Ciascun evoluzionista che esamine i fossili può presentare un scenario diverso, basato sulla sua immaginazione e privo in realta di ogni valore scientificà.
La tesi di Darwin, che suggerisce che uomini e scimmie discendano per evoluzione da un antenato comune, non ha potuto trovare alcun sostegno in scoperte scientifiche, né durante il periodo in cui venne originariamente proposta, né negli anni successivi alla metà del diciannovesimo secolo. Quindi, per circa 150 anni, tutti gli sforzi messi in atto per sostenere la favola dell'evoluzione dell'uomo si sono dimostrati vani.
Tutti i fossili raccolti hanno dimostrato che le scimmie sono sempre state scimmie e gli uomini sono sempre stati uomini; che le scimmie non si sono mai trasformate in uomini, e che le scimmie e gli uomini non hanno mai condiviso alcun antenato comune.
A dispetto dell'intensa propaganda dei darwinisti e dei tentativi di intimidazione nei circoli accademici, molti scienziati hanno trovato il coraggio di esprimere questa verità. Uno di essi è David Pilbeam, paleontologo dell'Università di Harvard, che sostiene che la cosiddetta evoluzione dell'uomo non è che una suggestione priva di ogni dato scientifico:
Se coinvolgeste un bravo scienziato di un'altra disciplina, mostrandogli le povere prove che abbiamo, egli direbbe sicuramente: "Lasciate perdere, non ce n'è abbastanza per procedere".1
William Fix, autore di The Bone Peddlers, un libro sulla paleontologia, sostiene che la cosiddetta "evoluzione" dell'uomo non è supportata da prove scientifiche:
Come abbiamo visto, ci sono numerosi scienziati e divulgatori oggi che hanno l'ardire di dirci che non c'è "alcun dubbio" su come l'uomo abbia avuto origine. Se solo ne avessero le prove... 2
Di fronte al disappunto provocato dai reperti fossili e dalla mancanza di ogni prova, gli evoluzionisti possono soltanto ordinare e riordinare i crani falsi e fare delle speculazioni su crani che sono documentati come contraffatti. Tuttavia, le ricerche fatte sui crani delle scimmie, come pure su altri esseri viventi e diverse razze umane vissute nel passato, hanno rivelato che questi esseri viventi sono esistiti con tutte le caratteristiche che avevano e non sono mai cambiati nel corso della storia.
Un cranio di rinoceronte di 20 milioni di anni fa |
Questo significa che gli esseri viventi non hanno subito alcun processo di evoluzione, e sono stati tutti creati da Dio Onnipotente. Come rivelano gli esempi nelle pagine seguenti, alla stessa stregua di altri organi e arti di molte creature viventi come rane, lucertole, libellule, mosche e blatte, neanche le teste sono cambiate. Anche le strutture della testa degli uccelli e dei pesci sono rimaste le stesse. Fin dal primo momento della loro creazione, i leoni, i lupi, le volpi, i rinoceronti, i panda, le tigri, i leopardi e le iene hanno avuto le stesse strutture della testa e hanno conservato queste strutture per decine di milioni di anni.
Un cranio di tigre di 20 milioni di anni fa |
Questa immutata anatomia confuta la tesi dell'evoluzione degli esseri viventi.
Questa identità, che è comune a tutte le specie, è vera anche per gli uomini. Proprio come non ci sono stati cambiamenti nelle strutture della testa per decine di migliaia di specie viventi in milioni di anni, non si sono verificati cambiamenti evolutivi nei crani degli uomini. Proprio come i pesci sono sempre rimasti pesci, gli uccelli sono sempre rimasti uccelli e i rettili sono sempre rimasti rettili, gli uomini sono sempre rimasti uomini. Nessun organo o struttura di qualunque essere vivente si è "evoluto" da forme primitive ad altre più avanzate, come continuamente suggeriscono gli evoluzionisti.
Nel Corso Del Tempo Non Si È Mai Verificato Alcun Cambiamento Nei Crani Di Alcuna Specie
Proprio come tutti gli altri organi e caratteristiche, i crani e le strutture della testa delle varie specie sono rimasti esattamente uguali per milioni di anni. Non si è mai avuto alcun cambiamento evolutivo nei crani di alcuna creatura vivente. Come tutte quelle specie che sono rimaste esattamente le stesse per milioni di anni senza alcun cambiamento evolutivo, nemmeno gli uomini hanno mai subito alcun cambiamento evolutivo. Siamo sempre esistiti come esseri umani, con tutte le nostre caratteristiche anatomiche. I crani che vengono mostrati come prova della cosiddetta evoluzione appartengono o a specie di scimmie estinte, o a razze umane che non esistono più. E nessuno di essi può essere accettato come prova per l'evoluzione.
a) Amia fossile, tra i 54 e i 37 milioni di anni fa
b) Cavalletta fossile, tra i 108 e i 92 milioni di anni fa
c) Rana fossile, di 50 milioni di anni fa
d) Coniglio fossile di 30 milioni di anni fa
a) Aringa fossile, tra i 48 e i 37 milioni di anni fa |
Alcuni nativi della Malesia viventi oggi hanno delle grandi sporgenze sopracciliari e la fronte inclinata all'indietro, una caratteristica peculiare del cranio dell'Homo Erectus.
