Nell'88° versetto della Surat al-Isra, Allah si riferisce alla divina natura del Corano: "Dì: Se anche si riunissero gli uomini e demoni per produrre qualcosa di simile a questo Corano, non ci riuscirebbero, quand'anche si aiutassero l'uno con l'altro." (Surat al-Isra: 88)
Allah ha mandato il Corano alle genti quattordici secoli fa. Alcuni fatti, che si sono potuti appurare solo con la tecnologia del 20° secolo, erano già stati affermati nel Corano quattordici secoli fa. Questo chiaramente ci dimostra che il Corano è una delle prove più importanti che ci portano a riconoscere l'esistenza di Allah.
Nel Corano esistono molte prove che il libro è opera di Allah, che ce lo ha mandato, e che niente di simile potrà mai essere prodotto dal genere umano. Una di queste prove è che i versetti del Corano esistono nel nostro universo:
Secondo il versetto: "Mostreremo loro i Nostri Segni nell'universo e nelle loro stesse persone, finché non sia loro chiaro che questa è la Verità. Non ti basta che il tuo Signore sia testimone di ogni cosa?" (Surah Fussilat: 53), molte delle informazioni date nel Corano trovano il loro correlato nel mondo esterno, dato che Allah ha creato ogni cosa nell'universo e, pertanto, ne possiede completa conoscenza. Egli ha anche rivelato il Corano. Per questa ragione molte delle informazioni e delle analisi che vi sono contenute, saranno viste e riconosciute come tali da quei saggi e scrupolosi credenti che hanno discernimento.
Colui Che ha creato sette cieli sovrapposti senza che tu veda alcun difetto nella creazione del Compassionevole. Osserva, vedi una qualche fenditura? Osserva ancora e ancora: il tuo sguardo ricadrà, stanco e sfinito.
(Surat al- Mulk: 3-4)
Comunque non ci si deve scordare che il Corano non è un "libro di scienza". Lo scopo della rivelazione del Corano viene così affermato nei versetti:
"Alif Lam Ra Abbiamo fatto scendere su di te un Libro affinché, con il permesso del loro Signore, tu tragga le genti dalle tenebre alla luce, sulla via dell'Eccelso, del Degno di lode." (Surah Ibrahim: 1)
" … come direzione e monito per coloro che hanno intelletto." (Surat Al-Ghafir: 54)
In breve, Allah manda il Corano ai credenti come guida, che spiega loro come essere schiavi di Allah ed aspirare al Suo buon piacere.
Il Corano, comunque, dà anche delle informazioni di base su certi soggetti come la creazione dell'universo, la nascita dell'uomo, la struttura dell'atmosfera, e gli equilibri esistenti nei cieli ed in terra. Che queste informazioni siano in accordo con le più recenti scoperte della scienza moderna, è un fatto importante, nel senso che ancora una volta viene confermato che il Corano è "la Parola di Allah". Secondo il versetto: "Non meditano sul Corano? Se provenisse da altri che da Allah, vi avrebbero trovato molte contraddizioni" (Surat an-Nisa: 82), vi è un perfetto accordo tra le affermazioni del Corano ed il mondo esterno.
Nelle pagine seguenti ci soffermeremo sui straordinari parallelismi tra le informazioni sull'universo date dal Corano e la scienza.
Fino alla metà del 20° secolo, era opinione diffusa in tutto il mondo che l'universo fosse infinito, che esistesse da sempre e che dovesse continuare ad esistere per sempre.
Secondo questa opinione, conosciuta come "modello dell'universo statico", l'universo non aveva né principio né fine.
Con l'asserire che l'universo è un insieme di sostanze fisse, statiche ed immutabili, questa opinione ha costituito la base della filosofia materialista, e di conseguenza ha escluso l'esistenza di un Creatore.
Ma con i progressi scientifici del ventesimo secolo, però, il modello di un universo statico è stato completamente sradicato.
Ora siamo nel ventunesimo secolo, ed una nuova era è iniziata. Grazie a numerosi esperimenti, osservazioni e calcoli, effettuati da alcuni dei pensatori più importanti del mondo, la fisica moderna ha fornito le prove che l'universo ha davvero avuto un inizio, e che ha avuto origine dal nulla, istantaneamente ed a seguito di una enorme esplosione. Ed è stato inoltre stabilito che l'universo non è né fisso né statico, come sostengono ostinatamente i materialisti. Al contrario, è soggetto ad un costante processo di movimento, di cambiamento e di espansione. Questi fatti, stabiliti di recente, ed oggi universalmente accettati dalla comunità scientifica, sono serviti a seppellire definitivamente la teoria dell'universo statico.
L'origine dell'universo è descritta nel Corano nei versetti seguenti:
Egli ha creato i cieli e la Terra dal nulla (Surat al-An'am: 101)
Queste informazioni sono in piena corrispondenza con le scoperte degli scienziati contemporanei. Come abbiamo già affermato precedentemente, la conclusione a cui è pervenuta oggi l'astrofisica è che l'intero universo, insieme alle dimensioni della materia e del tempo, ha avuto origine a seguito di una grande esplosione che ebbe luogo molto tempo fa. Questo evento, conosciuto come "The Big Bang (Il Grande Botto)," è il catalizzatore per la creazione dell'universo dal nulla. Questa esplosione, su cui sono d'accordo tutti i componenti della comunità scientifica, scaturì da un solo punto circa 15 miliardi di anni fa. (Si veda il libro La Creazione dell'Universo, di Harun Yahya, Editore Al-Attique Publishers Inc., Canada, 2000)
Nel Corano, che fu rivelato quattordici secoli fa, quando la scienza dell'astronomia era ancora agli albori, l'espansione dell'universo è stata descritta come segue:
E siamo Noi Che abbiamo costruito il Cielo con la Nostra potenza, ed in verità siamo Noi che costantemente lo estendiamo nell'immensità. (Surat adh-Dhariyat: 47)
La parola "cielo", come espressa nel versetto qui sopra, viene usata in diversi posti nel Corano, per riferirsi allo spazio ed all'universo più grande. Ed anche qui la parola viene usata con questo significato, asserendo che l'universo "si espande". In Arabo la parola "moosi'oona" nel termine "inna lamoosi'oona," tradotto in Italiano come "siamo Noi che costantemente lo estendiamo", viene dal verbo "awsa'a," che significa "espandere". Il prefisso "la" accresce il significato del termine che segue aggiungendovi la connotazione "in larga misura". Pertanto questa espressione ha il significato di "Noi espandiamo il cielo o l'universo in larga misura". E questa è la conclusione a cui oggi è pervenuta anche la scienza. (S. Waqar Ahmed Husaini, The Quran for Astronomy and Earth Exploration from Space, 3rd ed. New Delhi: Goodword Press: 1999, pp. 103-108.)
