Nelle sezioni precedenti, abbiamo esaminato le ragioni per cui la teoria dell'evoluzione, che nega la creazione della vita, sia una falsità assolutamente contraria ai fatti scientifici. Abbiamo visto come la scienza moderna, per mezzo di alcune sue branche quali la paleontologia, la biochimica e l'anatomia, riveli palesemente che Dio crea tutti gli esseri viventi.
In realtà, per osservare ciò non è necessario ricorrere ai complicati risultati ottenuti nei laboratori di biochimica o negli scavi geologici. I segni di una sapienza straordinaria sono visibili in tutti gli esseri viventi. Una tecnologia e progettazione mai raggiunta dagli esseri umani è presente nel corpo degli insetti o di un piccolo pesce nelle profondità dei mari. Alcuni esseri viventi, seppur privi di cervello, possono compiere lavori così complessi che neppure l'uomo è in grado di realizzare.
Questa grande sapienza, disegno e progetto che predomina su tutta la natura fornisce una solida prova dell'esistenza di un supremo Creatore nelle cui mani è il governo dell'intera natura, e questo Creatore è Dio. Egli ha provvisto tutti gli esseri viventi di fattezze straordinarie e ha mostrato agli uomini i segni evidenti della Sua esistenza e del Suo potere.
Nelle pagine seguenti, esamineremo soltanto alcune delle innumerevoli prove della Creazione in natura.
Le api producono più miele di quanto ne abbiano bisogno e lo immagazzinano nei favi, la cui struttura esagonale è ben nota. Ci si è mai chiesti perché le api costruiscono favi esagonali piuttosto che ottagonali o pentagonali?
I matematici che hanno tentato di rispondere alla domanda sono pervenuti a un'interessante conclusione: "un esagono è la forma geometrica più appropriata per il massimo uso di una data area."
Una cella esagonale richiede la minima quantità di cera per la costruzione, mentre permette di immagazzinare la massima quantità di miele. Così le api si servono della più appropriata forma possibile.
Il metodo utilizzato per la costruzione del favo è parimenti incredibile: le api iniziano ad edificare l'alveare da due o tre punti differenti e contemporaneamente fabbricano i favi in due o tre file. Sebbene comincino da luoghi differenti, le api, assai numerose, costruiscono esagoni identici, i quali, congiunti insieme successivamente, costituiscono i favi. I punti di congiunzione degli esagoni sono assemblati tanto abilmente da non permettere di cogliere la progressione delle operazioni.
Di fronte a questa performance straordinaria, si deve senza dubbio ammettere l'esistenza di una volontà superiore che provvede a queste creature. Gli evoluzionisti tentano di spiegare questi risultati con il concetto di "istinto", presentandolo come un semplice attributo delle api. Nondimeno, se c'è un istinto all'opera, il quale guida tutte le api e permette che lavorino in armonia per quanto inconsapevoli l'una dell'altra, allora ciò presuppone l'esistenza di una Sapienza eminente a Cui spetta il governo di queste creature.
Per semplificare, Dio, il creatore delle api, "ispira" loro ciò che devono fare. Questo fatto è stato dichiarato nel Corano quattordici secoli orsono:
Ed il tuo Signore ispirò alle api: "Dimorate nelle montagne, negli alberi e negli edifici degli uomini. Cibatevi di tutti i frutti e vivete nei sentieri che vi ha tracciato il vostro Signore". Scaturisce dai loro ventri un liquido dai diversi colori, in cui c'è guarigione per gli uomini. Ecco un segno per gente che riflette (Corano XVI, 68-69).
Nessuno può evitare di sorprendersi osservando un termitaio eretto sul terreno. Ciò accade in quanto i nidi di termiti sono miracoli architettonici che possono raggiungere l'altezza di 5-6 metri. In essi sono presenti sistemi sofisticati in grado di soddisfare tutti i bisogni delle termiti, le quali non possono mai apparire alla luce del sole a causa della loro struttura corporea. Nei termitai si trovano sistemi di ventilazione, canali, stanze per le larve, corridoi, aree per la coltivazione di funghi, uscite di sicurezza, camere per le temperature fredde o calde; in breve, tutto. La cosa più sorprendente è che le termiti che costruiscono questi nidi sono cieche.178
Nondimeno, vediamo che, comparando le dimensioni di una termite e il suo nido, esse realizzano con successo un progetto architettonico 300 volte superiore a loro.