Gli evoluzionisti, mentre parlano della cosiddetta evoluzione dell'uomo, sistemano a modo loro i dati per dimostrare l’evoluzione e costruiscono i loro alberi genealogici, presentando i volumi, la sporgenza delle sopracciglia o le strutture della fronte nei crani che hanno dissotterrato come prove. Ma queste differenze strutturali non sono in alcun modo una prova dell'evoluzione, poiché alcuni di questi crani appartengono al razze diverse di uomini vissuti nel passato, laddove altri appartengono ad alcune specie di scimmia estinte. È del tutto naturale che le diverse razze umane abbiano diverse strutture di cranio. Anche le specie diverse di pesci hanno teste di forma diversa. Per esempio la forma della testa di una trota salmonata è molto diversa da quella di un'anguilla, anche se tutte due sono pesci.
Alla stessa maniera, ci sono differenze tra le strutture del cranio delle diverse razze umane. Ci sono differenze nelle strutture della fronte, nelle cavità oculari, nelle sporgenze delle sopracciglia e nei volumi del cranio tra i pigmei e gli inglesi, i russi e cinesi, gli aborigeni e gli Inuit, i neri e i giapponesi. Eppure queste differenze non significano che una razza si è evoluta dall'altra o che una razza particolare sia "più avanzata" di un'altra.
Fino a quando una linea aborigena non si mescolerà con un'altra razza, queste caratteristiche rimarranno sempre uguali. Non importa quanto tempo passi, queste persone non si evolveranno in modo tale da acquisire caratteristiche differenti. Non acquisiranno crani con volumi maggiori o differenti caratteristiche anatomiche.
DIFFERENZE NEL CRANIO TRA LE RAZZE UMANE
È perfettamente naturale che un giapponese abbia un cranio diverso da un uomo di colore, un Inuit o un tedesco. Queste differenze non presuppongono che una razza sia più sviluppata o meno progredita di un'altra e non possono essere rilevanti come prove evolutive. Queste differenze riflettono semplicemente la diversità e la supremazia delle creazioni di Dio.
a) Uomo di mezza età del Bengala
b)Indigeno peruviano vissuto nel XV sec.
c) Maschio tedesco, di 25-30 anni
d) Maschio dello Zaire, di 35-45 anni d'età
e) Uomo morto nelle Isole Solomon, Pacifico sudoccidentale, nel 1893
f) Maschio Inuit, di età tra i 35 e i 40 anni
Per esempio, alcuni nativi della Malesia viventi oggi hanno delle grandi sporgenze sopracciliari e la fronte inclinata all'indietro, una caratteristica peculiare del cranio dell'Homo Erectus, che gli evoluzionisti chiamano "primitiva". Se i suggerimenti degli evoluzionisti fossero veri, questi nativi della Malesia dovrebbero avere la cosiddetta struttura e apparenza di un uomo sottosviluppato, che solo di recente si è evoluto dalle scimmie. Tuttavia, non è affatto così. Il fatto che qualcuna delle caratteristiche anatomiche del cranio dell'Homo Erectus si veda anche oggi, rivela che l'H. Erectus non era una specie primitiva, come pure il fatto che lo scenario evoluzionista dell'"albero genealogico dell'uomo" è una semplice menzogna.
LE DIVERSE RAZZE UMANE VISSUTE NELLA STORIA NON DIMOSTRANO DELL'EVOLUZIONE!
Gli uomini di Neanderthal (Homo neanderthalensis) sono umani apparsi in Europa 100.000 anni fa e circa 35.000 anni fa hanno smesso di esistere, o sono stati assimilati mescolandosi con altre razze umane. Le differenze principali tra loro e gli esseri umani contemporanei sono che i loro scheletri sono un po' più massicci e i volumi medi dei loro crani sono un po' più grandi. Le scoperte scientifiche mostrano che i Neanderthaliani erano una completa razza umana con un livello di intelligenza e una cultura non diversi da quelli nostri. Anche l'Uomo di Cro-Magnon è una razza che si ritiene sia vissuta 30.000 anni fa. Questi hanno uno scheletro a forma di cupola e una fronte ampia. Il volume di 1600 cm3 del loro cranio è maggiore di quello medio degli esseri umani contemporanei. Hanno spessi rigonfiamenti delle sopracciglia sui crani e hanno anche una prominenza ossea sul retro dei crani, che è una caratteristica anche dei Neanderthaliani.