Fino agli inizi del ventesimo secolo l'opinione prevalente nel mondo scientifico era che "l'universo ha una natura costante ed è esistito da tempo infinito". La scienza moderna, gli studi ed i calcoli condotti con i mezzi della tecnologia moderna hanno invece rivelato che l'universo ebbe in effetti un inizio e che da allora si "espande" continuamente.
Tutto ciò che è nei cieli e nella terra glorifica Allah. Egli è l'Eccelso,il Saggio. Appartiene a Lui la sovranità dei cieli edella terra. Egli dà vita e dà morte, Egli è l'Onnipotente.
(Surat al-Hadid: 1-2)
Agli inizi del ventesimo secolo, il fisico Russo Alexander Friedmann ed il cosmologo Belga Georges Lemaître hanno teoreticamente calcolato che l'universo è in costante movimento e che si sta espandendo.
Questo concetto fu poi confermato a seguito di osservazioni condotte nel 1929. Mentre stava osservando il cielo con un telescopio, l'astronomo Americano Edwin Hubble scoprì che le stelle e le galassie si muovevano allontanandosi costantemente l'una dall'altra.
Questa scoperta è considerata una delle più grandi nella storia dell'astronomia.
Durante queste sue osservazioni, Hubble stabilì che le stelle emettono una luce che diventa sempre più rossa man mano che aumenta la loro distanza dal punto di osservazione. E questo è dovuto ad una nota legge fisica che stabilisce che la luce emessa da una stella assume una sfumatura violetta se la stella si avvicina, o rossastra se si allontana. Hubble notò la tendenza ad assumere un colore sempre più rosso nella luce emessa dalle stelle che osservava, e ne dedusse che le stelle si allontanavano sempre di più, senza sosta.
Ma le stelle e le galassie non si allontanavano solo dalla terra, ma anche l'una dall'altra.
Pertanto un universo dove ogni cosa si allontana da ogni altra cosa, è un universo in continua espansione.
Gli studi e le osservazioni condotte negli anni seguenti hanno confermato che l'universo è infatti in espansione costante.
Per comprendere più chiaramente tutto questo, si immagini che l'universo sia la superficie di un pallone che si sta gonfiando.
Allo steso modo in cui più il pallone si gonfia, più si distanziano i punti sulla sua superficie, così i corpi celesti si allontanano uno dall'altro man mano che l'universo si espande.
Questo fu teoreticamente scoperto da Albert Einstein, considerato uno dei più grandi scienziati del ventesimo secolo.
Ma, al fine di evitare di contrastare il modello di un "universo statico" che era generalmente accettato ai suoi tempi, Einstein lasciò da parte questa sua scoperta. E più tardi se ne pentì, descrivendo questa sua decisione come la cantonata più grande della sua vita.
("Edwin Hubble;" www.time.com/time/time100/scientist/profile/hubble.html)
Questo fatto è stato spiegato nel Corano quando i telescopi e similari sviluppi tecnologici erano ben lontani da essere inventati. E questo è perché il Corano è la Parola di Allah: il Creatore ed il Sovrano di tutto l'universo.
Colui che ha creato sette cieli sovrapposti senza che tu veda alcun difetto nella creazione del Compassionevole. Guarda di nuovo, vedi una qualche fenditura? Guarda ancora due volte. Il tuo sguardo ricadrà, stanco e sfinito! (Surat al-Mulk: 3-4)
I miliardi di stelle e galassie nell'universo si muovono in perfetto equilibrio lungo i percorsi disposti per loro. Le stelle, i pianeti ed i satelliti ruotano non solo attorno ai loro assi ma anche insieme ai sistemi di cui sono parte integrante. Alle volte qualche galassia, contenente dai 200 ai 300 miliardi di stelle attraversa il percorso stabilito per qualche altra galassia. Ma sorprendentemente non succede alcuna collisione che possa danneggiare il grande ordine dell'universo. E questo è un miracolo su cui tutti noi dovremmo riflettere.
Nell'universo, il concetto di velocità assume dimensioni gigantesche, se comparato con le misurazioni terrestri. Le stelle, i pianeti, le galassie ed i conglomerati di galassie – le cui proprietà numeriche possono solo essere immaginate da dei matematici – pesano miliardi o trilioni di tonnellate, e si spostano nello spazio a velocità straordinarie.
Per esempio, la Terra ruota attorno il suo asse a 1.670 chilometri l'ora (1.038 miglia l'ora). Se consideriamo che il proiettile più veloce di oggi raggiunge la velocità media di 1.800 chilometri l'ora, possiamo capire a quale velocità ruota la Terra, nonostante le sue enormi dimensioni e la sua massa.
La velocità della Terra quando orbita attorno al Sole, poi, è circa 60 volte più di quella del proiettile: 108.000 chilometri l'ora. Se fossimo capaci di costruire un veicolo capace di procedere a quella velocità, questo potrebbe circumnavigare la Terra in 22 minuti.