Le termiti hanno un'altra caratteristica sorprendente: se si divide in due parti un termitaio durante le prime fasi della costruzione e si ricompone dopo un certo periodo, si vedrà che tutti i passaggi, i canali e le strade si intersecano tra loro. Le termiti proseguono il loro lavoro come se non fossero mai state separate e fossero dirette da un singolo centro.
I mammiferi hanno bisogno di respirare regolarmente, per questa ragione l'acqua non è un ambiente molto adatto. Nella balena, che è un mammifero marino, questo problema è risolto grazie a un sistema respiratorio molto più efficiente di quello di molti animali terrestri. Le balene espirano in una sola volta il 90% dell'aria che necessitano. In tal modo, esse hanno bisogno di respirare solo a lunghi intervalli. Allo stesso tempo, hanno una sostanza altamente concentrata detta mioglobina che permette loro di immagazzinare ossigeno nei loro muscoli. Grazie a questi sistemi, la balenottera può immergersi fino a 500 metri e nuotare per 40 minuti senza respirare.179 Le narici della balena, d'altra parte, sono poste sulla schiena, a differenza dei mammiferi terrestri, per poter respirare meglio.
Tutti sanno che il picchio costruisce il suo nido beccando i tronchi degli alberi. Ciò che molti non considerano, tuttavia, è come non subisca alcuna emorragia cerebrale quando colpisce tanto energicamente con la testa. L'opera del picchio è in certo qual modo paragonabile a un uomo che pianti un chiodo nel muro con la testa. Se un uomo si avventurasse a fare qualcosa di simile, subirebbe probabilmente uno shock cerebrale a cui seguirebbe un'emorragia.
Un picchio, tuttavia, è in grado di beccare un duro tronco d'albero per 38-43 volte in un arco di 2,10 e i 2,69 secondi senza che nulla gli accada, in quanto la sua testa è stata creata adatta a questo scopo. Il cranio del picchio ha un sistema di "sospensioni" che riduce e assorbe la forza dei colpi. Vi sono speciali tessuti ammorbidenti tra le ossa del cranio.180
I pipistrelli volano nell'oscurità senza problemi per mezzo di un sistema di navigazione molto interessante. È il cosiddetto sistema "sonar", per il quale le forme degli oggetti circostanti sono determinate grazie all'eco di onde sonore.
Un uomo giovane può a mala pena percepire un suono con una frequenza di 20.000 vibrazioni al secondo. Un pipistrello munito di uno speciale "sistema sonar" fa uso di suoni la cui frequenza è pari a 50.000-200.000 vibrazioni al secondo. Invia questi suoni in tutte le direzioni 20 o 30 volte al secondo. L'eco del suono è così potente che il pipistrello non solo individua l'esistenza di oggetti sul suo cammino, ma determina anche la locazione della sua preda mentre questa è in volo.181
Si pensa sempre alla zanzara come a un animale volante. In realtà, la zanzara trascorre le prime fasi del suo sviluppo nell'acqua, da cui esce, grazie a un "progetto" eccezionale, provvista di tutti gli organi di cui necessita.
La zanzara inizia a volare con speciali sistemi sensori di cui dispone per determinare la posizione della sua preda. Per via di questi sistemi, ricorda un aeroplano da combattimento carico di rivelatori di calore, gas, umidità e odori. Ha anche la capacità di "vedere in conformità alla temperatura", che le permette di scoprire la preda nella totale oscurità.
La tecnica di "suzione del sangue" avviene in maniera estremamente complessa. Per mezzo di un sistema a sei lame, la zanzara taglia la pelle come con una sega. Durante questo processo, una speciale secrezione intorpidisce i tessuti della ferita in modo tale che la persona non si accorga neppure di quanto sta avvenendo. Questa secrezione, allo stesso tempo, previene la coagulazione del sangue e assicura la continuità del processo di suzione.