Proprio lo stesso tipo di differenza tra Cro-Magnon e Neanderthaliano esiste al giorno d'oggi tra le razze umane. Proprio come le diversità tra un americano e un Inuit, un africano e un europeo non provano che uno di questi sia superiore a un altro; così le proprietà fisiche di queste razze distinte non provano che essi siano primitivi lo scimmieschi. Queste razze sono state assimilate da altre razze o, per qualche ragione sconosciuta, hanno lasciato il palcoscenico della storia. Eppure in nessun modo esse sono "primitive" oppure "scimmiesche". Sono esistite come esseri umani perfetti.
In breve, il fatto che alcune razze umane vissute nel passato abbiano diverse strutture anatomiche non è affatto una prova dell'evoluzione. Le differenze anatomiche si possono trovare in ogni età, in ogni diversa razza umana. I crani degli americani, dei giapponesi, degli europei e degli aborigeni, degli Inuit, dei neri o dei pigmei non sono uguali. Eppure questo non suggerisce che alcune di queste razze siano più avanzate lo più primitive di qualunque altra.
Se, tra migliaia di anni, uno scienziato trovasse il cranio di un americano alto 1,90 cm vissuto attorno all’anno 2000 e decidesse di confrontarlo con il cranio di un giapponese alto 1,60 cm vissuto anch'egli nel ventunesimo secolo, osserverebbe molte differenze, la prima delle quali sarebbe la dimensione.
Gli aborigeni, se non si mescolano con altre razze, resteranno aborigeni. Per esempio, non diventeranno una razza europea. Non importa quanto ci vuole, queste persone non assumeranno caratteristiche diverse. Il volume dei loro crani non sarà più grande di quanto è oggi, e non "evolveranno" con altre proprietà anatomiche.
Se, sulla base di queste differenze, egli sostenesse che gli americani erano molto più avanzati nell'immaginario processo evolutivo mentre i giapponesi erano semplicemente degli ominidi primitivi, la sua interpretazione sarebbe sicuramente molto lontana dalla verità.
Inoltre, la grandezza di un cranio non è affatto misura dell'intelligenza o dell'abilità un essere umano. Molte persone hanno dei corpi adeguatamente sviluppati, ma capacità mentali limitate. Similmente, ci sono molti uomini molto più intelligenti i cui corpi, ed anche i crani, sono più piccoli di quelli altrui. Basandosi esclusivamente sulla dimensione, dare una valutazione dei crani di queste persone in un contesto cosiddetto evolutivo non avrebbe certamente alcun valore scientifico, perché nessuno di questi contesti rifletterebbe i fatti reali. Le differenze nel volume dei crani non fanno alcuna differenza rispetto all'intelligenza e alle abilità, come ben si sa.
Il cranio di qualcuno che è impegnato in intense attività mentali per tutta la vita non cresce per questo. Egli semplicemente diventa più capace mentalmente. L'intelligenza cambia non secondo il volume del cervello, ma attraverso l'organizzazione dei neuroni e delle sinapsi all'interno del cervello. 3
I darwinisti sostengono che la capacità imitativa delle scimmie sia una prova della loro teoria che le scimmie si sono evolute in uomini. Vero, le scimmie sono capaci di imitare gesti e comportamenti che vedono. Quando sono addestrate a farlo, possono distinguere le forme e i colori degli oggetti, e reagire in maniera intelligente agli stimoli. Tuttavia, questo non significa che si siano evolute in uomini nel corso del tempo. Se questo fosse il caso, allora dovremmo aspettarci che tutte le specie animali conosciute per essere intelligenti - cani, gatti, cavalli - evolvessero gradualmente in uomini.
Per esempio, quando si addestrano i pappagalli, essi possono distinguere le forme quadrate dai cerchi, e il rosso dal blu, e possono mettere gli oggetti nei posti giusti. Inoltre, i pappagalli hanno l'abilità di parlare imitando le voci umane, una cosa che le scimmie non possono fare. In questo caso - secondo le irragionevoli tesi dei darwinisti - i pappagalli avrebbero una possibilità maggiore di evolvere in esseri umani intelligenti.
La volpe è un altro animale ben noto per la sua intelligenza. Secondo la logica irragionevole e antiscientifica dei darwinisti, la grandezza del cranio delle volpi dovrebbe gradatamente crescere, in proporzione alla loro intelligenza, e nel tempo questi mammiferi dovrebbero evolvere in una specie tanto intelligente e consapevole quanto quella umana. Tuttavia questa trasformazione non è mai avvenuta. Le volpi sono sempre rimaste volpi.