Queste cifre sono pertinenti solo per la Terra. Quelle per il Sistema Solare sono ancora più affascinanti, vanno addirittura oltre i limiti della ragione: più grandi sono i sistemi nell'universo, e più grande è la loro velocità. La velocità con cui il Sistema Solare orbita al centro della galassia è di 720.000 chilometri l'ora. La Via Lattea, con i suoi circa 200 miliardi di stelle, si muove nello spazio a 950.000 chilometri l'ora.
Non vi è dubbio che esiste un alto rischio di collisioni in un sistema così complicato e veloce. Eppure niente del genere succede, e noi continuiamo le nostre vite in piena sicurezza. Tutto questo è possibile perché ogni cosa nell'universo funziona secondo l'impeccabile equilibrio predisposto da Allah. Ed è per questa ragione che, come si afferma nel versetto, non vi è alcuna "difetto" nel sistema.
Uno dei motivi più importanti perché nell'universo vi sia un grande equilibrio è che i corpi celesti seguono delle particolari traiettorie.
Le stelle, i pianeti ed i satelliti ruotano tutti attorno al loro asse, ma anche insieme al sistema di cui fanno parte, che ruota a sua volta su se stesso. Il funzionamento dell'universo è finemente sintonizzato, proprio come gli ingranaggi di una fabbrica.
Vi sono più di 100 miliardi di galassie nell'universo visibile, ed ogni piccola galassia contiene circa un miliardo di stelle, mentre ogni grande galassia ne contiene più di un trilione. (World Book Encyclopedia, 2003; contributo di: Kenneth Brecher, Ph.D., Professore di Astronomia e Fisica, Università di Boston, USA.)
Egli è il Creatore dei cieli e della terra ...
(Surat al-An'am:101)
Quello è Allah, il vostro Signore! Non c'è altro dio che Lui, Creatore di tutte le cose. AdorateLo dunque. E' Lui che provvede ad ogni cosa. Gli sguardi non lo raggiungono, ma Egli scruta gli sguardi. E' il Perspicace, il Ben Informato. [Di' loro]: «Da parte del vostro Signore vi sono giunti appelli alla lungimiranza. Chi dunque vede chiaro, è a suo vantaggio; chi resta cieco, è a suo danno.(Surat al-An'am: 102-104)
Molte di queste stelle hanno dei pianeti, e molti di questi pianeti hanno dei satelliti. Tutti questi corpi celesti seguono traiettorie e orbite minuziosamente calcolate. Per milioni di anni ogni corpo celeste si è mosso seguendo la sua traiettoria in perfetta armonia con tutti gli altri. A questi corpi celesti si devono poi aggiungere anche innumerevoli comete che si spostano secondo le loro traiettorie predeterminate.
Vi è poi anche da considerare che le traiettorie nell'universo non sono limitate solo a pochi corpi celesti. Il nostro Sistema Solare, ed anche altre galassie, si esibiscono in un considerevole movimento attorno ad altri centri. Ogni anno la Terra, e con essa il Sistema Solare, si spostano di circa 500 milioni di chilometri dal posto dove erano l'anno prima. È stato calcolato che anche una minima deviazione dalla traiettoria dei corpi celesti potrebbe avere delle drastiche conseguenze, che potrebbero significare la fine dell'intero sistema. Ad esempio, consideriamo le conseguenze di una deviazione della Terra dal suo corso orbitale prestabilito, anche di solo 3 millimetri, in un senso o nell'altro:
"Mentre ruota attorno al sole, la terra segue un'orbita che, ogni 18 miglia, devia di solo 2.8 millimetri dal corso diretto. L'orbita seguita dalla terra non cambia mai, perché anche una deviazione di soli 3 millimetri causerebbe dei disastri catastrofici: se la deviazione fosse di 2.5 mm invece di 2.8 mm, allora l'orbita sarebbe molto ampia, e tutti noi congeleremmo. E se la deviazione fosse di 3.1 mm, moriremmo invece abbrustoliti." (Bilim ve Teknik, Luglio 1983)
Un'altra caratteristica dei corpi celesti è che essi ruotano anche attorno ai loro stessi assi. Il versetto che dice "[Io giuro] per il cielo che ritorna incessantemente" (Surat at-Tariq: 11) indica questa verità. Naturalmente, al tempo in cui il Corano fu rivelato, la gente non aveva dei telescopi con cui studiare dei corpi celesti lontani milioni di chilometri nello spazio, né una progredita tecnologia per le osservazioni o la nostra attuale moderna conoscenza della fisica e dell'astronomia. Era pertanto impossibile stabilire che lo spazio aveva "le sue orbite oscillanti," (Surat adh-Dhariyat: 7), come è descritto nel versetto. Il Corano comunque, rivelato a quei tempi, fornisce una chiara informazione al riguardo. E questa è la prova che questo libro è in effetti la parola di Allah.