Se mancasse anche uno solo di questi elementi, la zanzara non potrebbe nutrirsi di sangue e continuare a riprodursi. Per il suo progetto eccezionale, anche la più piccola creatura è un segno evidente della Creazione. Nel Corano, ciò viene messo in risalto come una prova dell'esistenza di Dio per gli uomini dotati di intelletto:
In verità Dio non esita a prendere ad esempio un moscerino o qualsiasi altra cosa superiore. Coloro che credono sanno che si tratta della verità che proviene dal loro Signore; i miscredenti invece dicono: "cosa vuol dire Dio con un simile esempio?". [Con esso] ne allontana molti e molti ne guida. Ma non allontana che gli iniqui. (Corano II, 26)
Gli animali ibernanti possono continuare a vivere per quanto la temperatura del loro corpo raggiunga lo stesso grado di quella esteriore in condizioni di gelo estremo. Come è possibile?
I mammiferi sono animali a sangue caldo. Ciò significa che in condizioni normali la loro temperatura rimane costante grazie al termostato naturale insito nel loro corpo che la mantiene regolata. Durante l'ibernazione, nondimeno, il normale calore corporeo di alcuni piccoli mammiferi come lo scoiattolo, pari a circa 40 gradi, si abbassa fino a raggiungere quasi il punto di congelamento. Il metabolismo del corpo rallenta notevolmente. L'animale inizia a respirare molto lentamente e il normale battito cardiaco, che è di 300 volte al minuto, scende a 7-10 battiti al minuto. I normali riflessi corporei si fermano e le attività elettriche nel cervello rallentano fino a quasi scomparire.
Uno dei pericoli dell'immobilità è il congelamento dei tessuti in condizioni di freddo intenso o la loro distruzione da parte di cristalli di ghiaccio. Gli animali ibernanti sono, tuttavia, protetti da questi pericoli grazie alle speciali caratteristiche di cui sono dotati. I fluidi corporei di tali animali sono mantenuti da materiali chimici con masse molecolari elevate. In questo modo, il loro punto di congelamento è diminuito ed essi sono preservati dal pericolo.182
Gli uccelli predatori hanno una vista acuta che permette loro di determinare esattamente le distanze mentre attaccano la loro preda. Inoltre, la larghezza dei loro occhi permette di contenere un maggior numero di cellule visive che ne acuisce la capacità. Vi sono più di un milione di cellule visive negli occhi degli uccelli predatori.
Le aquile, che volano ad altezze di migliaia di metri, hanno una vista talmente acuta da poter scrutare perfettamente la Terra da tali altitudini. Così come gli aerei da guerra possono scorgere i loro obiettivi a migliaia di metri di distanza, anche le aquile sono in grado di distinguere le loro prede, percependo le più tenui differenze di colore e i minimi movimenti sulla Terra. L'occhio dell'aquila ha un angolo di visione di trecento gradi e può ingrandire un'immagine di sei o sette volte.
Le aquile possono esplorare un'area di 30.000 ettari volando a un'altitudine di 4.500 metri. Sono in grado di distinguere agevolmente un coniglio nascosto tra l'erba da una quota di 1.500 metri. È evidente che la straordinaria struttura oculare dell'aquila è stata specificamente creata per questa creatura.
La tela del ragno
Il ragno chiamato Dinopis ha una grande abilità nel cacciare. Piuttosto che servirsi di una tela statica e aspettare, ne tesse una piccola ma molto inusuale che getta sulla preda, la quale viene successivamente avviluppata saldamente. L'insetto intrappolato non può fare nulla per liberarsi. La rete è costruita in modo talmente perfetto che l'insetto resta ancora più impigliato se tenta di districarsi. Per immagazzinare il suo cibo, il ragno avvolge la preda con altro filo, come se lo impacchettasse.
Come può questo ragno fabbricare una tela così perfetta per quanto riguarda la meccanica e la struttura chimica? È impossibile che un ragno abbia acquisito una tale abilità per coincidenza come affermano gli evoluzionisti. Il ragno è privo di facoltà quali l'apprendimento e la memorizzazione e non ha neppure un cervello in grado di svilupparle. Ovviamente, questa capacità è conferita al ragno dal suo creatore, Dio, l'Onnipotente.