È straordinario vedere come la gente con carriere accademiche serie provi a spiegare queste irragionevoli affermazioni, abbellendole con termini scientifici e parole latine. Non importa come le scimmie abbiano sviluppato le loro capacità mentali e abilità manuali, o se imitino quello che vedono attorno a sé, questo non ne farà degli esseri umani. Le scimmie sono sempre stati scimmie, e tali resteranno sempre. E non importa quanto gli evoluzionisti possano argomentare diversamente, la verità è evidente: l'uomo è venuto in esistenza non attraverso un processo evolutivo ma è stato creato da Dio, con l'intelligenza, la coscienza e la consapevolezza che Dio gli ha dato.
L'uomo è stato creato come uomo ed è sempre esistito come uomo, fin dalla sua creazione. Questa è la verità che saggezza e scienza ci hanno dimostrato.
NON È ESISTITO ALCUN ESSERE UMANO PRIMITIVO IN ALCUN PERIODO DELLA STORIA
Esseri per metà scimmia e per metà umani, come quelli che vedete raffigurati qui, o quelli incontrati nei giornali, nelle riviste, o perfino nei libri di scuola, non sono mai esistiti. Le scimmie sono sempre stati scimmie; gli esseri umani sono sempre stati umani. Questi disegni sono dei prodotti erronei delle menti degli evoluzionisti e non riflettono una storia reale.
Lungo la storia geologica, sono esistite più di 6000 specie di scimmie, e la maggior parte si è estinta. Oggi, soltanto 120 specie di scimmie restano sulla Terra. Ma quelle circa 6000 specie estinte di scimmie costituiscono una grande risorsa per gli evoluzionisti. Essi hanno creato uno scenario per l'evoluzione umana adatto ai loro scopi, sistemando alcuni dei crani delle specie di scimmie estinte e delle razze umane in un ordine, dal più piccolo al più grande e adornandoli con commenti prevenuti. Usando questi metodi, per anni hanno provato a conquistare adepti alla teoria dell'evoluzione e a ingannare le persone. Ma ora devono ammettere che i metodi che hanno impiegati non servono più a nulla.
Ecco alcune delle evidenze fabbricate appositamente che gli evoluzionisti usano per convincere gli altri che lo scenario dell'evoluzione umana è vera:
1. L'uomo di Piltdown, scoperto da Charles Dawson nel 1912 e che si ritiene sia di 500.000 anni fa, fu mostrato come una prova assoluta della cosiddetta evoluzione umana. Tuttavia, circa 40 anni dopo che il "fossile" era stato scoperto, gli scienziati lo esaminarono di nuovo e rivelarono una straordinaria falsificazione. Il cranio dell'uomo di Piltdown apparteneva a un uomo di 500 anni fa e il suo osso mandibolare apparteneva a una scimmia recentemente deceduta. I denti erano stati sistemati in una maniera speciale, applicati alla mascella, e le loro giunture erano state rifinite in modo da renderle somiglianti a quelle di un essere umano. Poi tutti questi pezzi di ossa erano stati macchiati con bicromato di potassio per dare loro un aspetto antico.
2. Nel 1922, Henry Fairfield Osborn, direttore del Museo americano di Storia Naturale, dichiarò che egli aveva trovato un dente molare fossilizzato appartenente all'epoca del Pliocene nel Nebraska occidentale, vicino a Snake Brook. Si sostenne che questo dente avesse la caratteristica comune di uomo e scimmia, e che venisse da una nuova specie chiamata "Uomo del Nebraska". Sulla base di un singolo dente fu ipotizzata la ricostruzione della testa del corpo dell'Uomo delle Nebraska. Inoltre, l'Uomo del Nebraska fu anche raffigurato con la sua famiglia al completo! Ma nel 1927, si trovarono altre parti dello scheletro e questi nuovi pezzi dimostrarono che il dente non apparteneva né a un uomo ne a una scimmia, ma a una specie estinta di maiale americano selvatico, chiamato Prosthennops.
FONTE D'SPIRAZIONE: UN'UNICA MASCELLA
Il primo fossile di Ramapiteco consisteva in una carente mascella in due pezzi (vedere sotto). Ma gli artisti evoluzionisti non hanno avuto difficoltà a disegnare un ambiente inventato e gli stessi membri della famiglia del Ramapiteco, sulla base di questa unica mascella. Dopo che si è capito che questa creatura, la cui famiglia e habitat sono stati ricostruiti da un'unica mascella, era in realtà una scimmia comune, il Ramapiteco è stato silenziosamente rimosso dal fasullo albero genealogico dell'umanità
(David Pilbeam, "Humans Lose an Early Ancestor", Science, aprile 1982. pp. 6-7).