Nel 20° secolo vi sono state molte scoperte riguardo i fenomeni celesti nell'universo. Una di queste è stata la recente scoperta dei Buchi Neri. Che si formano quando una stella, che ha consumato tutto il suo combustibile, collassa su se stessa, e alla fine si tramuta in un buco nero con una densità infinita, zero volume, ed un campo magnetico immensamente potente. Noi non possiamo vedere i buchi neri, neanche con il più potente telescopio, dato che la loro forza gravitazionale è talmente forte che la luce non ce la fa a sfuggire da loro. Ma comunque una tale stella collassata viene percepita grazie all'effetto che provoca sull'area circostante. Nella Surat al-Waqi'a, Allah richiama l'attenzione su questo fatto in questo modo, con il giurare sulla posizione delle stelle:
E lo giuro per il declino delle stelle – e questo è giuramento solenne, se lo sapeste. (Surat al-Waqi'a: 75-76)
Il termine "buco nero" fu usato per la prima volta nel 1969 dal fisico Americano John Wheeler. Un tempo immaginavamo che fosse possibile vedere tutte le stelle. Ma poi si capì che vi erano delle stelle nello spazio di cui noi non potevamo percepirne la luce, dato che questa scompare nelle stelle collassate. La luce non può fuoriuscire da un buco nero, data la sua alta concentrazione della massa in un piccolo spazio. La enorme gravitazione cattura anche le particelle più veloci, come i fotoni. Ad esempio lo stadio finale di una stella tipica, con una massa tre volte quella del sole, cessa di esistere dopo che la stella si è bruciata completamente, e la sua implosione la riduce ad un buco nero di soli 20 chilometri di diametro (12.5 miglia)! I buchi neri sono così chiamati perché non possono essere osservati direttamente. Ciononostante si rivelano da soli indirettamente, a causa della fortissima forza aspirante che la loro forza gravitazionale esercita sugli altri corpi celesti. Così come per la raffigurazione del Giorno del Giudizio, il versetto che segue può anche essere preso a testimonianza di questa scoperta scientifica sui buchi neri:
Quando le stelle si sono estinte. (Surat al-Mursalat: 8)
D'altra parte, anche le stelle con una grande massa causano delle deformazioni riscontrabili nello spazio. Ma i buchi neri, oltre a tali deformazioni, vi producono anche dei fori, come affermano gli astrofisici … e questa è la ragione per cui le stelle collassate vengono chiamate buchi neri. A questo fatto ci si può riferire nel versetto sulle stelle, un'altra importante informazione che dimostra come il Corano sia la parola di Allah:
[Io giuro] per il cielo e per l'astro notturno! E chi mai ti dirà cos'è l'astro notturno? La stella che squarcia l'oscurità! (Surat at-Tariq: 1-3)
Il versetto 11 della Surat at-Tariq nel Corano, si riferisce alla funzione "restituiva" del cielo.
[io giuro] per il cielo che ritorna. (Surat at-Tariq: 11)
La parola "raj`", interpretata come "ritorno" nelle traduzioni del Corano, ha i significati di "mandare indietro" o "restituire." Come si sa, l'atmosfera che circonda la Terra consiste di molti strati. Ogni strato serve ad un importante scopo a giovamento della vita sulla Terra. Le ricerche hanno rivelato che questi strati hanno la funzione di rispedire indietro nello spazio i materiali o le radiazioni a cui sono stati esposti, oppure di farli arrivare giù sulla Terra. Adesso esaminiamo, impiegando alcuni esempi ad hoc, questa funzione "restituiva" degli strati che circondano la Terra.
La troposfera, situata da 13 a 15 chilometri (da 8 a 9.3 miglia) sopra la Terra, fa sì che il vapore acqueo che si solleva dalla superficie terrestre si condensi, e venga rispedito giù sotto forma di pioggia. Lo strato di ozono, il più basso della stratosfera, ad una altezza di 25 chilometri (15.5 miglia), riflette le radiazioni dannose e la luce ultravioletta provenienti dallo spazio, e ve li rimanda indietro.
La ionosfera riflette le onde radio trasmesse dalla Terra rimandandole giù verso differenti parti del mondo, proprio come fa un satellite passivo per le telecomunicazioni. E così rende possibili la trasmissione senza fili, e la diffusione della radio e della televisione su lunga distanza. Lo strato della magnetosfera respinge indietro nello spazio, prima che raggiungano la Terra, le dannose particelle radioattive emesse dal Sole e da altre stelle.
Il fatto che queste proprietà degli strati dell'atmosfera, che sono state dimostrate solo da poco tempo, fossero annunciate già secoli fa nel Corano, ancora una volta dimostra che il Corano è la parola di Allah.
Nel Corano viene messo in rilievo che il Sole e la Luna seguono delle traiettorie particolari:
Egli è Colui che ha creato la notte e il giorno, il Sole e la Luna, ciascuna naviga nella sua orbita. (Surat al-Anbiya': 33)
La parola "naviga" nel versetto qui sopra è espressa in Arabo con la parola "sabaha" ed è usata per descrivere il movimento del Sole nello spazio. La parola significa che il Sole non si muove a casaccio attraverso lo spazio, ma che ruota attorno al suo asse, seguendo così un suo corso. Il fatto che il Sole non sia fisso in una posizione, ma che invece segue una particolare traiettoria, viene affermato anche in un altro versetto:
E il Sole che corre verso la sua dimora. Questo è il decreto dell'Onnipotente, dell'Onniscente. (Surah Ya Sin: 38)
Questi fatti enunciati nel Corano, sono stati poi scoperti solo grazie a dei progressi nel campo della astronomia ottenuti nel nostro tempo. Secondo i calcoli degli astronomi, il Sole si sposta lungo un percorso conosciuto come l'Apice Solare nella traiettoria della stella Vega, all'incredibile velocità di 720.000 chilometri l'ora (447.000 miglia). In termini approssimativi, questo dimostra che il Sole attraversa ogni giorno circa 17.28 milioni di chilometri (10.74 milioni di miglia). E come il Sole, anche tutti i pianeti ed i satelliti all'interno del suo campo gravitazionale, percorrono la stessa distanza.
Una delle cose che vengono rivelate nei versetti del Corano è che il cielo è costituito da sette strati:
Egli ha creato per voi tutto quello che c'è sulla Terra. Poi si è rivolto al cielo e lo ha ordinato in sette cieli. Egli è l'Onniscente. (Surat al-Baqara: 29)
Poi si rivolse al cielo che era fumo. Stabilì in due giorni i sette cieli ed a ogni cielo assegnò la sua funzione. (Surah Fussilat:11-12)
La parola "cieli", che appare in molti versetti del Corano, viene usata in riferimento al cielo sovrastante la Terra, ma anche per l'intero universo. Dando tale significato a questa parola, si può capire che il cielo della Terra, o l'atmosfera, sono costituiti da sette strati.
Oggi si sa che l'atmosfera del mondo consiste in strati differenti sovrapposti l'uno sull'altro. (Michael Pidwirny, "Atmospheric Layers (Strati Atmosferici)," 1996, http://royal.okanagan.bc.ca /mpidwirn/atmosphereandclimate/ atmslayers.html). Basandosi sui criteri dei contenuti chimici, o sulla temperatura dell'aria, le definizioni che sono state fatte hanno determinato che l'atmosfera della Terra è in sette strati. ("Numerical Prediction Models used by NWS (Modelli di Predizione Numerica usati dalla NWS) Integrated Publishing; www.tpub.com/weather3/4-27.htm).