Nella tela del ragno sono celati miracoli molto importanti. Il filo, il cui diametro è inferiore a un millesimo di millimetro, è 5 volte più resistente di un filo d'acciaio dello stesso spessore. Esso ha anche la caratteristica di essere estremamente leggero. Un filo di lunghezza pari a quella necessaria a attorniare tutta la Terra peserebbe soltanto 320 grammi (*). L'acciaio, una sostanza specificamente prodotta dall'industria, è uno dei materiali più forti fabbricati dall'uomo. Nondimeno, il ragno può produrre nel suo corpo un filo ancor più solido dell'acciaio servendosi della sua millenaria conoscenza e tecnologia. Di che conoscenza e tecnologia si serve il ragno per produrre la sua tela?
Come vedremo, tutti i mezzi tecnici e tecnologici a disposizione dell'uomo restano indietro rispetto a quelli del ragno.
Certe specie di pesci come l'anguilla elettrica e la razza chiodata utilizzano l'elettricità prodotta dai loro corpi sia per proteggersi dai loro nemici che per paralizzare la preda. In ogni essere vivente, incluso l'uomo, risiede una piccola quantità di elettricità. L'uomo, nondimeno, non può dirigere questa elettricità o controllarla per servirsene a suo beneficio. Le creature summenzionate, d'altra parte, dispongono di una corrente elettrica pari a 500-600 volt che sono in grado di utilizzare contro i loro nemici. Per di più, non ne risultano danneggiati.
L'energia che essi impiegano per difendersi viene in seguito recuperata in modo simile alla ricarica di una batteria. I pesci non si avvalgono dell'elettricità ad alto voltaggio solo a scopi difensivi. Oltre a permettere i movimenti in acque profonde molto oscure, l'elettricità li aiuta anche a percepire gli oggetti senza vederli. Consente inoltre di inviare segnali elettrici che, dopo aver colpito oggetti solidi, permettono, grazie alla loro riflessione, di riceverne informazioni. In tal modo, il pesce può determinare la distanza e le dimensioni dell'oggetto.183
Una lucertola nascosta su un ramo (in alto a sinistra), una tarma nascosta su un tronco di albero (in alto a destra), un gufo su un ramo (in basso a sinistra) e mantidi letteralmente perse tra le foglie (in basso a destra).
Una delle caratteristiche che gli animali possiedono per sopravvivere è l'arte di nascondersi, ovverosia la "mimetizzazione".
Gli animali sentono la necessità di nascondersi per due ragioni principali: per cacciare e per proteggersi dai predatori. La mimetizzazione si differenzia da tutti gli altri metodi in quanto implica alcune doti tra cui soprattutto l'intelligenza, l'abilità, l'estetica e l'armonia.
Le tecniche di mimetizzazione degli animali sono veramente sbalorditive. È pressoché impossibile scorgere un insetto nascosto in un tronco d'albero o una creatura coperta da una foglia.
Gli afidi si nutrono dei succhi che si trovano sugli steli fingendo di essere spine. Con questo metodo tentano di ingannare gli uccelli, i loro principali nemici, ed evitano che questi ultimi si posino sulle piante.
Sotto la pelle della seppia è disposto un denso strato di sacchi di pigmento elastico detti cromatofori. Essi diventano per lo più gialli, rossi, neri e marroni. A un segnale, le cellule si espandono e inondano la pelle con la tinta appropriata. È così che le seppie assumono il colore delle rocce su cui si posano mimetizzandosi perfettamente.
Questo sistema funziona con tale efficacia che le seppie possono anche assumere una striatura simile a quella delle zebre.184
Per molti animali marini, la vista è estremamente importante per la caccia e la difesa. Per questo motivo, la maggior parte di essi è dotato di occhi perfettamente creati per la vita subacquea.
Nell'acqua, la capacità visiva diviene sempre più limitata in rapporto alla profondità, specialmente oltre i 30 metri. Gli organismi che vivono a questa profondità, nondimeno, hanno occhi che si accordano alle condizioni date.
Gli animali marini, a differenza di quelli terrestri, hanno cristallini sferici che rispondono perfettamente alle necessità della profondità dell'acqua in cui abitano. Comparata agli ampi occhi ellittici degli animali terrestri, questa struttura sferica è più utile alla vista sott'acqua; è regolata per vedere oggetti in primo piano. Quando un oggetto a eccessiva distanza viene focalizzato, l'intero sistema del cristallino viene tirato indietro grazie all'aiuto di uno speciale meccanismo muscolare all'interno dell'occhio.