3. Il Ramapiteco è conosciuto per essere la più grande e più lunga fallacia nella teoria dell'evoluzione. Questo nome venne dato ad un fossile trovato in India nel 1932, che si sostenne rappresentasse il primo stadio della separazione tra l'uomo e la scimmia, avvenuta, si diceva, 14 milioni di anni fa. Il fossile venne usato dagli evoluzionisti come evidenza concreta per circa cinquant'anni. Tuttavia, un‘analisi ulteriore rivelò che le caratteristiche dentali del Ramapiteco erano molto simili a quelle di alcuni scimpanzé viventi. Per esempio il Theropiteco galada, un babbuino di alta montagna che vive in Etiopia, ha incisivi e canini più piccoli rispetto a quelli di altre scimmie viventi, e una faccia corta come il Ramapiteco. Nel numero dell'aprile 1982 di Science, un articolo intitolato "Gli uomini perdono un antenato primitivo" annunciò che il Ramapiteco altro non è che un orangutan estinto.
4. Nel luglio 1984, uno scheletro quasi completamente fossilizzato di un essere evidentemente umano fu scoperto nel lago Turkana in Kenya. Si ritiene che questo fossile, soprannominato il 'Ragazzo di Turkana', avesse circa 12 anni, e che sarebbe stato alto 1.83 m una volta divenuto adulto. La struttura eretta dello scheletro non è in alcun modo differente da quella degli esseri umani contemporanei. La costruzione allungata, alta dello scheletro corrisponde totalmente agli scheletri degli uomini che vivono attualmente nelle regioni tropicali del mondo. Richard Leakey ha detto che questo ragazzo sarebbe passato inosservato in una folla di oggi.4 Poiché questo scheletro umano è stato trovato in strati risalenti a 1,6 milioni di anni fa, è stato classificato secondo l'età come un altro rappresentante dell'Homo Erectus. Il ragazzo di Turkana è un tipico esempio dell'interpretazione tendenziosa e pregiudiziale dei fossili da parte degli evoluzionisti.
5. "Lucy" è il nome dato al fossile scoperto dall'antropologo Donald Johanson nel 1974. Molti evoluzionisti hanno sostenuto che Lucy era la forma di transizione tra gli umani e i cosiddetti antenati. Tuttavia, un’analisi ulteriore di questo fossile ha rivelato che Lucy è soltanto un membro di una specie estinta di scimmie, conosciute come Australopitechi. La dimensione del cervello dell'Australopiteco è simile a quella degli scimpanzé. Molte altre caratteristiche - come dei particolari del cranio, la vicinanza degli occhi, il dente molare aguzzo, la struttura mandibolare, le braccia lunghe e le gambe corte - costituiscono la prova che queste creature non erano diverse dagli scimpanzé di oggi. Perfino la pelvi è simile a quella degli scimpanzé.5
6. Richard Leakey presentò il cranio contrassegnato KNM-ER 1470 - egli diceva antico di 2,8 milioni di anni - come la più grande scoperta della storia dell'antropologia. Secondo lui, questa creatura aveva una capacità cranica ridotta come quella dell'Australopiteco, assieme a un volto simile a quello degli umani contemporanei, ed era l'anello mancante tra l'Australopiteco e gli umani. Invece dopo un po', si comprese che il volto simil-umano del cranio di KNM-ER 1470, così come frequentemente appare sulle copertine dei giornali scientifici e delle riviste scientifiche popolari, era il risultato di un assemblaggio impreciso dei frammenti di cranio - un "errore" che può essere stato deliberato.
Come vedete non c'è alcuna scoperta scientifica che supporti, e meno che mai confermi, la teoria dell'evoluzione, soltanto alcuni scienziati che credono in essa ciecamente. Questi stessi scienziati credono nel mito dell'evoluzione, anche se questo manca di qualunque fondamento scientifico, e provano anche a farlo credere agli altri, usando costruzioni ingannevoli e interpretazioni tendenziose. Tutte le notizie riguardo il cosiddetto "antenato degli esseri umani" e le illustrazioni che accompagnano tali notizie sono semplici costruzioni. Le prove concrete hanno demolito la leggenda dell'evoluzione umana.
Nelle pagine seguenti, diamo alcuni esempi degli innumerevoli crani fossilizzati che invalidano la teoria dell'evoluzione. Questi crani sono alcune delle prove che nessuna di queste creature viventi è mai cambiata in tutto il corso della storia, che nessuna specie si è trasformata in altra specie e che ogni specie è sempre esistita con le caratteristiche che aveva fin dall'inizio.
