Come si intende dal versetto: "Invitali dunque [alla fede], procedi con rettitudine come ti è stato ordinato …" (Surat ash-Shura,15), il Profeta Muhammad (saas) fu l’ultimo Profeta incaricato di invitare alla fede l’umanità. Come tutti gli altri Messaggeri, il Profeta (saas) invitò gli uomini al vero cammino, alla fede in Allah, a credere nell’Aldilà e a praticare una buona moralità. I metodi da lui utilizzati, il modo di spiegare e lo stile assunto rimangono un modello per tutti i musulmani; si che, quando un musulmano invita la gente alla religione, deve adottare l’eloquio e la condotta del Profeta (saas).
Il Corano rivela che al Profeta (saas) fu ordinato di annunciare di essere stato inviato per ammonire il genere umano:
Di': «Ecco la mia via: invito ad Allah in tutta chiarezza, io stesso e coloro che mi seguono. Gloria ad Allah, non sono uno dei politeisti». (Surah Yusuf, 108)
Il Profeta (saas) fece tutto il possibile per avvertire la gente, sforzandosi di estendere l’invito al maggior numero di persone. Un versetto rivela:
Di': «Quale testimonianza è più grande?». Di': «Allah è testimone tra voi e me. Questo Corano mi è stato rivelato affinché, per suo tramite, avverta voi e quelli cui perverrà». Veramente affermate che ci sono altre divinità insieme con Allah? Di': «Io lo nego!». Di': «In verità Egli è un Dio Unico. Io rinnego ciò che Gli attribuite». (Surat al-An'am, 19)
O uomo, cosa mai ti ha ingannato circa il tuo Nobile Signore Che ti ha creato, plasmato e t'ha dato armonia e Che ti ha formato nel modo che ha voluto? (Surat al-Infitâr, 6-8)
Comunicando il messaggio del Corano, il Profeta (saas) abolì completamente la corrotta religione che i politeisti avevano ereditato dai loro avi, e ciò non avvenne se non con un’estrema resistenza. Egli, tuttavia, si attenne ai comandi di Allah e non prestò attenzione a tale oppressione e animosità. Allah comandò quindi al Profeta (saas):
Proclama con forza quello che ti è stato ordinato e rifuggi dagli associatori. Noi ti bastiamo contro chi ti schernisce. (Surat al-Hijr, 94-95)
Oggi come allora i musulmani tempo devono diffondere la moralità del Corano tra la gente, ignorando ogni disapprovazione e qualsiasi insinuazione contro di loro. Non si deve temere "il biasimo di chi biasima". Ciò è un segno di moralità e devozione che sarà ricompensato con il Paradiso. Il Profeta (saas) ordinò ai musulmani di attenersi alla Sunnah con queste parole:
"Trasmettete il mio insegnamento alla gente anche se fosse una sola frase."35
Affinché la gente potesse apprezzare il potere di Allah e quindi adottare una più nobile moralità fondata sul timore di Lui, il Profeta (saas) soleva parlare alla gente della Sua potenza di cui era prova lo splendore rilucente nella Sua creazione. Per tale motivo, egli divenne il mezzo per cui amare e temere Allah. Il seguente versetto descrive il modo in cui al Profeta (saas) fu ordinato di parlare:
Di': «Cosa credete? Se Allah vi desse la notte continua fino al Giorno della Resurrezione, quale altra divinità all'infuori di Allah potrebbe darvi la luce? Non ascoltate dunque?» Di': «Cosa credete? Se Allah vi desse il giorno continuo, fino al Giorno della Resurrezione, quale altra divinità all'infuori di Allah potrebbe darvi una notte in cui possiate riposare? Non osservate dunque? (Surat al-Qasas, 71-72)
Ismail Hakki Altunbezer. Un versetto coranico in stile celi thuluth: "Allah su tutte le cose è potente." (Surat al-Baqara, 20)
Il Profeta Muhammad (saas) espose le prove evidenti della creazione di Allah anche a quanti non credevano nell’Aldilà, e spiegò che Allah, il Quale ha il potere di creare ogni cosa, ha il potere di portare all’esistenza una nuova creazione nell’Aldilà. Il versetto in questione recita:
Di': «Percorrete la terra e guardate come Egli ha dato inizio alla creazione. Poi sarà Allah a dare origine all'ultima generazione. Allah è onnipotente». (Surat al-'Ankabut, 20)
Questi sono alcuni dei versetti in cui al Profeta (saas) viene detto di comunicare che Allah è superiore ad ogni cosa che possano associarGli e non ha bisogno di nulla:
Di': «Dovrei forse scegliere per patrono qualcun altro oltre ad Allah, il Creatore dei cieli e della terra, Lui che nutre e non ha bisogno di esser nutrito?». Di': «Mi è stato ordinato di essere il primo a sottomettermi». Non siate mai più associatori. Di': «Se disobbedissi al mio Signore, temerei il castigo di un Giorno terribile». (Surat al-An'am, 14-15)
Al Profeta (saas) fu inoltre comunicato di spiegare che non vi è dio se non Allah e che il nostro Signore è il padrone di ogni cosa:
Di': «Chi è il Signore dei cieli e della terra?». Rispondi: « Allah!». Di': «Prendereste all'infuori di lui, patroni che per sé stessi non possiedono né il bene né il male?». Di': «Sono forse uguali il cieco e colui che vede, sono forse uguali le tenebre e la luce? Hanno forse associato ad Allah esseri che creano come Allah ha creato, così che la loro creazione possa essere assimilata a quella di Allah?». Di': «Allah è il Creatore di tutte le cose, Egli è l'Unico, il Supremo Dominatore». (Surat ar-Ra'd, 16)
Il Profeta (saas) creò una comunità, la quale, pur sapendo dell’esistenza di Allah, non considerava il Suo potere infinito ed era incapace di apprezzare la Sua esistenza. Per questa ragione, li invitò a trarre ammonimento:
Di': «A chi [appartiene] la terra e ciò che contiene? [Ditelo] se lo sapete!». Riponderanno: «Ad Allah». Di': «Non rifletterete dunque?». Di': «Chi è il Signore dei sette cieli, il Signore del Trono Sublime?». Risponderanno: «Allah». Di': «Non Lo temerete dunque?». Di': «Chi [tiene] nella Sua mano il regno di tutte le cose? Chi è Colui che protegge e contro il Quale nessuno può essere protetto? [Ditelo] se lo sapete!». Risponderanno: «Allah». Di': «Com'è dunque che siete stregati?» . (Surat al-Muminun, 84-89)
Alcune persone scelgono cammini errati, colmi di errori, superstizioni e idee e metodi dannosi. Tale scelta non può recare che perdita, in questo mondo e nell’altro. Il Profeta (saas) non si diede tregua nell’invitare la gente al cammino migliore e più bello, il cammino di Allah, offrendo un mezzo di salvezza per gli uomini in entrambi i mondi.