Anche secondo il "Limited Fine Mesh Model (LFMMII)," un modello dell'atmosfera usato per la previsione delle condizioni del tempo nelle prossime 48 ore, l'atmosfera ha sette strati. E secondo le moderne definizioni geologiche i sette strati dell'atmosfera sono i seguenti:
1. Troposfera
2. Stratosfera
3. Mesosfera
4. Termosfera
5. Esosfera
6. Ionosfera
7. Magnetosfera
Il Corano dice "[Egli] ad ogni cielo assegnò la sua funzione," nella (Surah Fussilat 12). in altre parole, Allah afferma che Egli ha assegnato ad ogni cielo il suo compito. Per la verità, come si vedrà nei capitoli seguenti, ognuno di questi strati ha dei compiti vitali a beneficio del genere umano e di tutte le altre cose viventi sulla Terra. Ogni strato ha una sua particolare funzione, che va dalla formazione della pioggia alla prevenzione contro le radiazioni nocive, dal riflettere le onde radio al prevenire gli effetti dannosi delle meteore.
I versetti che seguono ci informano sull'apparizione dei sette strati nell'atmosfera:
Non vedete come Egli ha creato sette cieli sovrapposti? (Surah Nuh: 15)
Colui che ha creato sette cieli sovrapposti … (Surat al-Mulk: 3)
La parola Araba "tibaaq" in questi versetti, tradotta in Italiano come "strato", significa "strato coprente qualcosa", e così sottolinea come lo strato superiore si adatti a quello inferiore. La parola qui viene usata anche al plurale: "strati." Il concetto di sette cieli in strati, come sono descritti nel versetto, è senza dubbio la più perfetta espressione per descrivere l'atmosfera. Ed è un grande miracolo che questi fatti, che non avrebbero potuto essere scoperti senza la tecnologia del 20° secolo, siano stati invece esplicitamente affermati dal Corano 1.400 anni fa.
Egli ha creato i cieli e la terra in tutta verità. Arrotola la notte sul giorno ed il giorno sulla notte. (Surat az-Zumar: 5)
Nel Corano, le parole usate per descrivere l'universo sono straordinarie. La parola Araba che viene tradotta come "arrotolare", nel versetto qui sopra, è "yukawwir." Che significa "avvolgere una cosa con qualcosa d'altro, ripiegata come un indumento messo da parte." Per esempio, nei dizionari Arabi questa parla è usata per descrivere l'azione di avvolgere una cosa attorno ad un'altra, come si fa indossando un turbante. L'informazione che viene data nel versetto, cioè che il giorno e la notte si avvolgono l'un l'altro, include una accurata descrizione su quale è la forma del mondo. Che può essere vera solo se la Terra è rotonda. E ciò significa che nel Corano, che è stato rivelato nel 7° secolo, già si suggeriva la sfericità della Terra.
Ma ci si dovrebbe ricordare che la comprensione dell'astronomia di quei tempi percepiva il mondo in modo diverso. Allora si pensava che il mondo fosse un piano piatto, e tutti i calcoli e le spiegazioni scientifiche si basavano su questa credenza. Ma il glorioso Corano ha impiegato le parole più risolutive quando ha dovuto descrivere l'universo. Questi fatti, che abbiamo potuto capire correttamente solo nel nostro secolo, erano già nel Corano da moltissimo tempo.
Il Corano richiama l'attenzione verso una funzione geologica delle montagne molto importante:
Abbiamo infisso saldamente sulla Terra le montagne affinché non oscillino… (Surat al-Anbiya': 31)
Il versetto afferma che le montagne hanno la funzione di prevenire scosse nella Terra. Questo fatto non era conosciuto da alcuno quando il Corano fu rivelato. È venuto alla luce infatti solo recentemente, a seguito delle scoperte effettuate grazie alla moderna ricerca geologica.
Dapprima si pensava che le montagne fossero semplicemente delle parti sporgenti della superficie terrestre. Ma poi gli scienziati capirono che non era così, e che quelle parti chiamate radici delle montagne si prolungavano sottoterra dalle 10 alle 15 volte la loro altezza. Grazie a queste caratteristiche, le montagne hanno una funzione uguale a quella di un chiodo o di un piolo che assicura saldamente al suolo una tenda. Ad esempio, il Monte Everest, la cui cima svetta fino a 9 chilometri d'altezza, ha una radice profonda oltre i 125 chilometri (77.7 miglia). (Prof. Zighloul Raghib El-Naggar, "The Miraculous Qur'an (Il Miracoloso Corano);" www.wamy.co.uk/announcements3.html)
Le montagne sono emerse a seguito degli spostamenti e collisioni delle massicce placche che formano la crosta terrestre. Quando due di queste placche entrano in collisione, la più forte delle due si infila sotto l'altra, che si piega formando così delle alture e delle montagne. Lo strato sottostante continua a muoversi sottoterra estendendosi in profondità, e di conseguenza, come accennato sopra, le montagne hanno una parte che si allarga verso il basso grande come la loro parte visibile in superficie.
In un testo scientifico, la struttura delle montagne viene così descritta:
Dove i continenti sono più spessi, come nelle catene di montagne, la crosta terrestre si affonda di più dentro il mantello terrestre. (Carolyn Sheets, Robert Gardner, and Samuel F. Howe, General Science, (Newton, MA: Allyn and Bacon Inc., 1985), p. 305)
Il Professor Slaveda, un rinomato geologo sottomarino, ha così commentato il modo in cui le montagne hanno degli steli a forma di radice che le attaccano alla superficie terrestre:
La differenza fondamentale tra le montagne continentali e quelle oceaniche consiste nel materiale che le compongono … ma il denominatore comune ad ambedue è che sono provviste di radici che le supportano. Nel caso delle montagne continentali, il materiale che le compone, leggero e a bassa densità, si affonda nella terra come una radice. Ed anche nel caso delle montagne oceaniche vi è del materiale leggero che le supporta come una radice … e pertanto la funzione delle radici è quella di essere da supporto alle montagne, secondo la legge di Archimede.