SI DISSOLVE LAVE LA F A VOLAVOLA DI LUCY
Due anatomisti evoluzionisti, Solly Zuckerman e Charles Oxnard, hanno esaminato il fossile chiamato "Lucy", dichiarato primo antenato bipede di tutti gli umani, subito dopo la sua scoperta nel 1974. Essi hanno contestato quest'asserzione e dichiarato che l'anatomia e il modo di camminare di Lucy non somigliavano affatto a quelli degli esseri umani, e che si trattava soltanto di una specie di scimmia. Negli anni successivi, è stato annunciato che Lucy era certamente una specie di scimmia, come si intitolava la copertina della rivista Science et Vie. Gli evoluzionisti hanno dovuto dire addio a Lucy in quanto antenata putativa dell'uomo.
1. Ci sono enormi dissomiglianze anatomiche tra i piedi degli esseri umani e quelli delle scimmie. I piedi umani sono più lunghi, e l'arco del piede umano nemmeno esiste nel piede della scimmia.
2. Il tronco dell'uomo è eretto e noi camminiamo diritti, su due piedi. Questo è il nostro modo caratteristico di muoverci. Le scimmie camminano piegando il tronco in avanti e usando le loro braccia come ulteriore supporto. Questa differenza anatomica tra gli umani vicini è impossibile da colmare e invalida totalmente la favoletta dell'evoluzione umana.
3. Come potete vedere nelle illustrazioni, il pollice opponibile, una caratteristica molto importante della mano umana, non esiste nella mano della scimmia.
Bastano queste dissomiglianze per dimostrare l'impossibilità dell'evoluzione degli umani dalle scimmie.
Insieme con questi elementi di prova, vengono esaminati l'impasse e l'assenza di logica del pensiero darwinista. Per esempio, i darwinisti sostengono che le specie sono migliorate attraverso continui cambiamenti. Ma come spiegano la stabilità che si rileva regolarmente in tutte le creature viventi? La teoria dell'evoluzione che sostiene come gli umani siano presumibilmente discesi dalle scimmie dovrebbe spiegare anche perché le altre specie non hanno subito una trasformazione simile a quella immaginaria che avrebbe subito una certa scimmia.
I darwinisti non hanno spiegato perché gli orsi non abbiano deciso di diventare bipedi, un determinato giorno, o perché una volpe non si sia evoluta in un abile professore sviluppando la propria intelligenza, o perché il panda non sia divenuto un pittore che crea eccezionali opere d'arte. L'argomento dell'evoluzione è stato descritto con esempi e argomenti che anche i bambini possono facilmente smontare, semplicemente proclamando l'inconcepibile irrazionalità del darwinismo. Il darwinismo viene presentato come se fosse una teoria scientifica, ma nei fatti un'ideologia inconcepibilmente irrazionale.
Come vedrete, il darwinismo è il più grande scandalo della storia, fondato interamente su bugie, frodi e pretese irrazionali ed illogiche. Il mondo intero sarà testimone del crollo finale del darwinismo nel ventunesimo secolo.
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1. Richard E. Leakey, The Making of Mankind, London: Michael Joseph Limited, 1981, p. 43.
2. William R. Fix, The Bone Peddlers, New York: Macmillan Publishing Company, 1984, pp. 150-153.
3. Marvin Lubenow, Bones of Contention, Grand Rapids, MI: Baker, 1992, p. 136.
4 Ibid., p. 83.
5 Richard Allan and Tracey Greenwood, “Primates and Human Evolution” nel libro di testo Year 13 Biology, 1999, Student Resource and Activity Manual (Biozone International, stampato in New Zealand), p. 260.
Cranio Di Volpe Età: 8,6 milioni di anni Per suggerire che gli umani discendano dalle scimmie, gli evoluzionisti indicano come prova, almeno ai loro occhi, l’esistenza di numerosi crani. Gli scenari costruiti attorno a questi crani, che appartengono a scimmie estinte o a diverse razze umane che sono esistite nel passato, sono tutti inganni. Non ci sono stati cambiamenti nell'anatomia generale o nella struttura del cranio di alcun essere vivente nel corso del tempo, ed è irrealistico sostenere che le scimmie abbiano subito un tale cambiamento. Come mostra il cranio di volpe di 8,6 milioni di anni, i crani di volpe non hanno mai subito alterazioni. Le volpi non hanno deciso all'improvviso di sviluppare ulteriormente la loro intelligenza, di espandere i volumi del loro cervello e di trasformarsi in un'altra forma di carnivoro cambiando le proprie strutture. Le volpi sono sempre state volpi, i leoni sono sempre esistiti come leoni e le scimmie sono sempre state scimmie. Man mano che le scoperte concrete si fanno sempre più chiare, sostenere che gli esseri viventi siano discesi gli uni dagli altri, e che l'antenato degli umani sia una specie di scimmia, diventa una terribile falsità. |