Di': «Invocheremo, in luogo di Allah, qualcuno che non può né favorirci né nuocerci? Volgeremo le spalle dopo che Allah ci ha guidato, come colui che viene indotto a vagabondare sulla terra dai jinn, mentre i suoi compagni lo richiamano sulla giusta pista [gridandogli]: "Vieni con noi!"» Di': «La vera guida? Sì, è la guida di Allah. Ci è stato ordinato di sottometterci al Signore dei mondi." (Surat al-An'am, 71)
Come riportato in diversi hadith, il Profeta (saas) affermò che il giusto cammino è quello di Allah e del Suo Profeta (saas):
"La parola migliore è la Parola di Allah e la guida migliore è la guida di Muhammad."36
Non è Lui che ha dato inizio alla creazione e la reitera, Colui che vi nutre dal cielo e dalla terra. Vi è forse un'altra divinità assieme ad Allah? Di': «Producete la vostra prova, se siete veridici». (Surat an-Naml, 64)
Uno dei più gravi errori di cui il Profeta (saas) ha ammonito è l’attribuire associati ad Allah (shirk). Come si può vedere dai versetti del Corano, il Profeta (saas) ha sempre affermato che Allah è l’unico dio, che nessun altro ha potere oltre a Lui e ha messo in guardia contro l’idolatria. Questo gli fu ordinato in diversi versetti, alcuni dei quali recitano:
Di': «Ecco la mia via: invito ad Allah in tutta chiarezza, io stesso e coloro che mi seguono. Gloria ad Allah, non sono uno dei politeisti». (Surah Yusuf, 108)
Di': «Non invoco altri che il mio Signore e non Gli associo alcunché». Di': «In verità non posso né nuocervi, né giovarvi». Di': «In verità nessuno potrà proteggermi da Allah e mai troverò rifugio all'infuori di Lui». (Surat al-Jinn, 20-22)
Di': « Mi è stato ordinato di adorare Allah e renderGli un culto puro; mi è stato ordinato di essere il primo di coloro che Gli si sottomettono». Di': « Se disobbedisco al mio Signore, temo il castigo di un Giorno terribile». Di': «E' Allah che adoro e Gli rendo un culto puro. Adorate [pure] ciò che volete all'infuori di Lui!». Di': «Coloro che nel Giorno della Resurrezione [constateranno] la rovina delle loro persone e delle loro famiglie, saranno i [veri] perdenti». Non è forse questa la perdita palese? (Surat az-Zumar: 11-15)
Non è Lui che ha dato inizio alla creazione e la reitera, Colui che vi nutre dal cielo e dalla terra. Vi è forse un'altra divinità assieme ad Allah? Di': «Producete la vostra prova, se siete veridici». (Surat an-Naml, 64)
Mustafa Rakim Efendi. 1797. "Dichiaro che Allah è moralmente perfetto e Lo ringrazio. Non vi è dio se non Lui. Egli è onnipotente, e non vi è potere se non in Allah."
Il Profeta (saas), il quale ricordava alla gente che Allah è l’unico dio, affermava inoltre che niente oltre a Lui aveva il potere di creare alcunché, né era in grado di arrecare danno o beneficio. I versetti a questo riguardo recitano:
Di' [loro]: "Invocate quelli che pretendete [essere dèi] all'infuori di Lui.Essi non sono in grado di evitarvi la sventura e neppure di allontanarla". (Surat al-Isra', 56)
Di': «Guardate coloro che invocate all'infuori di Allah? Mostratemi quel che hanno creato della terra. Oppure è nei cieli che sono associati [ad Allah] ? Se siete sinceri, portate una Scrittura anteriore a questa, o una traccia di scienza». (Surat al-Ahqaf, 4)
Di': «Invocate coloro che pretendete [essere divinità] all'infuori di Allah. Non sono padroni neppure del peso di un atomo nei cieli e sulla terra: in quelli e in questa non hanno parte alcuna [con Allah] e in loro Egli non ha nessun sostegno. (Surah Saba', 22)
Di': «Cosa ne pensate dei vostri associati che invocate all'infuori di Allah? Mostratemi quel che della terra hanno creato. Oppure è nella creazione dei cieli che sono associati [ad Allah]? O forse demmo loro un Libro affinché [si appoggino] ad una prova?». No, quel che gli ingiusti si promettono a vicenda non è che frode. (Surah Fatir, 40)
La maggioranza della gente crede in Allah, ma, essendo incapace di apprezzarNe il potere e la grandezza, non è in grado di comprendere che è Lui il solo amico e soccorritore, e s’illude quindi che altri oltre ad Allah possa soccorrerli. Il Profeta (saas) spiegò queste verità e tentò di liberare la sua gente dall’idolatria. Nei seguenti versetti gli fu comandato:
Se domandassi loro: «Chi ha creato i cieli e la terra?», certamente risponderebbero: «Allah». Di': «Considerate allora coloro che invocate all'infuori di Allah. Se Allah volesse un male per me saprebbero dissiparlo? Se volesse per me una misericordia, saprebbero trattenere la Sua misericordia?» (Surat az-Zumar, 38)
Di': «Chi mai vi porrà oltre la portata di Allah se [Egli] vuole un male per voi o se per voi vuole una misericordia?» Non troveranno, all'infuori di Allah, alcun patrono o soccorritore. (Surat al-Ahzab, 17)
Allah creò l’uomo, di cui è l’unico amico e soccorritore. Coloro, tuttavia, che non hanno timore di Lui rifutano di accettare questo fatto. Solo quando sopravvengono difficoltà, quando accade qualcosa tale da metterli di fronte alla loro incapacità, comprendono che solo Allah può aiutarli. Il Profeta (saas) ricordò alla gente che nei momenti di difficoltà o di perdita, non vi è altro aiuto all’infuori di Allah. Al Profeta (saas) fu ingiunto di ammonire la gente di ciò nel Corano:
Di': «Pensate che, se vi giungesse il castigo di Allah o l'Ora, invochereste qualcun altro oltre ad Allah? [Ditelo], se siete sinceri! Senza dubbio è Lui che invocherete. Se vorrà, disperderà ciò che avete invocato e dimenticherete ciò che gli avevate associato». (Surat al-An'am: 40-41)
Quei credenti che ricordano tale verità enfatizzata sanno, pur non avendo sperimentato tali difficoltà, che solo Allah può prestargli soccorso, e che solo Lui ha il potere di risolvere i loro problemi e fardelli. Nel Corano, Allah dice:
Di': «Chi vi salverebbe dalle tenebre della terra e del mare? InvocateLo umilmente e in segreto: "Se ci sollevi da ciò, saremo certamente riconoscenti"». Di': «Allah vi libererà da ciò e da tutte le angosce. Ciò nonostante [Gli] attribuite consimili!». (Surat al-An'am, 63-64)
Il Profeta (saas) ha ammonito i musulmani contro l’idolatria in vari hadith:
"Il più grave dei peccati è l’attribuire associati ad Allah ( shirk), mentre è Lui ad avervi creato."37
In un altro hadith, il Profeta (saas) affermò che il non attribuire associati ad Allah è la prova e la condizione necessaria della fede:
"Chiunque incontri Allah, non avendoGli attribuito associati, entrerà in Paradiso."38
Menzionò inoltre il grave pericolo celato nell’idolatria:
"Non dovrei forse informarvi di ciò che temo per voi più dei pericoli del Dajjal? È l’idolatria nascosta: una persona si leva per pregare e abbellisce la sua orazione perché vede che la gente lo sta guardando."39
"L’idolatria nella mia Ummah è più nascosta del crepitare delle formiche su un grande masso piano in una notte oscura...."40
Di': «Nessuno di coloro che sono nei cieli e sulla terra conosce l'invisibile, eccetto Allah ». E non sanno quando saranno resuscitati.(Surat an-Naml, 65)