(www.beconvinced.com/science/QURANMOUNTAIN.htm)
Inoltre, il Dr. Frank Press, ex-Presidente della Accademia Nazionale delle Scienze Americana, in un suo libro dal titolo Earth (La Terra), che viene ancora usato come libro di testo in moltissime università, afferma che le montagne sono come dei pali, e che sono seppellite in profondità sotto la superficie terrestre. (Frank Press, and Raymond Siever, Earth, 3rd ed. San Francisco: W. H. Freeman & Company, 1982)
In altri versetti, questo ruolo delle montagne viene descritto paragonandolo ai "pioli":
Non facemmo della Terra una culla e delle montagne i suoi pioli? (Surat an-Naba': 6-7)
In un altro versetto viene rivelato che Allah "le montagne le ha ancorate" (Surat an-Nazi'at: 32). La parola "arsaahaa" in questo versetto sta a significare "fu creata radicata, fu fissata, fu inchiodata alla terra". Come a dire che le montagne si prolungano verso le linee unificatrici dello strato superficiale, sopra e sotto di questo, fissandole insieme. Immobilizzando la crosta terrestre esse ne impediscono lo slittamento sopra lo strato di magma o tra i vari strati. In breve, le montagne possono essere paragonate a dei chiodi che uniscono tra loro delle assi di legno. Questo effetto, nelle pubblicazioni scientifiche, viene chiamato isostasi. Lo stato, cioè, di equilibrio tra la spinta verso l'alto del mantello terrestre e quella verso il basso della crosta. Così come le montagne perdono massa a seguito dell'erosione, dello smottamento o per lo scioglimento dei ghiacciai, possono acquisirne dalla formazione dei ghiacciai, dalle eruzioni vulcaniche o dall'accumulo di terreno. Pertanto, con l'alleggerirsi, le montagne vengono spinte verso l'alto dalla forza emergente dei liquidi. Al contrario, quando si appesantiscono, sono spinte dalla forza di gravità verso il basso all'interno del mantello terrestre. L'equilibrio tra queste due forze viene determinato dalla isostasi. Questa proprietà stabilizzatrice delle montagne viene descritta in questi termini scientifici:
G.B Airy, nel 1855, prospettò che la crosta terrestre si poteva paragonare ad una massa di tronchi di legno galleggianti sull'acqua, e pertanto così come i tronchi più grossi galleggiano sull'acqua meglio dei piccoli, le sezioni più spesse della crosta terrestre galleggiano sopra un substrato liquido o plastico di una maggiore densità. Airy suggeriva che le montagne avessero profonde radici rocciose di bassa densità, che invece mancano nelle pianure. Quattro anni dopo che Airy ebbe dato alla stampa i suoi lavori, J.H. Pratt offrì una ipotesi alternativa ... argomentando che le colonne rocciose sottostanti le montagne dovevano necessariamente, data la la loro maggiore lunghezza, avere una densità minore di quella delle colonne rocciose sotto le pianure. Sia l'ipotesi di Airy che quella di Pratt sottintendono che le irregolarità presenti nella superficie della terra sono bilanciate dalle differenze di densità delle rocce sottostanti i maggiori aspetti tipici della crosta terrestre (montagne e pianure). Questo stato di EQUILIBRIO viene descritto con il concetto di ISOSTASI.
(M. J. Selby, Earth's Changing Surface (La Superficie Terrestre Mutante), (Oxford: Clarendon Press: 1985), 32.)
Oggi sappiamo che lo strato roccioso esterno della superficie terrestre è spinto da profonde depressioni e suddiviso in placche fluttuanti sopra la lava fusa. Dato che la terra ruota velocemente attorno al suo stesso asse, se non fosse per l'effetto bloccante delle montagne, il terreno non si depositerebbe sulla superficie terrestre, l'acqua non si accumulerebbe nel terreno, non vi sarebbe vegetazione, e non si potrebbero costruire né strade né case. In breve, la vita sulla Terra non sarebbe possibile. Grazie alla misericordia di Allah, però, le montagne funzionano come se fossero chiodi e, in gran parte, impediscono i movimenti della superficie della Terra.
Questo ruolo vitale delle montagne, reso noto solo a seguito delle moderne ricerche geologiche e sismiche, fu rivelato nel Corano secoli addietro come esempio della suprema saggezza insita nella creazione di Allah.