Cranio Di Lupo Età: 9,5 milioni di anni Il cranio di lupo di 9,5 milioni di anni fa qui raffigurato dimostra che i lupi, in milioni di anni, non hanno subito alcun cambiamento nella struttura dei loro crani. Questa stabilità si applica anche a tutti gli altri esseri viventi. Non ci sono state modificazioni nel cranio di lupi, tigri, cavalli, orsi o scimmie. Quindi è illogico che gli evoluzionisti insistano nel dire che le scimmie avrebbero gradualmente modificato la propria anatomia nel corso del tempo, trasformandosi in esseri umani. A partire dalla fine dell’Ottocento, i darwinisti hanno ingannato le persone con innumerevoli falsità mascherate da verità scientifiche. Al giorno d'oggi, tuttavia, con la scienza tanto avanzata e Internet diffusa ovunque, è impossibile che questa menzogna continui a esistere. |
Cranio Di Tigre Età: 79 milioni di anni Nessuna tigre ha mai pensato, un bel giorno, "oggi vorrei provare a camminare su due zampe”, cominciando poi a farlo e cambiando la sua struttura scheletrica. Come rivela questo fossile qui rappresentato, vecchio di 79 milioni di anni, le tigri non hanno mai subito alcun processo di cambiamento. Ciò si applica a tutti gli esseri viventi. Ogni specie è venuta in vita con le sue particolari caratteristiche ed è rimasta uguale per tutto il tempo della sua esistenza sulla Terra. Le idee che le specie viventi siano in uno stato di costante cambiamento, che si sviluppino dalla più primitiva alla più complessa, e che discendano l'una dall'altra, sono semplicemente invenzioni dell'immaginazione, non supportate da alcun dato scientifico. |
Cranio Di Volpe Età: 95 milioni di anni I darwinisti credono che se milioni di anni permettono alle cieche coincidenze di ripetersi, possono prodursi miracoli. Immaginano che le cieche coincidenze possano mutare le sostanze inanimate come il terreno in esseri viventi e una specie in un'altra: pesci in coccodrilli, per esempio, coccodrilli in dinosauri, dinosauri in uccelli o orsi in balene. Il fatto è che nessuna volpe o coccodrillo, lucertola o pesce o alga o fiore ha mai subito un tale cambiamento. I fossili risalenti a milioni di anni fa hanno dimostrato che gli esseri viventi non hanno subito alcun cambiamento, nessuna trasformazione in tutto questo tempo. Come il cranio di volpe vecchio di 95 milioni di anni nell'immagine, tutti i fossili rivelano che il darwinismo è infondato. |
Cranio Di Orso Bruno Età: 90 milioni di anni Gli orsi bruni (Ursos arctos), membri della famiglia Ursidae, hanno una pelliccia che a volte è color crema. In genere vivono nelle zone boscose e montane. Nessun orso bruno si è mai detto, “perché non migliorare la mia intelligenza, alterare il mio cranio e fondare una civiltà?”, per poi cominciare a costruire città, produrre opere d'arte, creare letteratura e fare scoperte scientifiche. Gli orsi sono sempre esistiti come orsi e non si sono mai sviluppati in altre forme di vita. Tutti gli esseri viventi sono sopravvissuti con esattamente le stesse caratteristiche che hanno sempre avuto. È del tutto illogico e irrazionale sostenere che le scimmie si siano trasformate in esseri umani. E non c'è alcuna base scientifica di sorta per questa affermazione. |
Cranio Di Lupo Età: 9,3 milioni di anni Se le tesi evoluzioniste fossero vere, i crani dei lupi vissuti 9,3 milioni di anni fa dovrebbero essere connotati diversamente da quelli dei lupi contemporanei. Ma, come si vede dall'esemplare raffigurato qui, un cranio di lupo di oggi e quello di 9,4 milioni di anni fa sono identici. Nessun lupo, nei milioni di anni trascorsi, si è mai chiesto, “perché non ampliare le mie capacità e non comporre un'opera?”, per poi trasformarsi in musicista; né ha mai pensato, “perché non progettare palazzi?”, per poi provare a diventare un architetto. Come dimostrano chiaramente i reperti fossili, non solo i lupi, ma neanche alcun‘altra specie vivente ha mai subito alcun cambiamento nella sua struttura fisica, e nessuna forma di vita si è mai sviluppata in un'altra. I darwinisti, tuttavia, sostengono che i mutamenti evolutivi - che non si vedono in alcun punto nelle caratteristiche fisiche di pesci, insetti, rettili, uccelli o mammiferi - si siano realmente avuti nelle scimmie; e che alcune specie di scimmia si siano trasformate in esseri umani. In effetti l'immutabilità intrinseca di tutte le specie viventi è sufficiente a dimostrare che questa affermazione è una menzogna. |