Il termine "ghaib" è utilizzato nel Corano per indicare quanto inaccessibile alla vista e alla conoscenza dell’uomo, come, per esempio, gli eventi futuri. Il destino di ogni individuo, paese, costruzione, tuttavia, è noto ad Allah. Al Profeta (saas) fu ordinato di dire che la conoscenza dell’invisibile (ilm-ul-ghaib) spetta unicamente ad Allah:
Di': «Allah sa meglio quanto rimasero». Appartiene a Lui il segreto dei cieli e della terra . Ha il miglior udito e la migliore vista. All'infuori di Lui non avranno patrono alcuno ed Egli non associa nessuno al Suo giudizio. (Surat al-Kahf, 26)
Di': «Nessuno di coloro che sono nei cieli e sulla terra conosce l'invisibile, eccetto Allah» . E non sanno quando saranno resuscitati. (Surat an-Naml, 65)
Di': «Certamente il mio Signore rivela la Verità, Egli ha perfetta conoscenza di ogni cosa nascosta » (Surah Saba', 48)
Nel Corano, al Profeta (saas) è detto:
Di': «Non dispongo, da parte mia, né di ciò che mi giova né di ciò che mi nuoce, eccetto ciò che Allah vuole. Se conoscessi l'invisibile possederei beni in abbondanza e nessun male mi toccherebbe. Non sono altro che un nunzio e un ammonitore per le genti che credono». (Surat al-A'raf, 188)
Alcuni credono che sia possibile celare ogni cattiva azione che si intenda commettere da soli o in compagnia. Allah, tuttavia, conosce tutto quello che un individuo pensa, o quanto gli passa per la mente, ciò che due persone mormorano tra loro, e ogni cosa nei cieli e nella terra. Egli è testimone di ogni azione. Ognuno dovrà rendere conto, nell’Aldilà, di tutto quanto ha pensato, fatto o detto in segreto. Per quanto ci si possa dimenticare di tali perfidie, Allah, nel Giorno del Giudizio, non macherà di mostrare ad ognuno tutto quanto non ricorda.
Il Profeta (saas) attirò l’attenzione su questo fatto, e ricordò alla gente di dover rendere conto delle proprie azioni, come affermano i seguenti versetti:
Di': "Sia che nascondiate quello che avete nei cuori sia che lo manifestiate, Allah lo conosce. Egli conosce tutto quello che è nei cieli e sulla terra. Allah è onnipotente". (Surah Al 'Imran, 29)
Di': "Allah è testimone sufficiente tra me e voi". In verità Egli è ben informato e osserva i Suoi servi. (Surat al-Isra', 96)
Se poi volgono le spalle, allora di': «Io vi ho avvertiti tutti, senza discriminazioni; ma non so se ciò che vi è stato promesso è prossimo o lontano. Egli conosce quello che proclamate e quello che tenete segreto. (Surat al-Anbiya', 109-110)
Di': «Sareste forse voi ad istruire Allah sulla vostra religione, mentre Allah conosce ciò che è nei cieli e sulla terra?». Allah conosce tutte le cose. (Surat al-Hujurat, 16)
Il primo testo originale del Corano (Surat al-Qadr) è esposto presso il dipartimento archivistico del Museo Topkapi a Istanbul.
Già al tempo del Profeta (saas), vi furono persone pronte a negare la divinità del Corano. Tra essi vi fu chi si spinse a tal punto da affermare che Profeta (saas) stesso ne fosse stato l’autore. È tuttavia evidente che il Corano non è stato scritto da una mano umana. Il Corano è la parola di Allah, contiene molti miracoli e una sapienza superiore, inconcepibile per un essere umano. Il Profeta (saas) oltre a rammentare questo, annunciò che il Corano è stato inviato da Allah. I seguenti sono alcuni dei versetti in proposito:
Di': «Lo ha fatto scendere Colui che conosce i segreti nei cieli e la terra. In verità è perdonatore, misericordioso». (Surat al-Furqan, 6)
Di': « Non vedete? Se [questo Corano] viene da Allah e voi lo rinnegate, chi sarà più traviato di chi si allontana nello scisma? ». (Surah Fussilat, 52)
Quanti asseriscono che il Corano è opera di un essere umano sono inconsapevoli dei miracoli insiti in esso e della sua sapienza proveniente da Allah. In verità, il Corano è un libro tale che neppure tutti gli uomini e i jinn insieme potrebbero scrivere, per non parlare di un uomo solo. Al Profeta (saas) fu ordinato di dire:
Di': "Se anche si riunissero gli uomini e i jinn per produrre qualcosa di simile di questo Corano, non ci riuscirebbero, quand'anche si aiutassero gli uni con gli altri". (Surat al-Isra', 88)
Oppure diranno: «E' lui che lo ha inventato». Di': «Portate una sura simile a questa e chiamate [a collaborare] chi potrete all'infuori Allah, se siete veritieri». (Surah Yunus, 38)
In un altro hadith, il Profeta (saas) afferma che il Corano è la Parola di Allah:
"L’onestà discese dai Cieli e pose le radici nei cuori degli uomini (credenti fedeli), quindi il Corano fu rivelato il Corano e la gente lesse il Corano, e lo imparò anche dalla Sunnah. Sia il Corano che la Sunnah fortificarono la loro (dei credenti fedeli) onestà."41
La rivelazione del Libro [proviene] da Allah, l'Eccelso, il Saggio.(Surat az-Zumar, 1)
… Abbiamo fatto scendere su di te un Libro affinché, con il permesso del loro Signore, tu tragga le genti dalle tenebre alla luce, sulla via dell'Eccelso, del Degno di lode.(Surah Ibrahim, 1)
Il Profeta (saas) disse che il Corano è una guida al vero cammino e consigliò quindi di seguire i suoi precetti. Alcuni versetti recitano:
Di': «Lo ha fatto scendere lo Spirito di Santità con la verità [inviata] dal tuo Signore, per rafforzare coloro che credono, come guida e buona novella per i musulmani». (Surat an-Nahl, 102)
Di': «Se mi perdo, è solo contro me stesso che mi perdo; se mi mantengo sulla Retta via, è grazie a quello che il mio Signore mi ha rivelato. In verità Egli è Colui che ascolta, Colui che è vicino». (Surah Saba', 50)
Per questa ragione il Profeta (saas) diede grande importanza all’insegnamento del Corano:
"Acquisite la conoscenza e impartitela alla gente. Imparate il Corano e insegnatelo alla gente, dal momento che io dovrò abbandonare questo mondo."42
Una delle credenze devianti prevalenti nelle società dell’ignoranza è che i peccati di una persona possano essere trasferiti ad un’altra. Per esempio, qualcuno potrebbe tentare di prevenire un amico dall’adempiere ai suoi obblighi religiosi dicendo: "Accetterò io questo peccato." Naturalmente costui commetterà il peccato di prevenire l’adempimento di un obbligo, ma anche l’amico commetterà il peccato di non osservare il proprio dovere. In altre parole, nessuno può assumersi un peccato per un altro. Nel Giorno del Giudizio, gli uomini saranno ritenuti responsabili dei loro atti. A nessuno verrà chiesto conto dei peccati altrui, e nessun peccato verrà attribuito a chi non lo ha commesso. Allah disse al Profeta Muhammad (saas) di spiegare questo fatto con le seguenti parole:
Di': «Dovrei cercare un altro signore all'infuori di Allah che è il Signore di tutte le cose? Ognuno pecca contro se stesso: nessuno porterà il fardello di un altro. Poi ritornerete al vostro Signore ed Egli vi informerà sulle vostre discordie». (Surat al-An'am: 164)
Le parole del Profeta (saas), "nessun’anima gravata sarà caricata del fardello di un’altra,"43 mostrano la verità in proposito a tale superstizione popolare.
