Il XX secolo è stato uno dei più bui e nefasti della storia. Scenario di disumani spargimenti di sangue di milioni di persone soggiogate dalla paura e dall’oppressione più atroci. Ciò che, però, non viene detto è il concetto intellettuale che ha generato il caos, la guerra e il conflitto destando odio e inimicizia: Si tratta del Darwinismo sociale, concetto apparso per la prima volta nel XIX secolo.
Il Darwinismo sociale diffuse l’idea distorta che la vita è una lotta a cui sopravvivono solo i più adatti e che, in un tale clima violento, la gente deve misurarsi per vincere o, quanto meno, per sopravvivere. Nonostante questa filosofia fosse assolutamente priva di fondamento scientifico, cominciò a germinare tra la gente che non era riuscita a vivere nel rispetto dei valori morali religiosi. L’efferatezza, la ferocia e la crudeltà diventarono, così, principi accettabili e vennero meno i valori morali che comportano la virtù della compassione, l’affetto, la comprensione, il sacrificio, la solidarietà e il sostegno reciproco tra società e individui. Gli esecutori dell’oppressione avvaloravano la loro crudeltà con fondamenti scientifici giustificando, in questo modo, l’efferatezza inflitta. Naturalmente queste false rivendicazioni e supposizioni non si rivelarono altro che un terribile raggiro.
Questo libro svela tutta la verità sugli errori commessi ed espone, con prove dettagliate, il rischio in cui si incorre con la pericolosa propaganda del darwinismo sociale.