Un altra ragione per cui gli occhi dei pesci sono sferici è la rifrazione della luce nell'acqua. Poiché l'occhio è riempito con un liquido che ha pressappoco la stessa densità dell'acqua, non si produce alcuna rifrazione mentre un'immagine formatasi all'esterno è riflessa nell'occhio. Di conseguenza, il cristallino focalizza pienamente l'immagine dell'oggetto esteriore sulla retina. I pesci, a differenza degli esseri umani, vedono molto chiaramente nell'acqua.
Alcuni animali come il polpo hanno occhi molto grandi per compensare la mancanza di luce in profondità. Al di sotto dei 300 metri, i pesci dotati di grandi occhi hanno bisogno di cogliere i bagliori degli organismi che li circondano per rilevarne la presenza. Questi devono essere particolarmente sensibili alla debole luce blu che penetra nell'acqua. Per questa ragione, nella retina dei loro occhi vi sono numerose cellule sensitive blu.
Come si è capito da questi esempi, ogni essere vivente ha occhi caratteristici progettati specificamente per soddisfare necessità particolari. Ciò prova che essi sono stati tutti creati in modo perfetto da un Creatore Che ha eterna sapienza, conoscenza e potere.
Una rana congelata incorpora una struttura biologica insolita. Non mostra alcun segno di vita. Il suo battito cardiaco, la respirazione e la circolazione del sangue sono fermi. Quando il ghiaccio si scioglie, tuttavia, la stessa rana ritorna alla vita come se si svegliasse dal sonno.
Normalmente, un essere vivente in stato di congelamento corre molti rischi fatali. La rana, nondimeno, non ne corre alcuno, in quanto possiede la caratteristica distintiva di produrre un'enorme quantità di glucosio mentre si trova in questo stato. Proprio come per i diabetici, il livello di zucchero nel sangue della rana raggiunge livelli molto elevati. Talvolta può raggiungere i 550 milimol/litro. (Questo dato oscilla normalmente tra 1-5 mmol/litro per le rana e 4-5 mmol/litro per l'uomo). Questa estrema concentrazione di glucosio potrebbe causare seri problemi in tempi normali.
In una rana congelata, nondimeno, tale quantità di glucosio trattiene l'acqua dall'abbandonare cellule e previene la contrazione. La membrana cellulare della rana è altamente permeabile al glucosio che vi trova così facile accesso. L'elevato livello di glucosio nel corpo riduce la temperatura di congelamento e fa sì che solo una minima quantità di liquido corporeo dell'animale ghiacci per il freddo. Le ricerche hanno mostrato che il glucosio può nutrire anche cellule congelate. Durante questo periodo, oltre a fungere da carburante naturale del corpo, il glucosio può anche arrestare molte reazioni metaboliche come la sintesi ureica, prevenendo in tal modo che differenti fonti di nutrimento della cellula si esauriscano.
Come può una tale quantità di glucosio apparire all'improvviso nel corpo della rana? La risposta è molto interessante: questo essere vivente è equipaggiato con un sistema molto speciale incaricato di questo compito. Non appena il ghiaccio appare sulla pelle, un messaggio si dirige verso il fegato il quale deve convertire in glucosio parte del glicogeno immagazzinato. La natura di questo messaggio è ancora sconosciuta. Cinque minuti dopo che il messaggio è stato ricevuto, il livello di zucchero nel sangue aumenta costantemente.185
Indiscutibilmente, il fatto che gli animali siano dotati di un sistema che cambia il loro metabolismo quando ciò diviene necessario, può essere possibile solo grazie al piano prefetto del Creatore Onnipotente. Nessuna coincidenza può generare un sistema talmente complesso e perfetto.
Gli uccelli migratori riducono al minimo il consumo di energia usando "tecniche di volo" differenti. Anche gli albatros hanno un simile stile di volo. Questi uccelli, che spendono il 92% della loro vita sul mare, hanno un'apertura alare di 3,5 metri. La più importante caratteristica degli albatros è che essi possono volare per ore senza battere le ali. A questo fine, si librano nell'aria mantenendo ferme le ali avvalendosi del vento.