Nel corso della storia, tutte quelle società che si sono opposte ad Allah, ai Suoi Messaggeri e alla religione sono state distrutte da grandi disastri, in una maniera tale da non lasciare traccia. Tale sorte deve servire da monito per ogni uomo, affinché si volga ad Allah e tema la Sua ira.
Di': «Viaggiate sulla terra e considerate quale fu la sorte degli iniqui». (Surat an-Naml, 69)
Di': «Viaggiate sulla terra e vedrete cosa ne è stato di coloro che tacciavano di menzogna». (Surat al-An'am, 11)
Di': «Percorrete la terra e considerate ciò che è avvenuto a coloro che vi hanno preceduto. La maggior parte di loro erano associatori». (Surat ar-Rum, 42)
Alla luce dei succitati versetti, il Profeta (saas) disse: "Gioite e abbiate speranza per quanto vi risulta gradito! Per Allah, non sono preoccupato della vostra povertà, ma del fatto che conduciate una vita sfarzosa come le nazioni passate, al che competerete gli uni con gli altri, come esse entrarono in competizione, e ciò vi distruggerà come distrusse loro."44 Con queste parole il Profeta (saas) mise in guardia la sua gente dai disastri incorsi da altri a causa della loro indulgenza.
Il Profeta è più vicino ai credenti di loro stessi... (Surat al - Ahzâb, 6)
La morte è una delle paure principali di quanti dubitano o non credono nell’Aldilà. Pensando che la morte sia la fine di tutto, si aggrappano disperatamente a questo mondo. Ogni persona, tuttavia, è destinata a morire nel momento decretato per essa da Allah, e non vi sono vie di fuga. Il Profeta (saas) disse inoltre che non vi è alcun guadagno nel tentare di evitare la morte; invitò quindi a considerare la vera vita, che viene dopo.
Di' [loro]: «La fuga non vi sarà utile. Se fuggite la morte o l'essere uccisi, non avrete altro che breve gioia ». (Surat al-Ahzab, 16)
Di': «Vi aspetta un Giorno che non sapreste né ritardare né anticipare di un'ora». (Surah Saba', 30)
Il Profeta (saas) raccomandò di pensare alla morte, e disse:
"Quanti sono consci della morte e si preparano ad essa. Essi sono i più saggi."45
Già annientammo le città attorno a voi, eppure avevamo mostrato loro i Nostri segni affinché ritornassero [a Noi pentiti]. (Surat al - Ahqaf, 27)
Una delle principali preoccupazioni degli uomini è la conoscenza del momento e dell’ora del Giorno del Giudizio. Allah ha nondimeno rivelato che nessuno a parte Lui può averne conoscenza, e ordinò quindi al Profeta (saas) di dare la seguente risposta a chi gli avesse rivolto tale questione:
Ti interrogano gli uomini a proposito dell'Ora. Di': «La scienza di ciò è solo presso Allah». Cosa ne sai? Forse l'Ora è vicina. (Surat al-Ahzab, 63)
Di': «Io non so se quello che vi è stato promesso è imminente o se il mio Signore vorrà ritardarlo». (Surat al-Jinn, 25)
Se poi volgono le spalle, allora di': «Io vi ho avvertiti tutti, senza discriminazioni; ma non so se ciò che vi stato promesso è prossimo o lontano». (Surat al-Anbiya', 109)
Una superstizione assai comune nelle società ignoranti è il credere che gli uomini rimarranno nell’Inferno per un determinato lasso di tempo, quindi lo abbandoneranno. Allah, tuttavia, ha annunciato che alcuni vi rimarranno per sempre. In conformità al comando di Allah, il Profeta (saas) disse ai credenti che alcuni rimarrano nel Fuoco solo per un dato periodo mentre altri vi risiederanno in eterno:
E hanno detto: "Il Fuoco ci lambirà solo per pochi giorni !". Di' loro: "Avete forse fatto un patto con Allah? In tal caso Allah non manca mai al Suo patto! Dite a proposito di Allah cose di cui non sapete nulla". Badate, chi opera il male ed è circondato dal suo errore, questi sono i compagni del Fuoco, vi rimarranno in perpetuità. E coloro che hanno creduto e operato nel bene, sono i compagni del Paradiso e vi rimarranno in perpetuità. (Surat al-Baqara: 80-82)
In riferimento alla vita nel Paradiso e nell’Inferno, il Profeta (saas) disse :
"Quando gli abitanti del Paradiso andranno in Paradiso e gli abitanti dell’Inferno andranno all’Inferno, la morte verrà chiamata e sarà posta tra il Paradiso e l’Inferno e quindi trucidata, allora l’annunciatore annuncerà: abitanti del Paradiso, non morirete; abitanti dell’Inferno, non morirete. Ciò accrescerà il diletto degli abitanti del Paradiso e la pena degli abitanti dell’Inferno."46
Chi ha posto le fondamenta della moschea sul timor di Allah per compiacerLo non è forse migliore di chi ha posto le sue fondamenta su di un lembo di terra instabile e franosa che la fa precipitare insieme con lui nel fuoco dell'Inferno? Allah non guida gli ingiusti. (Surat at-Tawba, 109)
Come si è visto, il Profeta (saas) invocava Allah mediante i Suoi nomi più belli quando predicava, istruiva e pregava. Al Profeta (saas) fu ordinato di invitare la gente a fare lo stesso:
Di': "Invocate Allah o invocate il Compassionevole, qualunque sia il nome con il quale Lo invochiate, Egli possiede i nomi più belli. Durante l'orazione non recitare ad alta voce e neppure in sordina, cerca piuttosto una via mediana". E di': "La lode appartiene ad Allah, Che non ha figlio alcuno, Che non ha associati nella Sua sovranità e non ha bisogno di protettori contro l'umiliazione". Magnifica la sua grandezza. (Surat al-Isra', 110-111)
In conformità al comando di Allah, il Profeta (saas) rivelò che non si deve operare alcuna discriminazione tra i Profeti inviati da Allah; in un hadith, disse: "Non attribuite superiorità ad alcuno dei Profeti di Allah."47 Tutti iProfeti erano amati e godevano della fiducia di Allah, erano uomini benedetti la cui ricompensa era il Paradiso. Tutti i Profeti insegnarono la religione di Allah, e, come il Profeta Muhammad (saas), invitarono tutti gli uomini al cammino di Allah. Questo è uno degli aspetti più importanti delle azioni del Profeta (saas), un assunto che appare nel Corano nella forma seguente:
Di': "Crediamo in Allah e in quello che ha fatto scendere su di noi e in quello che ha fatto scendere su Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe e le Tribù, e in ciò che, da parte del Signore, è stato dato a Mosè, a Gesù e ai Profeti : non facciamo alcuna differenza tra loro e a Lui siamo sottomessi". (Surah Al 'Imran: 84)