... [Egli] ha infisso le montagne sulla Terra in modo che non si sarebbe mossa sotto di voi ...(Surah Luqman: 10)
Sia gloria a Colui che ha creato tutte le coppie: da quello che la terra produce e da loro stessi e da cose che non conoscono. (Surah Ya Sin: 36)
Mentre "maschio e femmina" è l'equivalente del concetto di "coppia", "cose che non conoscono", come indicato nel Corano, ha un significato più ampio. Ed infatti rileviamo al giorno d'oggi uno dei significati evidenziati nel versetto. Il fisico Britannico Paul Dirac, a cui si deve la scoperta che la materia è stata creata in coppie, ha vinto il Premio Nobel per la Fisica nel 1933. Questa scoperta, conosciuta come "parità", ha rivelato la dualità conosciuta come materia e antimateria. Quest'ultima con delle caratteristiche opposte a quelle della materia. Ad esempio, al contrario della materia, gli elettroni della antimateria sono positivi ed i protoni sono negativi. Questo fatto è così sancito nei testi scientifici:
... ogni particella ha la sua antiparticella di carica opposta ... la indeterminazione della relazione ci dice che la creazione e l'annientamento delle coppie nel vuoto accadono sempre, dapertutto. (Henning Genz, "Nothingness: The Science of Empty Space, (Il Nulla: La Scienza dello Spazio Vuoto," 205, www.2think.org/nothingness.shtml)
Un altro esempio di dualità nella creazione sono le piante. I botanici hanno scoperto che le piante hanno generi distinti circa 100 anni fa. Eppure il fatto che le piante sono create in coppia fu rivelato nei seguenti versetti del Corano 1.400 anni fa:
È Allah Colui che ha creato i cieli senza pilastri – li potete vedere – ed ha infisso le montagne sulla terra in modo che non si sarebbe mossa sotto di voi, ed ha sparso in giro creature di ogni genere. Ed abbiamo fatto scendere acqua dal cielo ed abbiamo fatto germogliare in essa ogni tipo di piante, in coppie. (Surah Luqman: 10)
È Allah Colui che vi ha dato la terra come culla e che vi ha tracciato vie per voi e mandato giù acqua dal cielo per mezzo della quale Noi facciamo germinare diverse specie di piante. (Surah Ta Ha: 53)
Allo stesso modo i frutti sono di due tipi: maschio e femmina. Come proclamato nel Corano:
Egli è Colui che ha disteso la terra e vi ha infisso le montagne ed i fiumi, e creato due tipi [maschio e femmina] di ogni tipo di frutto. Fa sì che la notte avvolga il giorno. Ecco i segni per coloro che riflettono. (Surat ar-Ra'd: 3)
La parola "zawjayni," tradotta come "due tipi" viene da "zawj," che significa "uno di una coppia". Come sappiamo, i frutti sono il prodotto finale delle piante in fase di maturazione. Nella fase precedente nascono i fiori, ed anche loro hanno organi maschili e femminili. Quando il polline viene portato su di loro, ed ha luogo la fertilizzazione, i fiori iniziano a dare i frutti. I frutti poi maturano gradualmente ed iniziano a rilasciare i semi. Il fatto che i frutti abbiano specifiche caratteristiche dei generi a cui appartengono, è un altro elemento della informazione scientifica indicata nel Corano.
Una delle proprietà dei mari, che è stata scoperta solo recentemente, è così riportata in un versetto del Corano:
Ha lasciato liberi due mari che si incontrassero, con una barriera tra loro che non possono passare. (Surat ar-Rahman: 19-20)
Questa proprietà dei mari, cioè che si incontrano ma che non si mescolano, è stata scoperta solo da pochissimo dagli oceanografi. A causa della forza fisica chiamata "tensione superficiale," le acque dei mari vicini non si mescolano. Data la differenza di densità delle loro acque, la tensione superficiale ne impedisce il mescolamento, proprio come se tra i mari vi fosse un sottile muro divisorio.(Richard A. Davis, Principles of Oceanography (Principi di Oceanografia), Don Mills, Ontario: Addison-Wesley Publishing Company, pp. 92-93)
È interessante notare che, durante un periodo quando vi era scarsa conoscenza dei fenomeni fisici, della tensione superficiale, o della oceanografia, questa verità fosse rivelata nel Corano.
Il ferro è uno degli elementi evidenziati nel Corano. Nella Surat al-Hadid, che significa "ferro" veniamo informati che:
E Noi inviammo giù anche il ferro nel quale giace grande forza e che ha molti usi per il genere umano. (Surat al-Hadid: 25)
La parola "anzalnaa,", tradotta come "Noi inviammo giù" ed usata per il ferro nel versetto, potrebbe essere intesa come avente un significato metaforico atto a spiegare che il ferro è stato fornito per il beneficio delle persone. Ma se si considera il significato letterale della parola che è "mandato fisicamente giù dal cielo", come nel caso della pioggia e dei raggi solari, ci si accorge che in questo versetto si allude ad un miracolo scientifico molto significativo. Dato che le moderne scoperte astronomiche hanno rivelato che il ferro trovato nel nostro mondo proviene da gigantesche stelle nello spazio extraterrestre.
(Dr. Mazhar U. Kazi, 130 Evident Miracles in the Qur'an (Miracoli Evidenti nel Corano), [New York, USA: Crescent Publishing House: 1998], 110-111; and www.wamy.co.uk/ announcements3.html, from Prof. Zighloul Raghib El-Naggar's speech.)
E non solo il ferro che si trova sulla Terra, ma anche quello nell'intero Sistema Solare proviene dallo spazio extraterrestre, poiché la temperatura nel Sole è inadeguata alla formazione del ferro. Il Sole ha una temperatura di superficie di 6.000 gradi Celsius (11.000 gradi Fahrenheit), ed una temperatura interna di circa 20 milioni di gradi (36 milioni di gradi Fahrenheit). Il ferro pertanto può essere prodotto solo in stelle molto più grandi del Sole, dove la temperatura raggiunge qualche centinaia di milioni di gradi. Quando l'ammontare del ferro prodotto in una stella eccede un certo livello, la stella non può più contenerlo ed alla fine esplode in quella che viene chiamata "nova" o "supernova". Queste esplosioni fanno si che il ferro venga emesso nello spazio
(Dr. Mazhar U. Kazi, 130 Evident Miracles in the Qur'an (Miracoli Evidenti nel Corano), [New York, USA: Crescent Publishing House: 1998], 110-111; and www.wamy.co.uk/ announcements3.html, from Prof. Zighloul Raghib El-Naggar's speech.)
Una fonte scientifica fornisce le seguenti informazioni su questo soggetto:
Vi sono segni evidenti dei più datati eventi relativi alle supernova: livelli accresciuti di ferro-60 nei sedimenti delle profondità marine sono stati interpretati come indicazioni che una esplosione supernova accadde entro 90 anni luce dal sole circa 5 milioni di anni fa. Il ferro-60 è un isotopo radioattivo, che si forma nelle esplosioni supernova, e che decade con una semi-vita di un milione e mezzo di anni. Una accresciuta presenza di questo isotopo in uno strato geologico indica la recente nucleosintesi di elementi nelle vicinanze spaziali e il loro susseguente trasporto fino alla terra (forse come grani di polvere) (Priscilla Frisch, "The Galactic Environment of the Sun (L'ambiente Galattico del Sole)," American Scientist,January-February 2000;www.americanscientist.org /template/Asset Detail/assetid/21173?fulltext =true)
Tutto questo sta a dimostrare che il ferro non si è formato sulla Terra, ma che fu trasportato dalle supernova, ed "inviato giù" come asserito nel versetto. È chiaro che questo non poteva essere conosciuto nel settimo secolo, quando il Corano fu rivelato. Cionondimeno, questo fatto viene riferito nel Corano, la parola di Allah, Colui che racchiude tutte le cose nella Sua infinita conoscenza.