Richiede un grande dispendio di energia mantenere continuamente aperte ali con un'apertura simile. Gli albatros, tuttavia, possono rimanere in questa posizione per ore grazie allo speciale sistema anatomico di cui sono dotati fin dalla nascita. Durante il volo, le ali degli albatros sono bloccate, per cui non hanno bisogno di alcun potere muscolare. Le ali sono sollevate solo da uno strato di muscolo, agevolando molto l'uccello nella fase di volo. Questo sistema riduce notevolmente il consumo d'energia in quanto l'albatros non batte le ali e non compie sforzi per mantenerle distese. Volare per ore sfruttando esclusivamente il vento fornisce un'illimitata fonte di energia. Ad esempio, un albatros di 10 kg perde solo l'1% del suo peso corporeo volando per 1.000 km. Questa è senz'altro una percentuale molto bassa. Gli uomini hanno costruito gli alianti prendendo gli albatros a modello e imitando la loro affascinante tecnica di volo.186
I salmoni del Pacifico hanno l'eccezionale caratteristica di ritornare ai fiumi in cui sono nati per riprodursi. Dopo aver trascorso parte della loro vita nel mare, questi animali tornano all'acqua dolce.
Quando iniziano il viaggio al principio dell'estate, il loro colore è rosso brillante. Al termine del viaggio, nondimeno, assumono un colore nero. Cominciata la loro migrazione, dapprima si avvicinano alle spiagge e tentano di raggiungere i fiumi. Si sforzano con grande perseveranza per ritornare nel loro luogo di nascita, risalendo fiumi turbolenti, nuotando controcorrente e valicando cascate e dighe. Percorsi 3.500-4.000 km, le femmine di salmone prontamente hanno le uova così come i maschi hanno sperma. Raggiunto il posto in cui sono nati, le femmine depongono circa dalle 3.000 alle 5.000 uova e i maschi le fertilizzano. I pesci subiscono molti danni a seguito della migrazione e le femmine dopo la deposizione delle uova sono esauste; le loro pinne caudali sono logorate e la loro pelle inizia a diventare nera. Ben presto il fiume trabocca di salmoni morti. Un'altra generazione, tuttavia, è pronta a nascere e a ripetere lo stesso percorso.
Come il salmone riesca a portare a termine il suo viaggio, come possa raggiungere il mare dopo la sua nascita e come possa in seguito ritrovare la via sono alcune delle domande destinate a rimanere prive di risposta. Sebbene si facciano molte illazioni, non è ancora stata raggiunta una risposta definitiva. Cos'è il potere che spinge i salmoni a intraprendere un viaggio di ritorno di migliaia di chilometri verso un luogo a essi sconosciuto? È ovvio che vi sia una Volontà superiore Cui spetta il governo e il controllo di questi esseri viventi. È Dio, il Reggitore di tutti i mondi.
A sinistra: una seppia che fa in modo di sembrare parte della superficie sabbiosa.
A destra: il colore giallo brillante che assume lo stesso mollusco in caso di pericolo, come quando si accorge di essere stato visto da un pescatore subacqueo.
L'olio presente nelle foglie di eucalipto risulta velenoso per molti mammiferi. Questo veleno è un meccanismo chimico di difesa utilizzato dall'albero contro i suoi nemici. Esiste, tuttavia, un essere vivente molto speciale che trae il meglio da questo meccanismo e si nutre di foglie velenose di eucalipto: un marsupiale detto koala. Questi animali vivono sugli alberi di eucalipto, da cui traggono il nutrimento e l'acqua.
Come gli altri mammiferi, anche i koala non possono digerire la cellulosa che si trova nell'albero; per questo, si servono di alcuni microrganismi che digeriscono la cellulosa, i quali popolano densamente il punto di convergenza tra l'intestino crasso e quello tenue, il cieco, che ne è l'estensione posteriore. L'intestino cieco è la parte più interessante del sistema digestivo dei koala. Questo segmento funziona come una camera di fermentazione in cui i microbi digeriscono la cellulosa mentre il passaggio delle foglie viene ritardato. In tal modo il koala può neutralizzare gli effetti venefici dell'olio contenuto nelle foglie di eucalipto.187
La pianta sudafricana detta drosera intrappola gli insetti con le viscose appendici allungate di cui sono rivestite le sue foglie. Le estremità di tali appendici sono ricoperte di un fluido che emana un odore molto attraente per gli insetti. Questo fluido ha anche la caratteristica di essere estremamente vischioso. Un insetto che, attratto dall'odore, si avvicini troppo ne resta invischiato. Poco dopo, l'intera foglia si chiude sull'insetto intrappolato da cui estrae le proteine essenziali alla sua digestione.188
L'assegnazione di tale facoltà ad una pianta che non ha possibilità di muoversi è senza dubbio il segno evidente di un progetto speciale. È impossibile che una pianta sviluppi un siffatto stile di caccia coscientemente o volontariamente, oppure per coincidenza. Non è quindi possibile ignorare l'esistenza del Creatore di tale abilità.