Dite: "Crediamo in Allah e in quello che è stato fatto scendere su di noi e in quello che è stato fatto scendere su Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe e sulle Tribù, e in quello che è stato dato a Mosè e a Gesù e in tutto quello che è stato dato ai Profeti da parte del loro Signore, non facciamo differenza alcuna tra di loro e a Lui siamo sottomessi". (Surat al-Baqara: 136)
Ne facemmo capi che dirigessero le genti secondo il Nostro ordine. Rivelammo loro di fare il bene, di osservare l'orazione e di pagare la zakat. Erano Nostri adoratori. (Surat al-Anbiya’, 73)
Come si è ripetuto costantemente in questo libro, il Profeta (saas) aveva una condotta morale che costituisce un modello per il mondo intero. Egli invitò quindi a conformarsi a tale moralità e descrisse quale tipo di condotta era conforme al volere di Allah. Alcuni versetti recitano:
Di': «Venite, vi reciterò quello che il vostro Signore vi ha proibito e cioè: non associateGli alcunché, siate buoni con i genitori, non uccidete i vostri bambini in caso di carestia: il cibo lo provvederemo a voi e a loro. Non avvicinatevi alle cose turpi, siano esse palesi o nascoste. E, a parte il buon diritto, non uccidete nessuno di coloro che Allah ha reso sacri. Ecco quello che vi comanda, affinché comprendiate. Non avvicinatevi se non per il meglio ai beni dell'orfano, finché non abbia raggiunto la maggior età, e riempite la misura e date il peso con giustizia. Non imponiamo a nessuno oltre le sue possibilità. Quando parlate siate giusti, anche se è coinvolto un parente. Obbedite al patto con Allah. Ecco cosa vi ordina. Forse ve ne ricorderete. (Surat al-An'am, 151-152)
Di': «Il mio Signore ha vietato solo le turpitudini palesi o nascoste, il peccato e la ribellione ingiusta, l'attribuire ad Allah consimili a proposito dei quali [Egli] non ha concesso autorità alcuna e il dire contro Allah cose di cui non conoscete nulla». (Surat al-A'raf , 33)
Non ti abbiamo mandato se non come nunzio ed ammonitore per tutta l'umanità, ma la maggior parte degli uomini non sanno. (Surah Saba’, 28)
Nei seguenti hadith il Profeta (saas) raccomanda un tale codice di comportamento:
"Colui Che si cura di me mi ha ordinato nove cose: di onorarLo, esteriormente ed interiormente; di dire il vero, e con proprietà, nella prosperità e nell’avversità; moderazione, nella ricchezza e nella povertà; di beneficare i miei parenti e congiunti che mi sono avversi; di fare l’elemosina a chi me la rifiuta; di perdonare chi mi offende; di fare si che il mio silenzio sia volto a ricevere conoscenza di Allah; che quando parli, menzioni Allah; che quando volga il mio sguardo alle creature di Allah, possa essere un esempio per esse."48
"Non invidiatevi gli uni gli altri; non odiatevi gli uni gli altri; non respingetevi e non entrate in competizione tra di voi, ma pensate a voi stessi. O servi di Allah, fratelli."49
"Ovunque voi siate, temete Allah; a una cattiva azione fate seguire un'opera buona, la quale cancellerà la prima. Trattate la gente con benevolenza."50
"Non vi è nulla di più decisivo sulla bilancia che il buon carattere."51
Il Profeta (saas) diede le seguenti raccomandazioni ai suoi compagni:
"Una cattiva condotta distrugge il servizio divino come il condimento distrugge il miele."52
"Onorate un credente per la sua religione. Consideratelo superiore per la buona condotta e la conoscenza."53
Il Profeta (saas) affermò che l’orgoglio e l’arroganza erano esempi di scarsa moralità, e che le persone arroganti sarebbero state ripagate con l’Inferno. Li ammonì di tale pericolo. Per la sua umiltà, modestia, affetto e atteggiamento premuroso in ogni situazione, il Profeta (saas) fu il miglior modello possibile. Riportiamo di seguito alcuni avvertimenti del Profeta (saas) in riferimento all’arroganza:
"In verità, Allah è Bello e ama la Bellezza. L’orgoglio è sdegno della verità (per presunzione) e disprezzo della gente."54
"L’arroganza implica il ridicolizzare e rifiutare la Verità e il disprezzo per la gente."55
Il Profeta (saas) mise in guardia quanti si vantavano con arroganza delle loro famiglie e dei loro antenati, dicendo:
"Allah, il Più Elevato, ha rimosso da voi l’orgoglio del periodo pre-islamico e la vanagloria per i propri antenati. Si può essere o credenti devoti o miserabili peccatori. Voi siete figli di Adamo, e Adamo venne dalla polvere. Che la gente smetta di vantarsi dei propri antenati. Essi sono mero combustibile per l’Inferno; oppure saranno certo tenuti in minore considerazione da Allah dello scarafaggio che rotola sterco col suo naso."56
Quelli che con i loro beni sono generosi per la causa di Allah, sono come un seme da cui nascono sette spighe e in ogni spiga ci sono cento chicchi. Allah moltiplica il merito di chi vuole Lui. Allah è immenso, sapiente.(Surat al - Baqara, 261)
Il Profeta (saas) raccomandò ai suoi seguaci di vestire sempre in maniera appropriata, piacevole alla vista, in modo tale da apparire ben curati. Nel contempo, tuttavia, ricordò loro che quanti si inorgoglivano dei vestiti che indossavano o del loro aspetto sarebbero stati umiliati in questo mondo e nell’altro. Gli disse di essere sempre umili. Disse inoltre:
"Un uomo che stava camminando, avvolto in una veste a due pezzi, orgoglioso della sua acconciatura, fu improvvisamente fatto sprofondare nella terra da Allah e continuerà a discendere fino al Giorno della Resurrezione."57
Questo paragrafo si riferisce all’utilizzo dei propri beni e delle proprie persone al fine di compiacere ad Allah. Alcuni compagni fecero diverse domande al Profeta (saas) in proposito, e le sue delucidazioni accrebbero il loro entusiasmo. Nel Corano si dice:
Ti chiederanno: "Cosa dobbiamo dare in elemosina?" Di': "I beni che erogate siano destinati ai genitori, ai parenti, agli orfani, ai poveri e ai viandati diseredati. E Allah conosce tutto il bene che fate". (Surat al-Baqara, 215)
… E ti chiedono: "Cosa dobbiamo dare in elemosina?" Di': "Il sovrappiù". Così Allah vi espone i Suoi segni, affinché meditiate. (Surat al-Baqara, 219)
Di': «In verità il mio Signore concede generosamente a chi vuole e lesina a chi vuole. E vi restituirà tutto ciò che avrete dato. Egli è il Migliore dei dispensatori. (Surah Saba', 39)