Cranio Di Volpe Artica Età: 8,2 milioni di anni Influenzati dalle abilità imitative delle scimmie, i darwinisti sostengono che questi animali sono riusciti a migliorare la propria intelligenza e si sono sviluppati in esseri umani. Tuttavia, il fatto è che molti esseri viventi in natura hanno abilità imitative o sono conosciuti per il loro comportamento intelligente. Per esempio, le volpi sono molto intelligenti e furbe. Ma nessuna volpe si è detta, un bel giorno, “dato che sono un animale tanto intelligente, potrei diventare uno scienziato", cominciando a esaminare le cellule che costituiscono il suo corpo con un microscopio elettronico! Per quanto astute siano, le volpi sono sempre rimaste volpi. Allo stesso modo, e come è provato da dati scientifici, le scimmie sono sempre esistite come scimmie e gli esseri umani come esseri umani. Il voler ignorare le prove scientifiche e il tentativo di mascherare i fatti da parte degli evoluzionisti non cambia nulla. L'origine della vita è la Creazione. |
Cranio Di Panda Età: 88 milioni di anni I ritrovamenti fossili hanno dimostrato che i panda sono sempre esistiti come panda e non hanno mai subito alcuna evoluzione. Ne è prova il cranio di panda fossile di 88 milioni di anni fa qui raffigurato. Nessun panda vissuto si è mai detto, un bel giorno, "a volte sono capace di reggermi su due zampe, ora proverò a camminare su due zampe e a stare eretto", per poi provvedere a cambiare la propria struttura scheletrica. I panda sono sempre rimasti sempre uguali, con tutte le caratteristiche che hanno ancora oggi, nonostante il passare di decine di milioni di anni. Questo fatto che riguarda i panda si applica anche a tutte le altre forme di vita. Nessun essere vivente ha mai subito un processo evolutivo o ha attraversato qualunque trasformazione. |
Cranio Di Tigre Età: 78 milioni di anni Modificare i teschi appartenenti a specie estinte di primati e ritrarli come prova della presunta evoluzione umana è diventato letteralmente un'abitudine per i darwinisti. Sebbene le loro truffe siano state scoperte ogni volta, il modo in cui essi continuano a farlo è un segno della loro disperazione. Infatti, milioni di esemplari di crani fossili appartenenti alle innumerevoli forme di vita hanno mostrato che gli esseri viventi come li vediamo in gran quantità nei reperti fossili non hanno mai subito l'evoluzione. I fossili documentano che le tigri sono sempre state tigri; i lupi, lupi; i rinoceronti, rinoceronti; e gli orangutan, orangutan. La tigre fossile di 78 milioni di anni fa qui rappresentata non è che un esempio. Non c'è alcuna differenza tra i teschi di tigre esistiti 78 milioni di anni fa e quelli esistenti oggi. |
Cranio Di Orso Età: 80 milioni di anni Il modo in cui i mass media tentano di rappresentare il darwinismo come fatto scientifico "indiscutibile" è in realtà il risultato di una battaglia ideologica. In effetti, il darwinismo è notoriamente una teoria superata, sempre più in conflitto con le scoperte scientifiche. I fossili sono una delle molte scoperte che lo confermano. Gli evoluzionisti sostengono che gli esseri umani e le scimmie sono presumibilmente discesi da un antenato comune, ma non sono in grado di spiegare l'assenza del sia pur minimo cambiamento nel teschio, nella struttura della testa o nello scheletro di qualunque essere vivente, in decine di milioni di anni. La questione del perché le scimmie avrebbero dovuto svilupparsi in esseri umani, quando nessun cambiamento del genere ha avuto luogo nell'anatomia di qualunque altra specie, resta senza risposta. Gli evoluzionisti non hanno alcuna risposta razionale alla domanda sul perché le scimmie e gli orsi non abbiano cominciato a parlare, comporre musica, produrre dipinti e statue, costruire palazzi imponenti, scrivere romanzi e poesie, commedie e sceneggiature, fare scoperte tecnologiche ed esplorare lo spazio. Proprio come nessun orso ha deciso un giorno di acquisire caratteristiche avanzate e di trasformarsi in un'altra forma di vita, le scimmie non sono diventate esseri umani. Gli orsi sono sempre esistiti come orsi, le scimmie come scimmie e gli esseri umani come esseri umani. L'orso fossile di 80 milioni di anni in questa foto non è diverso dagli esemplari viventi oggi, il che rivela questo fatto in modo che tutti possono vederlo. |
Cranio Di Lupo Siberiano Età: 80 milioni di anni Questo cranio di lupo siberiano di 80 milioni di anni prova che i lupi siberiani sono sempre esistiti come lupi siberiani, dimostrando che questa specie non è mai cambiata nel corso della storia. Qualunque caratteristica avesse il lupo siberiano quando fu creato inizialmente, gli altri lupi siberiani l'hanno conservata nel corso di decine di milioni di anni. Non hanno mai subito alcuna evoluzione. |