A sinistra: una drosera aperta. A destra: una chiusa.
A prima vista, le piume e le penne degli uccelli sembrano avere una struttura molto semplice. Qualora si studino con più attenzione, tuttavia, se ne scoprirà l'estrema complessità, che le permette di essere leggere e nel contempo molto forti e impermeabili.
La leggerezza è una delle qualità indispensabili agli uccelli per poter volare in modo più agevole. Le piume e le penne sono formate di proteine di cheratina proprio per soddisfare a questo bisogno. Su entrambi i lati del rachide sono presenti dei vessilli, su ognuno dei quali si trovano 400 piccole barbe, le quali portano, a loro volta, un totale di 800 barbe più piccole, denominate barbule. Le 800 barbule che si ammucchiano su una piccola piuma d’uccelloportanociascuna altri 20 piccoli ganci obarbicelli. Questi barbicelli legano tra di loro le barbule. Il numero totale di barbicelli, considerando tutte le penne e piume di un uccello, è approssimativamente di 700 miliardi.
Vi è una ragione significativa per cui le penne sono strettamente connesse tra loro con barbe e uncini. Esse devono trattenersi saldamente sull'uccello in modo tale da non cadere a ogni movimento. Per mezzo di tale meccanismo, le penne rimangono salde all'uccello anche in caso di forte vento, di pioggia o di neve.
Le piume poste sull'addome dell'uccello sono differenti rispetto alle penne sulle ali e sulla coda. La coda è costituita da penne relativamente grandi per fungere da timone e da freno. Le penne poste sulle ali sono progettate in modo tale da espandere la superficie dell'area durante il volo per incrementare la forza di sollevamento.
La struttura delle penne degli uccelli
Aprima vista, le penne degli uccelli non sembrano avere molte caratteristiche. Se studiate con più attenzione, però, si vede che le penne – leggere, ma forti e impermeabili – hanno una struttura molto complessa.
Per essere in grado di volare, gli uccelli devono pesare il meno possibile. In linea con questa necessità, le penne sono formate da proteine di cheratina. Su ciascun lato del rachide della penna, sono presenti 400 rami laterali, o barbe, ciascuna dotata di circa 800 piccoli ganci, o barbule. Su ciascuna di queste 800 barbule, ci sono 200 filamenti a uncino più piccoli, che si chiamano barbicelli e che tengono assieme le barbule parallele, come cerniere che tengono uniti due pezzi di stoffa. Il numero totale di barbicelli, in tutte le penne e piume di un uccello, è approssimativamente di 700 miliardi.
La struttura complessa di barbe e ganci che tiene insieme la penna, ha una funzione ancora più importante. Le penne devono essere strettamente legate tra di loro per non separarsi, diventando logore e inutili quando l’uccello vola. Grazie a questo meccanismo, ciascuna penna è tenuta assieme così strettamente, che neppure venti forti o pioggia possono rompere la sua superficie compatta.
Le piume poste sull'addome dell'uccello sono differenti rispetto alle penne sulle ali e sulla coda. Le penne della coda, molto larghe, servono da timone e freni. Allo stesso tempo, le penne sulle ali ne espandono la superficie, e così si sollevano aprendosi verso l’alto quando l’ala va giù..