..e ricorda, ché il ricordo giova ai credenti. E' solo perché Mi adorassero che ho creato i dèmoni gli uomini. (Surat ahd-Dhariyat: 55-56)
Il Profeta (saas) incoraggiò i musulmani ad evitare l’avarizia e ad essere pronti e disposti ad abbandonare i propri averi:
"Siate in guardia contro l’oppressione, poiché l’oppressione sarà un’ombra nel Giorno della Resurrezione, e state in guardia contro la meschinità perché la meschinità ha distrutto quanti vi hanno preceduto, così come li ha incitati a versare sangue e a rendere lecito l’illecito."58
"Non allontanate i poveri... anche se tutto tutto ciò che avete da offrire è un mezzo dattero. Se amate i poveri e li tenete vicini... Allah vi avvicinerà a Lui nel Giorno della Resurrezione."59
Nella Sura LXXII del Corano, Surat al-Jinn, Allah rivela che anche i jinn attesero alla predicazione del Profeta Muhammad (saas) e del Corano, e che alcuni di essi erano legati a lui come musulmani. Un versetto recita:
Di': «Mi è stato rivelato che un gruppo di jinn ascoltarono e dissero: "Invero abbiamo ascoltato una Lettura meravigliosa, che conduce sulla retta via; abbiamo creduto in essa e non assoceremo nessuno al nostro Signore. (Surat al-Jinn, 1-2)
O credenti, temete Allah e credete nel Suo Messaggero, affinché Allah vi dia due parti della Sua misericordia, vi conceda una luce nella quale camminerete e vi perdoni..… (Surat al-Hadid, 28)
O voi che credete, rispondete ad Allah e al Suo Messaggero quando vi chiama a ciò che vi fa rivivere e sappiate che Allah si insinua tra l'uomo e il suo cuore e che sarete tutti radunati davanti a Lui.(Surat al-Anfal, 24)
Nella stessa Sura, Allah rivela inoltre che alcuni jinn sono musulmani:
[Il jinn disse]: "Quando udimmo la Guida, credemmo; e chi crede nel suo Signore non teme danno né offesa. [Ora] tra noi ci sono i musulmani e i ribelli. I musulmani sono quelli che hanno scelto la Retta via. (Surat al-Jinn, 13-14)
Questo jinn afferma che alcuni di essi si opposero ad Allah propagando menzogne e superstizioni. La religione superstiziosa in cui credettero i jinn è descritta nella surah seguente:
In verità Egli - esaltata sia la Sua Maestà - non si è preso né compagna né figlio. Uno stolto dei nostri diceva menzogne contro Allah. Pensavamo che né gli uomini né i jinn potessero proferire menzogne contro Allah. (Surat al-Jinn, 3-5)
Un altro versetto, tuttavia, narra che quando il Profeta (saas) si alzò per adempiere ai suoi obblighi religiosi, i jinn si riunirono intorno a lui:
Quando il servo di Allah si levò per invocarLo, poco mancò che lo stringessero [fino a soffocarlo]! ». (Surat al-Jinn: 19)
Come spiega questo versetto, il Profeta Muhammad (saas) fu inviato come Profeta per tutti gli uomini e i jinn. Il Corano è una guida sia per il genere umano che per i jinn.
Coloro che negavano il Corano e il Profeta (saas) interposero numerose difficoltà nel suo cammino; tentarono di impedirgli di comunicare il messaggio e addirittura di ucciderlo, arrestarlo o esiliarlo. In ogni situazione il Profeta (saas) soleva spiegare loro l’esistenza e il potere di Allah, la sua funzione quale Messaggero e la rivelazione Corano quale verità da parte del nostro Signore. Li avvertì inoltre delle punizioni previste nell’Aldilà. Anche dopo la vittoria, il Profeta (saas) non oppresse quanti lo rinnegavano, non impose ad alcuno la religione, ma anzi affermò che ognuno aveva il diritto alla libera scelta.
Alcuni versetti recitano:
Se ti danno del bugiardo di' loro: «A me l'opere mie e a voi le vostre. Non siete responsabili di quello che faccio, non lo sarò io di quel che fate voi». (Surah Yunus, 41)
Di': «In verità mi è stato rivelato che Il vostro Dio è un Dio unico. Sarete musulmani?». Se poi volgono le spalle, allora di': «Io vi ho avvertiti tutti, senza discriminazioni; ma non so se ciò che vi stato promesso è prossimo o lontano. Egli conosce quello che proclamate e quello che tenete segreto. Non so se ciò sia una tentazione per voi, un effimero godimento!». Di': « Mio Signore, giudica secondo verità! Il nostro Signore è il Compassionevole, da Lui invochiamo aiuto contro ciò che affermate». (Surat al-Anbiya', 108-112)
Di': «O popol mio, agite per vostro conto, anch'io agisco. Ben presto saprete a chi appartiene la Dimora più elevata». Gli oppressori non prospereranno (Surat al-An'am, 135)
Non potranno giovarti in nulla contro Allah. In verità gli ingiusti sono alleati gli uni degli gli altri, mentre Allah è alleato dei timorati. (Surat al-Jathiya, 19)
Il Profeta (saas) fu sempre molto paziente e comprensivo con quanti negavano l’esistenza di Allah, il Corano e la sua funzione di Profeta. Affermò inoltre che li avrebbe trattati con assoluta giustizia e che non avrebbe ingaggiato inutili diatribe con loro. Quanto disse, in conformità al comando di Allah, è narrato nel Corano:
Invitali dunque [alla fede], procedi con rettitudine come ti è stato ordinato e non seguire le loro passioni. Di': «Credo in tutta la Scrittura che Allah ha rivelato. Mi è stato ordinato di giudicare con equità tra voi. Allah è il nostro Signore e il vostro Signore. A noi le nostre azioni, a voi le vostre. Nessuna polemica tra noi e voi. Ci riunirà Allah e verso Lui è la meta [ultima]». (Surat ash-Shura, 15)
Allah possiede misericordia infinita, compassione e indulgenza. Egli rivela nel Corano che accetterà il pentimento di ogni Suo servo e che perdonerà i peccati di un individuo qualora questi rinunci ad essi. Il Profeta (saas) riferì ai miscredentiqueste notizie da parte da Allah:
Di' a coloro che negano che, se desistono, sarà loro perdonato il passato, ma se persistono, ebbene dietro di loro c'è l'esperienza degli antichi. (Surat al-Anfal, 38)
In vari hadith, il Profeta (saas) affermò che era sempre possibile pentirsi:
"Allah si volge con Misericordia verso Colui che cerca il Suo perdono prima che il sole sorga dall’occidente (prima del Giorno della Risurrezione)."60
È possibile constatare la fede, sottomissione e devozione in Allah del Profeta (saas) in ogni suo atto e parola. Anche nei momenti più difficili, il Profeta (saas) fu certo che Allah lo avrebbe soccorso, che i fedeli avrebbero ottenuto la vittoria e che i miscredenti sarebbero stati sconfitti.
