Una delle cause principali dell’offuscamento della saggezza è il sentimentalismo. Questo stato mentale estremamente negativo è assai nocivo al buon funzionamento della ragione umana.
Il sentimentalismo costituisce un pericolo palese per la ragione. Esercita un tale controllo su questa facoltà da pregiudicare la capacità di giudizio. Una persona sentimentale, sotto l’impeto delle emozioni, può facilmente lasciarsi andare ad azioni folli e imprudenti. Un credente, al contrario, mantiene sempre le sue emozioni sotto il controllo della ragione.
Il concetto d’amore, per esempio, può avere due differenti dimensioni; può essere sia emozionale, sia razionale. Una persona sentimentale rischia di provare un profondo attaccamento a persone o a oggetti che non meritano alcun affetto. Come prevalente in numerose culture – particolarmente quelle orientali– si tende a mostrare una profonda infatuazione per coloro che non rispettano la devozione o che contraccambiano l’amore sincero con la sofferenza.
Al contrario, l’amore di un credente è sempre fondato su solide basi. Nell’oggetto del suo amore egli identifica principalmente l’esistenza degli “attributi di fede” o “attributi del credente”, secondo la definizione del Corano. Non mostra mai affetto per chi non meriti di essere amato.
In numerosi versetti, Allah attira la nostra attenzione sui pericoli dell’amore sentimentale:
Avete avuto un bell'esempio in Abramo e in coloro che erano con lui, quando dissero alla loro gente: “Noi ci dissociamo da voi e da quel che adorate all'infuori di Allah: vi rinneghiamo. Tra noi e voi è sorta inimicizia e odio [che continueranno] ininterrotti, finché non crederete in Allah, l'Unico”... (Surat al Mumtahanah, 1-4)
Queste parole di Allah ci mostrano l’irrazionalità dell’amore provato per i miscredenti. Tale atteggiamento non può spiegarsi che con il sentimentalismo.
Numerosi altri ammonimenti del Corano mostrano i pericoli dell’amore per i miscredenti. La storia del Profeta Noè (as) costituisce un esempio in proposito: Noè domandò il perdono di Allah per suo figlio il quale non Lo adorava e pregò affinché fosse salvato dal diluvio. Allah disse a Noè che suo figlio era uno degli infedeli e che non si doveva amare un nemico di un Messaggero di Allah:
(E l'Arca) navigò portandoli tra onde (alte) come montagne. Noè chiamò suo figlio, che era rimasto in disparte: “Figlio mio, sali insieme con noi, non rimanere con i miscredenti”. Rispose: “Mi rifugerò su un monte che mi proteggerà dall'acqua” Disse (Noè): “Oggi non c'è nessun riparo contro il decreto di Allah, eccetto (per) colui che gode della (Sua) misericordia”. Si frapposero le onde tra i due e fu tra gli annegati. E fu detto: “O terra, inghiotti le tue acque; o cielo, termina!”. Fu risucchiata l'acqua, il decreto fu compiuto e quando (l'Arca) si posò sul (monte) al-Jûdî fu detto: “Scompaiano gli empi!”. Noè invocò il suo Signore dicendo: “Signore, mio figlio appartiene alla mia famiglia! La Tua promessa è veritiera e tu sei il più giusto dei giudici!”. Disse (Allah): “O Noè, egli non fa parte della tua famiglia, è (frutto di) qualcosa di empio. Non domandarmi cose di cui non hai alcuna scienza. Ti ammonisco, affinché tu noi sia tra coloro che ignorano”. Disse: “Mi rifugio in Te, o Signore, dal chiederti cose sulle quali non ho scienza. Se Tu non mi perdoni e non mi usi misericordia, sarò tra i perdenti”. (Surah Hûd, 42-47)
È un segno di saggezza amare soltanto coloro che lo meritano. Un credente, di conseguenza, non proverà mai sentimento profondo per quanti sono deviati.