Pochi animali sono in grado di camminare sulla superficie dell'acqua. Una tale rarità è il basilisco, che vive in America centrale. Ai lati delle dita delle zampe posteriori di questo animale si trovano delle membrane alari che gli consentono di spruzzare acqua. Queste sono arrotolate quando l'animale cammina sulla Terra. Se, tuttavia, incontra un pericolo, il basilisco inizia a correre velocemente sulla superficie di fiumi o laghi e l'apertura di tali membrane gli permette di avvalersi di una superficie superiore.189
La conformazione unica del basilisco è una prova evidente della perfetta creazione di Dio.
Le piante senza dubbio hanno un ruolo fondamentale nel rendere l'universo abitabile. Esse depurano l'aria per noi, mantengono la temperatura del pianeta a un livello costante ed equilibrano la proporzione di gas nell'atmosfera. L'ossigeno che noi respiriamo è prodotto dalle piante, così come una parte importante del cibo di cui ci nutriamo. Il valore nutrizionale delle piante deriva dallo speciale progetto insito nelle loro cellule a cui devono anche le loro altre caratteristiche.
Le cellule delle piante, a differenza di quelle umane e animali, possono utilizzare direttamente l'energia solare, che convertono in energia chimica e immagazzinano in maniera molto speciale. Questo processo è detto fotosintesi. In realtà, esso non è condotto dalle cellule, ma dai cloroplasti, organuli che conferiscono alle piante il colore verde. Questi minuscoli organuli verdi, osservabili solo al microscopio, sono gli unici laboratori sulla Terra in grado di immagazzinare energia solare sotto forma di materia organica.
La quantità di materia prodotta dalle piante sulla Terra è pari a circa 200 miliardi di tonnellate all'anno. Tale produzione è vitale per tutti gli esseri viventi sulla Terra e viene realizzata tramite un processo chimico molto complesso. Migliaia di pigmenti di clorofille che si trovano nei cloroplasti reagiscono alla luce con impressionante rapidità, pari a un millesimo di secondo. Questa è la ragione per cui molte attività che avvengono nella clorofilla non sono ancora state osservate.
La conversione dell'energia solare in energia elettrica o chimica è stata ottenuta soltanto in tempi molto recenti grazie all'utilizzo di strumenti altamente tecnologici. Una cellula vegetale, così piccola da non poter essere scorta ad occhio nudo, ha svolto questa funzione per milioni di anni.
La perfezione di questo sistema rappresenta l'ennesima dimostrazione della Creazione. Il complesso sistema della fotosintesi è un meccanismo che Dio crea consapevolmente. Una fabbrica ineguagliabile è compressa in una minuscola parte di una foglia. Questo progetto senza difetti è un'altra prova rivelatrice del fatto che Dio, Colui Che sostiene tutte le cose, crea tutti gli esseri viventi.
Nelle microscopiche fabbriche delle piante, avviene una trasformazione miracolosa. Con l'energia presa dal sole, esse eseguono la fotosintesi che, a sua volta, rifornisce il fabbisogno energetico degli animali e, alla fine, degli esseri umani.
Gloria a Te. Non conosciamo se non quello che Tu ci hai insegnato: in verità Tu sei il Saggio, il Sapiente. (Corano II, 32)
178 Bilim ve Teknik, luglio 1989, Vol. 22, No.260, p. 59
179 David Attenborough, Life On Earth: A Natural History, Collins British Broadcasting Corporation, giugno 1979, p. 240
180 Grzimeks Tierleben Vögel 3, Deutscher Taschen Buch Verlag, ottobre 1993, p. 92
181 David Attenborough, Life On Earth: A Natural History, Collins British Broadcasting Corporation, giugno 1979, p. 236
182 Görsel Bilim ve Teknik Ansiklopedisi, pp.185-186
183 Walter Metzner,http://cnas.ucr.edu/~bio/faculty/Metzner.html
184 National Geographic, settembre 1995, p. 98
185 Bilim ve Teknik, gennai 1990, pp.10-12
186 David Attenborough, Life of Birds, Princeton University Press, Princeton-New Jersey, 1998, p.47
187 James L.Gould, Carol Grant Gould, Life at the Edge, W.H. Freeman and Company, 1989, pp.130-136
188 David Attenborough, The Private Life of Plants, Princeton University Press, Princeton-New Jersey, 1995, pp. 81-83
189 Encyclopedia of Reptiles and Amphibians, pubblicazioni nei stadi uniti by Academic Press, A Division of Harcourt Brace and Company, p. 35