Di' ai miscredenti: "Presto sarete sconfitti. Sarete radunati nell'Inferno. Che infame giaciglio!". (Surah Al 'Imran, 12)
Il Profeta (saas) affermò:
"Qualunque cosa vi sia stata promessa sicuramente accadrà, e non potrete sfuggirgli."61
Invitali dunque [alla fede], procedi con rettitudine come ti è stato ordinato e non seguire le loro passioni. Di': « Credo in tutta la Scrittura che Allah ha rivelato Mi è stato ordinato di giudicare con equità tra voi... (Surah ash-Shura: 15)
Una delle caratteristiche essenziali di quanti negano Allah è il non credere nell’Aldilà. Anche al tempo del Profeta (saas), simili persone non credevano alla risurrezione nell’Aldilà. Il Profeta (saas) rispondeva a tali affermazioni con sapienza e concisione, secondo le ingiunzioni del Corano:
E dicono: "Quando saremo ossa e polvere, saremo risuscitati a nuova creazione?". Di': "Foste anche pietra o ferro o qualunque altra creatura che possiate concepire...!" Diranno allora: "Chi mai ci farà ritornare?" Di': "Colui che vi ha creati la prima volta". Scuoteranno allora le teste verso di te dicendo: "Quando avverrà tutto ciò?". Di': "E' possibile che sia vicino.” (Surat al-Isra', 49-51)
Quando saremo morti, [ridotti] a polvere e ossa, saremo resuscitati? E così [pure] i nostri avi?». Di': «Sì, e sarete umiliati». (Surat as-Saffat, 16-18)
Adorate [pure] ciò che volete all'infuori di Lui!». Di': «Coloro che nel Giorno della Resurrezione [constateranno] la rovina delle loro persone e delle loro famiglie, saranno i [veri] perdenti».(Surat az - Zumar, 15)
E quelli che sono miscredenti, i loro beni e i loro figli non li metteranno affatto al riparo da Allah: sono i compagni del Fuoco e vi rimaranno in perpetuo.(Surah Âl ’Imrân, 116)
Nella speranza di volgerli al vero cammino e alla fede, il Profeta (saas) disse loro che l’Aldilà non era remoto:
"Il Paradiso è più vicino a voi della cinghia di queste scarpe, e così è il Fuoco (dell’Inferno)."62
Uno dei doveri essenziali dei Messaggeri di Allah fu di mettere in guardia gli uomini ispirando il timore delle Sue punizioni e dell’Inferno. I Profeti furono un tramite mediante il quale le persone giunsero a temere Allah e ad adottare una più elevata condotta morale, per meritare il Paradiso. Il Profeta (saas) parlò inoltre dei tormenti dell’Inferno per prevenire la depravazione, la miscredenza e l’ateismo. Alcuni versetti concernenti gli avvertimenti del Profeta (saas) affermano:
E quando vengono recitati loro i Nostri chiari versetti, potrai leggere il fastidio sul volto dei miscredenti, e manca poco che si scaglino su quelli che recitano loro i Nostri versetti. Di': «Vi dovrò annunciare qualcosa di peggiore? Il Fuoco promesso ai miscredenti? Qual triste divenire! » (Surat al-Hajj, 72)
"... se non comunicando, in Nome di Allah, i Suoi messaggi». Coloro che disobbediranno ad Allah e al Suo Messaggero, avranno il fuoco dell'Inferno e vi rimarranno in perpetuo per sempre.." (Surat al-Jinn, 23)
Il Profeta (saas) descrisse dettagliatamente i tormenti dell’Inferno per quanti ritenevano tali cose inverosimili. Parlò inoltre, secondo le rivelazioni del Corano, del destino degli abitanti del Fuoco e delle loro implorazioni per essere salvati dai tormenti.
Di: «¡Pueblo! ¡Obrad según vuestra situación! Yo también obraré... Y pronto veréis (Surat az-Zumar, 39)
Per quanto all’epoca i miscredenti fossero più forti e superiori in numero, il Profeta (saas) non si curò della loro posizione e delle loro minacce, ma predicò con grande determinazione la parola del Corano, affermando chiaramente che non avrebbe mai deviato dal vero cammino. La determinazione e la pazienza sono caratteristiche essenziali del fedele e ogni musulmano deve prendere a modello la risolutezza e la forte volontà del Profeta (saas). Alcuni versetti recitano:
Di': «Mi è stato vietato di adorare quelli che invocate all'infuori di Allah». Di': «Non seguirò le passioni vostre, ché allora mi perderei e non sarei più tra i ben guidati.» Di': «Mi baso su una prova chiara da parte del mio Signore - e voi la tacciate di menzogna - non ho in mio potere quello che volete affrettare: il giudizio appartiene solo ad Allah. Egli espone la verità ed è il migliore dei giudici». (Surat al-An'am, 56-57)
Di': "O miscredenti! Io non adoro quel che voi adorate e voi non siete adoratori di quel che io adoro. Io non sono adoratore di quel che voi avete adorato e voi non siete adoratori di quel che io adoro: a voi la vostra religione, a me la mia". (Surat al-Kafirun, 1-6)
Il Profeta (saas) si rivolse alla Gente del Libro nel modo migliore e non insegnò loro una religione politeistica, ma la rivelazione finale di Allah. Così come nel caso dei miscredenti, il Profeta (saas) non esercitò pressioni sulla Gente del Libro, ma si limitò ad offrire semplici consigli.