Anche le spose di Noè e di Lot furono tra quei miscredenti che meritarono una severa punizione da parte di Allah. Il popolo di Lot si perse e fu quindi completamente distrutto. Appena prima della distruzione, gli angeli si recarono da Lot dicendogli di abbandonare la città e di lasciarsi dietro sua moglie. Lot obbedì a questo comando senza alcuna esitazione:
(Gli angeli) dissero: “O Lot, noi siamo i messaggeri del tuo Signore. Costoro non potranno toccarti. Fa' partire la tua gente sul finir della notte, e nessuno di voi guardi indietro (eccetto tua moglie, ché in verità ciò che accadrà a loro accadrà anche a lei). In verità la scadenza è l'alba; non è forse vicina l'alba?”. (Surah Hûd, 81)
Lot obbedì al comando di Allah. Questo è il comportamento di un credente. Un versetto recita:
Non troverai alcuno, tra la gente che crede in Allah e nell'Ultimo Giorno, che sia amico di coloro che si oppongono ad Allah e al Suo Inviato, fossero anche i loro padri, i loro figli, i loro fratelli o appartenessero al loro clan. Egli ha impresso la fede nei loro cuori e li ha rafforzati con uno spirito proveniente da Lui. Li farà entrare nei Giardini dove scorrono i ruscelli, in cui rimarranno in perpetuo. Allah si compiace di loro e loro si compiacciono di Lui. Essi sono il partito di Allah. Ebbene, il partito di Allah non è forse quello di coloro che trionferanno? (Surat al-Mujâdala, 22)
L’essenza di questo atteggiamento, esente da emozioni, rappresenta indubbiamente la comprensione dell’amore propria dei credenti. Allah, nei versetti che seguono, descrive la differenza che intercorre tra il genere di amore provato dai credenti e di quello provato dai miscredenti:
E fra gli uomini vi sono coloro che attribuiscono ad Allah degli uguali e li amano come amano Allah. Ma coloro che credono hanno per Allah un amore ben più grande. Se gli empi potessero vedere, [come] quando vedranno il castigo, che tutta la forza è di Allah, e che Allah è implacabile nel castigo! (Surat al Baqara, 165)
Come affermato in questi versetti, i credenti provano un amore sincero per Allah. L’affetto che provano per le persone è semplicemente un riflesso del loro amore per Allah. Essi amano gli altri credenti in quanto sono coloro che sinceramente adottano i valori morali ordinati da Allah. Quanto ai miscredenti, essi vivono secondo i loro capricci e i loro desideri. In questo senso, seguono i passi di Satana. Credono che ogni cosa possa avere un’esistenza indipendente da Allah. Nel Corano ciò è definitto come "associare altri ad Allah" o, in altre parole, paganesimo.
Nel Corano, i comportamenti non emotivi dimostrati dai credenti non si limitano unicamente all’amore. Il Libro Santo fa riferimento a diversi altri generi di comportamento razionale, come testimoniano i seguenti esempi: la madre di Mosè non esitò a lasciare che suo figlio fluttuasse sulle acque del fiume nel momento in cui ricevette l’ispirazione da parte di Allah (Surat al Qasas, 7); i credenti dominano la loro collera e perdonano gli altri (Âl ‘Imrân,134); non disperano riguardo a ciò che giunge loro (Surat al Hadid, 23) e offrono generosamente ciò che prediligono (Surat al ‘Imrân,92).
Un punto, tuttavia, deve essere qui approfondito: il fatto di non essere sentimentali non significa in alcun modo essere insensibili. I credenti, al contrario, sono persone dal cuore tenero. Gli attributi del Profeta Abramo sono così descritti nel Corano: "Abramo era tenero e premuroso [nei confronti del padre]". Ciò che qui si intende criticare del sentimentalismo è il suo prevalente aspetto negativo nella cultura di una società ignorante. Un modo di pensare sentimentale fa si che le emozioni oscurino totalmente la facoltà di giudizio, il che rischia di ingenerare ragionamenti corrotti contrari ai principi del Corano. In seno a tale cultura, non è lo spirito, ma piuttosto l’aspetto empio dell’anima a ingenerare queste emozioni.
In seno a una comunità si possono osservare diversi esempi di tale atteggiamento: il sentimentalismo delle ragazze ne è un tipico esempio. Dominate dalle emozioni, le ragazze amano più l’aspetto esteriore (l’immagine) di un uomo che il suo carattere e il suo spirito. Ciò è dovuto, senza dubbio, dalla mentalità inculcata da parte della società. L’esperienza può tuttavia condurre alla saggezza. Per lo più, dopo breve tempo, la ragazza finisce disgraziatamente per realizzare il lato negativo o puramente inumano dell’uomo che ama.