mai pensare di essere, essi pure, troppo vulnerabili nei confronti di uno qualsiasi di questi devastanti disastri. Noi percepiamo che siano gli altri a vivere questi terribili eventi, e che noi vivremo per sempre nella sicurezza. Le notizie dei disastri, degli incidenti o delle epidemie ci fanno sicuramente provare pietà per i sofferenti. Senza dubbio, condividiamo il loro dolore; tuttavia, dopo che i disastri sono diventati un ricordo, diveniamo meno coinvolti, e quei sentimenti si dimostrano essere, per noi, un interesse passeggero. Una volta tornati a immergerci nel flusso della nostra vita quotidiana, o ad affrontare problemi personali, sviluppiamo rapidamente un senso di apatia e restiamo indifferenti nei confronti di coloro che sono sopravvissuti al disastro.
Tuttavia, la concezione secondo la quale tutti i giorni della propria vita saranno sempre uguali è fallace. Di sicuro, le persone che sono state esposte a un disastro di qualsiasi genere non sapevano che un rischio naturale avrebbe gettato le loro vite nel totale disorientamento. Senzaltro, avranno dato inizio a quella giornata come ad un giorno ordinario, pensando che sarebbe stata uguale a quelle precedenti. In realtà, essa si è dimostrata completamente diversa. Quasi certamente, non era mai venuto loro in mente che, in quel particolare giorno, ci sarebbe stato un drastico cambiamento nelle loro vite, che avrebbe trasformato le loro esistenze in una pericolosa lotta. In tali occasioni, le vite sono ridotte alle loro verità più semplici. Sicuramente, è così che Allah rammenta alluomo che la sicurezza, in questo mondo, è unapparenza.
Eppure, la maggioranza delle persone non presta attenzione a questa realtà. Essi dimenticano che la vita è breve e provvisoria, e trascurano il fatto che verranno giudicati alla presenza di Allah. In questa condizione di indifferenza, essi trascorrono le loro vite, cercando di soddisfare vani desideri, invece di vivere per la soddisfazione di Allah.
Considerati da questo punto di vista, i problemi costituiscono una grazia di Allah. Allah dimostra la vera natura di questo mondo e incoraggia luomo ad essere preparato per la vita successiva. È per questo che ciò che si crede una sfortuna è, nei fatti, unopportunità offerta da Allah. Queste sventure vengono fatte scendere sulle persone, in modo che esse possano cercare di pentirsi e di fare ammenda per la loro condotta. Gli insegnamenti che si dovrebbero imparare da queste catastrofi sono esposti in uno dei versetti:
Non si accorgono che ogni anno sono tentati una o due volte, quindi non si pentono e non si ricordano. (Surat at-Tawbah: 126)
3. H.J. de Blij, M.H. Glantz, S.L. Harris, Restless Earth, The National Geographic Society, 1997, p.8
4. H.J. de Blij, M.H. Glantz, S.L. Harris, Restless Earth, The National Geographic Society, 1997, p.8
5.H.J. de Blij, M.H. Glantz, S.L. Harris, Restless Earth, The National Geographic Society, 1997, p. 64
6. H.J. de Blij, M.H. Glantz, S.L. Harris, Restless Earth, The National Geographic Society, 1997, p.18-19
7. H.J. de Blij, M.H. Glantz, S.L. Harris, Restless Earth, The National Geographic Society, 1997, p.64
8. The Guinness Book of Amazing Nature, p.60
9. H.J. de Blij, M.H. Glantz, S.L. Harris, Restless Earth, The National Geographic Society, 1997, p.105