Una delle principali caratteristiche della Gente del Libro, e degli ebrei in particolare, è il credersi i servi prescelti di Allah e il presumere di essere i soli ad avere accesso al Paradiso. Diversi versetti del Corano discutono tale pretesa. Il Corano rivela la risposta del Profeta (saas) a tali asserzioni infondate:
E quando si dice loro: "Credete in quello che Allah ha fatto scendere", rispondono:"Crediamo in quello che è stato fatto scendere su di noi." E rinnegano il resto, anche se è la Verità che conferma quello che già avevano ricevuto. Di' loro: "E se siete credenti, perché in passato avete ucciso i profeti di Allah?". (Surat al-Baqara, 91)
Di': "Se è vostra la dimora finale presso Allah, escludendo tutte le altre genti, auguratevi la morte se siete veritieri!". Essi non lo faranno mai, per ciò che le loro mani hanno commesso. Allah conosce bene i prevaricatori. (Surat al-Baqara: 94-95)
E dicono: "Non entreranno nel Paradiso altri che i giudei e i nazareni". Questo è quello che vorrebbero! Di': "Portatene una prova, se siete veritieri". (Surat al-Baqara, 111)
Giudei e nazareni dicono: «Siamo figli di Allah ed i suoi prediletti». Di': «Perché allora vi castiga per i vostri peccati? Sì, non siete che uomini come altri che Lui ha creato. Egli perdona a chi vuole e castiga chi vuole. Ad Allah appartiene la sovranità sui cieli e sulla terra e su quello che vi è frammezzo. A Lui farete ritorno». (Surat al-Ma'ida, 18)
Dicono: "Siate giudei o nazareni, sarete sulla retta via". Di': "[Seguiamo] piuttosto la religione di Abramo, che era puro credente e non associatore". (Surat al-Baqara, 135)
Il Profeta (saas) ordinò inoltre ai fedeli di rivolgersi alla Gente del Libro dicendo:
"La fede è il credere in Allah, nei Suoi Angeli, nei Suoi Profeti…"63.
È la giustizia dell'ignoranza che cercano? Chi è migliore di Allah nel giudizio, per un popolo che crede con fermezza? (Surat al-Ma’ida, 50)
Il Profeta (saas) invitò la Gente del Libro ad avere fede, ad evitare l’idolatria e a conformarsi alla moralità del Corano. Trattò inoltre con gentilezza e giustizia quanti rifiutarono di ubbidirgli. Lasciò libera la Gente del Libro di adorare nella maniera da essi ritenuta più opportuna, permettendogli di mantenere i loro customi e ordinò ai musulmani di trattarli con giustizia. Il Profeta (saas) disse:
"Chiunque uccida una persona cui è stata garantita protezione da parte dei musulmani non proverà la fragranza del Paradiso."64
I testi degli accordi stipulati dal Profeta e dai suoi successori con vari gruppi di cristiani ed ebrei sono oggi conservati come importanti documenti. Nell’introdurre il testo dell’accordo con il cristiano Ibn Harith bin Ka'b e i suoi correligionari, ad esempio, il Profeta (saas) fece scrivere: "La religione, le chiese, le vite e i beni di tutti i cristiani dell’Est sono sotto la protezione di Allah e di tutti i credenti. Nessuno dei cristiani sarà forzato a fasi musulmano. Nel caso in cui un cristiano sia vittima di un omicidio o di una ingiustizia, i musulmani dovranno aiutarlo,"65 quindi recitò il seguente versetto del Corano: "Dialogate con belle maniere con la gente della Scrittura…" (Surat al-'Ankabut, 46)
Al Profeta (saas) fu ordinato nel Corano di informare i musulmani del modo in cui trattare la Gente del Libro:
Di': "Volete polemizzare con noi a proposito di Allah, Che è il nostro e vostro Signore? A noi le nostre opere e a voi le vostre! Noi ci diamo solo a Lui." (Surat al-Baqara, 139)
Nell’invitare la Gente del Libro alla vera religione, il Profeta (saas) disse loro di non attribuire alcun associato ad Allah nell’adorarLo e li invitò a convenire con i musulmani sui principi comuni della fede:
Di': "O gente della Scrittura, addivenite ad una dichiarazione comune tra noi e voi: [e cioè ] che non adoreremo altri che Allah, senza nulla associarGli, e che non prenderemo alcuni di noi come signori all'infuori di Allah". Se poi volgono le spalle allora dite: "Testimoniate che noi siamo musulmani". (Surah Al 'Imran, 64)
Di': «O Gente della Scrittura, non esagerate nella vostra religione . Non seguite le stesse passioni che seguirono coloro che si sono traviati e che hanno traviato molti altri, che hanno perduto la retta via». (Surat al-Ma'ida, 77)
Il Profeta (saas) inviò Muadh (ra) nello Yemen, e gli disse di invitare la Gente del Libro ad adorare solo Allah:
"Vi recate dalla gente di un Libro (Divino). Per prima cosa, invitateli ad adorare Allah (solo)…"66
In verità esso è davvero ciò che il Signore dei mondi ha rivelato. (Surat ash-Shu’ara, 192)
36. Sunan Ibn Maajah, Muqaddima, 7
38. Kitaab At-Tawheed, Capitolo: 2, http://islamicweb.com/beliefs/creed/abdulwahab/KT1-chap-02.htm
39. Sunan ibn Maajah, Volume2, Numero 3389
41. Sahih Bukhari, Volume 9, Numero 381
43. Sahih Bukhari, Libro 2, Numero 375
44. Sahih Bukhari, Libro 4, Hadith no. 385
45. Fiqh-us-Sunnah, Volume 4, Numero 13
46. Sahih Muslim, Libro 40, Numero 6830
47. Sahih Bukhari, Volume 4, Numero 626
48. http://www.dartmouth.edu/~alnur/ISLAM/PROPHET/sayings.htm
50. Abdul Wadoud, I quaranta hadith di An-Nawawi, tradotto da Ezzeddin Ibrahim e Denys Johnson-Davies, terza edizione, 1985
51. Imam Ahmad e Abu Dawud Hadith
52. Imam Ghazzali's Ihya Ulum-Id-Din (Ravvivamento delle scienze religiose), Islamic Book Service, New Delhi, 2001,Volume III, p.52
53. Imam Ghazzali's Ihya Ulum-Id-Din (Ravvivamento delle scienze religiose), Islamic Book Service, New Delhi, 2001,Volume III, p.53
54. Sahih Muslim, Libro 1, Numero 0164.
56. Sunan Abu Dawud, Volume 41, Numero 5097
57. Sahih Bukhari, Volume 7, Book 72, Numero 680
58. Sahih Muslim, Libro 32, Numero 6248
59. Tirmidhi Hadith, Numero 1376
60. Sahih Bukhari, Libro 35, Numero 6525
61. Sahih Bukhari, Volume 9, Numero 382
62. Ahmad, Volume 1, Numero 387; Imam Ibn Kathir, La vita di questo mondo è un godimento passeggero
63. Sahih Bukhari, Volume 6, Numero 300
64. Sahih Bukhari, Volume 9, p.43
65. Yrd. Doç. Dr. Orhan Atalay, Doğu-Batı Kaynaklarında Birlikte Yaşama (Coesistenza nelle fonti orientali e occidentali), Gazeteciler ve Yazarlar Vakfı Yayınları, İstanbul, 1999, p.95