Recentemente è stata fatta un’importante scoperta che ha sconvolto il mondo della scienza. I giornali hanno riportato che alcune ricerche del CERN, laboratorio di fisica della Svizzera, hanno dimostrato che, secondo le leggi della fisica conosciute, l’universo non avrebbe dovuto esistere. Un articolo pubblicato su “Nature”, parla di un team di scienziati che, guidato da Christian Smorra, è riuscito ad arrivare a una visione più profonda dell’antimateria. La ricerca è arrivata alla conclusione che la materia e l’antimateria hanno fondamentalmente le stesse proprietà fisiche, con l’unica eccezione delle cariche elettriche. Questo implica un fatto estremamente importante: l’universo non avrebbe mai dovuto esistere.
La fisica moderna afferma che il nostro universo ha avuto origine da un’esplosione chiamata Big Bang. La materia e l’antimateria hanno avuto origine, in egual misura, nel momento iniziale dell’esplosione. Questo significa che la materia e l’antimateria, condividendo le stesse proprietà fisiche, avrebbero dovuto annichilirsi a vicenda, lasciando nient’altro che un lampo di luce. In altre parole, l’universo in cui viviamo non sarebbe mai dovuto esistere.
Il XX secolo è stato un periodo caratterizzato da una predominante visione materialistica del mondo. Durante quest’epoca, il mondo della scienza ha annunciato all’umanità che l’universo funziona attraverso relazioni di causa ed effetto, e secondo le leggi definite della fisica. Successivamente però, i progressi tecnologici hanno iniziato a sfidare le leggi della fisica fino ad allora indiscusse.
Con l’introduzione della fisica quantistica, le riviste scientifiche hanno iniziato a pubblicare articoli su scoperte che dimostravano che le leggi della fisica conosciute non si applicano al nanomondo. Il mondo quantistico, che esamina la materia a livello di particelle subatomiche, sembra operare diversamente dal mondo osservabile ad occhio nudo. Nel mondo quantistico, le particelle subatomiche possono esistere simultaneamente in due punti diversi e comportarsi a volte come materia, altre volte come luce, permettendo loro di passare attraverso delle barriere. Oggigiorno, sempre più scienziati concordano sul fatto che le leggi della fisica non si applicano a livello quantistico. Jim al Khalili, professore di fisica teorica all’Università del Surrey, spiega questo fatto come segue:
… giù, nel microscopico mondo quantico, le particelle possono comportarsi in strani modi come ad esempio fare due cose contemporaneamente, passare attraverso dei muri, o possedere connessioni spettrali, solo quando nessuno sta osservando.
Incontriamo queste stesse strane proprietà del mondo quantistico anche nel macrocosmo.
Gli astrofisici hanno di recente stabilito due concetti importanti per il mondo scientifico: il concetto di “Materia oscura” e quello di “Energia oscura”. “Materia oscura” è un termine coniato per indicare un tipo di materia che non è mai stata osservata fisicamente ma che, secondo le leggi della fisica conosciute, deve comunque esistere. “Energia oscura” è il nome dato a un tipo di energia che deve esistere da qualche parte nell’universo, ma che non si può in alcun modo osservare. In altre parole, gli effetti della materia e dell’energia oscura sono visibili, ma esse sfuggono all’osservazione.
Stimando le quantità di energia e di materia oscura, gli astronomi hanno ottenuto un risultato del tutto sorprendente. Le leggi della fisica, che vengono generalmente accettate sin dall’epoca di Einstein, indicano che il 68% dell’universo dovrebbe essere costituito da energia oscura, mentre il 27% da materia oscura; l’universo osservabile quindi, che include pianeti, stelle e galassie, dovrebbe costituire il restante 5%. In altre parole, secondo le ultime scoperte scientifiche, il 95% dell’universo sarebbe costituito da un tipo di materia del quale è stata dimostrata l’esistenza e del quale siamo a conoscenza, ma che non potremmo mai vedere. Le leggi di gravità proposte da Einstein, non essendo in grado di spiegare il 95% dell’universo, lasciavano un enorme vuoto nella sua teoria. Questa situazione ha suscitato un dibattito tra gli scienziati sulla validità delle leggi della fisica conosciute fino ad oggi.
Le cosiddette scoperte, che sono in contrasto con le leggi della fisica conosciute, hanno spinto il mondo scientifico a mettere in discussione ciò che oggi sappiamo sulla materia. Elon Musk, fondatore di SpaceX e Tesla Motors, insieme a diversi scienziati, hanno iniziato a chiedersi se la materia esista nel senso che noi conosciamo. Secondo Musk, le probabilità che l’universo in cui viviamo sia reale, sono una su un miliardo. L’editore scientifico americano Michael Moyer sostiene che l’essere umano percepisce un mondo che in realtà è bidimensionale come tridimensionale. Secondo Nick Bostrom, famoso filosofo e direttore del Future of Humanity Institute (Istituto per il futuro dell‘umanità) dell’Università di Oxford, l’universo non è altro che una falsa illusione. L’idea che potremmo vivere in un universo immaginario, attualmente oggetto di discussione da parte degli scienziati, in realtà è stata un ricorrente argomento di dibattito nel corso di tutta la storia. Il filosofo del XVII secolo Descartes è tra i pionieri di questo argomento nel mondo scientifico.
Sia a livello quantistico che nel macrocosmo le scoperte scientifiche hanno da sempre indicato l’esistenza di un Creatore. Entrambi questi regni sfidano le leggi della fisica conosciute che si basano sull’assoluta esistenza della materia. Tuttavia, accettare questo fatto significherebbe ammettere l’invalidità della relazione causa-effetto, che è la base del materialismo, demolendo così le fondamenta del credo degli scienziati materialisti. Questa cieca adesione al materialismo, tuttavia, spinge alcuni circoli a ignorare le incredibili verità rivelate dai quantum.
Il Corano parla di una prospettiva della relazione causa-effetto che fa riflettere:
Non hai visto come distende l’ombra, il tuo Signore? E se avesse voluto l’avrebbe fatta immobile. Invece facemmo del sole il suo riferimento (Corano, 25:45)
Dio afferma di aver creato l’ombra e quindi aver fatto del sole “il suo riferimento”. In altre parole, la creazione di Dio segue una relazione di causa ed effetto inversa. Prima viene alla luce l’effetto, e poi viene creata la causa. Questo è ciò che oggi conferma anche la scienza.
La Bibbia afferma che l’esistenza di Dio va al di là del tempo e dello spazio. Dio esisteva prima di ogni cosa, persino del tempo stesso, e continuerà ad esistere dopo che tutto avrà avuto fine:
Egli esisteva già prima di qualsiasi altra cosa, e tutte le cose sussistono in lui. (Colossiani 1:17)
Arriverà un momento in cui il mondo scientifico dovrà mettere in discussione la propria visione materialistica del mondo. Una volta che il concetto secondo il quale “la materia è assoluta e l’universo è governato da cause e leggi” verrà rifiutato, la scienza, che sta da tempo girando intorno a queste importanti questioni, farà inevitabilmente un enorme passo avanti.
https://iltalebano.com/2017/12/20/il-materialismo-ha-i-giorni-contati/