L'astronomia ha anche rivelato che pure altri elementi si sono formati fuori dalla Terra. Nella espressione "inviammo giù anche il ferro" nel versetto, la parola "anche" potrebbe senz'altro riferirsi a questa ipotesi. Ma comunque il fatto che il versetto menzioni particolarmente il ferro è davvero sbalorditivo, se si considera che queste scoperte sono state fatte alla fine del ventesimo secolo. Nel suo libro Nature's Destiny (Destino della Natura), il noto microbiologo Michael Denton mette in evidenza l'importanza del ferro:
Di tutti i metalli non ve ne è alcuno più essenziale per la vita del ferro. È l' accumulo del ferro nel centro di una stella che fa scattare una esplosione supernova e il susseguente spargimento degli atomi vitali della vita dappertutto nel cosmo. È stata l'attrazione della forza di gravità sugli atomi di ferro al centro della terra primordiale che ha generato il calore che ha causato la iniziale differenziazione chimica della terra, il degassamento della primitiva atmosfera, ed in definitiva la formazione dell'idrosfera. È il ferro fuso al centro della terra che, agendo come una gigantesca dinamo, genera il campo magnetico terrestre, che a sua volta crea le fasce di radiazione Van Allen che proteggono la superficie della terra dalle penetranti radiazioni cosmiche ad alta energia, e proteggono l'essenziale strato di ozono dalla distruzione dei raggi cosmici ...
Senza l'atomo del ferro non vi sarebbe vita basata sul carbonio nel cosmo; nessuna supernova, nessun riscaldamento della terra primordiale, nessuna atmosfera o idrosfera. Non vi sarebbe alcun campo magnetico protettivo, nessuna fascia di radiazione Van Allen, nessun metallo per produrre la emoglobina [nel sangue umano], nessun metallo per domare la reattività dell'ossigeno, e nessun metabolismo ossidativo.
L'affascinante ed intima relazione tra la vita ed il ferro, tra il colore rosso del sangue e la morte di qualche stella distante, non solo indica l'attinenza dei metalli alla biologia ma anche la biocentralità del cosmo ... (Michael J. Denton, Nature's Destiny (Il Destino della Natura) [The Free Press: 1998], 198.)
Questo resoconto indica chiaramente l'importanza dell'atomo del ferro. Il fatto della particolare attenzione nel Corano per questo elemento ne mette in risalto il valore. Vi è inoltre un'altra verità nascosta nel Corano che sottolinea l'importanza del ferro: Surat al-Hadid 25, che si riferisce al ferro, contiene due codici matematici abbastanza interessanti.
"Al- Hadid" è la 57° Sura del Corano. La abjad della parola "Al-Hadid" in Arabo, quando si addizionano i valori numerologici delle sue lettere, è anch'essa 57. (Per i calcoli abjad vedere la sezione sui Calcoli Numerologici (AbjD) nel Corano).
Il valore numerologico della parola "hadid" da solo è 26. E 26 è il numero atomico del ferro.
Inoltre, particelle di ossido di ferro sono state usate nel metodo di trattamento del cancro chiamato MagForce Nanotherapy sin dal 2003. Il Dottor Andreas Jordan, del famoso a livello mondiale ospedale Charité Hospital, in Germania, distrugge le cellule cancerose, senza causare alcun danno alle cellule sane, con questa tecnica da lui approfondita – ipertermia a fluido magnetico.
Questo metodo di trattamento può essere sunteggiato come segue:
1- Un liquido contenete particelle di ossido di ferro viene iniettato dentro il tumore a mezzo di una speciale siringa. Queste particelle si diffondono attraverso le cellule del tumore. La quantità di liquido iniettato consiste in 1 cm3 di ossido di ferro contenente migliaia di milioni di particelle (1.000 volte più piccole dei corpuscoli del sangue rosso) che possono facilmente scorrere attraverso tutte le vene.("Highlights;" www.inm-gmbh.de/cgi-bin/frame/ frameloader.pl? sprache= en&url=http://www.inm-gmbh.de/htdocs/ technologien/highlights/ highlights_en.htm)
2- Il paziente viene poi posizionato in una macchina con un potente campo magnetico.
3- Questo campo magnetico, apposto all'esterno, inizia a movimentare le particelle di ferro nel tumore. Nel frattempo la temperatura nel tumore contenente le particelle di ossido di ferro si eleva fino a 45 gradi Celsius (113 gradi Fahrenheit).
4- in pochi minuti le cellule cancerose, incapaci di proteggersi dal calore, vengono o indebolite o distrutte. Il tumore può essere allora completamente estirpato con una susseguente chemioterapia.
("Nanotechnology successfully helps cancer therapies (La nanotecnologia coadiuva con successo le terapie per il cancro)," IIC Fast Track, Nanotech News from Eastern Germany, Industrial Investment Council, October 2003; www.iic.de/uploads/media/ NANO_FT_Nov2003_01.pdf)
Il diffondersi di questa tecnica è un considerevole sviluppo nel trattamento di questa malattia potenzialmente letale. Nel trattamento di un male così diffuso come il cancro, l'uso della espressione "il ferro nel quale giace grande forza e che ha molti usi per il genere umano" (Surat al-Hadid: 25) nel Corano è particolarmente degno di nota. In quel versetto, infatti, il Corano sembra indicare i benefici del ferro per la salute degli uomini. (Allah ne sa di più).